I Nazi-Fascisti di Chrisi Avghi
Per quanti vivono fuori dalla Grecia vedere un partito di chiara ispirazione nazi-fascista entrare nel parlamento greco è stato una sorpresa, qualcosa di totalmente inaspettato e imprevedibile.
Spesso in maniera vuota e retorica si sente dire: “la Grecia, patria della democrazia”. Si certo, che la democrazia sia stata storicamente concepita in Grecia è vero e su questo non ci sono dubbi. Non ci sono altrettanto dubbi sul fatto che molte cose sono cambiate da quel tempo in Grecia e tanto è cambiato il concetto di democrazia e non solo in Grecia ma in tutto il mondo.
Per noi che viviamo qui non è stata per niente una sorpresa ma una cosa ampiamente preannunciata dai sondaggi, sentita nelle discussioni tra la gente, in buona misura questo fenomeno è stato incoraggiato proprio dalla maggioranza di quelle forze politiche che da anni siedono in parlamento.
Chrisi Avghi, che tradotto significa “Alba d’oro” è una formazione di estrema destra che non è certo da considerare come fenomeno nuovo, sono infatti attivi da gli anni ottanta. Il loro leader si chiama Nikos Michaloliakos ed è un signore di mezza età in giacca e cravatta. Questo signore è l’unico esponente di Chrisi Avghi che la maggior parte dei greci conosce tramite la televisione, dove tra l’altro è apparso pochissimo.
Il 6 maggio l’elettorato greco ha consegnato un bel 7% dei voti espressi a questo gruppo di nazi-fascisti antidemocratici, facendoli raggiungere la quota rappresentativa di ben 21 parlamentari.
Lunedì 7 maggio, il giorno dopo le elezioni i media hanno iniziato a occuparsi del fenomeno Chrisi Avghi, non potendo evitare di parlare di una forza politica che aveva raggiunto il 7% partendo da percentuali dello zero virgola. In questa maniera migliaia di greci hanno scoperto che Nikos Michaloliakos era l’unico di quel partito a non avere la testa rasata. Ventuno nazisti che dichiarano di ripudiare la democrazia si andranno a sedere nella sede dove per eccellenza si esprime la democrazia, ovvero il parlamento e ironia della storia, pensate che ne avranno ogni diritto perché sono stati eletti democraticamente.
Andiamo ora a vedere come sia stato possibile per Chrisi Avghi schizzare al 7%.
Il loro leader Nikos Michaloliakos è sempre stato un fascista e ha fatto della sovversione delle istituzioni e delle regole democratiche la sua ragion d’essere. Ha avuto rapporti con i fascisti italiani, in particolare con il gruppo “Forza Nuova”, in passato ha collaborato con molte personalità di spicco della destra eversiva come ad esempio Plevris, che per chi non lo conoscesse è stato attivo anche in Italia negli anni settanta coordinando i movimenti fascisti al tempo delle stragi di stato e della strategia della tensione. Ha al suo attivo vari anni di prigione per aver organizzato un gruppo eversivo all’interno dell’esercito greco, in quell’occasione conosce in carcere l’ex dittatore Giorgos Papadopoulos che ritiene tutt’ora il suo maestro. Negli anni raccoglie altre varie condanne sempre legate a reati connessi con la sua ideologia nazista.
Nell’ 1987 firma una pubblicazione dove esaltava la figura di Adolf Hitler, ma se gli viene chiesto se Chrisi Avghi è un gruppo di nazisti lui nega affermando di essere soltanto dei nazionalisti greci.
Tutte queste cose sono punti a suo favore, “medaglie al merito” quando si muove nel suo ambiente di seguaci. Infatti nel suo seguito di teste rasate sono molti gli assassini che negli anni hanno portato avanti la politica del coltello. Molti sono gli omicidi di immigrati, stupri, pestaggi di studenti di sinistra. Una figura come Michaloliakos riesce a farsi apprezzare nell’ambiente che si è creato in torno, ma fuori da questo recinto, come può aver attratto la simpatia di migliaia di persone?
