Questo blog vuole informare su come e quanto sta cambiando la vita di tutti i giorni in Grecia. L'intervento del Fondo Monetario Internazionale, BCE e dell'Unione Europea sta riducendo la Grecia a un paese in cui sarà difficile vivere. Non sono un giornalista e su questo blog voglio raccontare la vita di tutti i giorni, la mia esperienza diretta di come siamo costretti a "sopravvivere in grecia".

Alla pagina dei video di questo blog puoi vedere il nuovo documentario CATASTROIKA con sottotitoli in Italiano e il documentario DEBTOCRACY International Version con sottotitoli in inglese. Molto consigliato è anche la video intervista di Monica Benini "La guerra in Europa" che spiega benissimo ciò che sta succedendo alla Grecia. Nuovo video interessantissimo Fascismo inc anche questo in italiano. Seguendo questo link si possono ascoltare una serie di interventi andati in onda su Radio 2 Rai sul tema musicale Rebetiko, tra gli interventi, oltre alla musica si parla di storia, politica ed economia.

giovedì 19 settembre 2013

Nuovi importanti particolari sull'omicidio di Pablos Fissas
Ci sono nuovi e inquietanti particolari sull'assassinio di Pablos Fissas al riguardo del ruolo avuto dalle forze dell'ordine nell'accaduto. Secondo una testimonianza ascoltata in televisione, potrebbero essere addirittura considerate complici dell'omicidio.
Secondo una ricostruzione dei fatti da un uomo di nome Giannis, abitante del quartiere appare evidente come la polizia fosse presente sul luogo del delitto già alcuni momenti prima dell'accoltellamento del giovane. 
Il testimone, che sembra attendibile, ci racconta di essere passato davanti alla caffetteria con i propri cani ed in compagnia della moglie, stava rincasando, ma vedendo la scena di tensione davanti al bar si è fermato per capire cosa stava succedendo. Sul marciapiede difronte, vi erano appostati circa una trentina di ragazzi, per un buon numero erano vestiti di nero. Tre di questi ragazzi hanno aggredito e picchiato un ragazzo giovane facente parte del gruppo di Pablos Fissas che successivamente si è rialzato ed è riuscito a scappare. La moglie del signore che ha rilasciato la testimonianza, presente sul posto e a circa cinque metri dall'accaduto, a quel punto ha chiesto allo stesso Pablos: Vi state picchiando per il calcio? La risposta è stata: No signora, sono gente di Chrisi Avghi.
A detta del testimone, durante questo primo pestaggio erano già presenti sul posto alcuni poliziotti giunti pochi minuti prima con quattro moto (potrebbero essere stati addirittura 8 agenti, due per ogni moto). A quel punto, il testimone  e sua moglie sono rincasati portando i cani in casa, considerando l'intervento della polizia come risolutivo del conflitto
<< ...ho pensato che la situazione fosse sotto controllo.. >>
Il testimone è quindi salito in casa per portare i cani ed immediatamente è sceso di nuovo in strada con suo figlio. Tutto questo è avvenuto nel giro di pochi minuti. L'immagine che si è trovato davanti è quella di Pablos ferito gravemente, sdraiato a terra nell'abbraccio della sua fidanzata.
Un passo dell'intervista mi ha colpito in particolare, quando il giornalista televisivo gli ha chiesto di precisare se al momento che i fascisti fronteggiavano Pablos vi fosse già presente la polizia sul posto. Il testimone ha risposto: << ...Si, la polizia era presente. Comunque i membri di Crisi Avghi si comportavano come se non ci fosse...>>. Quindi, anche l'esecutore materiale dell'omicidio è uscito dalla sua auto con il coltello in mano e pronto ad uccidere, non ritenendo affatto un ostacolo gli agenti di polizia presenti sul posto.
Secondo altre testimonianze, pare che la poliziotta che ha eseguito l'arresto abbia esclamato << ...όχι και με το μαχαίρι..>> (no anche con il coltello) viste le circostanze penso che volesse dire: va bene picchiare in trenta una persona, ma adesso il coltello mi sembra troppo...
Questo per chiarire che quando dico che: in Grecia c'è di nuovo la dittatura...non sto esagerando. I criminali hanno già l'appoggio della polizia e l'impunità, che cosa vorrebbero ancora un premio per le loro violenze? E in più, come è possibile che un partito dell'opposizione che conta 18 parlamentari e una percentuale inferiore al 7% possa controllare così facilmente le forze di polizia? La risposta è ovvia. Il governo ha le sue pesanti responsabilità...dica quel che dica.
Il video dell'intervista a cui si riferisce l'articolo è in greco ed è visibile sul sito di TVXS seguendo il link: http://tvxs.gr/news/ellada/ta-grafeia-tis-xa-ormitirio-tis-dolofonias-fyssa
Oggi manifestazioni antifasciste in tutta la Grecia.
Aggiornamento. Ore 24:50.

Nel quartiere di Kerazini a Pireo, teatro dell'omicidio di ieri è ancora in corso la manifestazione antifascista. La repressione della polizia è durissima e ben organizzata.  In migliaia di persone hanno sfilato per le strade del quartiere, una folla compatta e decisa a dire no all'ennesima provocazione fascista.
La polizia ha attaccato il corteo cercando di provocare il panico tra i manifestanti. L'uso di lacrimogeni è massiccio. La polizia è scatenata, cerca di fare tutto ciò che Chrisi Avghi non può ancora fare. Sono tutt'ora in stato di fermo più di 70 persone, 23 arrestate e molti sono i feriti ricoverati nell'ospedale Tzanio con ferite causate dall'uso smisurato della violenza da parte della polizia. Secondo la testimonianza di un medico dell'ospedale, molti sono i giovani tra i 16 e i 22 anni con ferite alla testa causate dalle manganellate della polizia. Uno in particolare rischia la perdita di un occhio. Ci sono testimonianze di manifestanti e video dove è evidente che squadre di fascisti, difesi dai cordoni di polizia tiravano pietre sui manifestanti.
Questo è il video: http://youtu.be/fH9CLuJNmtE
Tutt'ora molte persone, nel tentativo di sottrarsi alla repressione violenta della celere greca, si sono rifugiate in appartamenti di privati. Molti condomini si trovano al momento accerchiati dalle così dette "forze dell'ordine" che aspettano di fare irruzione. Non c'è stata nessuna flessione della repressione in atto, neanche davanti all'assassinio spudorato e rivendicato di un giovane, il popolo antifascista non ha il diritto di manifestare, di opporsi. Oggi più che mai è facilissimo essere fascisti in Grecia, si può contare sull'appoggio incondizionato di polizia e governo. Gli interessi legati al memorandum e alla ristrutturazione neo liberista dello stato sono enormi. Il memorandum da finalmente l'occasione alla destra greca di sbizzarrirsi, di fare ciò che da sempre hanno sognato e che non hanno mai potuto fare. Chrisi Avghi si è presentata nel panorama parlamentare greco come forza anti-memorandum ma di fatto sono proprio coloro che sostengono con decisione la politica liberista e antisociale portata avanti da Samaras. Pagati e foraggiati dagli armatori greci, conducano una politica piena di slogan che si rifanno al nazionalismo e grazie al sostegno dichiarato di molti preti hanno conquistato la simpatia di ampi settori del popolino legato alla chiesa.
Le forze dell'ordine sono praticamente in mano ai fascisti, membri di Chrisi Avghi entrano ed escono indisturbati dai cordoni della polizia e durante le manifestazioni fanno il lavoro sporco, in appoggio alla polizia. Ogni notte, ad Atene ci sono aggressioni e omicidi di stampo razzista, ma nonostante l'alto numero di delitti gli arresti fatti dalla polizia sono vergognosamente pochi. Anche in quest'ultimo caso, l'arresto di Georgos Roupakias, assassino di Pablos Fissas sembra avvenuto per caso, per iniziativa quasi privata di una poliziotta che scioccata dall'accaduto ha fatto per sbaglio il suo dovere. I primi a restare stupiti sono stati i suoi colleghi che come spesso fanno sono inermi osservatori dei crimini di Chrisi Avghi. Mi posso immaginare il fascista arrestato, all'interno della questura, circondato da poliziotti che gli danno amichevoli pacche sulle spalle e gli dicono: hai fatto bene, non preoccuparti, vedrai che andrà tutto bene...
La tecnica è la stessa di ogni "dittatura democratica", Nea Dimokratia che è al governo condanna la violenza dei fascisti, ma solo a parole, nei fatti la sostiene, si è rifiutata di fare una legge contro il razzismo per paura di guastare gli interessi di Chrisi Avghi, sa benissimo che la polizia è infestata di fascisti ma questo non solo gli piace, gli conviene. Non è adesso il momento di stupide democratizzazioni delle forze dell'ordine. Sa che in caso di rivolta sociale potrà contare su una doppia forza repressiva, la polizia e i fascisti.
Chrisi Avghi che è all'opposizione si riempie la bocca di slogan che piacciono tanto al greco medio conservatore, a colui che un tempo era del Pasok o di Nea Dimokratia e che ora si è indignato, vedendo la propria vita andare a finire nella merda. Decide quindi di votare un partito dichiaratamente nazista, tanto non ha niente da perdere. Le sue analisi politiche sono sempre state stitiche ed elementari, non ha nessuna paura di perdere la libertà di espressione perché non sa neanche di cosa si tratti. Così, sia il governo che una cospicua parte dell'opposizione spingono verso la stessa direzione, usando gli stessi meccanismi retorici, affermando che vogliono il bene della Grecia e dei greci. Uno è la mente e l'altro il braccio. La mente garantisce l'impunità al braccio e il paese va verso la guerra civile.

mercoledì 18 settembre 2013

L'assassino di Pablos Fissas è un membro dell'organico del partito Chrisi Avghi
Si chiama Georgos Roupakias. Nella sua abitazione sono stati trovati  numerosi documenti che lo collegano al partito nazista greco. L'assassino si trova attualmente in stato d'arresto, lo stesso vale per sua moglie e un altra donna che risulterebbe connessa con l'omicidio. Lo stesso Roupakias, (secondo la ricostruzione dei fatti e le varie confessioni) avrebbe telefonato a sua moglie dicendole di far sparire da casa tutto ciò che potrebbe metterlo in relazione con il partito Chrisi Avghi. (non capisco quando e da dove abbia potuto fare questa telefonata, visto che è stato arrestato sul fatto...forse la polizia gli ha fatto un favore?!?)
Oggi, manifestazioni antifasciste in tutta la Grecia.
Aggiornamento. Ore 18. 

