Questo blog vuole informare su come e quanto sta cambiando la vita di tutti i giorni in Grecia. L'intervento del Fondo Monetario Internazionale, BCE e dell'Unione Europea sta riducendo la Grecia a un paese in cui sarà difficile vivere. Non sono un giornalista e su questo blog voglio raccontare la vita di tutti i giorni, la mia esperienza diretta di come siamo costretti a "sopravvivere in grecia".

Alla pagina dei video di questo blog puoi vedere il nuovo documentario CATASTROIKA con sottotitoli in Italiano e il documentario DEBTOCRACY International Version con sottotitoli in inglese. Molto consigliato è anche la video intervista di Monica Benini "La guerra in Europa" che spiega benissimo ciò che sta succedendo alla Grecia. Nuovo video interessantissimo Fascismo inc anche questo in italiano. Seguendo questo link si possono ascoltare una serie di interventi andati in onda su Radio 2 Rai sul tema musicale Rebetiko, tra gli interventi, oltre alla musica si parla di storia, politica ed economia.

sabato 30 maggio 2015

"Siete comunisti, che cosa ci possiamo aspettare" È Inge Graessle, una deputata del partito CDU della Merkel ad averlo detto in una trasmissione televisiva.
Tra bugie e inesattezze continua la propaganda anti-Grecia del governo tedesco.

Perché non si arriva ad un accordo tra Eurogruppo (governo tedesco) e Grecia? 
Dopo mesi di trattativa nei quali il governo greco ha fatto grandi concessioni per raggiungere un accordo ancora si parla di "posizioni distanti"
Semplice. Il problema non sta nell'economia. Il problema è politico. Il governo conservatore tedesco ODIA il governo della Grecia semplicemente per un fatto: è di sinistra. 
E' la stessa Inge Graessle (rappresentante del governo tedesco) a dirlo apertamente:
..."Siete comunisti, che cosa ci possiamo aspettare?"
Questa la frase pronunciata in una trasmissione televisiva giornalistica dove la Inge Graessle oltre a questa affermazione ha ripetuto le solite bugie che da mesi danno in pasto al popolino di tutta Europa.  

Inge Graessle è una deputata del partito CDU della Merkel e detiene la presidenza della commissione di controllo di bilancio del Parlamento Europeo. Ha partecipato a un talk show televisivo con Stelios Kouloglou, un giornalista molto noto in Grecia che (ha curato molti documentari e che ha un sito di giornalismo molto frequentato www.tvxs.gr che nel dibattito televisivo rappresentava il partito Syriza. 
Per l'ennesima volta la rappresentante del CDU si è dimostrata una bugiarda, affermando il falso. Oltre a questo ha contestato a Kouloglou dei provvedimenti di politica interna del governo Tsipras, dimostrando palesemente che il problema non è far tornare i conti e riprendersi i propri soldi indietro, ma è politico e legato alle mire espansionistiche e commerciali delle multinazionali tedesche.
Vi invito ovviamente a vedere il video, che è in un inglese semplice e capibile. Qui di seguito riporto e commento alcuni momenti del dialogo.

 

Già dai primi minuti del colloquio appare chiaro come la signora Inge Graessle alimenta la propaganda anti ellenica che da anni viene portata avanti dal governo tedesco. Inizia subito ironizzando sul fatto che i greci sono inaffidabili e inclini a cambiare spesso idea.
Andrebbe ricordato alla signora Inge Graessle che nell'Eurogruppo del 17 febbraio avvenne un cambio repentino della bozza di accordo. Una bozza che era stata preparata in precedenza dai tecnici venne improvvisamente sostituita da un'altra dal presidente dell'Eurogruppo Dijsselbloem su diretto volere si Schäuble. Il ministro delle finanze greco Varoufakis si rifiutò di firmarla e di lavorarci sopra e proprio in quell'occasione, notata l'abnegazione di Dijsselbloem nei confronti del capo, coniò il nomignolo di "Delivery boy" per il capo dell'Eurogruppo. Se non ci fosse stato Paul Mason (giornalista inglese) a rivelare l'inganno e a pubblicare il documento sparito i greci sarebbero stati fatti passare da paranoici visionari. Questo fu il primo episodio di una serie infinita di scorrettezze, inganni, bugie, false aperture, cambi di idea, accordi poi ritrattati, etc..che hanno caratterizzato questi mesi di trattativa.
Questa tecnica, un classico del governo tedesco, ha l'unico fine di screditare i propri interlocutori e di far passare in secondo piano le questioni economico-politiche. Il governo tedesco si vergogna di affermare davanti al proprio popolo che il proprio obbiettivo è colonizzare economicamente la Grecia (come è stato fatto con il resto dei Balcani) e quindi deve aggirare l'ostacolo, lo fa presentando i propri interlocutori come dei cialtroni, spendaccioni e dilettanti...tutte caratteristiche negative che fanno molta presa sulla psicologia del tedesco medio.

