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Questo blog vuole informare su come e quanto sta cambiando la vita di tutti i giorni in Grecia. L'intervento del Fondo Monetario Internazionale, BCE e dell'Unione Europea sta riducendo la Grecia a un paese in cui sarà difficile vivere. Non sono un giornalista e su questo blog voglio raccontare la vita di tutti i giorni, la mia esperienza diretta di come siamo costretti a "sopravvivere in grecia".
Alla pagina dei video di questo blog puoi vedere il nuovo documentario CATASTROIKA con sottotitoli in Italiano e il documentario DEBTOCRACY International Version con sottotitoli in inglese. Molto consigliato è anche la video intervista di Monica Benini "La guerra in Europa" che spiega benissimo ciò che sta succedendo alla Grecia. Nuovo video interessantissimo Fascismo inc anche questo in italiano. Seguendo questo link si possono ascoltare una serie di interventi andati in onda su Radio 2 Rai sul tema musicale Rebetiko, tra gli interventi, oltre alla musica si parla di storia, politica ed economia.
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martedì 9 ottobre 2012
martedì 9 ottobre 2012
Le disgrazie non finiscono mai...arriva la Merkel ad AteneDopo anni che non si faceva vedere, oggi la cancelliera tedesca Angela Merkel arriva in Grecia. Verrà in visita ufficiale ed è facile prevedere che verrà a dire ai governanti greci quanto vicina è al popolo greco in questo momento storico di sacrifici, non mancherà di ricordare quanto amici sono il popolo tedesco e quello greco, quanto importante è la storia della Grecia per tutta Europa, perché qui è nata la democrazia e qui si trovano le radici culturali Europee. Sicuramente esalterà i greci per il loro impegno e li loderà per aver mantenuto unita l'Europa. Li ringrazierà per aver deciso, seppur contro il proprio interesse, di andare incontro a momenti tragici della propria esistenza in cambio di mantenere intatta la stabilità dell'Europa e dell'Euro.
Il primo ministro Samaras l'accoglierà a braccia aperte, dicendoli che è la benvenuta e gode della stima e della fiducia di tutto il popolo Greco, ricordandoli che ha fatto tutto il possibile e più di ciò che gli è stato chiesto per soddisfare il volere della Troika. Che i greci sono persone responsabili e che al momento giusto hanno saputo decidere con coraggio da che parte stare.
Poi, insieme, faranno una dichiarazione congiunta dove rassicureranno il popolo greco sull'uscita dalla crisi, diranno che già si intravede una piccola luce in fondo al tunnel dei sacrifici che ne indica l'uscita. E ancora, insieme, fisseranno una data per la fine dell'austerity, una data relativamente vicina, in modo da far digerire più in fretta quest'ultimo giro di vite che ha dato il governo Samaras. E' bene dire che queste "date della speranza" hanno riempito la storia della crisi economica greca, ogni politico ne ha fatto largo uso, basti pensare che a detta del primo governo Papandreou, gennaio, febbraio e marzo 2012 sarebbero dovuti essere il primo trimestre della ripresa.
La calda estate greca che tarda a terminare è servita a preparare le misure economiche che verranno approvate tra pochi giorni. Il governo ha cambiato tecnica, i nuovi provvedimenti non vengono ne discussi e ne anticipati per evitare malumori e inutili proteste. Verranno semplicemente annunciati. Molte delle cose le sapevamo già, come ad esempio la creazione di zone autonome industriali ovvero delle aree sul territorio greco dove le multinazionali potranno impiantare i loro stabilimenti industriali sfruttando sia le risorse energetiche, che quelle umane, inquinando a loro piacimento il suolo, l'aria e l'acqua esclusivamente a vantaggio del loro profitto. In queste aree, che saranno di fatto delle zone franche, non verranno applicate le poche norme sindacali rimaste, i salari saranno ridotti a due o trecento euro al mese e non vi saranno diritti a tutela dei lavoratori che potranno essere licenziati a piacimento del padrone. Sarà vietato ogni tipo di organizzazione sindacale e ovviamente di protesta.
