Vincono i peggiori
Non ho aggiornato il blog fino ad adesso perché ho preferito risparmiarvi la cronaca del periodo post elettorale e tutte le vicissitudini per la formazione del nuovo governo.
Come tutti già saprete al governo adesso ci sono Nea Dimokrazia, Pasok e Dimokatiki Aristerà. Praticamente questo governo, tale e quale lo potevano formare anche con le elezioni fatte a maggio.
Il Siriza ha avuto un ottimo risultato elettorale nonostante la guerra mediatica che gli è stata scatenata contro. Comunque, visto come stanno le cose mi sembra inutile soffermarmi in valutazioni positive a riguardo dell'ottimo risultato della sinistra che se fosse andata al governo avrebbe riaperto delle speranze per la Grecia e non solo.
Nea Dimokratia ha vinto e questo cambia tutto.
Come in Italia, in occasione del referendum sul tema del nucleare, se avesse vinto il "si all'uso dell'energia nucleare" e adesso l'Italia fosse piena di centrali nucleari, sarebbe inutile commentare il buon risultato del fronte del "no".
Qui in Grecia le elezioni sono state trasformate in un referendum mediatico. Sia all'interno della Grecia che dal resto del mondo una vittoria della sinistra veniva fatta equivalere all'uscita dall'euro. Le discussioni pre-elettorali erano tutte impostare su questo tema. Ma ancora più impressionante è stato il peso che ha avuto questa elezione al livello mondiale come se la Grecia fosse una super potenza.
Ciò che la Troika e alcuni governi dell'Europa volevano ad ogni costo evitare è stato evitato, nessuno di questi si poteva permettere un rifiuto delle regole imposte dai poteri neo-liberisti, nessuno di questi si poteva permettere che dalla Grecia partisse la rivolta e il cattivo esempio per gli altri popoli d'Europa.
Il ricatto "fuori o dentro l'euro" non aveva nessun fondamento concreto, infatti il Siriza non ha mai dichiarato di voler uscire dalla moneta unica e dall'altra parte nessuno poteva espellere la Grecia dall'unione monetaria, per questo definisco questa questione "referendum mediatico". La questione è stata usata in maniera terroristica, tutti si sono impegnati a descrivere come sarebbe stata tragica la situazione se la Grecia fosse uscita dall'euro, disoccupazione altissima, scaffali dei supermercati vuoti, niente più sanità, niente istruzione. Per ore e ore ogni giorno abbiamo assistito a questo teatrino in TV. Il risultato di questo martellamento è stato minimo ma efficace, Nea Dimokratia ha vinto di circa 2,5 punti percentuale, quindi ha avuto il bonus che spetta al primo partito di 50 parlamentari in più e quindi adesso è al governo.
Nessuno ovviamente si aspettava il nuovo splendore della Grecia se avesse vinto la sinistra, sicuramente la reazione dei mercati e dei potenti dell'Europa sarebbe stata spietata. Sarebbero stati tempi durissimi per i greci, con una prospettiva di stenti che sarebbe durata per anni, ma almeno si sarebbe visto una piccola luce in fondo al tunnel. Adesso invece regna il buio pesto.
Sembra scontato per tutti che il governo "pro-memorandum" che è adesso al potere non vi resterà per molto. Infatti dovrà fare i conti con un'opposizione fortissima e tutti si aspettano che avrà enormi problemi in autunno. Ma questo poco importa, la cosa tragica è che nei pochi mesi di vita che probabilmente avrà firmerà tutto il firmabile per sancire la svendita totale della Grecia.
Verranno privatizzate tutte le risorse del paese, l'acqua, l'energia elettrica (e quando si parla di energia si intende tutte le fonti energetiche) i trasporti, i porti. Verranno fatte le zone industriali autonome ovvero zone interne alla Grecia dove le multinazionali potranno impiantare le loro industrie contando sulle risorse energetiche e sulla totale assenza di diritti sindacali per i lavoratori. Come delle zone franche interne al territorio nazionale, delle oasi dello sfruttamento per intenderci.
Tutte le cose che verranno attuate da questo governo, porteranno i loro evidenti risultati in poco tempo e così l'uscita dall'euro e gli "scaffali vuoti dei supermercati" sembreranno un sogno rispetto alla trappola senza uscita in cui si troverà la Grecia.
Il primo ministro Antonis Samaras ha affermato che in tema di privatizzazioni "la migliore difesa è l'attacco", lasciando intendere che privatizzeranno di più di ciò che viene imposto dalla Troika, e questo mi fa veramente rabbrividire...
Ovviamente se la sinistra radicale avesse vinto le elezioni e adesso fosse al potere sarebbe sicuramente additata del pessimo andamento economico del resto dell'Europa del sud.
Mi ricordo di quando alcuni mesi fa, a settembre 2011 ero in Italia, portando a giocare le mie figlie nei parchi giochi mi intrattenevo in discussioni di politica e di economia con gli altri genitori miei coetanei.
Tutti mi guardavano come se fossi un'economista di punta, aggiornatissimo, sembravo un esperto del settore quando con le mie sporadiche e banali nozioni di economia spiegavo a tutti che cosa era lo "spread" e come funzionavano i "mercati" e le banche.
Purtroppo noi che viviamo in Grecia abbiamo dovuto tragicamente imparare tutto ciò, tutte queste nozioni di economia erano un tempo estranee anche per noi.
Purtroppo, non passo molto tempo da
allora e già alla fine del settembre 2011 il misterioso "spread" tra i titoli di stato italiani e tedeschi era salito all'allarmate quota di 450 punti e tutti impararono di colpo di cosa si trattasse.
Spesso ho descritto ciò che avviene in Grecia come un esperimento sociale per fissare i limiti di resistenza di un popolo per poi applicare il modello che ne deriva ad altri stati.
Il popolo greco è stato usato a suo malgrado come "cavia" per questa sperimentazione, vari esperimenti gli sono stati fatti, gli è stato detto che sono dei fannulloni che non hanno voglia di lavorare, che hanno degli stipendi alti, più alti di tutti gli altri europei, che hanno uno stato sociale da favola e che vivono al di sopra delle loro possibilità. Questa cantilena continua, continua anche ora che i greci sono i più poveri e tassati di tutta Europa.
Sono stati informati bruscamente che sanità, istruzione, e servizi al cittadino non sono più cose elargite dallo stato ma cose che vanno comprate come prodotti e quindi solo se te le puoi permettere. Che le tasse non servono più a pagare i servizi dello stato come la sanità e l'istruzione ma a ricapitalizzare le banche e a saziare i mercati.
Adesso dobbiamo prendere atto che la cavia è sopravvissuta, che l'esperimento è riuscito, la "cavia" non ha ucciso il proprio vivisettore.
Quindi il modello elaborato è pronto per essere applicato ad altri stati come la Spagna, il Portogallo, Cipro e chiaramente l'Italia.
E la cantilena che viene ripetuta è "l'Italia non è la Grecia"...