"Il governo greco sta lavorando per un Grexit", ha continuato. Anche su questa affermazione c'è molto da ridire. Il governo greco ha fatto passi da gigante verso un compromesso che sia vantaggioso per tutti.
Si può dire la stessa cosa per la Germania? No.
La Germania sta tirando tutta l'Europa verso una direzione che conviene solo a lei. C'è veramente da chiedersi a cosa servono le elezioni e i mandati politici che gli elettori affidano ai propri governi se viene dato per scontato che la politica sia fatta altrove e su decisioni già prese in precedenza. In realtà è la Germania che sta lavorando per un Grexit, una punizione esemplare che serva da lezione a tutti gli altri popoli dell'Europa. Ovviamente la Germania vorrebbe gestire la cosa in maniera da non doversi prendere le responsabilità dei contraccolpi economici che si ripercuoterebbero sulle economie più deboli di tutta l'eurozona.

La signora Graessle rinfaccia a Kouloglou che il governo attuale non ha rispettato gli accordi presi dal precedente governo ovvero di portare i salari a 300 euro, tagliare le pensioni e liberalizzare i licenziamenti di massa. È evidentemente difficile per la signora Graessle capire che questi provvedimenti oltre a peggiorare l'emergenza umanitaria che già è in corso in Grecia siano impossibili da applicare. Infatti anche il governo Samaras che ha preso questi accordi e che sarebbe stato ben contento di applicarli, non ha potuto. Che non sia possibile vivere con uno stipendio di 300 euro lo capisce anche un cane, ma forse qualche politico del CDU non ci arriva, e comunque come sottolinea Kouloglou, si parla di alzare gli stipendi nel settore "privato", quindi signora Graessle, non ci sarà nessun peso economico ulteriore per lo stato...se è di questo che è preoccupata. Mi sembra che invece la paura sia di guastare gli interessi delle multinazionali che con i salari ribassati ulteriormente avrebbero a disposizione una piccola India in Europa.

"Vi aspettate che i contribuenti più poveri della Slovacchia e la Lituania, paghino per le vostre promesse? Avete riassunto 3900 impiegati statali..".continua la signora Graessle.
La rappresentante del CDU si riferisce alla riforma che improvvisamente oscurò la televisione pubblica (ERT) e che portò al licenziamento di tutti gli impiegati della televisione di stato.
È bene precisare, se vogliamo spostare la questione sul piano economico, il bilancio dell'ultimo ERT era circa 3,7 milioni di euro, mentre la nuova tv di regime fatta da Samaras a sostegno di un governo non democratico ha avuto un budget di 13,8 milioni di euro. C'è poi da notare che il licenziamento di massa che fu fatto è stato dichiarato illegale dall'alta corte greca. A parte questo, la televisione pubblica, come Stelios Kouloglou sottolinea giustamente è finanziata dal contributo dei telespettatori, non dallo Stato. Quindi non influisce minimamente sul bilancio statale. Ovvio che al governo tedesco piaceva di più una televisione a diretto controllo della destra di Samaras.

Sarebbe interessante, tra gli altri miti da sfatare, dire che la Grecia non ha poi questo grande settore pubblico che viene rinfacciato dal governo tedesco. E 'ovvio che anche prima della crisi, la Grecia era uno dei pochi paesi con una percentuale bassa di funzionari pubblici in rapporto al totale della forza lavoro. Al contrario, ci sono paesi come la Norvegia, la Svezia e la Francia, che hanno tre volte il numero dei dipendenti pubblici greci. Ci sono dei settori dove il taglio del personale e delle spese sono atti criminali, sto parlando, solo per fare un esempio, degli ospedali. Da tempo mancano gli strumenti basilari come ad esempio un semplice termometro. È giusto questo? Può uno stato europeo spingere un altro stato in una crisi umanitaria perché vede in questo un proprio personale guadagno?

