Questo blog vuole informare su come e quanto sta cambiando la vita di tutti i giorni in Grecia. L'intervento del Fondo Monetario Internazionale, BCE e dell'Unione Europea sta riducendo la Grecia a un paese in cui sarà difficile vivere. Non sono un giornalista e su questo blog voglio raccontare la vita di tutti i giorni, la mia esperienza diretta di come siamo costretti a "sopravvivere in grecia".

Alla pagina dei video di questo blog puoi vedere il nuovo documentario CATASTROIKA con sottotitoli in Italiano e il documentario DEBTOCRACY International Version con sottotitoli in inglese. Molto consigliato è anche la video intervista di Monica Benini "La guerra in Europa" che spiega benissimo ciò che sta succedendo alla Grecia. Nuovo video interessantissimo Fascismo inc anche questo in italiano. Seguendo questo link si possono ascoltare una serie di interventi andati in onda su Radio 2 Rai sul tema musicale Rebetiko, tra gli interventi, oltre alla musica si parla di storia, politica ed economia.

lunedì 20 febbraio 2012

Situazione in Grecia
Aggiornamento numero tre.
Giovedì 16 febbraio 2012



Ancora l'Unione Europea, la BCE e il Fondo Monetario sembrano non essere soddisfatti. C'è ancora qualcosa di cui non si fidano, "la Grecia non ha ancora fatto abbastanza" dicono i signori della Trojka.
Il voto espresso domenica dal Parlamento ha trasformato in legge le imposizioni della Trojka. Quindi tutte le orribili torture sociali che venivano chieste verranno applicate. E allora perché non sono ancora soddisfatti?

La giornata di domenica 12 febbraio ha segnato una grossa spaccatura nella società greca.
All'interno del parlamento vi sono state tantissime defezioni di parlamentari che si sono rifiutati di votare a favore dell'applicazione delle richieste della Trojka. Molti sono i parlamentari del Pasok e di Nea Demokratia che hanno votato no, sapendo di essere successivamente espulsi dai relativi partiti. La maggioranza "tecnica" capitanata dal Presidente del Consiglio Lukas Papadimos incaricata di "fare il lavoro sporco" è uscita frazionata da questo voto. E il giorno dopo una buona parte dei parlamentari che hanno votato si, è apparsa in televisione per chiarire che ..."a nessuno è piaciuto votare queste dure misure di austerità, ma adesso non si poteva fare altrimenti. Abbiamo bisogno di quei 130 miliardi di euro.."

Fuori dal Parlamento invece si è visto il finimondo, un milione di persone esasperate si sono date appuntamento in piazza Sintagma sapendo già da prima ciò che li attendeva. Tutte le strade che portano al Parlamento erano piene di una folla fitta.
La polizia ha scaricato sui manifestanti una quantità immane di agenti chimici, nella speranza di scoraggiarli, di farli tornare a casa. Ma non è andata così, in tantissimi sono restati in piazza a protestare fino a tarda notte e quando poco dopo la mezzanotte il Parlamento ha approvato il "Memorandum due" la rabbia è stata incontenibile.
Le immagini di Atene che brucia hanno presto fatto il giro del mondo. Trasmesse dalle centinaia di troupe televisive provenienti da tutti i paesi e che in questi ultimi mesi fanno base in Grecia.

Nel resto dell'Europa in tanti si saranno domandati il perché di tutto questo? Perché neanche il governo greco non è riuscito a presentarsi compatto in questo voto di domenica? Perché il popolo greco reagisce così, ribellandosi in maniera violenta? 
Perché rifiuta la mano tesa dall'Unione Europea, BCE e del Fondo Monetario, in fondo non capita tutti i giorni che qualcuno ti offra 130 miliardi di euro per aiutarti.
In realtà di questi 130 miliardi neanche un euro è destinato allo sviluppo della Grecia, neanche un euro andrà in tasca al milione di disoccupati, questi soldi, per esplicito volere della Trojka, verranno usati per andare a ripagare i creditori.

