Questo blog vuole informare su come e quanto sta cambiando la vita di tutti i giorni in Grecia. L'intervento del Fondo Monetario Internazionale, BCE e dell'Unione Europea sta riducendo la Grecia a un paese in cui sarà difficile vivere. Non sono un giornalista e su questo blog voglio raccontare la vita di tutti i giorni, la mia esperienza diretta di come siamo costretti a "sopravvivere in grecia".

Alla pagina dei video di questo blog puoi vedere il nuovo documentario CATASTROIKA con sottotitoli in Italiano e il documentario DEBTOCRACY International Version con sottotitoli in inglese. Molto consigliato è anche la video intervista di Monica Benini "La guerra in Europa" che spiega benissimo ciò che sta succedendo alla Grecia. Nuovo video interessantissimo Fascismo inc anche questo in italiano. Seguendo questo link si possono ascoltare una serie di interventi andati in onda su Radio 2 Rai sul tema musicale Rebetiko, tra gli interventi, oltre alla musica si parla di storia, politica ed economia.

lunedì 21 settembre 2015

Vince Tzipras
Tra pochi giorni pronto il nuovo governo Syriza - Anexartiti Ellines. 
Si ripropone la formazione di governo già in atto da gennaio scorso.

Il Risultati finali sono questi, il maggiore partito di governo uscente, il Syriza ha raggiunto il 35,47%, è primo partito e prendendo il premio di maggioranza porta in parlamento 145 rappresentanti. A gennaio scorso raggiunse la percentuale di 36,34% e aveva 149 deputati.
Il partito di destra Nea Dimokratia si trova al 28,09%, ben 7,5 punti percentuali sotto a Syriza. Con queste elezioni porterà in parlamento 75 deputati. Alle precedenti votazioni raggiunse 27,81% e aveva 76 parlamentari.
L'estrema destra xenofoba di Chrisi Avghi raggiunge praticamente il 7% e avrà 18 parlamentari, uno in più dello scorso gennaio.
L'unione di Pasok e Demokratiki Aristerà non ha entusiasmato l'elettorato greco. Pur essendosi uniti raggiungono il 6,28% con 17 seggi.
I comunisti conservatori del KKE restano più o meno stabili con il loro 5,5% ovvero 15 seggi, i neo-liberisti di Potami raggiungono un misero 4,09% e avranno 11 seggi, Anexartiti Ellines si piazzano al 3,69% con 10 seggi e in fine l'Unione di Centro raggiunge il 3,4% con 9 seggi.

Non passa la soglia di sbarramento l'Unione Popolare (Laiki Enotita) di Lafasani, distaccatasi da Syriza questa estate. Proprio con l'uscita di questo gruppo di parlamentari il governo fu messo in crisi.

Questi dati riportati qui sopra sono le percentuali dei partiti che entreranno in parlamento. Il maggiore partito resta fuori dall'arco parlamentare ed è quello dell'astensione che totalizza ben il 45%. Questo è un dato indicativo della situazione greca, se da una parte c'è stata una decisa ed indiscussa vittoria del Syriza, dall'altra molte persone evidentemente rimaste deluse dall'andamento della politica internazionale si sono rifiutate di andare a votare valutando inutile ormai ogni schieramento di governo.
Questo è un sentore diffuso nella popolazione greca e lo si avverte forte in ogni discussione, lo scontento e la delusione verso l'Unione Europea e tutti i loro rappresentanti è molto evidente e raggiunge punte del 70%, i dati elettorali ci dimostrano che più che imputare il "terzo memorandum" a incapacità o errori del precedente governo, il popolo greco attribuisce la responsabilità di questa oppressione economica all'Unione Europea e all'ordine imposto dal capitalismo internazionale.
Il risultato misero dell'Unione Popolare (Laiki Enotita) è secondo me interpretabile con la polarizzazione avvenuta nei giorni precedenti al voto dove i due schieramenti maggiori di sinistra e destra venivano dati più o meno a pari e la Grecia stava correndo il serio rischio di avere un governo di destra alla gestione del memorandum. In molti non hanno voluto correre questo rischio.
Comunque, a parte questo, è evidente che la proposta dell'Unione Popolare (Laiki Enotita) non ha convinto, sicuramente sono molti coloro che in teoria riconoscono giusto il programma di Laiki Enotita, ma solo in teoria, il popolo greco è sempre stato in passato e ha confermato di esserlo ancora a favore dell'Euro. Anche se gran parte delle loro pene provengono dalla moneta unica, i greci vedono la scelta di uscirne come una strada a fondo chiuso che non farebbe altro che peggiorare ulteriormente la situazione.
Diciamo che in pochi hanno simpatia per l'Euro, ma l'Euro vuol dire Europa e in qualche maniera l'Europa viene interpretata come una sicurezza verso i pericoli che la posizione geografica offre e l'esperienza storica hanno dimostrato essere ben presenti intorno alla Grecia.

Il governo verrà presto formato e sarà una riedizione della versione precedente Syriza più Anexartiti Ellines che insieme raggiungeranno 155 seggi e avranno la grossa responsabilità di applicare l'insieme di misure fiscali accettate a luglio cercando di tutelare i ceti sociali più deboli, continuare le trattative in Europa, cercare di sradicare la corruzione, applicare una tassazione "normale" a emittenti private e caste protette come gli armatori che per decenni sono state esonerati dalle tasse grazie alla gestione che Pasok e Nea Dimokratia hanno fatto della Grecia.
In molti sono rimasti delusi dal risultato finale della trattativa di luglio e sono dovuti per forza arrivare alla conclusione che il governo greco non può fare granché da solo in Europa. Dall'altra parte, hanno riconosciuto senz'altro un tentativo serio e per molti versi "rivoluzionario" (nel contesto conservatore greco) portato avanti dal primo governo di sinistra della Grecia. Tentativo che se pur frenato dai mille impegni e viaggi fatti a Bruxelles da gennaio 2015 ha dimostrato l'intenzione di voler cambiare qualcosa di questo paese fermo e stagnante da anni. L'augurio è che adesso trovino il tempo per governare, il tempo per applicare il loro programma, che ci sia veramente l'opportunità di saggiare qualcosa di diverso dall'alternarsi di Pasok e Nea Dimokratia.
Il Syriza si trova adesso di fronte ad una nuova opportunità di governo, la "Parentesi di Sinistra" tanto voluta e auspicata da Nea Dimokrazia e dalla Commissione Europea non si è avverata. Il popolo greco ha voluto di nuovo dare fiducia al governo Tzipras, spero tanto che questa fiducia non venga tradita e che lo slogan rimasticato all'infinito dal leader di Nea Dimokrazia Meimarakis "Siamo tutti uguali" resti solo uno slogan pre-elettorale.