Per quanto riguarda i contribuenti di altri paesi europei:

a) la Grecia ha restituito i propri prestiti con interessi per gli anni passati e non ha ricevuto un centesimo da agosto 2014.
b) Il debito pubblico greco è in crescita dall'inizio del memorandum da 127% al 180%.
Syriza propone un congresso europeo sul debito pubblico dal momento che questo non è solo un problema greco (es. Italia, Spagna, Francia, etc.) ed è stato principalmente causato dalla decisione politica del governo tedesco di salvare le banche.
c) Anche il Parlamento Europeo ha concluso che la politica di austerità che viene promossa è fallimentare e antidemocratica.

Intorno al minuto 15 del video, la signora Graessle, dopo tante bugie, ha finalmente uno scatto di onestà e dice: "Il governo greco ritiene che nessuna riforma sia il modo giusto per uscire dalla crisi. (...) Come ci si può aspettare dai comunisti una riforma? 
Inge Graessle e il partito popolare europeo, non ha ancora accettato che il muro di Berlino non esista più, coltivano da 25 anni l'odio. In ogni caso, un grande grazie alla signora Graessle che con linguaggio eloquente esprime un concetto semplice e alla portata di tutti: Il problema è politico, inutile arrampicarsi sugli specchi, una soluzione non vogliono trovarla perché il governo greco è di sinistra e questo cambia i presupposti del confronto. Se alla base della discussione non vi è un saldo e massiccio sentimento antidemocratico e un gusto perverso per la macelleria sociale...non ci può essere nessun dialogo.
Per questo rimpiangono il governo Samaras con cui si trovavano tanto bene.

Il recente successo del partito spagnolo Podemos è anch'esso un fatto inquietante per il governo tedesco. In futuro potrebbero cambiare gli attuali equilibri politici e di conseguenza il potere decisionale della Germania. Il governo tedesco cerca di ricattare il più possibile il governo greco, è una corsa contro il tempo. Non potendo vietare le elezioni negli altri paesi europei cerca di organizzare una punizione esemplare per la Grecia. L'odio è cieco e come in un film già visto il governo tedesco rischia di fare scelte tragiche per tutta l'Europa come è già successo nella storia di questo continente. La sua caratteristica è nota, cedere ad un compromesso equo per tutti è visto come atto di debolezza. Mentre la ritorsione e la punizione sono viste come normale evoluzione della loro tradizione.
Una vittoria della sinistra in altri stati d'Europa sarebbe per la Germania soprattutto una sconfitta sul piano morale. Non dimentichiamoci che i peggiori crimini compiuti durante la seconda guerra mondiale dall'esercito nazista sono stati compiuti in fase di ritirata.

martedì 26 maggio 2015

La popolarità di Alexis Tsipras resta al 77%  
Il bombardamento mediatico contro il governo greco sembra non funzionare.
Una lettura fatta attraverso i sondaggi di opinione su come la società greca vede l'operato del proprio governo fino ad oggi.