Il terreno è stato preparato con cura in questi mesi e già ci sono migliaia di famiglie che da tempo non hanno nessuno stipendio su cui contare. Migliaia di lavoratori disoccupati e disperati sono pronti ad abbassare la testa ed ad accettare queste condizioni disumane. Condizioni lavorative che solo due anni fa sembravano impossibili da accettare.
Chi ha ancora un posto di lavoro come dipendente vede tagliare il proprio stipendio di un ulteriore 15%, in più verrà definitivamente tolto il regalo di Natale e di Pasqua (dico regalo perché non si trattava di una mensilità in più ma di circa duecento euro che venivano accorpate allo stipendio in prossimità delle feste). Questi nuovi tagli che si vanno a sommare con quelli già effettuati in precedenza, porteranno a una diminuzione del 45% dello stipendio rispetto a due anni fa. Considerate inoltre che questi tagli che verranno effettuati adesso sono retroattivi ovvero verranno calcolati come se fossero applicati dal luglio 2012, quindi dagli stipendi futuri dovranno essere sottratti i tagli attuali più una percentuale in più fino a raggiungere l'importo che sarebbe dovuto essere decurtato nei mesi di luglio, agosto e settembre.
Le partite iva verranno tassate in maniera orizzontale, tutti dovranno pagare una tassa di mille euro indipendentemente dal fatturato che hanno avuto. Poi non ci sarà più una soglia di reddito non tassabile e verranno tassati tutti dal primo euro. Qui in Grecia per avere l'assistenza sanitaria una partita iva deve pagare più di quattrocento euro al mese che a fine anno si traduce in circa 5400 euro. In più ci sono tutte le altre tasse, ad esempio in questo momento ci sono tre tasse sulla casa che arrivano da tre parti diverse, la più famosa è il "Karatzi", è stata soprannominata così dalla gente in ricordo di una tassa che venne messa dai turchi durante l'occupazione della Grecia. Anche questa tassa è orizzontale ovvero non tiene conto del reddito, del valore della casa e della sua ubicazione ma viene calcolata semplicemente al metro quadro. Questa tassa viene accorpata alla bolletta della luce e fino a poco tempo fa chi non poteva pagarla si ritrovava pure al buio perché gli veniva interrotta la fornitura elettrica. Poi c'è un ulteriore taglio di 30 euro alle pensioni degli agricoltori (chi pensa che trenta euro sia un danno di dimensioni modeste è bene che sappia che un agricoltore che ha lavorato una vita prende circa 400 euro al mese di pensione).
Gli ospedali sono ridotti all'osso, ascoltando la radio due giorni fa ho sentito un'intervista ad un dottore dell'ospedale dell'isola di Samos il quale diceva che da una decina di giorni nell'ospedale non vengono più fatti gli esami del sangue perché nei laboratori mancano i reagenti. Quest'ospedale, che è una struttura pubblica, è l'unico sull'isola e in più serve anche le isole vicine.
Il Ministero della Sanità deve dei soldi alle ditte che forniscono questi reagenti, proprio in questi giorni ha versato loro una parte del debito, ma non è stato sufficiente a riaprire la fornitura. Queste ditte che adesso negano i loro prodotti, sono le stesse ditte che hanno fornito queste strutture ospedaliere pubbliche per anni facendo affari d'oro e facendo pagare le loro forniture tre o quattro volte il loro valore grazie ad accordi con politici e manager.
Ascoltando le notizie per radio e televisione non c'è giorno che non si senta di lavoratori picchiati e arrestati durante le proteste sindacali, solo pochi giorni fa sono stati arrestati 15 operai del settore metallurgico che stavano protestando davanti al Ministero della Difesa, il loro datore di lavoro. Questi operai non percepiscono stipendio da sei mesi.
A ritmo serrato stanno procedendo le privatizzazioni, vengono privatizzate banche, enti pubblici, imprese, consorzi di agricoltori, unioni di produttori ecc.. In genere queste manovre vengono fatte nell'arco di una notte, ci si sveglia e si viene a conoscenza che, ad esempio, la Banca dell'Agricoltura è stata privatizzata. Il caso della Banca Agricola è emblematico di una situazione, spesso a essere privatizzati sono delle strutture che sono state fondate dai lavoratori per agevolare un settore, in questo caso gli agricoltori. Privatizzando questa banca tutti i mutui, le ipoteche e gli interessi di tutti quelli che negli anni hanno messo i soldi in quella banca passano sotto un controllo privato. Queste strutture che furono ideate e create dalle unioni dei lavoratori, furono negli anni ottanta statalizzate dal governo di Andrea Papandreou, a quel tempo statalizzare un'organizzazione dava sicurezza per il futuro, mentre adesso si rivolge contro gli interessi di chi l'ha affondata.