Circa 30 miliardi sono destinati alle banche, 6 miliardi andranno per pagare le multinazionali nazionali ed estere che hanno investito in Grecia costruendo ponti, autostrade e altre infrastrutture, 96 miliardi andranno per pagare i titoli di stato greci che sono in scadenza. Quindi questi soldi non verranno neanche visti dal popolo greco.
Insieme al pacchetto imposto dalla Trojka, votato la scorsa domenica c'era anche il PSI ovvero il taglio del debito greco. Anche questo, che a sentire come viene chiamato "Taglio del Debito" sembrerebbe un'opportunità incredibile per il popolo greco è in realtà una tragedia di dimensioni non indifferenti.
Infatti, come ogni stato, anche la Grecia ha emesso e tutt'ora emette dei Titoli di Stato. Questi Titoli di Stato greci sono stati comprati da varie banche (soprattutto banche francesi) e da vari investitori (che sono i creditori privati) e un gran numero di questi titoli si trova in possesso anche dagli enti assicurativi greci. Questi enti che si chiamano IKA, TEBE, OGA ecc..sono istituzioni statali preposte a raccogliere i contributi versati dagli attuali lavoratori e a pagare le pensioni di anzianità.
Gli enti previdenziali avevano infatti investito i soldi dei lavoratori greci in questi Titoli di Stato.
Ma torniamo al PSI ovvero al taglio del debito. Questa manovra finanziaria taglierà il debito della Grecia all'incirca del 50%, quindi chi ha investito su questi titoli perderà un bel po' di soldi.
Tutta questa "macelleria sociale" che la Trojka richiede in maniera determinata è la moneta di scambio per sbloccare questo prestito di 130 miliardi di euro.
Oltre a pagare i creditori privati, questi soldi andranno a risarcire e a mettere al sicuro le banche che hanno investito in "Titoli di Stato Greci", ma badiamo bene! Solo i guadagni delle banche verranno tutelati. Circa 30 miliardi di euro andranno a coprire i mancati introiti delle banche, mediante ci che viene chiamata ricapitalizzazione.
Non un euro andrà agli enti previdenziali greci e alla tutela delle pensioni, questo porterà ad un rapido collasso del sistema pensionistico. Ancora un'altra volta ci troviamo a sentire la frase "..aiuti alla Grecia.."e in realtà tutti vengono aiutati all'infuori del popolo greco.

La verità è che la Grecia è già destinata alla banca rotta, questi provvedimenti "punitivi e spietati" contro il popolo greco non faranno altro che accentuare la crisi economica fino all'inevitabile crack. L'unico interesse della Trojka è di organizzare questo tracollo in modo tale che l'unico a farsi veramente male sia il popolo greco.

Subito dopo il voto di domenica espresso dal governo, il segretario di Nea Demokratia, Antonis Samaras ha subito iniziato la propria campagna elettorale, dicendo in televisione che "...mai come adesso la Grecia ha bisogno di un nuovo governo ecc.. La richiesta di elezioni in realtà non è cosa nuova, erano già state chieste da tutti a ottobre (al tempo del referendum popolare sul tema "sacrifici" negato da Merkel e Sarkozy) in quanto era chiaro che il Pasok non rispecchiava più il mandato degli elettori, ma preferirono fare un governo tecnico con a capo un uomo di fiducia della Trojka, e così nacque il governo di Lukas Papadimos, governo che mise insieme centro e destra con l'esplicito compito di approvare le riforme della Trojka.

Questa richiesta di elezioni e di un nuovo governo avanzata un po' da tutti ha subito allarmato la Trojka. Non gli è bastato incassare il voto positivo di questo governo, ha chiesto che il "memorandum due" sia firmato da tutti i partiti, non solo da quelli di governo, anche dalle opposizioni. Poi visto che questo non è possibile ha chiesto che ad aprile (il 29 aprile è la probabile data delle elezioni) non vengano fatte le elezioni e che il governo di Papadimos continui fino al 2013 ovvero la naturale scadenza del precedente governo del Pasok.
La paura della Trojka è che alle elezioni vinca una coalizione di governo diversa dall'attuale e che non dia seguito al "Memorandum due". Per questo motivo, se prima avevano l'accordo fra governo e la Trojka come condizione per sbloccare il prestito, dopo hanno aspettato il voto in parlamento, poi hanno richiesto le firme dei capi di partito, adesso parlano di una data non precisata a fine aprile. Inoltre gran parte degli articoli votati sono anche anticostituzionali sia rispetto alla costituzione greca che quella europea.

Alla Trojka non importa niente della tragedia umana del popolo greco, l'Unione Europea si è dimostrata di essere solo "l'Unione dei Capitali Europei" e non dei popoli. L'importante per la Trojka è che la Grecia si ricompri tutto il proprio debito prima di fallire, un fallimento improvviso metterebbe nei guai le banche europee. Quindi ciò che vorrebbero far passare agli occhi dei cittadini europei come "aiuti" non sono altro che manovre per un fallimento programmato.