A questo punto è bene ricordare che la Grecia ha pagato un prezzo altissimo in vite umane grazie all’invasione nazi-fascista durante la seconda guerra mondiale. Si calcola circa un milione di morti tra le persone uccise dalle bombe e dalla fame. Varie centinaia sono stati i paesi occupati e poi bruciati dalle forze di occupazione. Quelli che sono sopravvissuti sono rimasti solo con la propria vita, senza possedere altro. Finita la seconda guerra mondiale c’è stata la guerra civile che ha visto di nuovo i fascisti greci protagonisti dello sfacelo del paese e di ciò che restava dell’ormai straziata società greca. Poi la “Dittatura dei Colonnelli” detta altresì “Giunta” che ha diviso di nuovo i greci in aggressori e aggrediti. Anche in questo triste pezzo di storia i fascisti greci si sono dati un bel daffare nel deportare, uccidere, esiliare ecc...
Nel 1974 cade la dittatura a seguito dei fatti del Politecnio ad Atene e da quel momento in poi i partiti Pasok e Nea Dimokratia si alternano al potere, passano le generazioni e questa alternanza continua, quando l’uno, quando l’altro, cambiano i nomi delle persone al governo, ma spesso solo i nomi, i cognomi restano gli stessi, come in una monarchia costituzionale si alternano alla guida dei partiti i padri e poi i figli. Le differenze tra una politica di destra di Nea Dimokratia e quella di centro del Pasok diventono sempre più piccole fino quasi a scomparire, al posto delle idee politiche e delle diverse visioni della società i partiti mettano il clientelismo spicciolo, votami e io ti dò un posto nel pubblico impiego, votami e io ti faccio condonare il tuo abuso edilizio ecc..
Non potendo e non volendo più contare su ideali diversi per cui vale la pena di lottare i due grandi partiti hanno iniziato a costruire l’idea del “cittadino greco moderno”, puntando tutto sul concetto di “grecità”, di persona diversa, superiore, migliore delle altre perché cristiana ortodossa, estremamente nazionalista e continuamente all’erta perché insidiata dalle altre culture che tentano instancabilmente di diluire la sua “grecità”. Quindi guai a parlare di politica, di idee, di senzo critico e civile, i figli di quella generazione che aveva lottato per la democrazia sono stati cresciuti nel vuoto culturale del consumismo e della neo opulenza greca contornata appunto dal sentimento di “grecità”.
Questo sentimento si esprime nei libri di storia, nelle dichiarazioni dei politici, nelle manifestazioni popolari come quella che ricorda la vittoria sul fascismo e che viene festeggiata facendo marciare per le strade gli scolari, organizzati in parate dall’estetica prettamente fascista, dalla bandiera greca che accompagnata dalle icone bizzantine è presente ovunque anche nei box informazioni dei supermercati.
Lo stesso leader di Nea Dimokratia Antonis Samaras in campagna elettorale ha dichiarato che in caso di vittoria avrebbe cambiato i libri di storia per le scuole, ripulendoli da tutte quelle cose che insidiano l’idea di “grecità”.
Ma allora, se la storia nell’idea di questi politici è qualcosa che si può cambiare, occultare, rimodellare e riscrivere a secondo dei propri interessi, che male fa Michaloliakos leader di Chrisi Avghi quando nega in televisione l’esistenza dei campi di concentramento e delle camere a gas? Nell’assuefazione da parte di tanti cittadini verso la distorsione democratica che ogni giorno viviamo anche Michaloliakos ha un senso e un posto. Purtroppo.