A Chania, nell'isola di Creta la sede di Chrisi Avghi è stata attaccata da un gruppo di antiautoritari. Quando il corteo organizzato dagli antifascisti è arrivato nelle vicinanze della sede dei naziolal-nazisti un gruppo di giovani l'ha bersagliata con un fitto lancio di pietre. La polizia schierata a difesa della sede fascista ha fatto uso di lacrimogeni e sostanze chimiche urticanti per difendere la sede e allontanare i manifestanti. La manifestazione è poi confluita in una piazza centrale della città dove per ore è rimasto un folto presidio antifascista.
fotografia da Zarpa.gr
A Patrasso, nella penisola del Peloponneso, durante una folta manifestazione cittadina, un uomo ha estratto la pistola e l'ha rivolta verso un gruppo di antifascisti che stavano manifestando davanti alla sede di Chrisi Avghi. L'uomo, che è stato fermato ed identificato dalla polizia ha dichiarato di voler spaventare gli antifascisti.
Si tratta di un poliziotto italiano in pensione, conosciuto per i suoi cordiali rapporti con la destra eversiva italiana. Sulla macchina su cui viaggiava, una Ford metallizzata con targa italiana, vi era anche un impiegato del Consolato Italiano in Grecia.
Gli attacchi fascisti si moltiplicano in tutta la Grecia.
Ucciso un giovane di 34 anni ad Atene.

Ieri sera, martedì 17 settembre, membri del partito nazista Chrisi Avghi hanno ucciso un giovane uomo di 34 anni ad Atene.
Il giovane ucciso si chiamava Pablos Fissas ed era un cantante hip hop ben conosciuto nella zona dove è avvenuto il fatto.
Pablos Fissas si trovava in compagnia di alcuni amici in un bar e stavano seguendo una partita di calcio, nel corso della serata, una persona del gruppo di amici pare che abbi fatto un commento su Chrisi Avghi. A seguito di questo commento, qualcuno dal bar ha chiamato i membri di Chrisi Avghi che si sono appostati poco dopo nei pressi del bar.

Il gruppo di fascisti ha raggiunto il luogo dell'omicidio con un corteo di moto ben visibile e riconoscibile. La squadraccia era composto da circa una quindicina di membri. Secondo numerose testimonianze, la polizia che si trovava poco distante è rimasta a guardare da distanza.
I membri di Chrisi Avghi hanno potuto quindi accerchiare il gruppo di amici di Pablos e dopo uno scambio verbale sono passati all'aggressione. Pablos si è fatto avanti per difendere alcuni amici più giovani e a quel punto un membro di Chrisi Avghi è uscito dalla propria auto armato di coltello e ha trafitto due volte al petto Pablos. Solo a quel punto la polizia, rimasta tutto il tempo ad osservare l'aggressione è intervenuta. Dalle testimonianze dei presenti, pare che l'arresto dell'assassino è avvenuto grazie all'iniziativa solitaria di una giovane poliziotta che è stata l'unica che ha estratto la pistola ed è riuscita ad immobilizzare l'assassino, mentre il resto dei poliziotti continuava a restare inerme nella propria complice apatia.
Il giovane Pablos, le cui condizioni si sono dimostrate subito gravissime,  è riuscito ad indicare alla polizia l'uomo che lo aveva accoltellato.
L'assassino, che si trova attualmente in stato di arrestato, è un uomo di 45 anni che si è subito dichiarato appartenente al partito Chrisi Avghi. Nonostante questo, il parlamentare fascista Elias Kassidiaris ha dichiarato che i membri del suo partito sono "estranei" a questo tipo di violenze e che sporgerà denuncia contro tutti coloro che oseranno infangare il nome di Chrisi Avghi.
Solo pochi giorni prima, un gruppo di comunisti appartenente al partito KKE è stato aggredito selvaggiamente mentre attaccavano dei manifesti. Un cospicuo gruppo di fascisti armato di mazze chiodate ha aggredito selvaggiamente i comunisti. Numerosi membri del KKE sono finiti in ospedale con serie ferite e per un fortuito caso non ci sono stati morti.
E' sempre più evidente che questi tipi di attacchi fanno parte di un disegno organizzato. Questa escalation di violenza non è affatto casuale in questo periodo di scioperi e agitazioni sindacali. La popolazione è allo stremo delle forze, non funziona più niente. Le scuole sono senza maestri, gli ospedali chiudono, migliaia di persone stanno perdendo il proprio lavoro e andranno ad aggiungersi all'altissima percentuale dei disoccupati, i prezzi sono in continuo aumento e l'impopolarità del governo cresce ogni ora. Tutto questo, come è prevedibile, porterà presto ad una rivolta sociale prevista per settembre-ottobre. Per il governo Samaras non ci sono modi per evitarla, l'unica cosa che può fare è dirottarla verso una sorta di "guerra civile" tra fascisti e antifascisti. E questo sta facendo...

Pablos Fissas era conosciuto nell'ambiente hip hop con il nome di Killah P. Lo voglio ricordare con una sua bellissima interpretazione di un pezzo di Anghelakas: http://youtu.be/qUVGzyrUmgA

giovedì 12 settembre 2013

Due terzi dei lavoratori del settore privato lavorano gratis e nel 2014 si prevede il 31% di disoccupazione.

Secondo i dati dell'Ispettorato del Lavoro Greco, dell'IKA (uno degli enti assicurativi dei lavoratori) e le stime del sindacato, nel settore privato i due terzi dei lavoratori non sono pagati. Si sta parlando di quei lavoratori che ancora hanno il loro impiego, coloro che non sono stati licenziati e si recano ogni giorno sul posto di lavoro normalmente. Questo vuol dire che del milione e ottocentomila lavoratori del settore privato solo una piccola parte che va da 600.000 a 700.000 viene pagato normalmente e con regolarità, gli altri hanno un ritardo sulle loro mensilità che va da un minimo di 3 mesi fino ad un anno.
Secondo gli stessi dati circa un milione di lavoratori di questo settore è andato in vacanza senza ricevere un centesimo, i datori dovrebbero per legge versare tutto l'importo della mensilità dal primo giorno di ferie.
Questo fenomeno è iniziato nel 2010 ed è andato progressivamente aumentando. I governi che sostengono il "Memorandum" si rifiutano di vedere che il potere di acquisto dei lavoratori è caduto in maniera catastrofica e di conseguenza c'è stata una forte contrazione dei consumi. Spesso le aziende sono indebitate e non riescono a pagare gli stipendi con puntualità, in altri casi anche le aziende che ancora hanno liquidità e potrebbero pagare con regolarità le mensilità si avvalgono di questo trend negativo e non pagano i loro lavoratori.
Perché un lavoratore sceglie di andare ogni giorno a lavorare e non ricevere lo stipendio? Facile da capire, se in teoria un lavoratore non pagato e un disoccupato sono quasi la stessa cosa, in pratica non lo sono. Infatti il lavoratore non pagato può almeno sperare, se pur con gran ritardo, di ricevere ciò che resta del suo stipendio. Il disoccupato sa che solo un miracolo potrà farli trovare un nuovo posto di lavoro. Con questo ricatto ogni giorno circa 1.200.000 lavoratori si recano nei loro posti di lavoro non sapendo quando e se riceveranno il loro stipendio.
Le cifre parlano chiaro, i dati sulla disoccupazione raccolti in maggio ci segnalano un 27,6% disoccupazione (il dato si riferisce solo a coloro che sono iscritti nelle liste degli uffici di collocamento) e un agghiacciante 62,9% di disoccupazione giovanile (ovvero da 18 a 25 anni). Le previsioni per il futuro sono anche peggio, per il 2014 si prevede che la disoccupazione salga fino al 31% e che ci vorranno ben 20 anni perché il dato della disoccupazione torni più o meno al 10% (come era nel 2009 all'inizio della crisi economica).


Francesco Moretti

martedì 10 settembre 2013

Grecia, suicidi in aumento vertiginoso.

