Questo blog vuole informare su come e quanto sta cambiando la vita di tutti i giorni in Grecia. L'intervento del Fondo Monetario Internazionale, BCE e dell'Unione Europea sta riducendo la Grecia a un paese in cui sarà difficile vivere. Non sono un giornalista e su questo blog voglio raccontare la vita di tutti i giorni, la mia esperienza diretta di come siamo costretti a "sopravvivere in grecia".

Alla pagina dei video di questo blog puoi vedere il nuovo documentario CATASTROIKA con sottotitoli in Italiano e il documentario DEBTOCRACY International Version con sottotitoli in inglese. Molto consigliato è anche la video intervista di Monica Benini "La guerra in Europa" che spiega benissimo ciò che sta succedendo alla Grecia. Nuovo video interessantissimo Fascismo inc anche questo in italiano. Seguendo questo link si possono ascoltare una serie di interventi andati in onda su Radio 2 Rai sul tema musicale Rebetiko, tra gli interventi, oltre alla musica si parla di storia, politica ed economia.

sabato 29 giugno 2013

Diciottesimo giorno di occupazione, la resistenza continua.
Aggiornamento sulla chiusura della ERT

Sono passati 18 giorni dall'oscuramento forzato del servizio pubblico radio televisivo ERT. Continua l'occupazione dello stabile centrale da parte dei lavoratori e le trasmissioni continuano in maniera autogestita. Ancora folta è la presenza delle persone che presidiano lo stabile e manifestano davanti alla sede della ERT.
L'ordine di sgombero forzato è già stato dato dal ministro dell'economia Sturnaras. Non è ancora stato eseguito dalla polizia. Probabilmente si aspetta l'esodo estivo da Atene e il conseguente affievolirsi del presidio cittadino. Intanto i lavoratori in occupazione si stanno attrezzando come possano per resistere alla repressione violenta. Sono state preparati luoghi per l'assistenza ai feriti ed è stato preparato del materiale sanitario. Poco, in rapporto a ciò che si aspetta dalla polizia, ma nessuno tra i lavoratori si illude di resistere e contrapporsi alla chiusura della ERT su un piano militare. La battaglia è politica, ideologica, culturale.
La chiusura della ERT nel giro di una notte resta ancora inspiegabile, ovviamente tutti sappiamo per quale motivo il governo Samaras ha interesse a sostituire il servizio pubblico con uno privato, è l'interesse noto a tutti, specialmente a noi italiani. Ciò che resta inspiegato è cosa si vuole coprire con questa mossa a sorpresa del governo. 
L'impopolarità di questo provvedimento ha lesionato in maniera seria il governo, facendo uscire il partito Demokratiki Aristerà dalla coalizione. Non importa "il governo ha i numeri per andare avanti" è stato il commento del portavoce ed ideologo della chiusura della ERT, Simos Kedikoglou. Nei sondaggi c'è stata una notevole flessione di consensi nei confronti del partito di Samaras. Si torna a parlare di elezioni.
Facendo rapidamente due conti, la chiusura della ERT è un grosso danno per l'economia greca. Sono veramente tanti i soldi che non arrivano più nelle casse del sistema contributivo dello stato, grazie al licenziamento di tutto il personale, per non parlare di tutti i soldi che sono stati investiti per acquisire i diritti di eventi sportivi e film e dei contratti recessi. La ERT è sempre stata un azienda in resa e non in perdita, che non pesava sulle casse dello stato.
Intanto, con documenti, si confermano le ipotesi fatte già anni fa dai partiti di opposizione. Il programma di austerity a cui è stato sottoposto il popolo greco è sbagliato, i calcoli che lo supportavano sono errati e le previsioni sono state mancate in maniera evidente. Questo non è più solo l'opposizione a dirlo ma anche il Fondo Monetario Internazionale con un suo documento ufficiale. Si sono resi conto che i soldi che sono stati dati finora alla Grecia non verranno più restituiti e che il paese è stato spinto sempre di più nel vortice della recessione. La cura è sbagliata, questo lo sapeva già il "malato", adesso è anche il "dottore" a dirlo. Ma non importa...si va avanti lo stesso, con il rischio di far morire il paziente. 