Per anni gli unici che si sono preoccupati di contrastare il fenomeno Chrisi Avghi sono stati gli anarchici e i militanti dell’estrema sinistra che estranei al processo di “grecizzazione” hanno fatto un lavoro culturale alternativo, proponendo altri modelli, altri stimoli culturali in quei quartieri di Atene sempre più attraversati da tensioni sociali dovute all’immigrazione, al disagio all’emarginazione. Proprio gli stessi quartieri, le stesse strade dove Michaloliakos raccoglie i suoi militanti. Per anni il problema dei fascisti non era visto da nessuno, non appariva in televisione e quindi non esisteva per la società di massa greca. Era evidente solo per tutti quei militanti di sinistra che ogni giorno avevano il problema di dover presidiare i propri spazi dalle provocazioni fasciste, di doversi difendere da gente armata e aggressiva.
Dal 2003, dopo la firma tra politici europei del protocollo sull’immigrazione chiamato “Dublino due”, la situazione in alcuni quartieri di Atene è diventata invivibile.
Questo protocollo impone che ogni immigrato non regolare che viene identificato in qualsiasi paese europeo venga rispedito nel paese d’Europa di cui ha varcato la frontiera la prima volta. Con le sue centinaia di isole e la sua conformazione particolare la Grecia è il paese europeo con i confini più difficilmente controllabili oltre a essere il più esposto ad oriente. Questo fattore, unito al protocollo “Dublino due” ha contribuito a far aumentare vertiginosamente il numero di immigrati in Grecia. Tanti immigrati in fuga dalle guerre, perseguitati politici o semplicemente familiari di altri immigrati già residenti in Germania o in Francia si ritrovano bloccati ad Atene. Di questa situazione assurda i primi a pagare un costo enorme sono proprio gli immigrati che spesso sono vittime di sfruttamento e violenze perpretate su di loro da altri immigrati e poi ovviamente questo concentramento di persone povere, abbandonate alla loro sorte ha fatto aumentare anche la micro criminalità nei quartieri. Come sapete da che mondo è mondo disturba di più il furto in casa fatto dall’immigrato che i miliardi rubati da un politico in giacca e cravatta.
E’ in questa situazione che va collocato il successo elettorale di Chrisi Avghi, oltre ad aver raccolto il voto di protesta di chi per quaranta anni ha mangiato dalle mani di Pasok e Nea Dimokratia e adesso si è svegliato sdegnato dallo schifo, c’è anche il voto di tutti coloro che vedono in Chrisi Avghi una forza repressiva contro gli immigrati e al servizio del cittadino greco, di pelle bianca, non omosessuale, non di sinistra, non rom-greco e meglio se cristiano ortodosso.
I partiti che hanno fatto politica in parlamento fino ad oggi hanno accarezzato Chrisi Avghi, contando sulla sua offerta repressiva. Tutta la campagna elettorale di Antonis Samaras è stata basata sul problema degli immigrati e di quanto pericolosi sono. Anche il Pasok si è dato da fare in questa campagna xenofoba, il suo ministro della salute Loverdos ha dichiarato: Le prostitute immigrate sono un pericolo enorme perché infettano con l’AIDS la famiglia greca. Hanno seminato un odio verso il diverso martellando ininterrottamente su ogni mezzo d’informazione.
Molti giornalisti hanno fatto finta di non vedere e di non sapere che le teste rasate hanno rapporti stetti, dirrei quasi collaborativi con la polizia. E un dato di fatto è che nei collegi elettorali dove storicamente votano i poliziotti, Chrisi Avghi è il primo partito, si calcola che a questo giro elettorale un poliziotto su due ha espresso il proprio voto in favore dei nazi-fascisti di Michaloliakos.
Alcuni giornalisti si sono accorti improvvisamente di essere in un covo di nazisti quando alla prima conferenza stampa di Michaloliakos nella loro sede, una testa rasata ha ordinato urlando a tutti i giornalisti di alzarsi in piedi in segno di rispetto all’entrata del presidente. L’evento è stato ripreso e questo video ha fatto il giro del mondo destando grande stupore anche in Italia.
