Questo blog vuole informare su come e quanto sta cambiando la vita di tutti i giorni in Grecia. L'intervento del Fondo Monetario Internazionale, BCE e dell'Unione Europea sta riducendo la Grecia a un paese in cui sarà difficile vivere. Non sono un giornalista e su questo blog voglio raccontare la vita di tutti i giorni, la mia esperienza diretta di come siamo costretti a "sopravvivere in grecia".

Alla pagina dei video di questo blog puoi vedere il nuovo documentario CATASTROIKA con sottotitoli in Italiano e il documentario DEBTOCRACY International Version con sottotitoli in inglese. Molto consigliato è anche la video intervista di Monica Benini "La guerra in Europa" che spiega benissimo ciò che sta succedendo alla Grecia. Nuovo video interessantissimo Fascismo inc anche questo in italiano. Seguendo questo link si possono ascoltare una serie di interventi andati in onda su Radio 2 Rai sul tema musicale Rebetiko, tra gli interventi, oltre alla musica si parla di storia, politica ed economia.

venerdì 16 novembre 2012

Forti con i deboli e deboli con i forti.
Il parlamento approva anche il terzo memorandum ma la lista Langarde resta nel cassetto.

Anche il terzo memorandum è adesso legge dello stato. In un solo articolo votato mercoledì 7 novembre il governo Samaras ha reso esecutivi una serie incredibile di provvedimenti catastrofici per il paese. Questi provvedimenti toccano tutti i settori, dall'istruzione alla sanità, dal pubblico impiego al privato, dai diritti lavorativi alle pensioni di anzianità.
La trattativa con la Troika è durata molto ed è terminata pochissimo tempo prima del voto, i parlamentari si sono visti consegnare un dossier di 80 pagine densissime di provvedimenti da votare in un solo articolo, coloro che lo hanno letto, prima di votarlo e farlo diventare legge, hanno dovuto farlo in mezza giornata. In molti probabilmente non l'hanno neanche letto, infatti le seconde elezioni fatte a giugno servirono soprattutto a identificare tra i candidati a governare coloro che senza ombra di dubbio avrebbero votato "SI" senza fare storie. A giugno ci fu una campagna internazionale senza precedenti che servi a far vincere di pochissimi punti percentuale il partito di Samaras. Con un vero e proprio terrorismo mediatico il popolo greco venne messo davanti a questo ricatto: se votate il partito sbagliato...siete immediatamente falliti! E così è andata, l'elettorato greco ha scelto Samaras sapendo a cosa andava incontro, possiamo dire che ha scelto il male minore, ma forse anche questo "male minore" non è detto che non sia mortale per il paese. Il giorno dopo il voto, gli stessi che avevano portato avanti la campagna terroristica, dichiaravano ironicamente: ...il popolo greco ha finalmente scelto con coscienza e maturità la propria guida.
Cosa dire di Samaras, per tutta la campagna elettorale ha parlato esclusivamente degli immigrati e di quanto sono pericolosi, additandoli come veri e unici responsabili della catastrofe del paese. Di cosa avrebbe fatto in campo economico ne ha parlato poco e dicendo le solite bugie. Ha detto che avrebbe ritrattato, che avrebbe ottenuto, che avrebbe cambiato e così via, una volta sedutosi sul "seggiolone" è stato osservatore passivo di ciò che la Troika ha chiesto, avallando ogni loro ordine.
La sua campagna elettorale basata sul "pericolo immigrati" è servita anche a far confluire molti voti nel partito nazista Chrisi Avghi, come molti sanno, in questi momenti di forte tensione sociale, di miseria e di sfiducia nella classe politica il rischio di rivoluzioni è forte e quindi, uno come Samaras, ha dovuto mostrare tutta la sua abilità nel deviare una parte dell'indignazione verso destra.
Il Pasok, che è in rapida via di estinzione (i sondaggi lo danno adesso tra il 5% e il 7%, praticamente è votato solo dai familiari dei deputati del Pasok) ha continuato la propria linea filo Troika vedendo come fine missione il voto del terzo memorandum. Dopo, i pochi parlamentari rimasti (ricordo che alle scorse elezioni aveva preso un misero 13% e che solo due anni fa era sopra al 40%) si auto-ricicleranno in altri partiti, proprio come avviene per gran parte dei rifiuti tossici e nocivi, non vengono buttati via, ma riciclati...restano ovviamente molti dubbi se dopo il riciclaggio non saranno veramente più dannosi per la società.
Demokratiki Aristerà, che in campagna elettorale non è stata affatto chiara sul che cosa avrebbe fatto, ha raccolto molti voti di elettori pentiti del Pasok, poi dopo aver visto chi ha vinto le elezioni, è saltata sul carro del vincitore, mantenendo questa posizione ambigua. Al momento del voto ha fatto un po' di moine, si è lamentata un po', ha storto un po' la bocca e poi ha avallato definitivamente le scelte del governo e quindi della Troika.
Durante il voto ci sono state alcune defezioni, alcuni parlamentari del Pasok hanno votato "NO" e anche uno di Nea Dimokratia. Con il risultato che il memorandum due è passato per soli 3 voti.
Fuori dal parlamento, sotto una pioggia battente, molti manifestanti aspettavano il voto del governo. Come numero molti di meno della manifestazione di febbraio, e anche molto più sconsolati, molti meno slogan, molta meno fiducia di poter cambiare qualcosa. E' sempre più evidente che nelle stanze del potere viene considerato "zero" il popolo e di conseguenza le sue proteste.
Per alcune ore siamo rimasti in piazza Sintagma, davanti al parlamento, in molti avevano con se l'equipaggiamento da manifestazione, mascherine e farmaci per limitare i danni dei gas lacrimogeni. Poi come da copione, al momento in cui iniziava il voto in parlamento, gli scontri sono iniziati e la polizia contenta ha potuto fare uso delle loro nuove "attrezzature democratiche", infatti il nuovo governo, in occasione di questo secondo memorandum non ha badato a spese ed ha fornito loro dei moderni camioncini dotati di idranti per sfollare i manifestanti. I manifestanti (comunque già molto bagnati dalla pioggia) sono stati accompagnati a casa a colpi di idranti. Per l'occasione la polizia è stata dotata anche di pallottole di gomma, in vero stile israeliano, ma in realtà non so se sono state usate a questo giro, io me ne sono andato a casa prestino. Abbiamo comunque visto la "Nea Democrazia" dentro e fuori del parlamento...
Solo per un momento, nel parlamento, c'è stato un piccolo problema che ha per un attimo ritardato il voto. Tra i tanti provvedimenti racchiusi nell'unica legge da votare, ve ne era anche uno rivolto a ridurre i privilegi degli impiegati che lavorano nel parlamento. Dovete sapere che tali impiegati sono di tradizione i più agevolati, i meglio stipendiati e soprattutto i più raccomandati nel cosmo dei lavoratori dipendenti greci e se pensiamo che stanno a contatto con la classe dirigente non poteva essere che così, proprio come il culo e le mutande, un culo importante si merita delle mutande costose. Questo gruppo ridotto di lavoratori sono immediatamente scesi in sciopero mettendo a rischio le procedure di voto, tant'è vero che l'inflessibile ministro dell'economia Sturnara ha subito tolto l'articolo che li riguardava e il voto ha subito ripreso il suo corso.
E mentre in parlamento si fanno le "scelte coraggiose" sulla pelle del popolo greco, licenziando in tronco migliaia di lavoratori sui 50 anni di eta (che non troveranno mai più nessun lavoro), si fissa lo stipendio per i neo assunti a 480 euro lorde, si aboliscono il trattamento di fine lavoro e gli scatti di anzianità, si porta a 6 giorni la settimana lavorativa, si abolisce la regolamentazione dei turni lavorativi nelle fabbriche, si abolisce ogni soglia di guadagno minimo e ogni lavoratore verrà tassato dal primo euro che guadagna, si svende al privato ogni cosa pubblica a prezzi irrisori, e tante altre atrocità...c'è la lista Langarde che ancora giace in un cassetto.
Per coloro che non sanno di cosa si tratti, spiego subito che è una lista di nomi che prende il nome dalla signora Langarde, la presidente del Fondo Monetario Internazionale. Questo documento è una lista di circa 200 nomi di evasori fiscali greci che hanno conti di miliardi in banche Svizzere. Tale lista fu consegnata due anni fa dalla signora Langarde al ex ministro delle finanze Papakostantinos che a sua volta l'ha consegnata all'allora primo ministro Venizellos. Per ben due anni non ne abbiamo saputo niente e la lotta all'evasione fiscale da parte dello stato è continuata contro tutti, tutti esclusi questi 200 nomi.
Poi improvvisamente è saltata fuori, o meglio, siamo venuti a conoscenza della sua esistenza, ma non del suo contenuto. Ancora per lungo tempo questa lista di nomi è rimasta segreta, si sapeva che conteneva i nomi di vari politici, armatori, industriali ecc...una bella selezione di nomi greci che guarda caso sono gli stessi che da queste misure anti-sociali ne traggono un immediato guadagno.
Alcuni giorni fa un giornalista che in qualche modo l'ha avuta tra le mani e ha pensato bene di fare il proprio dovere di giornalista e l'ha pubblicata. Il risultato è stato che a questi evasori fiscali non è successo ancora niente, ma il giornalista è stato immediatamente arrestato.