Oggi, 10 settembre 2013 è la "Giornata Mondiale di Prevenzione del Suicidio". Oggi, ricercatori, esperti, psicologi,  istituzioni e tutte le persone sensibili a questo problema avranno l'occasione di discutere, riflettere e se possibile trovare una maniera per frenare questo fenomeno in esponenziale aumento. Qui in Grecia ha un valore particolare questo giorno, mai come in questi ultimi tempi è stato importante parlarne. I suicidi sono in grande aumento in Grecia, se ne contano mediamente due al giorno. In tutto il pianeta si calcola che vi sia un suicidio ogni 40 secondi, e l'indice di mortalità globale di 16 per 100.000 persone. In Grecia nel triennio 2009-2011 i tassi di suicidio sono raddoppiati, passando da un rapporto di 2,5 persone (uno dei più bassi su scala mondiale) a 5 persone ogni 100.000, raggiungendo la cifra impressionante di 1245 suicidi in tre anni. Ma il dato è ancora più impressionante se pensiamo che il tasso di suicidi registrato nel 2011 è cresciuto del 26,5% rispetto al 2010 e del 43% se confrontato con i dati del 2007 (il 2007 è stato l'ultimo anno prima della crisi). Il numero di suicidi è in crescente ascesa e anche se non sono ancora disponibili i dati generali degli anni 2012-2013 possiamo immaginare che il fenomeno sia di dimensioni enormi, basti pensare che nel 2007 ci sono stati 328 suicidi che sono andati progressivamente aumentando fino ai 477 del 2011. La regione della Grecia più interessata dal fenomeno è Creta con 37 suicidi nel 2011 e 49 nel 2012. Nel 2013 sono già 34 i casi registrati solo a Creta fino al 27 agosto....e come ho detto in precedenza i dati del 2012-2013 non sono ancora disponibili.
La grande maggioranza di suicidi interessa la popolazione maschile, il 35% sono disoccupati, seguono i liberi professionisti e i pensionati e se solo alcuni anni fa il fenomeno era legato a motivi di salute, negli ultimi anni la causa principale è la depressione e le cause economiche e sociali.
Parliamo della Grecia, un paese dove culturalmente la prassi del suicidio è sempre stata cosa estranea, è proprio per questo motivo che questi dati agghiaccianti colgono impreparate le istituzioni e la società. Il pregiudizio verso il suicidio crea una sorta di vergogna tra i familiari di chi decide di togliersi volutamente la vita, proprio per questo motivo i dati che sono a disposizione potrebbero non presentare per intero le dimensioni del problema. Molti casi di morte sono infatti registrati dai familiari sotto altre cause.
La perdita del lavoro è diventata una cosa comunissima, si perde il lavoro in maniera facile, con una spiegazione sbrigativa del datore di lavoro. Spesso la perdita del posto non è determinata dalla chiusura dell'azienda, si licenzia il vecchio personale per riassumere altre persone con i nuovi contratti, decisamente più vantaggiosi per il datore, sia dal lato economico che dal lato della flessibilità. Le nuove leggi in materia lo permettono, infatti il "Memorandum" che doveva risollevare le sorti dell'economia greca l'ha affossata ancora di più nel baratro del fallimento. Sembrava che la mancanza di diritti lavorativi per i dipendenti fosse direttamente collegata con la ripresa economica della Grecia, ma evidentemente non è stato così. Poi, ovviamente, il lavoro lo si perde anche perché la propria azienda, negozio, ospedale, scuola ecc.. chiude per mancanza di lavoro, di clienti o peggio ancora (come nel caso di ospedali e scuole) per volere del governo, per rispettare gli accordi presi con la Troika, è stato deciso che verranno mandati a casa 12.000 lavoratori statali e da qualche parte vanno levati... Al momento che si perde il lavoro si sa già che sarà pressoché impossibile ritrovarlo, specialmente ad una certa età. Sono tanti quelli che perdono il lavoro ad "una certa eta" e si ritrovano improvvisamente esclusi dal sistema sanitario perché non sono più in grado di potersi pagare l'assistenza sanitaria. Intanto, la vita va avanti, male, con mille problemi. I figli ancora da crescere o già grandi ma disoccupati o nella migliore delle ipotesi con 500 euro al mese di stipendio. Il mutuo della casa che non è sceso di un centesimo, l'incubo di poterla perdere da un momento all'altro. Le spese giornaliere che sembrano delle montagne invalicabili, l'assicurazione della macchina, la benzina, il petrolio da riscaldamento, l'acqua, l'energia elettrica ecc.. tutte cose che sono aumentate tantissimo dall'inizio della crisi economica.
Si fanno meno figli o addirittura si decide di non farli, sia perché non si è in grado di mantenerli, ma anche perché non vi è prospettiva per il futuro, la depressione è forte e chiude la possibilità economica e sociale di fare ogni investimento per il futuro. Anche i figli sono un investimento, un investimento per la vita, in un certo senso una continuazione della propria persona. Un tempo si consegnava ai figli tutto ciò che si aveva, la casa, le terre, il proprio lavoro, adesso che ogni prospettiva è accecata dalla crisi economica e dalla mancanza di fiducia nel futuro tutto questo ha perso senso. Non a caso nei momenti storici in cui si è vissuto i "Boom economici" ci sono state impennate di natalità, adesso viviamo la crisi economica e il trend è rovesciato, non solo non si mettono al mondo figli, ma come è evidente, un numero sempre maggiore di persone decide di togliersi la vita.
Purtroppo anche la vita è diventata merce e molti non se la possono più permettere...


Francesco Moretti
sopravvivereingrecia.blogspot.gr

sabato 29 giugno 2013

Diciottesimo giorno di occupazione, la resistenza continua.
Aggiornamento sulla chiusura della ERT

Sono passati 18 giorni dall'oscuramento forzato del servizio pubblico radio televisivo ERT. Continua l'occupazione dello stabile centrale da parte dei lavoratori e le trasmissioni continuano in maniera autogestita. Ancora folta è la presenza delle persone che presidiano lo stabile e manifestano davanti alla sede della ERT.
L'ordine di sgombero forzato è già stato dato dal ministro dell'economia Sturnaras. Non è ancora stato eseguito dalla polizia. Probabilmente si aspetta l'esodo estivo da Atene e il conseguente affievolirsi del presidio cittadino. Intanto i lavoratori in occupazione si stanno attrezzando come possano per resistere alla repressione violenta. Sono state preparati luoghi per l'assistenza ai feriti ed è stato preparato del materiale sanitario. Poco, in rapporto a ciò che si aspetta dalla polizia, ma nessuno tra i lavoratori si illude di resistere e contrapporsi alla chiusura della ERT su un piano militare. La battaglia è politica, ideologica, culturale.
La chiusura della ERT nel giro di una notte resta ancora inspiegabile, ovviamente tutti sappiamo per quale motivo il governo Samaras ha interesse a sostituire il servizio pubblico con uno privato, è l'interesse noto a tutti, specialmente a noi italiani. Ciò che resta inspiegato è cosa si vuole coprire con questa mossa a sorpresa del governo. 
L'impopolarità di questo provvedimento ha lesionato in maniera seria il governo, facendo uscire il partito Demokratiki Aristerà dalla coalizione. Non importa "il governo ha i numeri per andare avanti" è stato il commento del portavoce ed ideologo della chiusura della ERT, Simos Kedikoglou. Nei sondaggi c'è stata una notevole flessione di consensi nei confronti del partito di Samaras. Si torna a parlare di elezioni.
Facendo rapidamente due conti, la chiusura della ERT è un grosso danno per l'economia greca. Sono veramente tanti i soldi che non arrivano più nelle casse del sistema contributivo dello stato, grazie al licenziamento di tutto il personale, per non parlare di tutti i soldi che sono stati investiti per acquisire i diritti di eventi sportivi e film e dei contratti recessi. La ERT è sempre stata un azienda in resa e non in perdita, che non pesava sulle casse dello stato.
Intanto, con documenti, si confermano le ipotesi fatte già anni fa dai partiti di opposizione. Il programma di austerity a cui è stato sottoposto il popolo greco è sbagliato, i calcoli che lo supportavano sono errati e le previsioni sono state mancate in maniera evidente. Questo non è più solo l'opposizione a dirlo ma anche il Fondo Monetario Internazionale con un suo documento ufficiale. Si sono resi conto che i soldi che sono stati dati finora alla Grecia non verranno più restituiti e che il paese è stato spinto sempre di più nel vortice della recessione. La cura è sbagliata, questo lo sapeva già il "malato", adesso è anche il "dottore" a dirlo. Ma non importa...si va avanti lo stesso, con il rischio di far morire il paziente. 

mercoledì 19 giugno 2013

Aggiornamento sulla chiusura della ERT
Per fortuna sono degli idioti
Idiota: dal greco idiotes propr."uomo privato" (ìdios) che si contrappone "all'uomo pubblico, impegnato nella vita politica", quindi "poco capace, rozzo". 
Questa è una delle definizioni che si trova sul vocabolario della lingua italiana alla voce idiota
Dicendo "per fortuna sono degli idioti" mi riferisco a molti esponenti del governo Samaras e non voglio usare questa parola secondo il significato greco di "uomo privato", anche se con questa arrogante chiusura del servizio pubblico radio televisivo mirano ad una futura privatizzazione dello stesso, ma a quella più in uso nella lingua italiana, cioè: persona di scarsa intelligenza, stupido, cretino, deficiente, ebete.
Il governo Samaras ha evidentemente oscurato i tre canali e tutte le radio della ERT nel tentativo di far passare provvedimenti e leggi antipopolari con il minor risalto possibile. La scusa è stata che i tre canali sono infiltrati dalla partitocrazia (...senti chi parla), ovviamente a noi italiani non serve molto per capire quali interessi ci sono dietro al controllo dell'informazione e soprattutto che ottimo bocconcino si offre al privato che si accaparrerà il così detto "servizio pubblico" non statale.
Non è possibile prevedere come si evolverà questa storia, comunque più che descrivere ciò che avrebbe voluto fare il governo Samaras mi sembra più interessante descrivere ciò che in realtà ha fatto.
Ha creato la più grande solidarietà mai vista in Grecia verso dei lavoratori di un servizio pubblico. Migliaia e migliaia di persone si sono mobilitate in difesa della ERT presidiando notte e giorno il suo edificio occupato e autogestito dai lavoratori stessi, è finalmente riuscito a informare ogni singolo greco sul reale patrimonio culturale che la ERT conserva nei propri archivi. Ora tutti sanno che un pezzo importantissimo della storia greca contemporanea è custodito in quelli archivi, aggiornati giornalmente da più di trenta anni e che bisogna veramente essere delle bestie per pensare di azzerarlo. Sciogliendo le orchestre sinfoniche della ERT e licenziando tutti i musicisti è riuscito a valorizzarle e a farne conoscere lo spessore professionale e la loro bravura. Molte sono state le esecuzioni musicali fatte in questi giorni di occupazione rivolte alle persone che manifestavano davanti agli studi della ERT e non solo.  Ha scatenato una solidarietà tra colleghi delle televisioni private e pubbliche che non ha precedenti. Tantissimi colleghi di televisioni private sono andati a porgere la propria solidarietà ai colleghi della ERT partecipando alle trasmissioni autogestite coscenti di mettere il loro posto di lavoro a rischio. Centinaia di radio su tutto il territorio nazionale hanno cambiato la loro programmazione per ospitare il segnale della ERT e lo stesso hanno fatto varie emittenti televisive private, sapendo di fare una cosa illegale che avrà delle conseguenze. Chiudendo anche il sito web della televisione pubblica hanno diffuso il livestreamig della ERT su internet in maniera capillare, sono moltissimi i siti che lo ospitano. La cosa più interessante dal punto di vista sociologico è che centinaia di dipendenti della ERT tra cui famosi giornalisti, direttori di orchestra, professionisti rinomati e conosciuti hanno trovato nella pratica dell'autogestione e nell'atto dell'occupazione una propria giustizia e dignità.
Proprio ieri, una sentenza della Magistratura greca, valutando le circostanze e la procedura governativa ha dichiarato illegale la chiusura della ERT. Sul provvedimento di chiusura mancano infatti molte firme di ministri, oltre a lasciare il paese privo di servizio pubblico. Per i dipendenti licenziati non è chiaro come si evolverà la situazione, ma la magistratura ha sentenziato che la ERT dovrà riaprire e che eventuali cambiamenti dovranno avvenire con il servizio pubblico in funzione. Forse, proprio grazie a questa chiusura della ERT vi sarà anche una crisi (..crisina) di governo.
Ma la cosa che maggiormente gli fa sembrare idioti è che questo oscuramento del servizio pubblico attuato in fretta e furia non aveva nessun piano alle spalle. Giorno dopo giorno appare sempre più evidente la cialtronaggine di questi governanti, pensate che hanno annunciato pubblicamente che a settembre la nuova televisione che andrà a sostituire la ERT si chiamerà NERIT. Nel giro di pochi minuti il dominio www.nerit.gr è stato comprato da un attivista e quindi adesso se il governo lo vuole usare lo deve ricomprare dall'attuale proprietario...se vorrà venderlo, ovviamente. Che idioti!