Il programma elettorale di Chrisi Avghi si basa esclusivamente sul razzismo. Propongono di fare dei rastrellamenti e di “ripulire” la città da gli immigrati. Dicono di voler fare il lavoro che la polizia dovrebbe fare e non fa. Non fanno differenze, gli immigrati non devono avere nessun diritto e basta! Dei rifugiati politici e dei profughi di guerra dicono che sono spie degli americani, ovviamente anche i figli degli immigrati di prima e di seconda generazione che sono nati in Grecia e che parlano greco meglio di loro non devono avere nessun diritto. Non dovrebbero avere assistenza sanitaria e soprattutto non dovrebbero farsi vedere in giro oltre l’orario di lavoro, perché ovviamente l’unico diritto che potrebbero conservare è quello di essere sfruttati nei campi e per i lavori più umili.
Le immagini dei nazisti greci e il loro risultato elettorale che tanto hanno scioccato l’Italia, dovrebbero far riflettere su una coincidenza tragica. Il programma di Chrisi Avghi è praticamente identico a quello della Lega Nord che è ampiamente rappresentata nel parlamento italiano con ben altre percentuali. Se ci pensiamo bene il problema non è che in questo momento Chrisi Avghi ha 21 parlamentari che potrebbero entrare in parlamento se confermati dal nuovo voto che si terrà il 17 giugno. Il vero problema è che questo 7% dei votanti greci esisteva anche prima di concretizzarsi in Chrisi Avghi, solo che si trovavano disciolti in altri partiti. Durante le consultazioni con i partiti relative alle votazioni del 6 maggio, il Presidente della Democrazia Carolos Papoulias si è dovuto incontrare anche con Michaloliakos, per un uomo come lui, proveniente dalla resistenza mi immagino che non sia stato un piacere, ma una parte di responsabilità ce l’ha anche lui, perché in tutti gli anni che è stato al governo con il Pasok non è stata mai promossa una legge che frenasse le adunate fasciste, i saluti romani ecc.. Perché nessuno di chi ha governato la Grecia fino ad oggi si è mai preoccupato di controllare quei settori di esercito e polizia che sono in maniera evidente infestati dal fascismo. In un paese che ha alle spalle varie dittature tutto questo è preoccupante.
Francesco Moretti
sopravvivereingrecia.blogspot.com
Per quanti vivono fuori dalla Grecia vedere un partito di chiara ispirazione nazi-fascista entrare nel parlamento greco è stato una sorpresa, qualcosa di totalmente inaspettato e imprevedibile.
Spesso in maniera vuota e retorica si sente dire: “la Grecia, patria della democrazia”. Si certo, che la democrazia sia stata storicamente concepita in Grecia è vero e su questo non ci sono dubbi. Non ci sono altrettanto dubbi sul fatto che molte cose sono cambiate da quel tempo in Grecia e tanto è cambiato il concetto di democrazia e non solo in Grecia ma in tutto il mondo.
Per noi che viviamo qui non è stata per niente una sorpresa ma una cosa ampiamente preannunciata dai sondaggi, sentita nelle discussioni tra la gente, in buona misura questo fenomeno è stato incoraggiato proprio dalla maggioranza di quelle forze politiche che da anni siedono in parlamento.
Chrisi Avghi, che tradotto significa “Alba d’oro” è una formazione di estrema destra che non è certo da considerare come fenomeno nuovo, sono infatti attivi da gli anni ottanta. Il loro leader si chiama Nikos Michaloliakos ed è un signore di mezza età in giacca e cravatta. Questo signore è l’unico esponente di Chrisi Avghi che la maggior parte dei greci conosce tramite la televisione, dove tra l’altro è apparso pochissimo.
Il 6 maggio l’elettorato greco ha consegnato un bel 7% dei voti espressi a questo gruppo di nazi-fascisti antidemocratici, facendoli raggiungere la quota rappresentativa di ben 21 parlamentari.
Lunedì 7 maggio, il giorno dopo le elezioni i media hanno iniziato a occuparsi del fenomeno Chrisi Avghi, non potendo evitare di parlare di una forza politica che aveva raggiunto il 7% partendo da percentuali dello zero virgola. In questa maniera migliaia di greci hanno scoperto che Nikos Michaloliakos era l’unico di quel partito a non avere la testa rasata. Ventuno nazisti che dichiarano di ripudiare la democrazia si andranno a sedere nella sede dove per eccellenza si esprime la democrazia, ovvero il parlamento e ironia della storia, pensate che ne avranno ogni diritto perché sono stati eletti democraticamente.