Francesco Moretti
sopravvivereingrecia.blogspot.com

martedì 9 ottobre 2012

Sulla pagina dedicata ai video andate a vedere "La guerra dell'Europa"  Monia Benini presenta il suo libro con un'intervista. Un ottima intervista che spiega benissimo ciò che sta succedendo in Grecia....e in altri paesi.

martedì 9 ottobre 2012

Le disgrazie non finiscono mai...arriva la Merkel ad Atene

Dopo anni che non si faceva vedere, oggi la cancelliera tedesca Angela Merkel arriva in Grecia. Verrà in visita ufficiale ed è facile prevedere che verrà a dire ai governanti greci quanto vicina è al popolo greco in questo momento storico di sacrifici, non mancherà di ricordare quanto amici sono il popolo tedesco e quello greco, quanto importante è la storia della Grecia per tutta Europa, perché qui è nata la democrazia e qui si trovano le radici culturali Europee. Sicuramente esalterà i greci per il loro impegno e li loderà per aver mantenuto unita l'Europa. Li ringrazierà per aver deciso, seppur contro il proprio interesse, di andare incontro a momenti tragici della propria esistenza in cambio di mantenere intatta la stabilità dell'Europa e dell'Euro.
Il primo ministro Samaras l'accoglierà a braccia aperte, dicendoli che è la benvenuta e gode della stima e della fiducia di tutto il popolo Greco, ricordandoli che ha fatto tutto il possibile e più di ciò che gli è stato chiesto per soddisfare il volere della Troika. Che i greci sono persone responsabili e che al momento giusto hanno saputo decidere con coraggio da che parte stare.
Poi, insieme, faranno una dichiarazione congiunta dove rassicureranno il popolo greco sull'uscita dalla crisi, diranno che già si intravede una piccola luce in fondo al tunnel dei sacrifici che ne indica l'uscita. E ancora, insieme, fisseranno una data per la fine dell'austerity, una data relativamente vicina, in modo da far digerire più in fretta quest'ultimo giro di vite che ha dato il governo Samaras. E' bene dire che queste "date della speranza" hanno riempito la storia della crisi economica greca, ogni politico ne ha fatto largo uso, basti pensare che a detta del primo governo Papandreou, gennaio, febbraio e marzo 2012 sarebbero dovuti essere il primo trimestre della ripresa.
La calda estate greca che tarda a terminare è servita a preparare le misure economiche che verranno approvate tra pochi giorni. Il governo ha cambiato tecnica, i nuovi provvedimenti non vengono ne discussi e ne anticipati per evitare malumori e inutili proteste. Verranno semplicemente annunciati. Molte delle cose le sapevamo già, come ad esempio la creazione di zone autonome industriali ovvero delle aree sul territorio greco dove le multinazionali potranno impiantare i loro stabilimenti industriali sfruttando sia le risorse energetiche, che quelle umane, inquinando a loro piacimento il suolo, l'aria e l'acqua esclusivamente a vantaggio del loro profitto. In queste aree, che saranno di fatto delle zone franche, non verranno applicate le poche norme sindacali rimaste, i salari saranno ridotti a due o trecento euro al mese e non vi saranno diritti a tutela dei lavoratori che potranno essere licenziati a piacimento del padrone. Sarà vietato ogni tipo di organizzazione sindacale e ovviamente di protesta.
Il terreno è stato preparato con cura in questi mesi e già ci sono migliaia di famiglie che da tempo non hanno nessuno stipendio su cui contare. Migliaia di lavoratori disoccupati e disperati sono pronti ad abbassare la testa ed ad accettare queste condizioni disumane. Condizioni lavorative che solo due anni fa sembravano impossibili da accettare.
Chi ha ancora un posto di lavoro come dipendente vede tagliare il proprio stipendio di un ulteriore 15%, in più verrà definitivamente tolto il regalo di Natale e di Pasqua (dico regalo perché non si trattava di una mensilità in più ma di circa duecento euro che venivano accorpate allo stipendio in prossimità delle feste). Questi nuovi tagli che si vanno a sommare con quelli già effettuati in precedenza, porteranno a una diminuzione del 45% dello stipendio rispetto a due anni fa. Considerate inoltre che questi tagli che verranno effettuati adesso sono retroattivi ovvero verranno calcolati come se fossero applicati dal luglio 2012, quindi dagli stipendi futuri dovranno essere sottratti i tagli attuali più una percentuale in più fino a raggiungere l'importo che sarebbe dovuto essere decurtato nei mesi di luglio, agosto e settembre.
Le partite iva verranno tassate in maniera orizzontale, tutti dovranno pagare una tassa di mille euro indipendentemente dal fatturato che hanno avuto. Poi non ci sarà più una soglia di reddito non tassabile e verranno tassati tutti dal primo euro. Qui in Grecia per avere l'assistenza sanitaria una partita iva deve pagare più di quattrocento euro al mese che a fine anno si traduce in circa 5400 euro. In più ci sono tutte le altre tasse, ad esempio in questo momento ci sono tre tasse sulla casa che arrivano da tre parti diverse, la più famosa è il "Karatzi", è stata soprannominata così dalla gente in ricordo di una tassa che venne messa dai turchi durante l'occupazione della Grecia. Anche questa tassa è orizzontale ovvero non tiene conto del reddito, del valore della casa e della sua ubicazione ma viene calcolata semplicemente al metro quadro. Questa tassa viene accorpata alla bolletta della luce e fino a poco tempo fa chi non poteva pagarla si ritrovava pure al buio perché gli veniva interrotta la fornitura elettrica. Poi c'è un ulteriore taglio di 30 euro alle pensioni degli agricoltori (chi pensa che trenta euro sia un danno di dimensioni modeste è bene che sappia che un agricoltore che ha lavorato una vita prende circa 400 euro al mese di pensione).
Gli ospedali sono ridotti all'osso, ascoltando la radio due giorni fa ho sentito un'intervista ad un dottore dell'ospedale dell'isola di Samos il quale diceva che da una decina di giorni nell'ospedale non vengono più fatti gli esami del sangue perché nei laboratori mancano i reagenti. Quest'ospedale, che è una struttura pubblica, è l'unico sull'isola e in più serve anche le isole vicine.
Il Ministero della Sanità deve dei soldi alle ditte che forniscono questi reagenti, proprio in questi giorni ha versato loro una parte del debito, ma non è stato sufficiente a riaprire la fornitura. Queste ditte che adesso negano i loro prodotti, sono le stesse ditte che hanno fornito queste strutture ospedaliere pubbliche per anni facendo affari d'oro e facendo pagare le loro forniture tre o quattro volte il loro valore grazie ad accordi con politici e manager.
Ascoltando le notizie per radio e televisione non c'è giorno che non si senta di lavoratori picchiati e arrestati durante le proteste sindacali, solo pochi giorni fa sono stati arrestati 15 operai del settore metallurgico che stavano protestando davanti al Ministero della Difesa, il loro datore di lavoro. Questi operai non percepiscono stipendio da sei mesi.
A ritmo serrato stanno procedendo le privatizzazioni, vengono privatizzate banche, enti pubblici, imprese, consorzi di agricoltori, unioni di produttori ecc.. In genere queste manovre vengono fatte nell'arco di una notte, ci si sveglia e si viene a conoscenza che, ad esempio, la Banca dell'Agricoltura è stata privatizzata. Il caso della Banca Agricola è emblematico di una situazione, spesso a essere privatizzati sono delle strutture che sono state fondate dai lavoratori per agevolare un settore, in questo caso gli agricoltori. Privatizzando questa banca tutti i mutui, le ipoteche e gli interessi di tutti quelli che negli anni hanno messo i soldi in quella banca passano sotto un controllo privato. Queste strutture che furono ideate e create dalle unioni dei lavoratori, furono negli anni ottanta statalizzate dal governo di Andrea Papandreou, a quel tempo statalizzare un'organizzazione dava sicurezza per il futuro, mentre adesso si rivolge contro gli interessi di chi l'ha affondata.
Questo peggioramento generale delle condizioni di vita del cittadino greco medio si ha ogni volta che la Troika deve versare una nuova rata del prestito allo stato greco. In realtà, da quando la Grecia è sotto il ricatto della Troika, tutti i provvedimenti di austerity sono stati applicati senza sconti, e il greco medio ha imparato a suo malgrado a farsi bastare quel poco che gli è rimasto in tasca. Tutto questo tira e molla, questa suspense che viviamo ogni volta a ridosso del versamento della rata del prestito, non è dovuta al fatto che i greci si rifiutano di applicare le misure imposte dalla Troika, ma è ciò che c'è sotto. Parallelamente e in forma di ricatto viene imposta la svendita della Grecia, questo in virtù di un liberismo che di fatto non esiste, infatti la svendita del paese, le privatizzazioni, le concessioni non sono date al migliore offerente ma a multinazionali ben precise che si muovono in regime di monopolio decidendo che cosa acquistare e a che prezzo.
Se qualcuno ha occasione di viaggiare con un aeroplano della Olimpic airline, la ex compagnia di bandiera greca, noterà che nella tasca della poltrona del viaggiatore vi sono varie riviste e depliant pubblicitari, sfogliandoli ci accorgiamo che una buona parte pubblicizzano ospedali privati di Atene. Perché ? Il mistero è presto svelato. La Olimpic, tutti gli ospedali privati di Atene, molte industrie alimentari (ex consorzi di produttori ecc..) e tante altre imprese sono state comprate dalla stessa multinazionale greca.
Infatti, come è noto, le crisi economiche non sono mai per tutti, c'è anche chi le aspetta perché vede in queste una facile e veloce opportunità di guadagno. Una multinazionale che compra a prezzi di svendita mezza Grecia, grazie alla crisi e alle imposizioni della Troika, adesso può contare anche su sgravi fiscali, tassazioni ridotte e una manodopera a prezzi stracciati.
Le multinazionali che in questo momento si stanno abbuffando in Grecia sono di varie provenienze e in maggior parte provengono da quei paesi che hanno una posizione economica privilegiata in Europa.
Oggi, come ho detto all'inizio dell'articolo, arriva la signora Merkel in Grecia. Atene è stata blindata. Era dal tempo della dittatura dei colonnelli che non veniva applicato il divieto di manifestare o semplicemente di radunarsi in gruppo. Questo divieto è esteso ad un'area vastissima che include anche le periferie. Le metropolitane sono state fermate per ordine del governo in modo da ostacolare chi comunque vorrà raggiungere il centro.
La Merkel è la persona che più di ogni altra viene identificata come diretta responsabile dello strangolamento della Grecia. Sarà difficile per molti restare a casa e non manifestare la propria indignazione nonostante il divieto. Intanto girano già molti scherzi sulla visita della cancelliera tedesca. Il primo ministro Samaras, nell'intento di sgombrare il campo dalle polemiche legate a questa visita, ha dichiarato che "la signora Merkel verrà accolta in Grecia come le si addice". Qualcuno intendendo evidentemente un altro tipo di accoglienza ha commentato: ..è la prima volta che che il primo ministro Samaras esprime con esattezza il sentimento popolare.. C'è invece chi giustamente si chiede cosa venga a fare la Merkel in Grecia, la risposta è: ..scusa, quando compri una casa mi sembra il minimo che tu la vada a vedere..
Cosa succederà oggi e domani lo vedremo presto, di sicuro questa è una visita che non passerà inosservata, concludo l'articolo con un espressione prettamente greca che farà sorridere solo coloro che parlano anche il greco: Si prevede che ad Atene succeda “της πουτάνας το καγκελάριο”.
 