venerdì 14 giugno 2013

Ore 2:10 del mattino. Aggiornamento sulla chiusura della ERT 
In questo momento i giornalisti che stanno occupando gli studi della ERT stanno autogestendo una trasmissione. Fuori, una folla di persone segue la diretta su grandi schermi video. Sono tanti e da tre giorni non abbandnano il campo, occupano tutto il piazzale e una buona parte del viale Messoghion. I tecnici della ERT sono riusciti a ripristinare alcuni ripetitori in maniera pirata e adesso è possibile vedere la trasmissione autogestita anche alla televisione. Non sappiamo per quanto. Il livestreaming su internet è ospitato su tanti siti e il satellite della EBU www.ebu.ch (unione delle televisioni europee) ospita e rimanda il segnale della ERT occupata. L'arroganza dittatoriale del governo greco non passa. Grande è la solidarietà espressa da tanti gionalisti anche delle reti private.
Intanto il governo gioca le sue carte, il gioco è sporco, come sempre. Accusano il personale della ERT in occupazione, dicono che sta rubando e danneggiando le attrezzature della ex ERT. Questo serve per preparare l'intervento della celere davanti all'opinione pubblica quando dovrà sgomberare gli edifici. Intanto, visto che la ERT non esiste più il ministero dell'economia ha acquisito tutte le attrezzature e gli immobili della radio televisione pubblica. Chiunque si trova dentro gli immobili, chiunque usa quelle attrezzature commette un reato. E' inoltre reato ripetere il segnale che esce dalla ex ERT occupata e ospitarlo sui siti internet.

Il governo Samaras lascia la Grecia senza servizio radio televisivo pubblico fino a settembre.

Oggi in Grecia è sciopero generale, ma non si sa niente. Se si accende la televisione è ancora il nero. I tre canali statali della ERT sono da giorni oscurati per decisione del governo. Senza nessun dubbio posso definire questa come la più impopolare mossa che il governo Samaras abbia fatto nel suo quasi anno di vita. Un vero autogol, tanto che viene da chiedersi cosa ci sia dietro. Cosa ci vogliono nascondere. Da tempo si sentivano voci che paventavano un cambiamento del servizio radio televisivo pubblico, ma come tante altre cose non vi era nessuna sicurezza. Di punto in bianco, martedì è stato annunciato che la radio e televisione greca sarebbe stata chiusa per ordine del governo. Subito dopo aver appreso la notizia i lavoratori sono entrati in agitazione e hanno occupato le sedi della ERT. Intanto fuori della sede centrale, nel viale Messoghion ad Atene si riuniva una folla spontanea di svariate migliaia di persone in solidarietà ai lavoratori e a sostegno del servizio pubblico. 
I giornalisti che di solito leggono il telegiornale erano riuniti negli studi della ERT e conducevano una trasmissione autogestita, solo che questa volta gli studi televisivi erano occupati.
C'era qualcosa di surreale, tant'è vero che ho dovuto seguire vari minuti di trasmissione prima di capire ciò che stava accadendo.




Vedere quei giornalisti, con le loro facce conosciute, alcuni di loro li abbiamo visti centinaia di volte commentare nei telegiornali gli sgomberi dei centri sociali, le manifestazioni, il pericolo "anarchici" che improvvisamente si trovavano a condurre una trasmissione autogestita da una sede occupata, mi ha veramente spiazzato. Poi improvvisamente il buio. Il segnale è stato interrotto e le tre reti televisive sono state oscurate. La repressione governativa gli ha colpiti. Mi verrebbe da dire con ironia...chi di spada ferisce di spada perisce.
La ERT oltre ai telegiornali, è stata uno dei servizi pubblici più qualitativi che abbia conosciuto. Nella programmazione televisiva giornaliera vi era spazio per tutte le fasce di età e per tutti gli interessi. Per non parlare delle decine di radio dislocate su tutto il territorio nazionale, del ricchissimo archivio audio-visivo, delle produzioni cinematografiche e delle importanti orchestre sinfoniche (una delle quali fondata da Manos Chatzidakis). Qui in Grecia, come in Italia, la televisione pubblica viene sostenuta mediante il pagamento di un canone che è accorpato alla bolletta della luce. Era quindi una azienda sostenuta da tutti i greci con il pagamento della bolletta.


Oscurare improvvisamente un servizio pubblico, in maniera totale ha veramente dell'incredibile. Non ci sono precedenti, la cosa è inedita.


I lavoratori della ERT continuano la loro protesta, non si sono rassegnati e nonostante siano disconnessi dai ripetitori e anche la pagina web ufficiale è stata chiusa, fanno sentire la loro voce tramite internet con una trasmissione che è possibile seguire via livestream. Un po' in tutta la Grecia continuano le trasmissioni dalle radio ERT occupate, i conduttori ricevono telefonate di solidarietà dagli ascoltatori ancora increduli.


Il governo, autore di questo inedito golpe, che ricordo essere formato da Nea Dimokratia, Pasok e Dimokratiki Aristerà (ironia della sorte ben due partiti su tre hanno nel proprio nome la parola Democrazia) non si presenta compatto su questa decisione.


Pasok (socialisti) e Dimokratiki Aristerà (sinistra democratica) sono sempre stati due partiti decorativi nel panorama di governo, ovvero, fino ad oggi non hanno disturbato per niente la smania reazionaria di Nea Dimokratia e si sono limitati a sommessi dissapori anche per le cose più gravi fatte fino ad oggi, come ad esempio la precettazione sistematica dei lavoratori in sciopero e l'uso continuo dello stato di emergenza per far passare le leggi con il solo voto del governo.
Questo provvedimento shock sembra però aver cambiato qualcosa...o almeno tutti sperano, infatti alcuni ministri del Pasok e di Dimokratiki Aristerà non hanno apposto la loro firma.


Il ministro dell'informazione, nonché portavoce del governo Simos Kedikoglou ha dichiarato immediatamente dopo il black out forzato della ERT che questo provvedimento del governo era inevitabile, in quanto il servizio pubblico è affetto dalla partitocrazia e quindi controllato dai partiti. Ha annunciato la creazione di un nuovo e più snello servizio pubblico "ma non statale" dove vi lavoreranno meno impiegati ma migliori...(secondo i suoi criteri, ovviamente). Ha avuto il coraggio di pubblicizzare questo nuovo ritrovato della dittatura più avanzata dicendo che il cittadino avrà un beneficio immediato da questo oscuramento del servizio pubblico, infatti verrà subito scorporata la tassa di euro 12 dalla bolletta della luce. Questo per l'intera durata dell'oscuramento forzato del servizio radio televisivo, che ricordo a tutti durerà ben tre mesi. Ci vuole veramente la sua faccia tosta...per non dire di peggio, visto che proprio Nea Dimokratia ha usato la televisione di stato per i propri comodi, e in particolare questo figuro ha fatto il possibile per degradare il servizio pubblico. Per noi italiani, questo non è niente di nuovo, infatti anche il nostro benemerito Berlusconi ha usato la RAI come cosa privata, distruggendo ciò che di qualitativo aveva e piazzandovi i propri uomini. Abbassando la qualità del servizio pubblico ha ottenuto un virtuale innalzamento della qualità delle proprie reti, oltre ad avere un totale controllo dell'informazione.
Così hanno provato a fare il ministro Kedikoglou e il Premier Samaras, trovandosi spesso in contrasto con i lavoratori della ERT. Pur non avendo loro stessi delle reti televisive, hanno cercato di privilegiare con il loro potere governativo le reti private dei loro amici, arrivando fino all'annientamento della ERT... come si suol dire: "una razza, una faccia".