Andiamo ora a vedere come sia stato possibile per Chrisi Avghi schizzare al 7%.
Il loro leader Nikos Michaloliakos è sempre stato un fascista e ha fatto della sovversione delle istituzioni e delle regole democratiche la sua ragion d’essere. Ha avuto rapporti con i fascisti italiani, in particolare con il gruppo “Forza Nuova”, in passato ha collaborato con molte personalità di spicco della destra eversiva come ad esempio Plevris, che per chi non lo conoscesse è stato attivo anche in Italia negli anni settanta coordinando i movimenti fascisti al tempo delle stragi di stato e della strategia della tensione. Ha al suo attivo vari anni di prigione per aver organizzato un gruppo eversivo all’interno dell’esercito greco, in quell’occasione conosce in carcere l’ex dittatore Giorgos Papadopoulos che ritiene tutt’ora il suo maestro. Negli anni raccoglie altre varie condanne sempre legate a reati connessi con la sua ideologia nazista.
Nell’ 1987 firma una pubblicazione dove esaltava la figura di Adolf Hitler, ma se gli viene chiesto se Chrisi Avghi è un gruppo di nazisti lui nega affermando di essere soltanto dei nazionalisti greci.
Tutte queste cose sono punti a suo favore, “medaglie al merito” quando si muove nel suo ambiente di seguaci. Infatti nel suo seguito di teste rasate sono molti gli assassini che negli anni hanno portato avanti la politica del coltello. Molti sono gli omicidi di immigrati, stupri, pestaggi di studenti di sinistra. Una figura come Michaloliakos riesce a farsi apprezzare nell’ambiente che si è creato in torno, ma fuori da questo recinto, come può aver attratto la simpatia di migliaia di persone?
A questo punto è bene ricordare che la Grecia ha pagato un prezzo altissimo in vite umane grazie all’invasione nazi-fascista durante la seconda guerra mondiale. Si calcola circa un milione di morti tra le persone uccise dalle bombe e dalla fame. Varie centinaia sono stati i paesi occupati e poi bruciati dalle forze di occupazione. Quelli che sono sopravvissuti sono rimasti solo con la propria vita, senza possedere altro. Finita la seconda guerra mondiale c’è stata la guerra civile che ha visto di nuovo i fascisti greci protagonisti dello sfacelo del paese e di ciò che restava dell’ormai straziata società greca. Poi la “Dittatura dei Colonnelli” detta altresì “Giunta” che ha diviso di nuovo i greci in aggressori e aggrediti. Anche in questo triste pezzo di storia i fascisti greci si sono dati un bel daffare nel deportare, uccidere, esiliare ecc...
Nel 1974 cade la dittatura a seguito dei fatti del Politecnio ad Atene e da quel momento in poi i partiti Pasok e Nea Dimokratia si alternano al potere, passano le generazioni e questa alternanza continua, quando l’uno, quando l’altro, cambiano i nomi delle persone al governo, ma spesso solo i nomi, i cognomi restano gli stessi, come in una monarchia costituzionale si alternano alla guida dei partiti i padri e poi i figli. Le differenze tra una politica di destra di Nea Dimokratia e quella di centro del Pasok diventono sempre più piccole fino quasi a scomparire, al posto delle idee politiche e delle diverse visioni della società i partiti mettano il clientelismo spicciolo, votami e io ti dò un posto nel pubblico impiego, votami e io ti faccio condonare il tuo abuso edilizio ecc..