Francesco Moretti
sopravvivereingrecia.blogspot.com

mercoledì 18 luglio 2012

Vincono i peggiori

Non ho aggiornato il blog fino ad adesso perché ho preferito risparmiarvi la cronaca del periodo post elettorale e tutte le vicissitudini per la formazione del nuovo governo. 
Come tutti già saprete al governo adesso ci sono Nea Dimokrazia, Pasok e Dimokatiki Aristerà. Praticamente questo governo, tale e quale lo potevano formare anche con le elezioni fatte a maggio. 
Il Siriza ha avuto un ottimo risultato elettorale nonostante la guerra mediatica che gli è stata scatenata contro. Comunque, visto come stanno le cose mi sembra inutile soffermarmi in valutazioni  positive a riguardo dell'ottimo risultato della sinistra che se fosse andata al governo avrebbe riaperto delle speranze per la Grecia e non solo. 
Nea Dimokratia ha vinto e questo cambia tutto. 
Come in Italia, in occasione del referendum sul tema del nucleare, se avesse vinto il "si all'uso dell'energia nucleare" e adesso l'Italia fosse piena di centrali nucleari, sarebbe inutile commentare il buon risultato del fronte del "no". 
Qui in Grecia le elezioni sono state trasformate in un referendum mediatico. Sia all'interno della Grecia che dal resto del mondo una vittoria della sinistra veniva fatta equivalere all'uscita dall'euro. Le discussioni pre-elettorali erano tutte impostare su questo tema. Ma ancora più impressionante è stato il peso che ha avuto questa elezione al livello mondiale come se la Grecia fosse una super potenza.
Ciò che la Troika e alcuni governi dell'Europa volevano ad ogni costo evitare è stato evitato, nessuno di questi si poteva permettere un rifiuto delle regole imposte dai poteri neo-liberisti, nessuno di questi si poteva permettere che dalla Grecia partisse la rivolta e il cattivo esempio per gli altri popoli d'Europa.
Il ricatto "fuori o dentro l'euro" non aveva nessun fondamento concreto, infatti il Siriza non ha mai dichiarato di voler uscire dalla moneta unica e dall'altra parte nessuno poteva espellere la Grecia dall'unione monetaria, per questo definisco questa questione "referendum mediatico". La questione è stata usata in maniera terroristica, tutti si sono impegnati a descrivere come sarebbe stata tragica la situazione se la Grecia fosse uscita dall'euro, disoccupazione altissima, scaffali dei supermercati vuoti, niente più sanità, niente istruzione. Per ore e ore ogni giorno abbiamo assistito a questo teatrino in TV. Il risultato di questo martellamento è stato minimo ma efficace, Nea Dimokratia ha vinto di circa 2,5 punti percentuale, quindi ha avuto il bonus che spetta al primo partito di 50 parlamentari in più e quindi adesso è al governo.
Nessuno ovviamente si aspettava il nuovo splendore della Grecia se avesse vinto la sinistra, sicuramente la reazione dei mercati e dei potenti dell'Europa sarebbe stata spietata. Sarebbero stati tempi durissimi per i greci, con una prospettiva di stenti che sarebbe durata per anni, ma almeno si sarebbe visto una piccola luce in fondo al tunnel. Adesso invece regna il buio pesto.

