Tra bugie e inesattezze continua la propaganda anti-Grecia del governo tedesco.
Perché non si arriva ad un accordo tra Eurogruppo (governo tedesco) e Grecia?
Dopo mesi di trattativa nei quali il governo greco ha fatto grandi concessioni per raggiungere un accordo ancora si parla di "posizioni distanti".
Semplice. Il problema non sta nell'economia. Il problema è politico. Il governo conservatore tedesco ODIA il governo della Grecia semplicemente per un fatto: è di sinistra.
E' la stessa Inge Graessle (rappresentante del governo tedesco) a dirlo apertamente:
..."Siete comunisti, che cosa ci possiamo aspettare?".
Questa la frase pronunciata in una trasmissione televisiva giornalistica dove la Inge Graessle oltre a questa affermazione ha ripetuto le solite bugie che da mesi danno in pasto al popolino di tutta Europa.
Inge Graessle è una deputata del partito CDU della Merkel e detiene la presidenza della commissione di controllo di bilancio del Parlamento Europeo. Ha partecipato a un talk show televisivo con Stelios Kouloglou, un giornalista molto noto in Grecia che (ha curato molti documentari e che ha un sito di giornalismo molto frequentato www.tvxs.gr che nel dibattito televisivo rappresentava il partito Syriza.
Per l'ennesima volta la rappresentante del CDU si è dimostrata una bugiarda, affermando il falso. Oltre a questo ha contestato a Kouloglou dei provvedimenti di politica interna del governo Tsipras, dimostrando palesemente che il problema non è far tornare i conti e riprendersi i propri soldi indietro, ma è politico e legato alle mire espansionistiche e commerciali delle multinazionali tedesche.
Vi invito ovviamente a vedere il video, che è in un inglese semplice e capibile. Qui di seguito riporto e commento alcuni momenti del dialogo.
Andrebbe ricordato alla signora Inge Graessle che nell'Eurogruppo del 17 febbraio avvenne un cambio repentino della bozza di accordo. Una bozza che era stata preparata in precedenza dai tecnici venne improvvisamente sostituita da un'altra dal presidente dell'Eurogruppo Dijsselbloem su diretto volere si Schäuble. Il ministro delle finanze greco Varoufakis si rifiutò di firmarla e di lavorarci sopra e proprio in quell'occasione, notata l'abnegazione di Dijsselbloem nei confronti del capo, coniò il nomignolo di "Delivery boy" per il capo dell'Eurogruppo. Se non ci fosse stato Paul Mason (giornalista inglese) a rivelare l'inganno e a pubblicare il documento sparito i greci sarebbero stati fatti passare da paranoici visionari. Questo fu il primo episodio di una serie infinita di scorrettezze, inganni, bugie, false aperture, cambi di idea, accordi poi ritrattati, etc..che hanno caratterizzato questi mesi di trattativa.
Questa tecnica, un classico del governo tedesco, ha l'unico fine di screditare i propri interlocutori e di far passare in secondo piano le questioni economico-politiche. Il governo tedesco si vergogna di affermare davanti al proprio popolo che il proprio obbiettivo è colonizzare economicamente la Grecia (come è stato fatto con il resto dei Balcani) e quindi deve aggirare l'ostacolo, lo fa presentando i propri interlocutori come dei cialtroni, spendaccioni e dilettanti...tutte caratteristiche negative che fanno molta presa sulla psicologia del tedesco medio.
"Il governo greco sta lavorando per un Grexit", ha continuato. Anche su questa affermazione c'è molto da ridire. Il governo greco ha fatto passi da gigante verso un compromesso che sia vantaggioso per tutti.
Si può dire la stessa cosa per la Germania? No.
La Germania sta tirando tutta l'Europa verso una direzione che conviene solo a lei. C'è veramente da chiedersi a cosa servono le elezioni e i mandati politici che gli elettori affidano ai propri governi se viene dato per scontato che la politica sia fatta altrove e su decisioni già prese in precedenza. In realtà è la Germania che sta lavorando per un Grexit, una punizione esemplare che serva da lezione a tutti gli altri popoli dell'Europa. Ovviamente la Germania vorrebbe gestire la cosa in maniera da non doversi prendere le responsabilità dei contraccolpi economici che si ripercuoterebbero sulle economie più deboli di tutta l'eurozona.
La signora Graessle rinfaccia a Kouloglou che il governo attuale non ha rispettato gli accordi presi dal precedente governo ovvero di portare i salari a 300 euro, tagliare le pensioni e liberalizzare i licenziamenti di massa. È evidentemente difficile per la signora Graessle capire che questi provvedimenti oltre a peggiorare l'emergenza umanitaria che già è in corso in Grecia siano impossibili da applicare. Infatti anche il governo Samaras che ha preso questi accordi e che sarebbe stato ben contento di applicarli, non ha potuto. Che non sia possibile vivere con uno stipendio di 300 euro lo capisce anche un cane, ma forse qualche politico del CDU non ci arriva, e comunque come sottolinea Kouloglou, si parla di alzare gli stipendi nel settore "privato", quindi signora Graessle, non ci sarà nessun peso economico ulteriore per lo stato...se è di questo che è preoccupata. Mi sembra che invece la paura sia di guastare gli interessi delle multinazionali che con i salari ribassati ulteriormente avrebbero a disposizione una piccola India in Europa.