Francesco Moretti
sopravvivereingrecia.blogspot.gr

mercoledì 12 giugno 2013

Come nelle migliori dittature! Chiuso il servizio di radio televisione greca.
La ERT servizio di televisione e radio pubblico greco è stato da pochi minuti oscurato dal governo. Se si accende la televisione sui tre canali televisivi del servizio pubblico appare una schermata nera. La notizia della chiusura del servizio pubblico circolava da tempo, ma come per tante altre cose non vi era sicurezza. Oggi improvvisamente è divenuta realtà. I lavoratori del servizio pubblico hanno quindi occupato gli edifici centrali della ERT situati nel viale Messogion ad Atene, migliaia di persone sono scese in strada formando una grossa manifestazione spontanea di solidarietà con i lavoratori e in difesa del servizio pubblico. 
Durante la diretta autogestita, pochi minuti dopo la mezzanotte, il segnale di trasmissione dei tre canali è stato bruscamente interrotto. 
Tutti le lavoratrici e i lavoratori saranno licenziati e a settembre riaprirà un nuovo "servizio pubblico" ristrutturato e a misura di governo. La chiusura del servizio pubblico è stata direttamente decisa dal governo senza passare dal Parlamento. In questo modo il governo lascia la Grecia per mesi senza servizio di informazione pubblica, stando a quello che è stato comunicato, una nuova società per la gestione della televisione e radio riprenderà a funzionare a settembre con un personale ridottissimo. In questi drammatici momenti si stanno registrando le prime reazioni dal mondo politico e non. Il viale Messogion rimane occupato da migliaia di persone.

giovedì 14 marzo 2013

In Grecia è tornata la dittatura
Dalla svendita del patrimonio naturale e delle isole al nazional-razzismo. I margini economici e sociali di una dittatura non dichiarata.

In tempi di carnevale tutti si mascherano da qualcosa, qui in Grecia la dittatura porta la maschera del governo democratico di Nea Dimokratia, Pasok e Democratiki Aristerà. Invece di spaventarci e sorprenderci con la sua mascherina ci spaventa con il suo vero volto, un volto fatto di violenza, di corruzione, di negazione dei diritti umani, di interessi giocati sopra la testa della popolazione.
Da tempo sembra evidente che la Grecia si trova in una zona non chiara sempre più lontana dalla democrazia e molte cose che succedono quotidianamente ripetono il copione già visto nella precedente dittatura, conosciuta come "Regime dei Colonnelli".

Infatti, la classe politica al governo privilegia gli interessi del proprio circolo di amici. Questi "amici" del governo sono coloro che hanno i maggiori interessi nella svendita del patrimonio pubblico. Il governo ovviamente evita accuratamente di chiamarli "amici" e gli chiama "investitori". Il trattamento che gli viene riservato è comunque da amici, infatti per loro si fanno vere e proprie svendite, non ci si sta a formalizzare troppo se una cosa che gli torna comoda è anticostituzionale, se un investimento che faranno porterà inquinamento e distruzione dell'eco sistema, se un intervento edilizio violerà le leggi esistenti ecc.. Ovviamente, trattandosi di amici verrà fatto di tutto per accontentarli, è notizia di pochi giorni fa che il governo greco ha dato il via alla svendita delle isole.
La lista delle isole in vendita e in concessione per 50 anni comprende circa 40 isole, alcune sono già a statuto particolare e altre sono dello stato. Degli acquirenti si sono già presentati.
Ad acquistarle non sono stati ovviamente le migliaia di persone che in Grecia vivono sotto la soglia di povertà ma bensì l’emiro del Qatar Hamad bin Khalifa Al Thani che si è accaparrato sei isole del bellissimo arcipelago delle Echinadi, a poca distanza da Itaca e Skorpios per la cifra di circa 8 milioni di euro. C'è da dire che queste isole hanno uno statuto particolare e sono da 150 anni semi-private. Si trovano nell'arcipelago di Mesolonghi e fanno parte di un parco marino, quindi di una zona protetta. Queste isole appartenevano ad una famiglia che le aveva messe in vendita da circa quaranta anni, nessuno aveva mai pensato di comprarle perché facendo parte di una zona protetta e non vi si può costruire, o meglio è consentito costruirvi delle piccole strutture abitative in legno, le altre attività che si possono fare devono essere in sintonia con la natura, come ad esempio l'apicultura, la pastorizia e l'agricoltura. Secondo voi il signor Hamad bin Khalifa Al Thani ha comprato questo arcipelago per dedicarsi all'apicultura e alla pastorizia? La risposta è no. Anzi ha già pronto un progetto per la costruzione di un palazzo (non in legno), per questo motivo l'emiro ha già avuto occasione di lamentarsi della ristrettezza dei vincoli esistenti in materia edilizia per quanto riguarda le isole, proponendo in maniera arrogante allo stato Greco di cambiarli. Ovviamente lo stato Greco non si piegherà di certo al volere dell'emiro, sarebbe inaccettabile! Farà come ha sempre fatto, basterà non controllare, far costruire tutto ciò che vuole all'amico e poi come tutti sanno...quando una cosa è costruita è già troppo tardi...non resterà che condonarla e tutto tornerà nella regola.
L'emiro, già da tempo si era dimostrato interessato ad acquistare questo arcipelago ma a causa delle regole vigenti l'affare non si era ancora concluso. Dopo la recente visita del primo ministro greco Samaras nel Qatar la situazione si è sbloccata e l'emiro si è deciso ad comprare. Cosa si saranno detti? Cosa avrà sbloccato l'emiro?
Hamad bin Khalifa Al Thani non è il solo a fare affari con il governo greco, altri prima di lui si sono aggiudicati pezzi di bellezze naturali inestimabili, è il caso del Lord Jacob Rothschild, il miliardario proveniente dalla nota famiglia di banchieri, che ha comprato 2.662 ettari di terreno nell’isola di Meganissi con il progetto di costruirci ben quattordici ville da mille metri quadri l'una che verranno vendute ad altri miliardari come lui alla ragguardevole cifra di 27 milioni di euro l'una. Ovviamente le ville saranno dotate di tutti i comfort, dalla piscina all'eliporto personale e ovviamente di una vista mozzafiato! Per Lord Jacob Rothschild è arrivata finalmente l'ora di concretizzare il lavoro fatto a monte, infatti come tutti oramai sapete, i fantomatici "mercati" che fanno oscillare lo spread e hanno il potere di ridurre in miseria un popolo intero sono costituiti da banche e da agenzie di rating, quindi è facile capire che persone così strettamente legate agli interessi delle banche siano anche strettamente legate al fallimento di stati come la Grecia.
Lo sfruttamento delle risorse del sottosuolo e la svendita delle bellezze naturali di un paese è un business che va preso al volo, non si presentano spesso delle occasioni del genere, vanno preparate con cura e così è stato fatto, vi ricordate il terrorismo mediatico internazionale che venne fatto verso il popolo greco in occasione delle elezioni del giugno 2012? Un uomo come Samaras non si trova certo dietro l'angolo, per i suoi "amici" è valsa veramente la pena di farlo salire al governo.
E se durante la precedente "Dittatura dei Colonnelli" vi fu la cementificazione di Atene e di tanti altri posti, con relativa distruzione di migliaia di edifici neo classici e storici, durante questa dittatura va forte lo sfruttamento del territorio nazionale. Dalle miniere di oro nella Chalkidiki alla svendita delle isole, dalle zone industriali autonome alle concessioni per l'estrazioni del petrolio e del gas, questi sono i margini economici dell'attuale dittatura.


Ovviamente dobbiamo essere grati a tutti coloro che vengono ad investire in Grecia, perché portano un po' di soldi nelle casse dello stato (pochi) perché trattandosi di "amici" il governo si guarda bene dal guastarli l'umore con pretese economiche eque. Le condizioni per rendere piacevole il loro soggiorno in Grecia sono state preparate con cura, infatti nei mesi precedenti i salari sono stati diminuiti il più possibile e i diritti sindacali sono stati praticamente azzerati. In questo modo il pacchetto è completo.
Se l'argomento investimento uguale sviluppo non dovesse convincere, questa dittatura, offre altri argomenti classici e molto in voga anche nelle precedenti dittature, che sono una buona dose di nazionalismo (di cui essere orgogliosi) e un'altra buona dose di terrore e violenza (per essere spaventati).

Il nazionalismo si concretizza spesso e volentieri con la caccia all'immigrato, è un esercizio facile da fare ed è del tutto gratis. Non ha bisogno di prove o di dati scientifici, si alimenta da solo e fa presa su tutti gli strati sociali, dai più poveri ai più ricchi. Basta buttarlo li, nutrirlo con due slogan cretini e facili da ripetere per tutti, l'importante è martellare bene e all'ora giusta sulla televisione, qualche articolo sui giornali e non c'è bisogno di altro.
Coltivando il nazionalismo e il razzismo, lo stato ha il doppio risultato di far sentire importanti e fortunati il popolo greco e di creare allo stesso tempo un nemico debole e mal organizzato da combattere. Non importa se il popolo greco adesso è nella merda, l'importante è che ogni uno pensi che è il progenitore di tutta la cultura classica e di tutta la civiltà del mondo (compresa l'invenzione della democrazia), questo lo aiuterà molto al momento che deve mettere benzina e non li basteranno più i soldi oppure quando prendendo lo stipendio si accorge che gli è stato decurtato il 40% oppure lo aiuterà il giorno che verrà licenziato e non avrà soldi per mangiare. Se questo orgoglio non dovesse bastare a farlo sentire bene, c'è ancora il razzismo che lo aiuterà a trovare un facile colpevole per il proprio malessere. Sarà quindi facile incolpare l'immigrato del furto del proprio lavoro e magari del fallimento di tutta la Grecia e di tutto il male del mondo.
Mischiare poi il nazionalismo con la religione e il razzismo è un gioco da ragazzi e viene fatto in maniera veloce e spontanea dallo stato. Spesso poi il nazional-razzismo sfora i propri margini e prende di mira altri soggetti che non sono frutto dell'immigrazione, ma semplicemente servono a distogliere le masse dai problemi veri ed ad indirizzare la rabbia e la delusione verso altre direzioni, e allora il razzismo si accanisce contro gli zingari, gli omosessuali, gli artisti, la libera espressione dell'arte ecc.. E' in queste occasioni che si unisce il nazional-razzismo con il fondamentalismo ortodosso. Facile immaginare che se ne ottiene una miscela molto tossica!