Sembra scontato per tutti che il governo "pro-memorandum" che è adesso al potere non vi resterà per molto. Infatti dovrà fare i conti con un'opposizione fortissima e tutti si aspettano che avrà enormi problemi in autunno. Ma questo poco importa, la cosa tragica è che nei pochi mesi di vita che probabilmente avrà firmerà tutto il firmabile per sancire la svendita totale della Grecia. 
Verranno privatizzate tutte le risorse del paese, l'acqua, l'energia elettrica (e quando si parla di energia si intende tutte le fonti energetiche) i trasporti, i porti. Verranno fatte le zone industriali autonome ovvero zone interne alla Grecia dove le multinazionali potranno impiantare le loro industrie contando sulle risorse energetiche e sulla totale assenza di diritti sindacali per i lavoratori. Come delle zone franche interne al territorio nazionale, delle oasi dello sfruttamento per intenderci.
Tutte le cose che verranno attuate da questo governo, porteranno i loro evidenti risultati in poco tempo e così l'uscita dall'euro e gli "scaffali vuoti dei supermercati" sembreranno un sogno rispetto alla trappola senza uscita in cui si troverà la Grecia.
Il primo ministro Antonis Samaras ha affermato che in tema di privatizzazioni "la migliore difesa è l'attacco", lasciando intendere che privatizzeranno di più di ciò che viene imposto dalla Troika, e questo mi fa veramente rabbrividire... 

Ovviamente se la sinistra radicale avesse vinto le elezioni e adesso fosse al potere sarebbe sicuramente additata del pessimo andamento economico del resto dell'Europa del sud. 
Mi ricordo di quando alcuni mesi fa, a settembre 2011 ero in Italia, portando a giocare le mie figlie nei parchi giochi mi intrattenevo in discussioni di politica e di economia con gli altri genitori miei coetanei.
Tutti mi guardavano come se fossi un'economista di punta, aggiornatissimo, sembravo un esperto del settore quando con le mie sporadiche e banali nozioni di economia spiegavo a tutti che cosa era lo "spread" e come funzionavano i "mercati" e le banche. 
Purtroppo noi che viviamo in Grecia abbiamo dovuto tragicamente imparare tutto ciò, tutte queste nozioni di economia erano un tempo estranee anche per noi. 
Purtroppo, non passo molto tempo da allora e già alla fine del settembre 2011 il misterioso "spread" tra i titoli di stato italiani e tedeschi era salito all'allarmate quota di 450 punti e tutti impararono di colpo di cosa si trattasse.

Spesso ho descritto ciò che avviene in Grecia come un esperimento sociale per fissare i limiti di resistenza di un popolo per poi applicare il modello che ne deriva ad altri stati. 
Il popolo greco è stato usato a suo malgrado come "cavia" per questa sperimentazione, vari esperimenti gli sono stati fatti, gli è stato detto che sono dei fannulloni che non hanno voglia di lavorare, che hanno degli stipendi alti, più alti di tutti gli altri europei, che hanno uno stato sociale da favola e che vivono al di sopra delle loro possibilità. Questa cantilena continua, continua anche ora che i greci sono i più poveri e tassati di tutta Europa.
Sono stati informati bruscamente che sanità, istruzione, e servizi al cittadino non sono più cose elargite dallo stato ma cose che vanno comprate come prodotti e quindi solo se te le puoi permettere. Che le tasse non servono più a pagare i servizi dello stato come la sanità e l'istruzione ma a ricapitalizzare le banche e a saziare i mercati.
Adesso dobbiamo prendere atto che la cavia è sopravvissuta, che l'esperimento è riuscito, la "cavia" non ha ucciso il proprio vivisettore. 
Quindi il modello elaborato è pronto per essere applicato ad altri stati come la Spagna, il Portogallo, Cipro e chiaramente l'Italia. 
E la cantilena che viene ripetuta è "l'Italia non è la Grecia"...




lunedì 18 giugno 2012

Risultati finali elezioni in Grecia del 17 giugno 2012

Questi sono i risultati finali:

Partito                                    Parlamentari
Nea Dimokratia   29,66%  ............129
Syriza   26,89%..............................71
Pasok   12,28%..............................33
Anexartiti Ellines  7,51%.................20
Chrisi Avghi   6,92%.......................18
Dimokratiki Aristerà   6,26%..........17
KKE  4,50%..................................12

Nea Dimokratia è il primo partito, il distacco dal Syriza è stato minimo, ma grazie al generosissimo bonus di 50 parlamentari che viene assegnato al primo partito avrà 129 rappresentanti in parlamento. Nea Dimokratia è guidata da Antonis Samaras ed è un partito pro-memorandum. La cosa più probabile che può succedere adesso è che formi un governo insieme al Pasok. Con i parlamentari di Pasok e Nea Dimokratia messi insieme sono 162 quindi avrebbero la possibilità di governare. Quindi la prospettiva è di continuità delle politiche imposte dalla Troika fino ad ora.
Il risultato della sinistra radicale Syriza è stato molto buono e ha preso molti più voti delle precedenti elezioni, salendo dal 16,68% delle elezioni del 6 maggio fino al 26,89% di queste.
I nazional-nazisti di Chrisi Avghi restano intorno al 7% come nelle precedenti elezioni. Mentre il partito comunista KKE ha perso un bel po' di punti scendendo dall'8,48% del 6 maggio al 4,50% di ieri.
Demokratiki Aristerà resta stabile, mentre il Pasok ha perso ancora qualche punto rispetto a maggio. I voti in più presi da Nea Dimokrazia si possono ipotizzare nella flessione avuta da Anezartiti Ellines e dall'inglobamento del partito di Dora Bakogianni.

domenica 17 giugno 2012

Ore 22:25 Risultati elezioni (dato reale relativo al 48% delle schede)

Partito                                    Parlamentari
Nea Dimokratia 30,36 %             131 (come primo partito prende un bonus di 50 parlamentari)
Syriza 26,17 %                            69
Pasok 12,72%                            34
Anexartiti Ellines 7,43%               20
Chrisi Avghi 6,94%                      18
Dimokratiki Aristerà 6,04%          16
KKE 4,44%                                12

EXIT POLL UFFICIALI delle ore 19

Ore 19, (ora locale) Exit poll ufficiali. I dati sono stati raccolti in 120 seggi elettorali distribuiti su tutto il territorio nazionale. Ai votanti è stato chiesto di ripetere il voto appena espresso nell'urna. Il campione degli exit poll lavora su un campione di 10.000 votanti. Questi dati riguardano circa 7000 - 8500 persono e sono stati rilevati alle 17:30.
Nea Dimokratia dal 27,5 % al 30,5 %
Syriza dal 27 % al 30
Pasok dal 10 % al 12 %
Anexartiti Ellines dal 6 % al 7,5%
Dimokratiki Aristerà 5,5 % al 6,5%
KKE  dal 5% al 6%
Xrisi Avghi dal 6 % al 7,5 %
Da ora in poi chiudono i seggi elettorali e inizia lo spoglio delle schede. Altre informazioni nelle prossime ore.
EXIT POLL NON UFFICIALI
Ore 18:30, mezz'ora prima della chiusura ufficiale delle urne. Circolano i primi exit poll non ufficiali. La situazione che descrivono è questa: 
Con il 29,6% è primo partito Nea Dimokratia (partito di destra pro-memorandum) al secondo posto la sinistra radicale Syriza con il 27,9% (anti-memorandum) poi i socialisti del Pasok con il 10% (pro-memorandum), Dimokratiki Aristerà 6,3% (partito democratico di sinistra, anti-memorandum ma con posizioni più miti del Syriza), con il 5,4 % Anexartiti Ellines (partito di destra anti-memorandum), con il 5,4% KKE partito comunista (anti-memorandum e anti-Euro) e con il 5% l'estrena destra di Xrisi Avghi (destra xenofoba filo nazista).

Oggi si vota in Grecia

Oggi, 17 giugno 2012 si vota in Grecia per la seconda volta in meno di un mese e mezzo. Le operazioni di voto che sono già iniziate, andranno avanti fino alle ore 19 ora greca (18 ora italiana). Subito dopo verranno comunicati i dati raccolti con il sistema exit poll e poi nel corso delle ore successive, grazie ai dati che arriveranno dallo spoglio delle schede, si avranno, prima le proiezioni e poi i dati sempre più attendibili fino ad arrivare al dato definitivo che si avrà un po' dopo la mezzanotte (ora locale). Si prevede un'alta affluenza.
Vi terrò informati postando sul blog vari aggiornamenti nel corso della giornata.

martedì 12 giugno 2012

Elezioni in Grecia del 17 giugno 2012

Schiaffi in TV e pestaggi, la campagna elettorale dei nazionalisti greci.