Intanto ad Atene la situazione è drammatica, la crisi economica è fortemente sentita già da due anni, per questo il "Memorandum due" con tutto quello che ne segue sarebbe deleterio.
Se prima il fenomeno povertà era una cosa più o meno riguardante gli immigrati, adesso sono in costante aumento i Greci  che ogni giorno cercano di trovare qualcosa da mangiare frugando nella spazzatura. Pensionati, uomini e donne senza lavoro, ma anche persone che pur lavorando non ce la fanno in altro modo, aspettano la fine dei mercati rionali ortofrutticoli per raccogliere da terra quella poca frutta e verdura rovinata, appassita, marcita di cui i commercianti si sbarazzano a fine mercato. Per molti ormai questa è l'unica forma di sopravvivenza.
Nelle scuole si inizia a far notare come fenomeno lo svenimento dei bambini sui banchi di scuola. Infatti, specialmente gli alunni provenienti da strati sociali più deboli sono i primi a soffrire la fame. In alcuni quartieri di Atene, la scuola ha dovuto provvedere alle merende per i bambini, che in alcuni casi è l'unico pasto della giornata. Tanti e tanti altri sono gli esempi drammatici della crisi.

E' in questo contesto che bisogna vedere la rivolta del popolo greco. Gli scontri in piazza Sintagma, il tentativo di fermare il voto in Parlamento.
In realtà, alla stragrande maggioranza dei cittadini greci non importa niente di quei 130 miliardi di euro che qualcuno ha il coraggio di chiamare "aiuti".
Hanno capito che forse sarebbe stata molto più dignitosa la bancarotta all'inizio di questa crisi, oppure spostare o alleviare il pagamento del debito per qualche anno, come farebbe un privato. E non caricarsi con degli altri debiti. Ma la società greca non può scegliere. Ogni decisione viene presa sulla testa della popolazione dagli addetti ai lavori, l'importante è che il popolo non si esprima! Non si esprima ad ogni livello, nelle piazze, nel referendum o nelle elezioni.
L'immagine che con ogni mezzo cercano di dare del popolo greco è sbagliata, è semplicemente un popolo che si ribella alla propria distruzione. E che cosa c'è di strano? La ministra dell'economia finlandese ha commentato la rivolta del popolo greco rispetto alla cura imposta dalla Trojka affermando: la Grecia è un cancro per l'Europa. E che cosa dovremmo fare noi che viviamo qui, preoccuparci di salvare le banche e mandare a sfacelo le nostre vite? Anche il Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napoletano ha affermato "L'Italia non è la Grecia", grazie presidente! Questo lo dice per lodare l'apatia dei popoli, che pur essendo tartassati non osano ribellarsi? Bene, se il comportamento dei greci in rivolta è paragonabile a un cancro in Europa, spero che si formino presto delle metastasi!
Aiuto per i greci è investire qualcosa per lo sviluppo, provare a creare dei posti di lavoro. Riaccendere una speranza per il futuro, prima che il problema principale di ogni famiglia sia quello di trovare qualcosa da mangiare.

Francesco Moretti
Aggiornamento sulla situazione Greca
numero due, riguardante la giornata di domenica 12 febbraio 2012

Il "Memorandum due" adesso è legge. Il Parlamento greco l'ha approvato.
Non mi soffermerò più di tanto su questa notizia, mi sembra proprio superfluo. Sicuramente le immagini di Atene che brucia hanno già fatto il giro del mondo, come le percentuali di chi ha votato si, di chi, andando contro le direttive del proprio partito, ha votato no insieme all'opposizione e di quelli che non volendo prendersi una responsabilità verso le generazioni future hanno pensato di restarsene a casa. Sono ben trenta i parlamentari del governo che si sono dichiarati contrari all'approvazione del "memorandum due" ma che hanno preferito essere assenti al momento del voto, facilitando così l'approvazione della legge.
Mentre fuori del Parlamento succedeva il finimondo, alcuni parlamentari invece di seguire il dibattito in aula che precede il voto hanno pensato bene di andare a rilassarsi nel bar del Parlamento dove hanno seguito anche un po' della partita del Panathinaikos. (L'accaduto è documentato da foto che stanno girando su internet).

Le manifestazioni per convincere il governo a non approvare il "Memorandum due" hanno portato in piazza circa un milione di persone esasperate e la polizia ha fatto il possibile per scatenare l'inferno. Una vera e propria guerra chimica è stata messa in atto ad Atene. Una pioggia di lacrimogeni e piccole bombe sfollagente hanno offuscato il cielo. Ma nonostante questo trattamento la polizia non è riuscita a rispedire i manifestanti a casa. A più riprese hanno cercato di riprendere la piazza del Parlamento. Tutte le strade circostanti piazza Sintagma sono rimaste gremite di manifestanti per ore e ore.
Gli scontri durati fino a notte fonda hanno causato centinaia di feriti e questa mattina la città sembrava bombardata.  Quarantasette sono gli edifici andati a fuoco.