Come ogni dittatura che si rispetti è inevitabile che ci sia una promiscuità tra fascisti, polizia e parastato. Questa promiscuità assicura un buon livello di terrore, ingrediente indispensabile per assicurare il controllo sociale.
La violenza in tutte le sue forme è molto in uso in Grecia in questi tempi, ma la violenza fa molta più paura se resta impunita, se ha farla sono proprio pezzi dell'apparato statale oppure organizzazioni esterne allo stato ma che godono di una spudorata simpatia della polizia. Come nel caso del partito nazista di Chrisi Avghi.
Alcuni giorni fa, il parlamentare di Chrisi Avghi Ilias Kasidiaris è stato assolto per dei gravi fatti avvenuti alcuni anni prima. In tempi non sospetti, quando questo partito filo nazista contava solo lo 0,5% dei consensi e i suoi militanti non erano che gruppuscoli avvenne un grave fatto. Un gruppetto di fascisti aggredì ed accoltello uno studente all'uscita della facoltà di geologia. Oltre ad  aggredirlo e ferirlo, questa squadraccia, prima di andarsene gli estorse la carta d'identità. Una docente che si trovava nelle vicinanze del fatto riusci ad annotarsi la targa dell'auto con cui il gruppo dei fascisti si allontanò dal luogo del misfatto e guarda caso l'auto risultò essere di proprietà dell'attuale parlamentare di Chrisi Avghi, Ilias Kasidiaris.
Al processo, il parlamentare di Chrisi Avghi si è presentato scortato da centinaia di militanti del proprio partito (tutte brave persone, questo comunicavano le loro facce) che hanno assediato l'aula del tribunale. Fatto sta che nonostante le prove schiaccianti del coinvolgimento del Kasidiaris nell'aggressione, l'attuale parlamentare è stato assolto per insufficienza di prove.
Non sono così ingenuo da ritenere la giustizia sempre e comunque al di sopra delle parti, ma due considerazioni mi piacerebbe farle su questo caso. Che cosa è successo di nuovo nelle dinamiche della società greca? Perché il giudice ha palesemente salvato Kasidiaris dalla condanna?
Prima di tutto ha pesato molto il fare mafioso del partito Chrisi Avghi che presentandosi in massa al tribunale ha scoraggiato il giudice dal prendere una decisione secondo la procedura. Secondo, ma non per importanza, è il fatto che gli intrecci e le collaborazioni strette tra militanti fascisti e polizia sono evidenti. Anche un giudice è portato a dubitare sulla propria protezione da parte degli organi statali preposti a questo, ed è quindi chiaro che metta al primo posto tra le priorità la salvaguardia della propria vita, a meno che non sia un eroe...evidentemente questo giudice non lo era.
Il fare e la procedura della polizia ad Atene è da tempo alterata e vergognosa, ma al governo va bene così e non si sente mai, dico mai un richiamo verso degli atteggiamenti che sono dichiaratamente fascisti. Questo dato sarebbe inaccettabile in una democrazia, ma in una dittatura è il normale funzionamento delle forze dell'ordine.
Atene è di questi tempi una città pericolosa dove muoversi, specie se non si è di razza bianca. Molti sono i casi di cittadini britannici turisti, di origine indiana o africana che scambiati per immigrati sono stati maltrattati dalle forze di polizia greche. Ovviamente questi fatti hanno portato a proteste formali da parte del governo inglese.
Guardando le immagini delle ultime manifestazioni ad Atene e quindi delle ultime repressioni da parte della polizia, ci si accorge presto che il fare della polizia supera di molto il normale abbrutimento delle forze dell'ordine. Si capisce subito che i poliziotti hanno una sorta di godimento personale nel maltrattare gli arrestati, godimento che supera ogni pudore, che non si inibisce neanche davanti alle telecamere. E' chiaro che, chi si muove in questo modo è più che sicuro che resterà impunito.
Proprio alcuni giorni fa, ad Atene è stato fermato dalla polizia un gruppetto di ragazzetti italiani residenti in Grecia, questi ragazzi hanno un età compresa da 16 a 19 anni. Nonostante avessero tutti i documenti richiesti sono stati trattenuti, ammanettati e caricati a forza sui mezzi della polizia. Sono stati trattenuti tutta la notte nel posto di polizia e gli è stato vietato di parlare tra loro in italiano. Uno dei genitori che si è presentato presso il posto di polizia per chiedere spiegazioni sull'accaduto è stato spintonato e minacciato dagli agenti di polizia.
Questi sono solo alcuni degli abusi e delle violenze che quotidianamente vengono perpetrate dalla polizia e dai fascisti greci. La società civile non è più libera di protestare contro la rovina della propria esistenza perché, come è già stato dichiarato in varie occasioni, fascisti e polizia aspettano queste occasioni per trasformarle in un bagno di sangue. Su questa paura si basa la sopravvivenza del governo Samaras.

venerdì 22 febbraio 2013

Le elezioni sono come le droghe pesanti: distorcono la realtà!

Ieri ho parlato con un'amica italiana che vive in Grecia e che è tornata in Italia per un breve viaggio di tre giorni. Sono molto allarmato per le cose che mi ha detto. In questa breve permanenza in Italia (da lunedì 18 febbraio fino a ieri) ha avuto modo di seguire un servizio alla televisione che parlava della Grecia.
Con grande stupore si è resa conto che la realtà veniva raccontata all'incontrario. Veniva infatti detto che: Il programma economico imposto alla Grecia stava funzionando, che le cose stanno andando meglio e che il Prodotto Interno Lordo sta aumentando. Il tutto farcito da immagini di persone riprese al mercato, ma queste immagini erano senza audio e facevano da sottofondo al parlato del giornalista.
Mi ha detto: "Conoscevo quelle immagini, erano le stesse di un servizio che ho visto in Grecia, ma senza audio apparivano molto diverse. In realtà nel servizio che ho visto in Grecia queste persone si lamentavano della propria miseria..."
Adesso mi chiedo se a tre giorni di distanza dalle elezioni non sia questa una pubblicità verso questa svolta di neoliberismo e di riforma antisociale già imboccata dal governo Monti, che per moltissimi versi segue la via della Grecia.
Per tranquillizzarci sui tagli al sociale e sulle questioni economiche in Italia ci dicono:
Non preoccupatevi, l'Italia non è la Grecia...ma evidentemente vorrebbero che lo diventasse!


Questo video è un breve intervento del giornalista Giulietto Chiesa sulla situazione italania, ma anche greca ecc.. molto interessante: http://youtu.be/o3DHP_WPRhE

mercoledì 20 febbraio 2013

L'oro della Grecia

Qui in Grecia è tutto fermo. Solo i governanti parlano di una possibile ripresa e di uno sviluppo che noi, i non appartenenti alla casta degli eletti, non vediamo neanche sforzandoci. Le tasse sono tante, ogni giorno ne inventano di nuove e con i tagli incredibili che hanno fatto a stipendi e pensioni è diventato impossibile mantenere il ritmo. Si stima che la disoccupazione nel solo settore privato sia arrivata al 60%....e io vi parlerò dell'oro.

In mezzo a questo deserto di negozi che chiudono c'è un'attività in controtendenza che radicandosi proprio sulla disperazione e sul bisogno della popolazione sta facendo "affari d'oro". Qui in Grecia nascono come funghi i negozi che offrono contanti in cambio dell'oro, si possono portare gioielli di famiglia vecchi e nuovi, monete, denti e protesi odontoiatriche, orologi e ogni cosa che contenga oro e che possa essere pesata e scambiata col denaro. Spesso in una singola strada si possono contare tre o quattro di questi negozi, quando raramente vedi ristrutturare un fondo commerciale chiuso per via della crisi puoi star sicuro che vi aprirà uno di questi "Compro oro". Da mesi è così e questo fenomeno non è limitato alla sola Atene ma a tutta la Grecia.
Alcuni giorni fa la questione è stata sollevata in parlamento e siamo venuti a sapere che aprire un'attività del genere è una cosa molto facile, non servono particolari permessi, nel giro di un giorno o due si hanno le carte in regola per aprire i battenti. Non esiste nessun, dico nessun controllo sulle bilance preposte alla pesa dell'oro, quindi è facile manometterle. Non vi è nessun controllo sulla provenienza di tutto questo oro che arriva in maniera giornaliera nelle mani di questi commercianti, facile immaginare che una cospicua parte potrebbe essere proveniente da furti in abitazioni e soprattutto non vi è nessun controllo sulle quantità di oro che raccolgono e sugli introiti legati a questo commercio. Chi in questo deserto economico ha una grande quantità di soldi in contanti può aprire un "Compro oro", nessuno chiederà da dove vengono questi soldi.

E' ancora l'oro il protagonista di questa seconda parte dell'articolo, non quello dei vecchi gioielli e dei denti del nonno, ma quello che è ancora sotto terra, quello che ancora va estratto. La Grecia, per chi non lo sapesse, ha anche una grossa e antica miniera d'oro. Nella zona della Chalkidiki ( χαλκός significa rame – la zona si trova a nord della Grecia, vicino a Sallonicco. Le tre penisole di cui una è il famoso Monte Athos, la penisola dei monasteri ) ci sono giacimenti di oro famosi fin dall'antichità.
La zona delle tre penisole della Chalkidiki è una zona di rilevante pregio ambientale, la combinazione tra foreste e mare cristallino ne fa un oasi di bellezza unica.
Sotto queste foreste secolari sono stati stimati giacimenti per 3.590.000 once di oro pari a 102 tonnellate ovvero un valore di mercato di circa 6 miliardi di dollari, inoltre 736.000 tonnellate di rame che hanno più o meno lo stesso valore. Quindi un affare complessivo di circa 12 miliardi di dollari.
Per lunghi periodi lo stato ha dato in gestione l'estrazione dell'oro a varie aziende fino ad arrivare ai giorni d'oggi. Adesso la gestione è dell'azienda Ellenikos Chrissos che è controllata per il 95% dalla Eldorado Gold (multinazionale canadese) e per il 5% dalla AKTOR (un unione di imprese di costruzione greca) che fa riferimento all'impresario Bobolas.