Pochi hanno la fortuna di nascere e avere il dono di essere delle belle persone, stimate, rispettate perché giuste, eque nel pensiero e nei giudizi, per slancio naturale vicine ai più deboli e sfortunati, non per compiangerli o per sentirsi eroi, ma per uno spirito innato di giustizia. Pochi hanno quella spinta verso l’evoluzione che fin da bambini li spinge ad essere ogni giorno migliori e che rende l’umano diverso dalla bestia. Pochi hanno il senso della solidarietà dalla nascita e il rifiuto dell’egoismo. Pochi hanno il senso del sentirsi liberi e felici solo se lo sono anche gli altri. Pochi. Per tutti gli altri guadagnare questa sensibilità che fa l’umano bello è una strada lunga come la vita, dove spesso per ogni passo avanti ne vengono fatti due indietro. Bisogna deciderlo, bisogna volerlo. Bisogna imparare a mettersi in discussione e a mettere in discussione le nostre certezze. A valutare ciò che siamo e perché lo siamo. Spesso devi pensare come gli altri per capire che gli altri non pensano come te. Sforzarsi di capire le ragioni dell’altro e non guardare solo le nostre, per uscire dal pregiudizio e dalla meschinità. L’evoluzione verso qualcosa di migliore è sempre difficile, ma spingere verso questa direzione è l’unica cosa che dovrebbe farci sentire orgogliosi.
Ci sono invece persone che per loro scelta hanno deciso di non spendere nessuna energia verso questo progresso, che rinnegano tutto quello che di buono potrebbero essere. Che non hanno fatto nessuna fatica per essere ciò che sono e che basano il loro essere sull’involuzione. Fanno dell’egoismo e della meschinità la loro ragione di vivere. L’odio è il loro sentimento preferito, il pregiudizio la loro ragione. Rifiutano tutte quelle qualità dell’umano per cui varrebbe la pena essere orgogliosi e sono orgogliosi di ciò per cui non hanno fatto nessuno sforzo per essere.
Sono orgogliosi di essere greci, italiani, tedeschi, francesi, svizzeri, austriaci ecc... Di essere nati in un paese ricco. Vivono nel presente e usano la storia distorcendola per basare e motivare le loro atrocità su qualcosa. Ogni una di queste persone è fiera di essere nata nel posto dove è nato, e non essendoci per questo motivi validi, usa la storia, la mitologia, la leggenda e se è possibile anche la genetica per dimostrare che loro, solo loro sono migliori degli altri, che loro meritano di più, e che gli altri, gli stranieri, sono di troppo, che non hanno pari dignità, che vanno prima sfruttati e poi cacciati, che gli altri sono più scuri o più chiari o più gialli e comunque di un altro colore, sempre del colore sbagliato. Di un colore diverso.
Su questi pregiudizi basano le loro teorie. Nelle loro teorie loro non hanno mai colpa di niente, tutte le colpe sono altrove, loro sarebbero perfetti se solo fossero soli nell’universo e invece sono in compagnia e da qui, secondo loro, derivano tutti i problemi sociali, economici, sanitari, sessuali, alimentari e ovviamente di pensiero.
Tanta gente diversa pensa in maniera diversa ed è difficile starci insieme, confrontarsi con loro, perché dicono cose diverse, e confrontarsi è difficile. Ancora più difficile è confrontarsi in maniera civile. Da qui il bisogno di urlare, smanaccare, picchiare, aggredire, tirare gli oggetti, usare la violenza come estensione della parola e poi quando è possibile le dittature per sopprimere queste diversità, per livellare e soffocare ogni pensiero differente dal loro.
Questo signore dalle “garbate movenze” e dalla “raffinata dialettica” che avete visto alzarsi e tirare un bicchiere di acqua in faccia ad una persona, poi girarsi e prenderne a schiaffi un’altra è il “portavoce” di Chrisi Avghi che evidentemente è stato scelto tra tutti gli altri per le sue “innate e virtuose doti di eloquenza”. Questo signore che grazie alla democrazia che tanto odia forse tra pochi giorni sarà seduto in parlamento ha reagito in quel modo perché gli è stato chiesto qualcosa riguardo al processo giuridico che lo vede imputato per rapina. Ma questo non è il suo unico cruccio. I suoi “pacati e cordiali atteggiamenti” lo hanno portato ad essere uno degli indiziati per l’accoltellamento di uno studente dell’università. E chissà quanti altri atti di violenza che non sono mai stati denunciati.
Dopo gli schiaffi che ha tirato in diretta televisiva alla signora che le sedeva vicina ha picchiato (fuori onda) anche il conduttore della trasmissione e un cameraman, dopo di che è stato rinchiuso in una stanza e il personale dello studio televisivo ha chiamato la polizia.
La polizia non ha potuto comunque arrestarlo (contrariamente a ciò che è stato detto in Italia) perché è riuscito a sfondare la porta e immediatamente dopo alcuni testimoni lo hanno sentito chiamare con il telefono Michaloliakos (il suo capo) e chiedere l’invio di un centinaio di persone presso lo studio televisivo. Fortunatamente i rinforzi non sono arrivati e lui dopo la telefonata è scappato restando irreperibile per alcuni giorni evitando così l’arresto e il carcere immediato.
Ieri si è rifatto vivo per dichiarare in un comizio pre-elettorale che è stato attirato in una trappola, che è stato invitato in quella trasmissione proprio per essere provocato e portato fino al punto di reagire in quel modo. Ovviamente, come sempre, tutti hanno colpa di quello spiacevole episodio meno che lui. Lui è stata la vittima. Questo che avete visto non è che un piccolo episodio della campagna elettorale di Chrisi Avghi che ovviamente sia in TV che fuori dagli schermi si esprime con la lingua con cui è più consona parlare: la violenza.
Sono solo di alcuni giorni fa i violenti scontri avvenuti a Patrasso a seguito di un omicidio di un cittadino greco da parte di un immigrato, il fatto si è verificato nei pressi del porto. Molti militanti di Chrisi Avghi si sono dati appuntamento a Patrasso e poi infiltrandosi in una manifestazione cittadina che protestava per l’accaduto, hanno dato vita ad una vera e propria caccia all’immigrato. Ci sono stati scontri con la polizia al momento in cui hanno assaltato la caserma dove erano detenuti gli immigrati colpevoli dell’assassinio, gli scontri si sono poi propagati e protratti per ore.
Ad Atene i membri di Chrisi Avghi hanno fatto diverse azioni contro gli immigrati, picchiando e accoltellando molte persone. L’ultima azione di “propaganda elettorale” che hanno fatto pochi giorni fa è stata un corteo di motorini che ha girato per le strade di Atene e ogni volta che venivano individuati degli immigrati isolati e indifesi venivano aggrediti in massa. Queste ronde hanno portato al ferimento con arma da taglio di molte persone tra cui anche donne e anziani. Tra le persone che sono state fermate e identificate dalla polizia c’è anche la figlia del leader di Chrisi Avghi, Nikos Michaloliakos. Tutti i fermati appartenenti alla ronda sono stati rilasciati dalla polizia subito dopo, mentre molte delle vittime delle aggressioni sono state trattenute perché prive di documenti.
Come un partito del genere possa aver preso una percentuale vicina al 7% nelle precedenti elezioni del 6 maggio è difficilmente spiegabile. Sicuramente vi è stata una migrazione dell’elettorato del LAOS il partito di destra populista che per alcuni giorni ha collaborato con il governo di Lukas Papadimos pagando un prezzo elettorale altissimo, infatti questo partito era arrivato ad avere circa il 5-6% alle precedenti elezioni. Alle elezioni del 6 maggio è rimasto fuori del parlamento non raggiungendo la soglia del 3%. Un altra percentuale di voti è confluita in Chrisi Avghi grazie al così detto “voto di protesta”. E’ talmente alto l’odio verso la classe dirigente e i partiti che hanno governato la Grecia fino ad ora che una parte dell’elettorato ha trovato con il voto la maniera per vendicarsi, ovvero votando Chrisi Avghi è riuscita a spedire in parlamento un pacchetto di roba avariata e schifosa che gli altri parlamentari non possono gettare nella spazzatura ma dovranno tenere con loro nel salotto buono. Ovviamente anche per indirizzare il proprio “voto di protesta” verso un partito come questo bisogna essere qualitativamente affini a questo razismo e condividere queste prassi violente.
In queste settimane prima del voto del 17 giugno, tutti i partiti di destra, sia che siano essi pro-memorandum o anti-memorandum hanno spostato il loro asse di equilibrio verso la xenofobia nel tentativo di recuperare voti da quel bacino confluito nei nazi-fascisti. Possiamo dire che questa percentuale di persone xenofobe esistevano in Grecia anche prima del 7% di Michaloliakos ma erano disciolte in altre forze politiche.
I partiti come il LAOS, Nea Dimokratia, Anexartiti Ellines, i neo liberisti di Drassi e anche il Pasok fanno in questi giorni continue dichiarazioni rivolte a questa fetta di elettorato, chiedendoli di non votare con “rabbia” ma con “intelligenza” questo è traducibile in: votate per noi che vi garantiamo lo stesso livello di discriminazione e di razzismo ma in maniera legislativa e non con i coltelli.
In Grecia non c’è una legge che vieta a un partito di ispirazione nazi-fascista di presentarsi alle elezioni e questa sarebbe la cosa più tragica di tutta questa storia se non ve ne fosse un’altra peggiore: c’è gente che li vota.