mercoledì 19 giugno 2013

Aggiornamento sulla chiusura della ERT
Per fortuna sono degli idioti
Idiota: dal greco idiotes propr."uomo privato" (ìdios) che si contrappone "all'uomo pubblico, impegnato nella vita politica", quindi "poco capace, rozzo". 
Questa è una delle definizioni che si trova sul vocabolario della lingua italiana alla voce idiota
Dicendo "per fortuna sono degli idioti" mi riferisco a molti esponenti del governo Samaras e non voglio usare questa parola secondo il significato greco di "uomo privato", anche se con questa arrogante chiusura del servizio pubblico radio televisivo mirano ad una futura privatizzazione dello stesso, ma a quella più in uso nella lingua italiana, cioè: persona di scarsa intelligenza, stupido, cretino, deficiente, ebete.
Il governo Samaras ha evidentemente oscurato i tre canali e tutte le radio della ERT nel tentativo di far passare provvedimenti e leggi antipopolari con il minor risalto possibile. La scusa è stata che i tre canali sono infiltrati dalla partitocrazia (...senti chi parla), ovviamente a noi italiani non serve molto per capire quali interessi ci sono dietro al controllo dell'informazione e soprattutto che ottimo bocconcino si offre al privato che si accaparrerà il così detto "servizio pubblico" non statale.
Non è possibile prevedere come si evolverà questa storia, comunque più che descrivere ciò che avrebbe voluto fare il governo Samaras mi sembra più interessante descrivere ciò che in realtà ha fatto.
Ha creato la più grande solidarietà mai vista in Grecia verso dei lavoratori di un servizio pubblico. Migliaia e migliaia di persone si sono mobilitate in difesa della ERT presidiando notte e giorno il suo edificio occupato e autogestito dai lavoratori stessi, è finalmente riuscito a informare ogni singolo greco sul reale patrimonio culturale che la ERT conserva nei propri archivi. Ora tutti sanno che un pezzo importantissimo della storia greca contemporanea è custodito in quelli archivi, aggiornati giornalmente da più di trenta anni e che bisogna veramente essere delle bestie per pensare di azzerarlo. Sciogliendo le orchestre sinfoniche della ERT e licenziando tutti i musicisti è riuscito a valorizzarle e a farne conoscere lo spessore professionale e la loro bravura. Molte sono state le esecuzioni musicali fatte in questi giorni di occupazione rivolte alle persone che manifestavano davanti agli studi della ERT e non solo.  Ha scatenato una solidarietà tra colleghi delle televisioni private e pubbliche che non ha precedenti. Tantissimi colleghi di televisioni private sono andati a porgere la propria solidarietà ai colleghi della ERT partecipando alle trasmissioni autogestite coscenti di mettere il loro posto di lavoro a rischio. Centinaia di radio su tutto il territorio nazionale hanno cambiato la loro programmazione per ospitare il segnale della ERT e lo stesso hanno fatto varie emittenti televisive private, sapendo di fare una cosa illegale che avrà delle conseguenze. Chiudendo anche il sito web della televisione pubblica hanno diffuso il livestreamig della ERT su internet in maniera capillare, sono moltissimi i siti che lo ospitano. La cosa più interessante dal punto di vista sociologico è che centinaia di dipendenti della ERT tra cui famosi giornalisti, direttori di orchestra, professionisti rinomati e conosciuti hanno trovato nella pratica dell'autogestione e nell'atto dell'occupazione una propria giustizia e dignità.
Proprio ieri, una sentenza della Magistratura greca, valutando le circostanze e la procedura governativa ha dichiarato illegale la chiusura della ERT. Sul provvedimento di chiusura mancano infatti molte firme di ministri, oltre a lasciare il paese privo di servizio pubblico. Per i dipendenti licenziati non è chiaro come si evolverà la situazione, ma la magistratura ha sentenziato che la ERT dovrà riaprire e che eventuali cambiamenti dovranno avvenire con il servizio pubblico in funzione. Forse, proprio grazie a questa chiusura della ERT vi sarà anche una crisi (..crisina) di governo.
Ma la cosa che maggiormente gli fa sembrare idioti è che questo oscuramento del servizio pubblico attuato in fretta e furia non aveva nessun piano alle spalle. Giorno dopo giorno appare sempre più evidente la cialtronaggine di questi governanti, pensate che hanno annunciato pubblicamente che a settembre la nuova televisione che andrà a sostituire la ERT si chiamerà NERIT. Nel giro di pochi minuti il dominio www.nerit.gr è stato comprato da un attivista e quindi adesso se il governo lo vuole usare lo deve ricomprare dall'attuale proprietario...se vorrà venderlo, ovviamente. Che idioti!