Ma la vera distruzione è un'altra, e di questa resteranno i segni per anni. Da ieri la Grecia non è più la stessa.

Tutti i soldi che l'Unione Europea e il Fondo Monetario daranno alla Grecia in prestito, in cambio dell'approvazione del "Memorandum due", andranno a risarcire i creditori, a pagare gli interessi sui prestiti ricevuti in precedenza e a tutelare le banche.
Secondo il contratto con la Trojka, non un euro verrà usato per lo sviluppo di questo paese. Questo è un punto fondamentale del Memorandum e già solo questo basterebbe per capire la logica perversa che vi è dietro. Banalizzando la situazione, è come se un tuo amico è nei guai perché non riesce a rendere i soldi di un prestito che ha chiesto, tu che cosa gli consigli? Di prendere un altro prestito per pagare gli interessi di quello precedente?
In realtà quando sentiamo dire: "130 miliardi di euro per aiutare la Grecia" tutti pensano a qualcosa di diverso da quello che invece succede nella realtà. Sono soldi prestati, che la Grecia dovrà rendere con interessi altissimi e che torneranno velocemente nelle tasche di chi li ha dati. Chi pensa che il Fondo Monetario e L'Unione Europea cerchino di far sviluppare la Grecia in modo da stabilizzare la sua economia e farle risalire la china, sbaglia! Tutte le riforme che vengono imposte non mirano a questo.

La lunga tradizione greca di diritti lavorativi è stata cancellata. Meno di duecento parlamentari con il loro voto hanno fatto della Grecia una piccola India in Europa.
Libertà assoluta di licenziamento sia nel settore privato che nel pubblico. Il lavoratore non potrà più fare ricorso contro un abuso da parte di un datore di lavoro, a meno che anche il datore non sia d'accordo a fare ricorso insieme al lavoratore.
Non sono stato chiaro? Vi faccio subito un esempio. Il datore non vuole pagarti le molte ore di straordinario che hai fatto, tu decidi di fare una vertenza contro di lui. Non puoi ! Anche il datore deve essere d'accordo, riconoscere di non essere stato corretto e voler partecipare alla vertenza.
Ogni trattativa sindacale nazionale per il contratto non esiste praticamente più e il datore è libero di fare trattative personali con i propri dipendenti.
Il trattamento di fine lavoro è stato eliminato. Per chi viene licenziato ci saranno solo pochi mesi di sussidio di disoccupazione che è stato ridotto da 461 euro a 358 euro al mese.
Sono stati richiesti dalla Trojka 15.000 licenziamenti nel settore pubblico per quest'anno e 150.000 per i prossimi 2 anni. I licenziati percepiranno per un periodo di 12 mesi uno stipendio pari al 60% del loro ultimo stipendio. Poi niente.
E si andranno ad aggiungere all'attuale milione di disoccupati su una popolazione in età lavorativa di cinque milioni.

Negli ultimi due anni è stato un continuo tagliare gli stipendi. Adesso con l'approvazione del Memorandum due entra in atto un ulteriore taglio del 22%. Questo significa che nel giro di due anni gli stipendi sono stati ridotti del 50%. Con questo ulteriore taglio di stipendio è come se il lavoratore percepisse in un anno tre stipendi in meno.
Da oggi, un tirocinante che viene assunto prenderà 410 euro invece dei 528 euro che prendeva fino ad ora. Il salario di un commesso con esperienza decennale scende da 1037 euro a 809. Un impiegato di banca con esperienza decennale che prendeva 1230 euro fino a ieri adesso prenderà 751 euro. Nel settore del turismo, un impiegato di un albergo scende da 970 euro al mese a 586 euro. Ovviamente si sta parlando di stipendi al lordo, trattenute incluse.
Non esisterà più nessuna agevolazione per quanto riguarda le tassazioni. Fino a due anni fa una persona che incassava fino a 8.000 euro l'anno era considerata sull'orlo della povertà e quindi veniva tassata al superamento di tale cifra. Questa soglia è scesa l'anno scorso a 5000 euro. Da ieri non esiste più, anche queste persone povere verranno tassate dal loro primo euro.