Per vedere la sequenza degli schiaffi in TV usa questo link: http://youtu.be/GFmroBsfGRY
Per vedere il video relativo a Patrasso usa questo link: http://youtu.be/qDHmn09yEw0

Per vedere il video sulla caccia agli immigrati ad Atene usa questo link:  http://youtu.be/rxUBr5_tczU

sopravvivereingrecia.blogspot.com

venerdì 8 giugno 2012

Grecia, elezioni del 17 giugno.  Tra sorpresa e minacce i greci vanno al voto.

Come tutti sanno il 17 giugno ci saranno le elezioni e chiaramente, a dieci giorni dal voto, tutti i partiti sono in piena campagna elettorale. Viene dato un grande valore a queste elezioni in quanto sono state trasformate, grazie alle varie dichiarazioni dei componenti della Trojka, in un referendum con tema: “dentro o fuori dall’Euro”.
I vari sondaggi (che adesso, a dieci giorni dal voto, sono tenuti segreti) danno la coalizione di sinistra Siriza come primo partito e il partito di destra Nea Dimocratia come secondo. Altri danno Nea Dimokratia al primo posto con un piccolo vantaggio sul Siriza a cui spetterebbe il secondo posto.
In questo momento così difficile per la Grecia, mi sembra che contrariamente alle dichiarazioni dei leaders di partito, ci sia una certa paura nel salire al governo. Un po’ tutti sembra che sperino di essere secondo partito e di non avere l’enorme responsabilità di governare un paese così vicino alla catastrofe.
Da parte del governo Tedesco e in generale dai sostenitori delle riforme imposte dal F.M.I. viene fatta una grande pressione psicologica a finché il popolo greco esprima il proprio voto a sostegno dei partiti pro-memorandum Pasok e Nea Dimokratia. Ormai, alla faccia della democrazia, Merkel e company fanno apertamente dichiarazioni per “l’uscita dall’Euro della Grecia in caso di vittoria della sinistra”.
Ma cosa ha di tanto diabolico il programma del Siriza per suscitare una così forte contrapposizione dei potenti d’Europa?
In realtà nessuno nel Siriza ha mai dichiarato di voler uscire dall’Euro, e nessuno ha mai dichiarato di non voler pagare i debiti della Grecia. Queste schematizzazioni che vogliono far coincidere l’evento elettorale con un referendum sono frutto di ricatti e di pressioni studiate per condizionare il voto greco.
Il Siriza in realtà è contro il Menorandum, ovvero quella serie di provvedimenti votati, prima dal governo Papandreu e poi dal governo Papadimos che l’espressione “Macelleria sociale” descrive perfettamente. Con il loro voto questi due governi sopracitati hanno trasformato in “legge dello stato” un pacchetto di suggerimenti proposti dalla Troika. Il Siriza è per l’abolizione di questa legge dello stato greco.
Nelle condizioni economiche in cui si trova la Grecia (e anche altri paesi europei) ogni governo deve fare cassa e trovare i soldi per pagare i propri debiti. Ogni governo dovrà quindi prendere delle decisioni economiche nette, tassare, tagliare ecc.. Ma in quale direzione e contro di chi, queste sono scelte politiche e dipendono da chi le prende. Fino ad ora abbiamo assistito ad una rapido e sistematico “pestaggio economico” delle classi sociali più deboli, i lavoratori dipendenti hanno ricevuto dei tagli di stipendi durissimi, sia nel settore pubblico e in particolare in quello privato. Non contenti di questi tagli i governi che hanno sostenuto e attuato il Memorandum hanno aumentato in maniera vertiginosa e repentina la pressione fiscale in maniera tale da mandare in miseria una enorme fetta del popolo Greco.
Blandi sono stati fino ad ora i provvedimenti fiscali verso i soggetti più ricchi, in molti casi addirittura a favore degli stessi, sgravi fiscali e distruzione dei diritti dei lavoratori sono stati le parole d’ordine che hanno caratterizzato le politiche dei precedenti governi.
Adesso per la prima volta nella storia della Grecia, un partito che ha serie possibilità di governare fa delle dichiarazioni che vanno in controtendenza con tutte le precedenti.
Solo per fare un esempio, da tempo sono scadute le concessioni statali di molti canali televisisi e nessun governo fino ad oggi ha pensato di rinnovarle. I cananali televisivi trasmettono da tempo senza pagare alcuna tassa. Hanno introiti enormi derivanti dalla pubblicità e potrebbero benissimo pagare le loro concessioni, ma nessun governo fino ad oggi, nonostante il grande impeto nel batter cassa le ha mai pretese. Ovviamente è inutile che spieghi ad un pubblico di lettori italiani quali e quanti interessi può avere una classe politica ad accattivarsi i favori dei canali televisivi.
Per la prima volta da due anni a questa parte si risente parlare di tutele verso i più deboli economicamente e di una ripresa economica che sia a vantaggio di tutti e non solo dei soliti pochi che comunque vadano le cose guadagneranno comunque.
Questo cambio di tendenza, questa sorpresa elettorale ha scombinato i piani della Troika, ed è stata una sorpresa per tutti ma in particolalare per i greci. Il Siriza fino alle elezionini precedenti era sempre nell’incertezza se sarebbe entrato in parlamento oppure no, se avrebbe passato la soglia del 3% oppure no e adesso i sondaggi lo danno vicino al 30%.

Il vero problema della Troika, e a quel che sembra del governo tedesco in particolare non è la questione economica, infatti si paventano risoluzioni alla crisi greca che rischiano di far pagare un prezzo economico enorme all’Europa intera. L’uscita della Grecia dall’Euro viene considerata da tantissimi economisti molto pericolosa perché avrebbe dei contraccolpi incalcolabili su tutte le economie degli altri stati d’Europa e in specifico sull’economia della Spagna, dell’Italia, del Portogallo ecc...
Senza considerare che questa ceca e presuntuosa gestione del problema economico della Grecia, sponsorizzato dal governo tedesco e portato avanti dalla Troika, ha già portato l’Europa ha spendere delle cifre enormi rispetto a ciò che avrebbe potuto spendere all’inizio di questa storia, se solo si fossero prese scelte meno orgogliose e intransigenti.
Sembra proprio che la politica di “riduzione del danno” non voglia essere presa in considerazione per niente.