Nelle foto due immagini di manifestazioni nel bosco di Skuria.

Per ogni privatizzazione che vi è stata fino ad oggi in Grecia il copione è stato il solito, si svende al più basso prezzo possibile le ricchezze del paese e i prescelti che se le accaparrano vengono accolti come padroni e come padroni hanno il diritto di fare ciò che vogliono senza alcun rispetto per l'ambiente e la popolazione del posto. Davanti al Dio del denaro e al fantomatico sviluppo va bene tutto, e quando dico tutto, intendo tutto, fino ad arrivare al paradosso dove le parti sono invertite, chi porta il disastro ecologico e la morte è visto come salvatore e chi si oppone cercando di salvaguardare la propria salute e l'ambiente circostante è indicato come irresponsabile, disfattista e terrorista.
Prima della Ellenikos Chrissos l'appalto era stato dato ad un'altra azienda la TVX che nel dicembre del 2003 cesso l'estrazione dichiarando il fallimento e lasciando senza stipendio tutti i lavoratori. Vi furono varie manifestazioni dei minatori ad Atene davanti al ministero del lavoro e alcuni lavoratori si chiusero nella miniera per protesta attuando uno sciopero della fame. Fu in questo clima di emergenza che tre giorni prima che scadesse il bando per il nuovo appalto della miniera, venne formata l'azienda Ellenikos Chrissos. Lo stato assegnò direttamente l'appalto alla neonata azienda senza fare nessuna gara (come invece avrebbe dovuto fare), rilevò i diritti per l'estrazione dei minerali dall'azienda fallita pagandoli 11 milioni di euro e il giorno dopo le cedette alla Ellenikos Chrissos per la stessa cifra. Il nuovo appalto venne presentato dal governo come grande successo, soprattutto perché aveva salvato i posti di lavoro dei minatori. La nuova azienda appaltatrice si aggiudico un affare da 12 miliardi di dollari pagando 11 milioni di euro per i diritti.
In realtà dietro a questo accordo si cela un affare molto sporco, tant'è vero che l'Unione Europea esaminò i passaggi dell'accordo e oltre a trovare molte scorrettezze valutò che lo stato greco aveva di fatto svenduto i diritti estrattivi alla Ellenikos Chrissos. Su questo punto si basa la sentenza dell'Unione Europea che obbliga l'azienda appaltatrice a risarcire lo stato greco per altri 15,3 milioni di euro più gli interessi. Pensate che l'allora ministro dell'economia del governo Pasok, Giorgos Papakostantinou fece ricorso verso questa sentenza dell'Unione Europea evitando così che una azienda privata risarcisse lo stato greco. Di fatto Papakostantinou usò il suo ruolo di ministro e rappresentante dello stato per favorire una azienda privata ai danni dello stato stesso. Da notare che lo stato greco a quel momento era già fallito.
La Ellenikos Chrissos vuole fare due tipi di intervento per l'estrazione, uno in superficie e l'altro nel sottosuolo. Quello in superficie avrà un diametro di 700 metri e una profondità di 200 metri, mentre per l'intervento sotterraneo faranno un tunnel a spirale lungo 25 km che si spingerà fino ad una profondità di 770 metri. Per fare questo verrà prosciugata la zona, verranno deviate le falde acquifere provocando una catastrofe ecologica che non sarà circoscritta alla sola area della miniera.
Ovviamente l'interesse dello stato, che spesso coincide perfettamente con quello dei privati non può stare a sentire le proteste degli abitanti che si vedono inquinare il proprio ambiente con il materiale di risulto, che vedranno aumentare le percentuali di morte da tumore grazie ai prodotti chimici, i metalli pesanti e le particelle che circoleranno nell'atmosfera ecc.. Cosa volete che gli importi delle raccolte di firme, delle fiaccolate, dei cortei e delle giornate di studi sul problema ecologico. Tutto è relativo e soprattutto inferiore all'interesse verso lo sfruttamento dell'ambiente e delle sue risorse.
L'estrazione dell'oro e la successiva raffinazione causano un grande inquinamento, vengono usati prodotti chimici molto pericolosi (cianuro) e soprattutto si produce una grossa quantità di acqua inquinata che poi verrà riversata in mare. Un'attività del genere sarebbe dovuta essere vincolata a stretti parametri ecologici, ad un piano di smaltimento dei rifiuti tossici, a studi sull'impatto ambientale e invece niente di tutto questo viene fatto. Per le imprese che hanno messo le mani sopra a questo affare sarebbe un peccato intaccare i propri profitti rispettando l'ambiente e le popolazioni locali e poi chi se ne frega, queste multinazionali vengono da lontano, quando l'oro sarà finito se ne andranno così come sono arrivate, lasciandosi alle spalle il disastro.
E' ancora l'ex ministro dell'economia Giorgos Papakostantinou che questa volta con il nuovo governo del 2011 veste i panni del ministro dell'ambiente ad approvare i piani di sfruttamento minerario facendo l'ennesimo favore alla Ellenikos Chrissos. Dopo ventuno giorni da ministro dell'ambiente approva la concessione per 1788 acri da destinare alla miniera di Skuria (nel centro di una foresta secolare incontaminata) e da il permesso per avviare le perizie su altri tre potenziali siti da aprire nella zona.
L'ambiente e l'uomo pagheranno un prezzo altissimo per cosa? Per quale motivo? Non si possono nascondere neanche dietro la scusa dello sviluppo. Il prezzo da pagare in termini di danno ambientale è enorme, specie se confrontato con i pochi posti di lavoro che offre. Tutto il resto dell'economia della zona legata alla montagna e ai boschi, il turismo, la pastorizia, le apiculture, la pesca in mare e gli allevamenti di pesce e frutti di mare ecc...saranno definitivamente rovinate da questo intervento. Anche i lavoratori della miniera vedranno distrutto il proprio ambiente, solo che loro avranno uno stipendio in cambio di questa distruzione.
Non c'è nessun investimento fatto sul territorio, non verrà lasciato niente di buono per il futuro, queste aziende sono andate li per levare, per succhiare dalla terra qualcosa a cui l'uomo ha dato un alto potere simbolico legato ai soldi.
Chi si illude che lo stato greco e (in teoria la popolazione greca) abbia una percentuale di guadagno dalle attività estrattive si sbaglia di grosso. Grazie ad una legge fatta durante la Dittatura dei Colonnelli le ditte appaltatrici non sono tenute a dare un centesimo allo stato di tutta la ricchezza che avranno grazie all'estrazione dell'oro. Nessun governo dal 1974 oggi ha cambiato questa legge.

Pochi giorni fa, notte tempo, circa una cinquantina di persone a volto coperto hanno fatto irruzione nello stabilimento e hanno distrutto tutto ciò che si trovavano davanti. Con bottiglie molotov hanno bruciato camion, macchinari e uffici di questo sito estrattivo. Sconosciuti sono gli autori di questa azione che è stata documentata dalle telecamere di sicurezza.
Lo stato che per lungo tempo non ha avuto, né occhi, né orecchie davanti alle proteste degli abitanti si è subito risvegliato e se ancora non conosce gli esecutori del raid notturno, conosce invece bene tutti coloro che hanno posto come primaria la questione ecologica e gli addita come mandanti.



Foto: a sinistra alcuni camion bruciati durante il raid. A destra immagini della miniera.

Dal governo, dove evidentemente vedono il degrado ambientale come naturale evoluzione dello sviluppo si sono lamentati chiedono: Come possiamo pensare che qualcuno venga a investire in Grecia se accadono queste cose? Subito è partita la repressione, arresti, perquisizioni, schedatura di massa verso coloro che con coraggio e costanza hanno difeso per anni il loro ambiente a volto scoperto.
La questione sta creando una sorta di guerra civile nella zona tra chi non accetta la distruzione totale dell'ambiente e la perdita del proprio lavoro grazie alla catastrofe ecologica e chi invece lo ritiene un prezzo equo da pagare per mantenere il proprio posto di minatore o perchè come amministratore pubblico ha un suo personale guadagno da questo investimento privato.
Ancora una volta lo stato non si preoccupa di salvaguardare il proprio territorio e di tutelare la salute dei propri cittadini ma pone come unico e primario interesse la repressione e la criminalizzazione di chi si batte per un altro tipo di sviluppo che non significhi distruzione dell'ambiente.

Per tutti coloro che parlano greco consiglio questo video: http://youtu.be/W64D5MuVFlg

Francesco Moretti, 19 febbraio 2013
sopravvivereingrecia.blogspot.com

venerdì 15 febbraio 2013

Su internet gira voce di espropri nei supermercati di Atene

Scrivo due righe per informare che non ci sono notizie di espropri di massa nei supermercati, né sui giornali, né alla televisione. Probabilmente si tratta di una leggenda urbana che sta girando su internet. Non posso escludere che in qualche supermercato sia successo qualcosa di simile, forse fatto da qualche gruppo politico in maniera simbolica o dimostrativa.
Questo però non esclude che a breve, tutto ciò possa diventare realtà. La disoccupazione è tutt'ora al 30% e si stima che alla fine del 2013 i disoccupati saranno 2 milioni. Vengono imposte ogni giorno nuove tasse che non bastano mai. La Troika ha già iniziato a chiedere altri sacrifici alla Grecia, smentendo le dichiarazioni del governo che aveva assicurato che il terzo memorandum sarebbe stato l'ultimo. Chiudono scuole, ospedali e vengono tagliati molti servizi assistenziali. Aziende che non avevano alcun problema economico sono portate al fallimento dal rapido e repentino blocco dei consumi, la gente non ha più soldi per niente. Molti economisti hanno iniziato a criticare il piano economico imposto alla Grecia (tra loro alcuni sono ex-sostenitori di questi piani) vedendo che non porta a nient'altro che al fallimento della Grecia stessa e alla tragedia umanitaria.
Ma a fronte di questo la Troika continua cecamente a imporre i propri ordini.
Per quanto ancora può reggere questa situazione? Poco, molto poco. Il rischio è che se non cambia qualcosa velocemente la situazione sociale sarà incontrollabile e a quel punto dalla leggenda urbana si passerà alla realtà.

giovedì 14 febbraio 2013

Vio.Me fabbrica occupata e autogestita a Sallonicco

 Da pochi giorni è iniziata una delle prime grandi esperienze di autogestione di una fabbrica in Grecia. 
La cosa sta andando molto bene ed ha già ricevuto la solidarietà internazionale di tante persono e collettivi simili. La fabbrica si trova vicino a Sallonicco. Da mesi la fabbrica era stata occupata dai lavoratori che non ricevevano stipendio da circa due anni. Adesso è ripartita la produzione, i lavoratori gestiscono il funzionamento della struttura in autogestione e l'assemblea dei lavoratori è l'organo decisionale principale. Questo è il loro sito in italiano: http://www.viome.org/p/italiano.html
Mi sto documentando per scrivere un articolo dettagliato al riguardo. 

giovedì 7 febbraio 2013

Arrestati e torturati dalla polizia...è successo in Grecia.