"Vi aspettate che i contribuenti più poveri della Slovacchia e la Lituania, paghino per le vostre promesse? Avete riassunto 3900 impiegati statali..".continua la signora Graessle.
La rappresentante del CDU si riferisce alla riforma che improvvisamente oscurò la televisione pubblica (ERT) e che portò al licenziamento di tutti gli impiegati della televisione di stato.
È bene precisare, se vogliamo spostare la questione sul piano economico, il bilancio dell'ultimo ERT era circa 3,7 milioni di euro, mentre la nuova tv di regime fatta da Samaras a sostegno di un governo non democratico ha avuto un budget di 13,8 milioni di euro. C'è poi da notare che il licenziamento di massa che fu fatto è stato dichiarato illegale dall'alta corte greca. A parte questo, la televisione pubblica, come Stelios Kouloglou sottolinea giustamente è finanziata dal contributo dei telespettatori, non dallo Stato. Quindi non influisce minimamente sul bilancio statale. Ovvio che al governo tedesco piaceva di più una televisione a diretto controllo della destra di Samaras.
Sarebbe interessante, tra gli altri miti da sfatare, dire che la Grecia non ha poi questo grande settore pubblico che viene rinfacciato dal governo tedesco. E 'ovvio che anche prima della crisi, la Grecia era uno dei pochi paesi con una percentuale bassa di funzionari pubblici in rapporto al totale della forza lavoro. Al contrario, ci sono paesi come la Norvegia, la Svezia e la Francia, che hanno tre volte il numero dei dipendenti pubblici greci. Ci sono dei settori dove il taglio del personale e delle spese sono atti criminali, sto parlando, solo per fare un esempio, degli ospedali. Da tempo mancano gli strumenti basilari come ad esempio un semplice termometro. È giusto questo? Può uno stato europeo spingere un altro stato in una crisi umanitaria perché vede in questo un proprio personale guadagno?
Per quanto riguarda i contribuenti di altri paesi europei:
a) la Grecia ha restituito i propri prestiti con interessi per gli anni passati e non ha ricevuto un centesimo da agosto 2014.
b) Il debito pubblico greco è in crescita dall'inizio del memorandum da 127% al 180%.
Syriza propone un congresso europeo sul debito pubblico dal momento che questo non è solo un problema greco (es. Italia, Spagna, Francia, etc.) ed è stato principalmente causato dalla decisione politica del governo tedesco di salvare le banche.
c) Anche il Parlamento Europeo ha concluso che la politica di austerità che viene promossa è fallimentare e antidemocratica.
Intorno al minuto 15 del video, la signora Graessle, dopo tante bugie, ha finalmente uno scatto di onestà e dice: "Il governo greco ritiene che nessuna riforma sia il modo giusto per uscire dalla crisi. (...) Come ci si può aspettare dai comunisti una riforma?
Inge Graessle e il partito popolare europeo, non ha ancora accettato che il muro di Berlino non esista più, coltivano da 25 anni l'odio. In ogni caso, un grande grazie alla signora Graessle che con linguaggio eloquente esprime un concetto semplice e alla portata di tutti: Il problema è politico, inutile arrampicarsi sugli specchi, una soluzione non vogliono trovarla perché il governo greco è di sinistra e questo cambia i presupposti del confronto. Se alla base della discussione non vi è un saldo e massiccio sentimento antidemocratico e un gusto perverso per la macelleria sociale...non ci può essere nessun dialogo.
Per questo rimpiangono il governo Samaras con cui si trovavano tanto bene.
Il recente successo del partito spagnolo Podemos è anch'esso un fatto inquietante per il governo tedesco. In futuro potrebbero cambiare gli attuali equilibri politici e di conseguenza il potere decisionale della Germania. Il governo tedesco cerca di ricattare il più possibile il governo greco, è una corsa contro il tempo. Non potendo vietare le elezioni negli altri paesi europei cerca di organizzare una punizione esemplare per la Grecia. L'odio è cieco e come in un film già visto il governo tedesco rischia di fare scelte tragiche per tutta l'Europa come è già successo nella storia di questo continente. La sua caratteristica è nota, cedere ad un compromesso equo per tutti è visto come atto di debolezza. Mentre la ritorsione e la punizione sono viste come normale evoluzione della loro tradizione.
Una vittoria della sinistra in altri stati d'Europa sarebbe per la Germania soprattutto una sconfitta sul piano morale. Non dimentichiamoci che i peggiori crimini compiuti durante la seconda guerra mondiale dall'esercito nazista sono stati compiuti in fase di ritirata.