Quello che veramente è importante che non succeda in Grecia e per cui la Troika si batte apertamente è che ci sia un cambio di tendenza, che non ci sia la vittoria di un partito che sostiene una via di uscita dalla crisi diversa da quella imposta dalla Troika. L’importante è che non si crei un precedente, l’importante è che la demagogia delle elezioni segua il suo corso tradizionale. Perché una persona super tassata, senza diritti lavorativi e che a stento arriva alla fine del mese debba votare un partito che apertamente fa gli interessi dei benestanti, questo me lo sono chiesto tante volte anch’io, ma fino ad adesso non ho trovato risposta. Ma a quanto pare fino ad adesso è stato proprio così. Come non l’ho trovata io non l’hanno trovata molti altri questa risposta e da questo deriva lo stupore nel sentire le percentuali che vengono attribuite dai sondaggi alla sinistra.
Cosa riuscirà veramente a fare il Siriza se alla fine andrà al governo, questo è difficile da prevedere. Quante delle promesse fatte resteranno solo promesse non è possibile saperlo in anticipo. Ma una cosa è certa, i potenti dell’Europa, quelli che guadagnano dalle crisi economiche faranno di tutto per piegare e sottomettere la piccola ribellione della Grecia.

Nonostante le continue dichiarazioni terroristiche della Trojka per scongiurare una vittoria del Siriza, questo partito cresce nei sondaggi, e sembra quasi che i catastrofici scenari paventati dalla Troika in caso di rigetto del Memorandum portino ulteriore consenso a questo partito.
In effetti l’accanimento che c’è stato in questi ultimi anni verso il popolo greco, oltre a dare la netta idea che qualcuno voglia sperimentare e studiare i limiti di sopportazione di un popolo per elaborare un modello neo-liberista esportabile ad altri paesi, ha dato inoltre la percezione che non ci sia più niente da perdere. Dopo enormi tagli salariali e tassazioni insopportabili, che un anno fa, venivano addirittura accolti dal popolo greco con dolore, ma ottimismo, adesso una grande fetta della popolazione si ritrova in povertà, senza i servizi fondamentali come ospedali, farmaci, scuole ecc.. e non ha nessuna speranza all’orizzonte.
Anche per questo non sembrano fare presa gli scenari che dipingono la Grecia in rovina se non sosterrà il Memorandum.

Intanto in Germania girano voci tese a scoraggiare il turismo tedesco in Grecia, tutismo che da anni è consolidato e numeroso, viene detto che è difficile trovare la benzina, che inizia ad essere pericoloso per un tedesco trascorrere le proprie vacanze in Grecia perché c’è il rischio che gli verranno tagliate le gomme dell’auto.
Io stesso mi sono trovato a rispondere e a rassicurare madri (italiane) che preoccupate, mi hanno scritto delle mail chiedendomi se i loro figli che vogliono trascorrere le vacanze in Grecia saranno al sicuro.
Queste cavolate che vengono messe in giro sono ovviamente una delle tante armi che vengono usate in questa sporca guerra e che mirano a distruggere il turismo ovvero l’unico settore economico su cui può contare la Grecia.

Francesco Moretti

venerdì 1 giugno 2012

Economia Alternativa in Grecia

Alla pagina "contributi dal web" di questo blog potete leggere un intervista molto interessante ad un operatore della struttura sanitaria autogestita di Petralona. Aggiornamento del 24 gennaio 2013. 