venerdì 14 giugno 2013

Ore 2:10 del mattino. Aggiornamento sulla chiusura della ERT 
In questo momento i giornalisti che stanno occupando gli studi della ERT stanno autogestendo una trasmissione. Fuori, una folla di persone segue la diretta su grandi schermi video. Sono tanti e da tre giorni non abbandnano il campo, occupano tutto il piazzale e una buona parte del viale Messoghion. I tecnici della ERT sono riusciti a ripristinare alcuni ripetitori in maniera pirata e adesso è possibile vedere la trasmissione autogestita anche alla televisione. Non sappiamo per quanto. Il livestreaming su internet è ospitato su tanti siti e il satellite della EBU www.ebu.ch (unione delle televisioni europee) ospita e rimanda il segnale della ERT occupata. L'arroganza dittatoriale del governo greco non passa. Grande è la solidarietà espressa da tanti gionalisti anche delle reti private.
Intanto il governo gioca le sue carte, il gioco è sporco, come sempre. Accusano il personale della ERT in occupazione, dicono che sta rubando e danneggiando le attrezzature della ex ERT. Questo serve per preparare l'intervento della celere davanti all'opinione pubblica quando dovrà sgomberare gli edifici. Intanto, visto che la ERT non esiste più il ministero dell'economia ha acquisito tutte le attrezzature e gli immobili della radio televisione pubblica. Chiunque si trova dentro gli immobili, chiunque usa quelle attrezzature commette un reato. E' inoltre reato ripetere il segnale che esce dalla ex ERT occupata e ospitarlo sui siti internet.

Il governo Samaras lascia la Grecia senza servizio radio televisivo pubblico fino a settembre.

Oggi in Grecia è sciopero generale, ma non si sa niente. Se si accende la televisione è ancora il nero. I tre canali statali della ERT sono da giorni oscurati per decisione del governo. Senza nessun dubbio posso definire questa come la più impopolare mossa che il governo Samaras abbia fatto nel suo quasi anno di vita. Un vero autogol, tanto che viene da chiedersi cosa ci sia dietro. Cosa ci vogliono nascondere. Da tempo si sentivano voci che paventavano un cambiamento del servizio radio televisivo pubblico, ma come tante altre cose non vi era nessuna sicurezza. Di punto in bianco, martedì è stato annunciato che la radio e televisione greca sarebbe stata chiusa per ordine del governo. Subito dopo aver appreso la notizia i lavoratori sono entrati in agitazione e hanno occupato le sedi della ERT. Intanto fuori della sede centrale, nel viale Messoghion ad Atene si riuniva una folla spontanea di svariate migliaia di persone in solidarietà ai lavoratori e a sostegno del servizio pubblico. 
I giornalisti che di solito leggono il telegiornale erano riuniti negli studi della ERT e conducevano una trasmissione autogestita, solo che questa volta gli studi televisivi erano occupati.
C'era qualcosa di surreale, tant'è vero che ho dovuto seguire vari minuti di trasmissione prima di capire ciò che stava accadendo.




Vedere quei giornalisti, con le loro facce conosciute, alcuni di loro li abbiamo visti centinaia di volte commentare nei telegiornali gli sgomberi dei centri sociali, le manifestazioni, il pericolo "anarchici" che improvvisamente si trovavano a condurre una trasmissione autogestita da una sede occupata, mi ha veramente spiazzato. Poi improvvisamente il buio. Il segnale è stato interrotto e le tre reti televisive sono state oscurate. La repressione governativa gli ha colpiti. Mi verrebbe da dire con ironia...chi di spada ferisce di spada perisce.
La ERT oltre ai telegiornali, è stata uno dei servizi pubblici più qualitativi che abbia conosciuto. Nella programmazione televisiva giornaliera vi era spazio per tutte le fasce di età e per tutti gli interessi. Per non parlare delle decine di radio dislocate su tutto il territorio nazionale, del ricchissimo archivio audio-visivo, delle produzioni cinematografiche e delle importanti orchestre sinfoniche (una delle quali fondata da Manos Chatzidakis). Qui in Grecia, come in Italia, la televisione pubblica viene sostenuta mediante il pagamento di un canone che è accorpato alla bolletta della luce. Era quindi una azienda sostenuta da tutti i greci con il pagamento della bolletta.


Oscurare improvvisamente un servizio pubblico, in maniera totale ha veramente dell'incredibile. Non ci sono precedenti, la cosa è inedita.


I lavoratori della ERT continuano la loro protesta, non si sono rassegnati e nonostante siano disconnessi dai ripetitori e anche la pagina web ufficiale è stata chiusa, fanno sentire la loro voce tramite internet con una trasmissione che è possibile seguire via livestream. Un po' in tutta la Grecia continuano le trasmissioni dalle radio ERT occupate, i conduttori ricevono telefonate di solidarietà dagli ascoltatori ancora increduli.