Non potendo e non volendo più contare su ideali diversi per cui vale la pena di lottare i due grandi partiti hanno iniziato a costruire l’idea del “cittadino greco moderno”, puntando tutto sul concetto di “grecità”, di persona diversa, superiore, migliore delle altre perché cristiana ortodossa, estremamente nazionalista e continuamente all’erta perché insidiata dalle altre culture che tentano instancabilmente di diluire la sua “grecità”. Quindi guai a parlare di politica, di idee, di senzo critico e civile, i figli di quella generazione che aveva lottato per la democrazia sono stati cresciuti nel vuoto culturale del consumismo e della neo opulenza greca contornata appunto dal sentimento di “grecità”.
Questo sentimento si esprime nei libri di storia, nelle dichiarazioni dei politici, nelle manifestazioni popolari come quella che ricorda la vittoria sul fascismo e che viene festeggiata facendo marciare per le strade gli scolari, organizzati in parate dall’estetica prettamente fascista, dalla bandiera greca che accompagnata dalle icone bizzantine è presente ovunque anche nei box informazioni dei supermercati.
Lo stesso leader di Nea Dimokratia Antonis Samaras in campagna elettorale ha dichiarato che in caso di vittoria avrebbe cambiato i libri di storia per le scuole, ripulendoli da tutte quelle cose che insidiano l’idea di “grecità”.
Ma allora, se la storia nell’idea di questi politici è qualcosa che si può cambiare, occultare, rimodellare e riscrivere a secondo dei propri interessi, che male fa Michaloliakos leader di Chrisi Avghi quando nega in televisione l’esistenza dei campi di concentramento e delle camere a gas? Nell’assuefazione da parte di tanti cittadini verso la distorsione democratica che ogni giorno viviamo anche Michaloliakos ha un senso e un posto. Purtroppo.
Per anni gli unici che si sono preoccupati di contrastare il fenomeno Chrisi Avghi sono stati gli anarchici e i militanti dell’estrema sinistra che estranei al processo di “grecizzazione” hanno fatto un lavoro culturale alternativo, proponendo altri modelli, altri stimoli culturali in quei quartieri di Atene sempre più attraversati da tensioni sociali dovute all’immigrazione, al disagio all’emarginazione. Proprio gli stessi quartieri, le stesse strade dove Michaloliakos raccoglie i suoi militanti. Per anni il problema dei fascisti non era visto da nessuno, non appariva in televisione e quindi non esisteva per la società di massa greca. Era evidente solo per tutti quei militanti di sinistra che ogni giorno avevano il problema di dover presidiare i propri spazi dalle provocazioni fasciste, di doversi difendere da gente armata e aggressiva.
Dal 2003, dopo la firma tra politici europei del protocollo sull’immigrazione chiamato “Dublino due”, la situazione in alcuni quartieri di Atene è diventata invivibile.
Questo protocollo impone che ogni immigrato non regolare che viene identificato in qualsiasi paese europeo venga rispedito nel paese d’Europa di cui ha varcato la frontiera la prima volta. Con le sue centinaia di isole e la sua conformazione particolare la Grecia è il paese europeo con i confini più difficilmente controllabili oltre a essere il più esposto ad oriente. Questo fattore, unito al protocollo “Dublino due” ha contribuito a far aumentare vertiginosamente il numero di immigrati in Grecia. Tanti immigrati in fuga dalle guerre, perseguitati politici o semplicemente familiari di altri immigrati già residenti in Germania o in Francia si ritrovano bloccati ad Atene. Di questa situazione assurda i primi a pagare un costo enorme sono proprio gli immigrati che spesso sono vittime di sfruttamento e violenze perpretate su di loro da altri immigrati e poi ovviamente questo concentramento di persone povere, abbandonate alla loro sorte ha fatto aumentare anche la micro criminalità nei quartieri. Come sapete da che mondo è mondo disturba di più il furto in casa fatto dall’immigrato che i miliardi rubati da un politico in giacca e cravatta.
E’ in questa situazione che va collocato il successo elettorale di Chrisi Avghi, oltre ad aver raccolto il voto di protesta di chi per quaranta anni ha mangiato dalle mani di Pasok e Nea Dimokratia e adesso si è svegliato sdegnato dallo schifo, c’è anche il voto di tutti coloro che vedono in Chrisi Avghi una forza repressiva contro gli immigrati e al servizio del cittadino greco, di pelle bianca, non omosessuale, non di sinistra, non rom-greco e meglio se cristiano ortodosso.