Come sono nate le forme di economia alternativa e di solidarietà in Grecia 
Nell’affrontare all’argomento delle forme alternative di economia in tempi di crisi bisogna fare per forza una piccola parentesi per destrivere a grandi linee la psicologia del greco medio. Generalizzando possiamo dire che negli ultimi vent’anni ha dimostrato di essere molto opportunista, e in ogni cosa, sia organizzata dall’alto (stato, istituzioni ecc..) o dal basso ha sempre cercato di far quadrare il proprio tornaconto personale. E’ forse questa all’origine della quasi totale assenza delle cooperative come forma di organizzazione dei lavoratori. In passato ogni forma di cooperazione si è rivelata fallimentare proprio grazie a questo opportunismo.  
Bisogna però notare che in questi ultimi anni stiamo assistendo ad un fenomeno totalmente inedito nella società greca, una iniziale piccola crepa in questo modo di fare individualista si sta allargango e fa sperare in un positivo cambio di tendenza.
Con l’avanzare della crisi e la diminuizione di fiducia nelle istituzioni il popolo greco sta scoprendo nuove e diverse forme di organizzazione. Il seme di questo cambiamento è da ricercare in un’avvenimento accaduto pochi anni fa.
Nel dicembre 2008 a seguito dell’assasinio da parte della polizia del giovane Alexis la società greca reagisce con manifestazioni di protesta. Queste manifestazioni hanno carattere di massa e coinvolgono tutta la società greca, cittadini di ogni età e di ogni ceto sociale si ritrovano in strada per lo stesso motivo. Manifestare la rabbia verso questa inutile morte.
La Grecia già da allora è attraversata da una forte crisi economica, scarseggiano i posti di lavoro e si respira una tensione continua e una grande insicurezza specialmente tra i giovani.
Le manifestazioni non portano solo a scontri di piazza con danneggiamenti e incendi ovunque, si formano per la prima volta dei luoghi di discussioni aperti a tutti, le “assemblee di quartiere”.
In queste assemblee di quartiere vengono discussi temi riguardanti il disagio sociale e la solidarietà verso quelle classi sociali più deboli e quindi già allora in difficoltà grazie alla crisi.
Dal 2008 la situazione economica della Grecia va peggiorando giorno dopo giorno fino ad arrivare al conclamarsi della crisi economica che stiamo vivendo.
Nell'estate del 2011 a seguito del movimento spagnolo degli “Indignados” si forma un presidio fisso di discussione ad Atene in piazza Sintagma, la piazza davanti al parlamento.
Questo presidio richiama migliaia di persone che sono coinvolte in grandi assemblee permanenti, anche questa volta si discute sul come organizzare una società diversa, partendo dai propri bisogni, inventare e sperimentare nuove forme di economia alternativa.
Le assemblee nate dalle esperienze del 2008 sono ancora pienamente operative e sono il motore propulsore delle nuove e più numerose assemblee di piazza Sintagma.
La colonna vertebrale delle assemblee del 2008 erano gli anarchici e i militanti della sinistra extra parlamentare, ovvero tutte quelle persone abituate a confrontarsi in maniera orizzontale. Nelle assemblee di quartiere si seguono infatti le regole dell'auto-gestione. Rapidamente si uniscono a queste assemblee molte persone che per la prima volta sperimentano un modo di discussione e di presa delle decisioni diverso, tutte le decisioni vengono prese in assemblea. Persone di tutte le età si confrontano in questi luoghi di discussione che rappresentano i vari quartieri di Atene.
Piazza Sintagma 5-6 giugno 2011 - foto idealkrush - Presa dal sito: http://realdemocracygr.wordpress.com
Nell'estate del 2011 in piazza Sintagma si contano e si incontrano più di 40 assemblee. Donne e uomini provenienti da diverse esperienze politiche riescono a comunicare, sempre di più si allarga la rosa dei partecipanti.  Tutte queste assemblee sono in contatto tra loro e formando una vera e propria rete dove si scambiano le varie esperienze e si diffondono idee. A queste assemblee davanti al parlamento partecipano anche tante persone direttamente o indirettamente collegate con la coalizione di sinistra Siriza. Molte persone scoprono il piacere di collaborare su progetti comuni e si iniziano a vedere cambiamenti concreti della società, specialmente in alcuni quartieri.
Questo grande laboratorio di idee, anche se non direttamente collegato con il Siriza, si è tradotto in un ottimo risultato elettorale per questa coalizione di sinistra che ha raggiunto i suoi risultati migliori proprio nei centri urbani. Ad Atene è stato il primo partito.
Con la crisi economica, lo stato inizia a tagliare i fondi, licenziare, ridurre i servizi al cittadino e a far pagare tutto ciò che fino a poco tempo prima era lo “stato sociale”. I cittadini si ritrovano privati dei servizi primari come la sanità e l'istruzione. Per primi sono le classi sociali più deboli ad accusare il colpo, ma con velocità incredibile anche le fascie medio borghesi, come i commercianti, gli insegnanti, gli impiegati ecc.. sono coinvolti in questa crisi dei servizi. Si calcola che a tutt'oggi ci siano circa un milione e mezzo di greci senza assistenza sanitaria. Chi viene licenziato oppure ha un'attività commerciale e fallisce non è più in grado di pagare i contributi assicurativi e quindi immediatamente perde l'assistenza sanitaria.
E' all'interno delle assemblee di quartiere che si cercano risoluzioni per tamponare queste mancanze dello stato, nuove forme di solidarietà organizzata fatte dai cittadini per i cittadini.
Esperienze nate in opposizione alla crisi economica
Tutte le forme di economia alternativa e assistenza sociale che andrò ad elencare sono direttamente connesse con le assemblee di quartiere sopra descritte.
Ad Atene, in un quartiere vicino all'Acropoli chiamato Petralona, da tre anni è stato occupato un immobile pubblico abbandonato, è stato ristrutturato e dall'ottobre 2011 un gruppo di medici ha organizzato un centro medico autogestito. Sono più di 200 i pazienti del quartiere che si sono rivolti a questa struttura, per lo più greci e pensate che almeno un terzo di loro non sapeva che il centro medico è ospitato in una struttura occupata.
I medici che prestano servizio sono per il momento sette e tutti di specializzazioni diverse. Sono tutti volontari, alcuni di loro lavorano in ospedali pubblici e prestano il loro servizio durante i loro turni di riposo, altri sono medici disoccupati. Grazie a varie iniziative rivolte a propagandare la struttura iniziano ad essere conosciuti in tutta Atene e hanno ricevuto molte donazioni di farmaci.
Ho assistito a un'assemblea dove si relazionava sull'attività di questo centro medico autogestito e mi ha colpito una cosa detta da un medico: I farmaci sono come il cibo, ci sono allo stesso tempo persone grasse e altre che patiscono la fame.
Per dare un'idea di come in poco tempo questa iniziativa è diventata conosciuta ad Atene, voglio citare questo fatto. Un gruppo di impiegati che lavorano nel settore bancario ha raccolto con una sottoscrizione da devolvere a scopi sociali, una somma di circa 2000 euro, e ha deciso di comprare e donare delle attrezzature sanitarie al centro medico autogestito di Petralona. Un macchinario per gli elettrocardiogrammi, un misuratore di zuccheri e un misuratore per la pressione sono tutt'ora in dotazione alla struttura grazie alla solidarietà di un gruppo di lavoratori.
Un'altro esempio di opposizione al progressivo degeneramento del livello di vita collegato alla crisi viene da Kilkis, una città di circa 25000 abitanti al nord della Grecia, dista circa 70 km da Sallonicco.
Il Ministero della Sanità ha deciso di chiudere l'ospedale locale per accorparlo ad un'altro, l'assemblea dei medici e del personale sanitario decide a questo punto di continuare l'attività dell'ospedale almeno fino a quando le scorte di materiale medico lo consentono. Tra marzo e febbraio 2012, per una ventina di giorni, l’ospedale funzionò in maniera perfetta. A causa delle forti pressioni del Ministero della Sanità che ha imposto il trasferimento di vari medici ad altre strutture e del ruolo pessimo dei sindacati controllati da Pasok e Nea Dimokratia, l’esperienza di Kilkis è stata costretta a cessare. Ha dimostrato però in mamiera evidente come sià possibile autogestire una struttura complessa come un ospedale.
Ad Atene, nel quartiere di Brachami, sempre organizzata da un'assemblea di quartiere è in funzione da vari mesi una mensa sociale dove ogni giorno a pranzo vengono serviti dai 30 ai 40 pasti. Nella stessa struttura, che come tante altre è stata occupata, vi è anche la sede di un Gruppo di Acquisto Solidale, che come i molti che vi sono anche in Italia provvede a rifornire le famiglie di generi alimentari comprati direttamente dai produttori e quindi a prezzi più bassi.
Le mense sociali, non sono una novità, da anni funzionano un po' ovunque ce ne sia bisogno. La novità degna di attenzione è che questa che ho appena menzionato è completamente autogestita non ha nessuna partecipazione istituzionale, ne dello stato ne della chiesa.
Un'altra esperienza interessante che in questi mesi di crisi si è formata e che cresce parallelamente alla crisi stessa è la “Cancellazione della moneta”. Trattasi di un sistema di scambio di prestazioni che non è basato sulla moneta ma ben si su dei crediti. Facendo un lavoro a qualcuno si accumulano dei crediti, questi crediti si conservano e al momento di bisogno, si possono spendere per ricevere altre prestazioni da altre persone. Gruppi di persone che si relazionano tra loro in una sorta di rete commerciale senza soldi sono una novità in Grecia e grazie alla crisi sono già più di trenta i gruppi attivi in tutto il paese.
Con la stessa logica di abolizione della moneta funzionano i tantissimi mercati organizzati un po’ ovunque. Si scambiano cose usate, si barattano, si prestano ecc... Ciò che a te non serve può essere molto utile a un’altra persona.
Un altro esempio che vorrei riportare, più che riguardare l'economia alternativa in tempi di crisi, ci fa capire quanto la crisi incida sulla vita di tutti i giorni, erodendo e distruggendo prima quei frangenti della società più deboli, e poi tutto il resto. L'editoria e l'informazione sono settori che quanto più liberi ed indipendenti sono quanto prima vengono colpiti dalla crisi o da eventi legati ad essa. Il quotidiano Elefterotipia che da anni si poneva come voce indipendente e non aveva nessun deficit è stato costretto a dichiarare fallimento in quanto le banche che gli concedevano di solito i prestiti per continuare la propria attività editoriale e pagare gli stipendi di giornalisti e poligrafici, a un certo punto hanno smesso di concederli i mutui.
L'assemblea dei lavoratori decide a questo punto di continuare l'attività editoriale, in maniera autogestita e volontaria danno vita a dei numeri speciali chiamati “I ergasomeni tis Elefterotipia” ovvero I lavoratori di Elefterotipia. Purtroppo a seguito della denuncia della proprietà del giornale questa esperienza è costretta a fermarsi.
Tante altre sono le iniziative di solidarietà che sono partite per aiutare gli strati sociali più bisognosi e che poi sono state naturalmente allargate a tutto il resto della società che sempre più spesso non può più provvedere hai bisogni delle proprie famiglie.
Ho dato più spazio alla descrizione di queste esperienze perché ritengo che essendo auto-organizzate e fatte dalla gente per la gente, sono un vero e proprio termometro di come può e deve cambiare una società che ogni giorno perde pezzi di servizi pubblici. La società civile che si mobilita e che si sostituisce nella tutela dei propri bisogni è l'unica arma che può sarvarci da una crisi economica che avanza con passi da gigante. Una crisi economica non è mai una crisi solo relativa al denaro e al benessere di un popolo, spesso è una crisi più profonda della società, un momento dove per volere o per necessità si mettono in discussione i propri comportamenti relativi ai consumi e spesso addirittura è il concetto di merce e di consumo di essa ad essere messo in discussione.
Esistono anche altri tipi di economie alternative e di strutture solidali, alcune organizzate dai municipi delle città, altre dalla chiesa. Queste in genere vedono un coinvolgimento della società come fruitori di un servizio e non come organizzatori di questo servizio.
Per fare due esempi, in alcuni comuni il sindaco ha organizzato una sorta di Gruppo di Acquisto Solidale che è stato nominato “Movimento della patata”. Il nome deriva dal primo ortaggio distribuito in maniera sperimentale, appunto la patata, che è stato venduto direttamente dai produttori ai consumatori. Il comune ha fatto da tramite e i consumatori hanno potuto comprare le patate pagandole al prezzo di produzione. Questa cosa, indubbiamente molto positiva, è stata organizzata solo da alcuni comuni e molto probabilmente cesserà se il sindaco non deciderà di darli un seguito.
Un’altra iniziativa di solidarietà organizzata dal canale televisivo Sky in collaborazione con la chiesa è una raccolta alimentare da destinare ai bisognosi chiamata “Oli mazi borume” che tradotto significa “Tutti insieme possiamo”. I generi alimentari vengono raccolti in appositi spazi all’interno dei supermercati e poi distribuiti da organizzazioni legate alla chiesa. In questo caso una iniziativa di solidarietà rivolta ai più bisognosi viene organizzata direttamente da un canale televisivo tra i più fanatici nel sostenere le misure antisociali che generano appunto l’impoverimento della società.
Francesco Moretti
sopravvivereingrecia.blogspot.com