Il governo, autore di questo inedito golpe, che ricordo essere formato da Nea Dimokratia, Pasok e Dimokratiki Aristerà (ironia della sorte ben due partiti su tre hanno nel proprio nome la parola Democrazia) non si presenta compatto su questa decisione.


Pasok (socialisti) e Dimokratiki Aristerà (sinistra democratica) sono sempre stati due partiti decorativi nel panorama di governo, ovvero, fino ad oggi non hanno disturbato per niente la smania reazionaria di Nea Dimokratia e si sono limitati a sommessi dissapori anche per le cose più gravi fatte fino ad oggi, come ad esempio la precettazione sistematica dei lavoratori in sciopero e l'uso continuo dello stato di emergenza per far passare le leggi con il solo voto del governo.
Questo provvedimento shock sembra però aver cambiato qualcosa...o almeno tutti sperano, infatti alcuni ministri del Pasok e di Dimokratiki Aristerà non hanno apposto la loro firma.


Il ministro dell'informazione, nonché portavoce del governo Simos Kedikoglou ha dichiarato immediatamente dopo il black out forzato della ERT che questo provvedimento del governo era inevitabile, in quanto il servizio pubblico è affetto dalla partitocrazia e quindi controllato dai partiti. Ha annunciato la creazione di un nuovo e più snello servizio pubblico "ma non statale" dove vi lavoreranno meno impiegati ma migliori...(secondo i suoi criteri, ovviamente). Ha avuto il coraggio di pubblicizzare questo nuovo ritrovato della dittatura più avanzata dicendo che il cittadino avrà un beneficio immediato da questo oscuramento del servizio pubblico, infatti verrà subito scorporata la tassa di euro 12 dalla bolletta della luce. Questo per l'intera durata dell'oscuramento forzato del servizio radio televisivo, che ricordo a tutti durerà ben tre mesi. Ci vuole veramente la sua faccia tosta...per non dire di peggio, visto che proprio Nea Dimokratia ha usato la televisione di stato per i propri comodi, e in particolare questo figuro ha fatto il possibile per degradare il servizio pubblico. Per noi italiani, questo non è niente di nuovo, infatti anche il nostro benemerito Berlusconi ha usato la RAI come cosa privata, distruggendo ciò che di qualitativo aveva e piazzandovi i propri uomini. Abbassando la qualità del servizio pubblico ha ottenuto un virtuale innalzamento della qualità delle proprie reti, oltre ad avere un totale controllo dell'informazione.
Così hanno provato a fare il ministro Kedikoglou e il Premier Samaras, trovandosi spesso in contrasto con i lavoratori della ERT. Pur non avendo loro stessi delle reti televisive, hanno cercato di privilegiare con il loro potere governativo le reti private dei loro amici, arrivando fino all'annientamento della ERT... come si suol dire: "una razza, una faccia".


Francesco Moretti
sopravvivereingrecia.blogspot.gr

mercoledì 12 giugno 2013

Come nelle migliori dittature! Chiuso il servizio di radio televisione greca.
La ERT servizio di televisione e radio pubblico greco è stato da pochi minuti oscurato dal governo. Se si accende la televisione sui tre canali televisivi del servizio pubblico appare una schermata nera. La notizia della chiusura del servizio pubblico circolava da tempo, ma come per tante altre cose non vi era sicurezza. Oggi improvvisamente è divenuta realtà. I lavoratori del servizio pubblico hanno quindi occupato gli edifici centrali della ERT situati nel viale Messogion ad Atene, migliaia di persone sono scese in strada formando una grossa manifestazione spontanea di solidarietà con i lavoratori e in difesa del servizio pubblico. 
Durante la diretta autogestita, pochi minuti dopo la mezzanotte, il segnale di trasmissione dei tre canali è stato bruscamente interrotto. 
Tutti le lavoratrici e i lavoratori saranno licenziati e a settembre riaprirà un nuovo "servizio pubblico" ristrutturato e a misura di governo. La chiusura del servizio pubblico è stata direttamente decisa dal governo senza passare dal Parlamento. In questo modo il governo lascia la Grecia per mesi senza servizio di informazione pubblica, stando a quello che è stato comunicato, una nuova società per la gestione della televisione e radio riprenderà a funzionare a settembre con un personale ridottissimo. In questi drammatici momenti si stanno registrando le prime reazioni dal mondo politico e non. Il viale Messogion rimane occupato da migliaia di persone.