I partiti che hanno fatto politica in parlamento fino ad oggi hanno accarezzato Chrisi Avghi, contando sulla sua offerta repressiva. Tutta la campagna elettorale di Antonis Samaras è stata basata sul problema degli immigrati e di quanto pericolosi sono. Anche il Pasok si è dato da fare in questa campagna xenofoba, il suo ministro della salute Loverdos ha dichiarato: Le prostitute immigrate sono un pericolo enorme perché infettano con l’AIDS la famiglia greca. Hanno seminato un odio verso il diverso martellando ininterrottamente su ogni mezzo d’informazione.
Molti giornalisti hanno fatto finta di non vedere e di non sapere che le teste rasate hanno rapporti stetti, dirrei quasi collaborativi con la polizia. E un dato di fatto è che nei collegi elettorali dove storicamente votano i poliziotti, Chrisi Avghi è il primo partito, si calcola che a questo giro elettorale un poliziotto su due ha espresso il proprio voto in favore dei nazi-fascisti di Michaloliakos.
Alcuni giornalisti si sono accorti improvvisamente di essere in un covo di nazisti quando alla prima conferenza stampa di Michaloliakos nella loro sede, una testa rasata ha ordinato urlando a tutti i giornalisti di alzarsi in piedi in segno di rispetto all’entrata del presidente. L’evento è stato ripreso e questo video ha fatto il giro del mondo destando grande stupore anche in Italia.
Il programma elettorale di Chrisi Avghi si basa esclusivamente sul razzismo. Propongono di fare dei rastrellamenti e di “ripulire” la città da gli immigrati. Dicono di voler fare il lavoro che la polizia dovrebbe fare e non fa. Non fanno differenze, gli immigrati non devono avere nessun diritto e basta! Dei rifugiati politici e dei profughi di guerra dicono che sono spie degli americani, ovviamente anche i figli degli immigrati di prima e di seconda generazione che sono nati in Grecia e che parlano greco meglio di loro non devono avere nessun diritto. Non dovrebbero avere assistenza sanitaria e soprattutto non dovrebbero farsi vedere in giro oltre l’orario di lavoro, perché ovviamente l’unico diritto che potrebbero conservare è quello di essere sfruttati nei campi e per i lavori più umili.
Le immagini dei nazisti greci e il loro risultato elettorale che tanto hanno scioccato l’Italia, dovrebbero far riflettere su una coincidenza tragica. Il programma di Chrisi Avghi è praticamente identico a quello della Lega Nord che è ampiamente rappresentata nel parlamento italiano con ben altre percentuali. Se ci pensiamo bene il problema non è che in questo momento Chrisi Avghi ha 21 parlamentari che potrebbero entrare in parlamento se confermati dal nuovo voto che si terrà il 17 giugno. Il vero problema è che questo 7% dei votanti greci esisteva anche prima di concretizzarsi in Chrisi Avghi, solo che si trovavano disciolti in altri partiti. Durante le consultazioni con i partiti relative alle votazioni del 6 maggio, il Presidente della Democrazia Carolos Papoulias si è dovuto incontrare anche con Michaloliakos, per un uomo come lui, proveniente dalla resistenza mi immagino che non sia stato un piacere, ma una parte di responsabilità ce l’ha anche lui, perché in tutti gli anni che è stato al governo con il Pasok non è stata mai promossa una legge che frenasse le adunate fasciste, i saluti romani ecc.. Perché nessuno di chi ha governato la Grecia fino ad oggi si è mai preoccupato di controllare quei settori di esercito e polizia che sono in maniera evidente infestati dal fascismo. In un paese che ha alle spalle varie dittature tutto questo è preoccupante.
Francesco Moretti
sopravvivereingrecia.blogspot.com