Questo peggioramento generale delle condizioni di vita del cittadino greco medio si ha ogni volta che la Troika deve versare una nuova rata del prestito allo stato greco. In realtà, da quando la Grecia è sotto il ricatto della Troika, tutti i provvedimenti di austerity sono stati applicati senza sconti, e il greco medio ha imparato a suo malgrado a farsi bastare quel poco che gli è rimasto in tasca. Tutto questo tira e molla, questa suspense che viviamo ogni volta a ridosso del versamento della rata del prestito, non è dovuta al fatto che i greci si rifiutano di applicare le misure imposte dalla Troika, ma è ciò che c'è sotto. Parallelamente e in forma di ricatto viene imposta la svendita della Grecia, questo in virtù di un liberismo che di fatto non esiste, infatti la svendita del paese, le privatizzazioni, le concessioni non sono date al migliore offerente ma a multinazionali ben precise che si muovono in regime di monopolio decidendo che cosa acquistare e a che prezzo.
Se qualcuno ha occasione di viaggiare con un aeroplano della Olimpic airline, la ex compagnia di bandiera greca, noterà che nella tasca della poltrona del viaggiatore vi sono varie riviste e depliant pubblicitari, sfogliandoli ci accorgiamo che una buona parte pubblicizzano ospedali privati di Atene. Perché ? Il mistero è presto svelato. La Olimpic, tutti gli ospedali privati di Atene, molte industrie alimentari (ex consorzi di produttori ecc..) e tante altre imprese sono state comprate dalla stessa multinazionale greca.
Infatti, come è noto, le crisi economiche non sono mai per tutti, c'è anche chi le aspetta perché vede in queste una facile e veloce opportunità di guadagno. Una multinazionale che compra a prezzi di svendita mezza Grecia, grazie alla crisi e alle imposizioni della Troika, adesso può contare anche su sgravi fiscali, tassazioni ridotte e una manodopera a prezzi stracciati.
Le multinazionali che in questo momento si stanno abbuffando in Grecia sono di varie provenienze e in maggior parte provengono da quei paesi che hanno una posizione economica privilegiata in Europa.
Oggi, come ho detto all'inizio dell'articolo, arriva la signora Merkel in Grecia. Atene è stata blindata. Era dal tempo della dittatura dei colonnelli che non veniva applicato il divieto di manifestare o semplicemente di radunarsi in gruppo. Questo divieto è esteso ad un'area vastissima che include anche le periferie. Le metropolitane sono state fermate per ordine del governo in modo da ostacolare chi comunque vorrà raggiungere il centro.
La Merkel è la persona che più di ogni altra viene identificata come diretta responsabile dello strangolamento della Grecia. Sarà difficile per molti restare a casa e non manifestare la propria indignazione nonostante il divieto. Intanto girano già molti scherzi sulla visita della cancelliera tedesca. Il primo ministro Samaras, nell'intento di sgombrare il campo dalle polemiche legate a questa visita, ha dichiarato che "la signora Merkel verrà accolta in Grecia come le si addice". Qualcuno intendendo evidentemente un altro tipo di accoglienza ha commentato: ..è la prima volta che che il primo ministro Samaras esprime con esattezza il sentimento popolare.. C'è invece chi giustamente si chiede cosa venga a fare la Merkel in Grecia, la risposta è: ..scusa, quando compri una casa mi sembra il minimo che tu la vada a vedere..
Cosa
succederà oggi e domani lo vedremo presto, di sicuro questa è una
visita che non passerà inosservata, concludo l'articolo con un
espressione prettamente greca che farà sorridere solo coloro che
parlano anche il greco: Si prevede che ad Atene succeda “της
πουτάνας το καγκελάριο”.
Francesco
Moretti
sopravvivereingrecia.blogspot.com
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