Cos'è la dittatura? Come si manifesta? Come si stabilisce l'inizio e la fine di essa?
La Grecia può contare un buon numero di dittature, la più recente e forse la più conosciuta è stata quella detta "Dittatura dei Colonnelli", altrimenti più nota come "Giunta" (η Χούντα). La dittatura militare capitanata da Giorgos Papadopoulos che è iniziata nell'aprile del 1967 e che fino al 1974 vide un susseguirsi di governi militari anticomunisti. Due fatti determinarono la fine di quest'ultima dittatura, i tragici fatti del Politecnio di Atene dove i carri armati dell'esercito fecero irruzione nell'università, travolgendo i cancelli del Politecnio e schiacciando molti studenti che si trovavano nel cortile dell'università e successivamente l'occupazione di Cipro da parte della Turchia.
Per gli storici è molto comodo collocare un evento politico assegnando una data d'inizio e una di fine, ma spesso non è così, spesso la realtà è molto più complicata. Ci sono dittature che non iniziano con un golpe, non c'è un giorno preciso dove al mattino ci svegliamo e vediamo che in strada circolano dei carri armati. Non in tutte le dittature siamo costretti a vestire i nostri figli con i "pantaloni zuava" e a farli partecipare alle adunate dei "Giovani Balilla".
Le dittature hanno cambiato forma, si sono evolute pure loro, vi sono molte dittature che non vengono mai dichiarate, ma al contrario gli stessi dittatori sono coloro che rappresentano le istituzioni degli stati "Democratici". Queste dittature sono portate dentro alle nostre case dall' informazione di quei giornalisti che ne fanno parte. Con la stessa violenza di un carro armato che sfonda un cancello e schiaccia coloro che vi sono dietro, questa informazione entra nei salotti, esce dalle televisioni e dalle radio. Ci sono dittature che durano anni, altre mesi, altre giorni, altre molto brevi...minuti. Perché, cos'è la dittatura?
Non è solo la sovversione delle regole democratiche ma anche la successiva impunità di coloro che le hanno sovvertite. La dittatura è quando gli organi addetti al rispetto di queste regole sono gli stessi che le sovvertono e gli stessi che le sovvertono sono gli stessi che dovrebbero giudicare e punire chi le ha sovvertite.
Dittatura è affamare il proprio popolo, andare contro i diritto costituzionale, privarlo del diritto alla salute, al lavoro, all'istruzione, privilegiare con leggi e provvedimenti gli interessi di alcuni a svantaggio degli interessi dei molti.
Dittatura è distruggere la dignità umana, criminalizzare con leggi liberticide e razziste lo straniero, il diverso, il più debole.
E ancora, dittatura è imporre una vita di stenti al proprio popolo e impedirli di protestare, di manifestare il proprio dissenso. Dittatura è usare oggi una legge fatta durante le ditatture, (επιστράτευση ovvero la chiamata alle armi, i lavoratori vengono direttamente precettati da degli organi militari) per impedire e ostacolare il diritto di sciopero a dei lavoratori esasperati e poi, farli tornare a casa la sera e presentare in televisione un sondaggio dove si afferma che va tutto bene così, che la gente è soddisfatta e che il governo ha ripreso popolarità.
Dittatura è l’uso sistematico del governo dello “stato di emergenza” (questa particolare procedura dovrebbe essere usata solo in estremo caso di bisogno ed emergenza come ad esempio terremoti e calamità naturali) per far passare i provvedimenti economici con il solo voto del governo e non di tutto il parlamento.

Alcuni giorni fa, in Grecia, sono stati arrestati e torturati quattro ragazzi. Preciso che questo è avvenuto in Grecia e non in Iran perché da un po' di tempo a questa parte ci sembrava quasi incredibile che certe cose potessero succedere in un paese che si vanta di essere democratico, che scrive sulle porte delle proprie istituzioni "Ελληνική Δημοκρατία" (democrazia greca). Dico questo, non tanto perché queste cose non siano avvenute anche in un recente passato, ma per come questa volta siano direttamente e apertamente rivendicate da organi istituzionali dello stato come la polizia


 
 I volti di due dei quattro ragazzi arrestati.
 

Questi quattro ragazzi sono stati arrestati per rapina a Kozani (nord della Grecia), sono stati portati nel posto di polizia della città e ne sono usciti tumefatti dalle percosse che hanno ricevuto. Questi quattro ragazzi si sono dichiarati anarchici.
Non voglio assolutamente commentare se rapinare una banca a scopo politico sia giusto o meno, se sia una forma condivisibile di rivalsa verso gli interessi delle banche e quindi del capitalismo. Chi lo fa si assume le proprie responsabilità.
Ciò che invece voglio commentare è come in uno stato che basa le sue regole sulla democrazia possano succedere questi abusi, queste torture. Come possa uno stato democratico lasciare il giudizio e la relativa punizione nelle mani di un gruppo di poliziotti. Questi quattro ragazzi sono stati brutalmente pestati e successivamente fotografati per rendere palese il trattamento che hanno ricevuto. I loro volti macellati sono stati fatti vedere in televisione, ma non come denuncia di un abuso, ma come monito verso la società. Con queste foto si vuole apertamente comunicare che tutti, chi più e chi meno, corriamo un pericolo.
Il pericolo di incappare in un vuoto di democrazia, in un momento spazio-temporale dove le regole democratiche non esistono e vengono sostituite dall'abuso e dalla violenza.
E subito dopo l'altra violenza, quella dei giornalisti che fanno parte di queste "dittature spazio-temporali" che usano la parola "antiautoritario" come sinonimo di "terrorista". Poi i commenti degli opinionisti e dei politici del governo che vedono ciò che è successo a questi ragazzi come naturale evoluzione dell'arresto per rapina. Mille sono i discorsi e le sfumature, le motivazioni e le considerazioni sull'accaduto, tutti si riempiono la bocca con la parola "legalità", e più corrotti e mafiosi sono e più la usano.
Questo avvenimento mi riporta a più di dieci anni indietro nel tempo, alla dittatura spazio-temporale di Genova, durante i tre giorni del G8. Anche in questo caso le forze dell'ordine vennero lasciate libere di esprimersi sia in piazza che dopo, nelle caserme e nelle prigioni. La tortura fisica e psicologica si sostituì alle regole democratiche e ai diritti umani. Allo stesso modo vedemmo l'allora ministro degli interni Scajola che nel Parlamento Italiano esprimeva solidarietà e rispetto verso l'operato delle forze dell'ordine che "...con abnegazione hanno compiuto il proprio dovere."
Devo dire che il governo greco ha un'idea piuttosto bizzarra di legalità, la punizione e l'ordine, l'ossessione per la legalità si manifestano a sprazzi, in maniera distratta e discontinua, e mentre da una parte si bastonano i lavoratori e gli studenti in sciopero e si sgomberano i centri sociali, si  permette che quasi giornalmente venga ucciso un immigrato nel centro di Atene per ragioni razziste, dall'altra si permette che alcuni squilibrati sparino pubblicamente colpi di arma da fuoco in aria nel centro della città.
Questo è successo pochi giorni fa ad Atene in occasione dei funerali dell’ex-dittatore Nikolaos Dertilis.
Oltre ad essere tra coloro che ha ideato e organizzato il golp militare in Grecia e la successiva “Dittatura dei Colonnelli” questo "stinco di santo" si è distinto come assassino a Cipro, organizzando una serie di omicidi tra la popolazione turco-cipriota, omicidi che hanno portato prima alla divisione e all’odio tra le due comunità di Cipro (turco-cipriota e greco-cipriota) e successivamente hanno provocato l’invasione di Cipro da parte della Turchia. E’ morto di vecchiaia ultra ottantenne, dopo aver passato gli anni dal 1974 ad oggi nel carcere dove scontava una pena per aver ucciso. Chiaramente non è possibile stimare quante persone abbia torturato e ucciso, ma fu processato per l’assassinio di uno studente fuori dal Politecnio avvenuto il 18 novembre 1973. Al suo funerale hanno partecipato in massa tutti i parlamentari di Chrisi Avghi e i relativi militanti di questo partito. Nell'euforia generale dei nostalgici della dittatura alcuni hanno tirato fuori delle pistole è hanno onorato la salma dell'ex-dittatore con numerosi spari in aria (questa pratica degli spari in aria è molto nota a chi ha vissuto la "Giunta", ha una sua tradizione di minaccia e di terrore). A fine del funerale un vescovo della chiesa ortodossa, evidentemente molto fanatico della democrazia e del libero pensiero ha commentato la figura di Nikolaos Dertilis come grande personaggio mettendolo sullo stesso piano di Socrate e Kolokotronis (eroe nazionale greco).
La piazza era affollata da personalità della chiesa, della politica e da numerosi poliziotti ma....le forze dell’ordine non sono riuscite ad identificare nessuno dei responsabili degli spari e quindi resteranno ancora sconosciuti i nomi di questi pistoleri nazi-fascisti.


7 febbraio 2013 

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