Mentre a gran voce ci viene detto dalla commissione europea e dal governo tedesco che in Spagna, Portogallo e Irlanda le misure economiche di austerity stanno portando buoni frutti e questi paesi stanno facendo "passi avanti", gli elettori di questi paesi, quando sono chiamati a scegliere, si orientano su posizioni opposte a quelle dei loro governi. Sono forse impazziti? Credo di no.
Questo ci può far riflettere su quanto l'informazione sia strumentalizzata e asservita a sostenere un modello economico che da molto tempo ormai si è dimostrato fallimentare. Non metto in dubbio che questi paesi stiano facendo "passi avanti" grazie alla cura a base di neoliberismo, mi piacerebbe capire in quale direzione?
Anche per la Grecia, fino a pochi mesi fa quando ancora c'era il governo Samaras, venivano dette le stesse bugie e tutta Europa stava a guardare una "ripresa della Grecia" invisibile per noi, ma evidente solo sulla stampa di propaganda.
Il governo greco, per il momento l'unico ad aver alzato la testa è stato attaccato e sbeffeggiato da tutti gli altri governi. Potendo dire ben poco sulla serietà degli argomenti messi in campo dagli esponenti del governo Tsipras, si sono accaniti sui singoli ministri cercando di screditarli con commenti e chiacchericci di bassa lega, ad iniziare dalla cravatta (che non hanno) a finire con bugie e false dichiarazioni attribuite quando all'uno quando all'altro.
Questi mesi di contrattazione con l'Eurogruppo non hanno portato a granché, da parte del governo tedesco (cioè il vero cervello dell'Eurogruppo) è stata attuata la tecnica dello "sfinimento" ovvero aprire  momenti di speranza e di probabile accordo e subito dopo tornare a chiedere e imporre le decisioni prese dal precedente governo, cercando di far leva sul ricatto del fallimento economico e delle varie scadenze e pagamenti che la Grecia ha davanti.
Il problema del governo tedesco nei confronti del governo greco è politico e questo è bene che venga capito da tutti. Non sopportano di aver a che fare con un governo di sinistra.
Poco importanza viene data alle proposte presentate da Atene, non vengono neanche valutate dagli interlocutori, il "programma deve continuare" e basta.
Che Atene possa trovare all'interno della propria economia altri modi per riprendersi economicamente diversi dalla macelleria sociale sostenuta dalla Germania, questo non importa. Il problema non sta nell'economia e quindi nella ripresa economica della Grecia, ma negli interessi economici della Germania e delle varie multinazionali che avevano iniziato a spartirsi la torta ellenica. Quindi…meglio se altre soluzioni diverse da quelle imposte non verranno trovate.
L'obiettivo finale dell'Eurogruppo è senz'altro quello di annientare il cattivo esempio che il governo greco rischia di dare agli altri popoli d'Europa. E sicuramente nei prossimi giorni e nei prossimi mesi si intensificheranno gli attacchi e i ricatti affinché il governo greco si pieghi al volere del neoliberismo. Per il momento, grazie ad i rapporti di forza estremamente sfavorevoli, Atene ha congelato alcuni punti del proprio programma e sta cercando di arrivare ad un accordo senza varcare alcune "linee rosse" ovvero dei punti imprescindibili del proprio programma che riguardano i diritti dei lavoratori, il rifiuto di attuare nuovi tagli a stipendi e pensioni e l'eliminazione della famosa tassa ENFIA, una tassa orizzontale sulle proprietà che sta mettendo il popolo greco in ginocchio.
La propaganda internazionale contro la Grecia non è la sola a martellare il governo Tsipras, dovete sapere che tutte le emittenti televisive private del paese non hanno mai pagato un euro per i diritti televisivi e per l'uso delle frequenze, ma non perché non dovessero pagarli, perché i precedenti governi preferivano il sostegno mediatico alla riscossione dei compensi. Il governo guidato da Tsipras ha pensato bene di iniziare a chiedere i milioni di euro che queste emittenti televisive devono allo stato ed è così che le stesse emittenti televisive hanno iniziato una guerra mediatica per screditare il governo. La propaganda che ogni giorno viene fatta contro i vari personaggi del governo è vomitevole e priva di ogni deontologia giornalistica.
Se sul piano internazionale possiamo dire che il governo ellenico sta percorrendo una strada da solo e in salita, diversamente vanno le cose in patria. Nei pochi mesi di governo è infatti riuscito a fare molte cose positive. La differenza con i beceri del governo precedente è enorme e con una certa velocità la Grecia si sta normalizzando.
Se prima c'era da lottare per non far peggiorare le cose, adesso possiamo discutere di come migliorarle. L'opposizione al governo è di due tipi: quella da destra che è scontenta di veder andare in fumo il grosso lavoro fatto in collaborazione con la Troika e che vorrebbe tornare al precedente modello di dittatura sociale ed economica e quella da sinistra, che vorrebbe delle posizioni più intransigenti del governo greco nei confronti dei creditori e dell'Eurogruppo.
Personalmente capisco di più l'opposizione di destra con tutte le sue ragioni, ragioni che politicamente non condivido affatto ma che mi sembrano più sensate delle critiche mosse dall'opposizione di sinistra.
Capisco che un'evoluzione verso qualcosa di ancora meglio può avvenire solo cercando di spingere la politica verso nuove soluzioni e che accontentarsi frena questo processo, ma dall'altra parte devo riconoscere che gli spazi per attuare una politica estera più radicale non vi sono e gli equilibri europei (per il momento) non sono favorevoli.
Ricordiamoci che se questo governo cade non c'è da sperare in qualcosa di migliore, ma semmai di un ritorno a qualcosa di molto peggiore...
Nonostante tutto ciò, due giorni fa sono usciti sul quotidiano Avghi dei sondaggi di opinione relativi al periodo 13-19 maggio 2015 e confermano come il governo Tsipras goda ancora di una ottima popolarità.
Sono molto interessanti da esaminare perché rispecchiano l'impatto sulla società greca delle scelte del governo in politica estera e confermano che il popolo greco crede ancora saldamente nel tentativo che questo governo sta facendo per cambiare la politica economica fin ora abbracciata dai precedenti governi.
Iniziamo con la stima dei voti, "Se in Grecia ci fossero oggi le elezioni politiche che cosa voteresti?"
Il 48,5% voterebbe Syriza, mentre Nea Dimokratia il maggiore partito di destra all'opposizione si deve accontentare di un misero 21%, questo dato descrive in maniera evidente la forte sfiducia che ancora il popolo greco nutre nei confronti dell'ex primo ministro Samaras, amicone della Troika.
A seguire abbiamo i Nazi-fascisti di Chrisi Avghi con il 6%, i neoliberisti di Potami con il 5,5% i KKE partito comunista greco (all'opposizione) con il 6%, Anexartiti Ellines (al governo con il Syriza) con 3,5% il Pasok con il 4% e un 5,5% di altri.
Alla domandato "Quale secondo voi è il migliore governo per il paese?" Il 54 % indica l'attuale governo, mentre solo il 18% vorrebbe il governo di Nea Dimokratia, segue poi il 18% di interpellati che non è soddisfatto da nessuno dei due governi.
La popolarità del primo ministro Alexis Tsipras è ancora molto alta e viene stimata al 77%.
Alla domanda: "Quale è il primo ministro più adatto per la guida del paese?" Ben il 63% degli interpellati ha risposto Alexis Tsipras, mentre Antonis Samaras resta al 20% e il 14% non indica nessuno di questi due.
L'ormai famoso ministro delle finanze Yanis Varoufakis che da mesi è nell'occhio del ciclone e su di lui si è abbattuto il chiacchericcio mondiale è ancora molto sostenuto dal popolo greco. Se analizziamo il confronto tra soddisfatti e insoddisfatti vediamo che a febbraio 2015, subito dopo le elezioni, coloro che si esprimevano positivamente e coloro che invece risultavano insoddisfatti erano rispettivamente il 75% e il 24%. A marzo 2015 erano rispettivamente il 59% e il 40%. Ad aplile 2015 il 55% e il 43% e a maggio il 59% e il 40%. Come potete vedere c'è stato un calo fisiologico rispetto alle aspettative iniziali e al sorprendente dato registrato a febbraio 2015, la sfibrante trattativa condotta con l'Eurogruppo e la contrattazione portata avanti nella ricerca di un compromesso hanno fatto scendere la popolarità del ministro Varoufakis, ma se valutiamo a quale martellamento mediatico negativo è stato sottoposto in questi mesi possiamo dire che è ancora apprezzatissimo dal popolo greco.
Chiudo con un dato molto significativo che riguarda un argomento di grande attualità: il referendum sull'Euro. Il 71% del popolo Greco è a favore dell'euro e il 25% è contrario, il 4% non ha opinione.
Questa massa di dati e di percentuali ci può dare un idea di come il popolo greco veda ancora di buon occhio il proprio governo nonostante la feroce propaganda di cui è vittima. Una cosa è certa: dopo il successo di Podemos in Spagna e la vittoria a Barcellona ci sentiamo un po' meno soli in questa Europa drogata dall'austerity.