Nel settore della sanità pubblica vedremo una diminuzione spaventosa dei medici, il ricambio tra chi viene assunto e chi va in pensione sarà di 10 a 1 ovvero ogni dieci lavoratori che vanno in pensione solo uno verrà assunto. In questo rapporto di dieci a uno, che vale per tutto il settore pubblico, anche i semplici trasferimenti conteranno come assunzioni.
Il numero dei farmaci mutuabili diminuirà mentre i "ticket" su gli stessi aumenterà. Sempre la Trojka ha imposto una riduzione del 15% delle spese destinate alla sanità. Inutile dire che si tratta dell'ultimo taglio ad un budget già risicato.
Facile prevedere un catastrofico peggioramento del servizio, dell'igiene, delle attrezzature e della loro manutenzione ecc...

Le pensioni verranno ulteriormente ridotte ed è previsto un innalzamento dell'età pensionabile. Vi sarà un cambio di sistema. Il calcolo della pensione verrà fatto in nuovi e svantaggiosi termini per il lavoratore. Penso che questo non faccia nessuna impressione ad un italiano...cose già sentite.

Tutti i servizi pubblici come le erogazioni di acqua, energia elettrica servizi comunali ecc.. verranno privatizzate e subiranno un'ulteriore aumento dei prezzi. Saranno appannaggio di multinazionali tedesche, francesi ecc..
I prezzi dei caselli autostradali aumenteranno e anche i prezzi dei mezzi pubblici aumenteranno di un ulteriore 25%.

Tutto queste cose che ho scritto fino ad ora non rendono bene l'idea della tragedia giornaliera che andremo a vivere se non consideriamo il contesto in cui sono inserite. I prezzi dei generi alimentari - che già erano più alti che in Italia - sono lievitati nel giro di pochissimo, questo grazie all'aumento dell'Iva dal 19% al 23% e in più risentono degli aumenti giornalieri dei carburanti. Oggi la benzina ha superato 1 euro e 70 centesimi il litro e il diesel è a più di 1 euro e 50 il litro. Questi prezzi valgano per oggi, infatti sono in costante ascesa.
Ieri, in metropolitana, tornando dalla manifestazione ho parlato con una signora impiegata presso il tribunale. Fino a due anni fa prendeva uno stipendio di duemila euro. Per comprare casa aveva contratto un mutuo di 1000 euro al mese con durata di quindici anni. Negli ultimi due anni il suo stipendio mensile è sceso fino a 950 euro. Questo è solo un esempio tra le migliaia che potrei fare.
Lo dico tanto per far capire quanto meschino sia propagandare in tutta Europa che i Greci vivevano al disopra delle proprie possibilità, a me sembra che la signora di cui ho parlato in precedenza vivesse secondo le proprie possibilità e non al disopra. Una cosa è certa: da oggi in poi vivrà al disotto della soglia di povertà pur avendo un lavoro dignitoso.
Il perché la Grecia sia stata presa di mira in questa maniera spietata dalla Trojka non mi è chiaro, ovviamente aveva bisogno di un cambiamento, di alcune correzioni e di una nuova etica dei consumi, di una più equa tassazione. Ma ancora mi chiedo cosa c'entra la distruzione dei diritti e la dignità dei lavoratori con l'evasione fiscale? Probabilmente niente. Probabilmente non c'è nessuno interesse della Trojka in un miglioramento delle cose. La Grecia va bene così, corrotta, povera e disposta a tutto per un pezzo di pane. 

Francesco Moretti

Aggiornamento sulla situazione Greca
numero uno, riguardante la giornata di sabato 11 febbraio 2012


Vista la rapida evoluzione degli avvenimenti legati alla crisi economica greca ho deciso di spedirvi alcuni aggiornamenti per tenervi informati.
Conto di farlo almeno fino a questa notte. Infatti proprio oggi il Parlamento greco voterà il pacchetto di riforme imposto dalla Trojka.

Anche la composizione delle forze politiche che sostiene il governo greco è in rapida evoluzione. Dopo le dimissioni da primo ministro di Giorgos Papandreou a novembre (che con la sua maggioranza assoluta aveva iniziato a passare il primo piano di riforme imposte dalla Trojka detto "memorandum") si è arrivati ad un governo tecnico con a capo Lukas Papadimos (anche lui, come Mario Monti proviene dall'ambiente dei banchieri e ha lavorato per anni nelle purtroppo famose agenzie di rating).
Il governo di Papadimos poteva contare sul sostegno del Pasok (che sono i socialisti di Papandreou) di Nea Dimokratia (partito conservatore di destra capitanato da Andonis Samaras che in alternanza con il Pasok ha governato la Grecia praticamente da sempre) e del LAOS ( partito a carattere populista, di destra xenofoba con a capo Giorgos Karazzaferis).
Karazzaferis e il suo partito - prima di far parte del governo - avevano una percentuale piccola ma in cresita. Lavorando molto e in maniera sporca sulla xenofobia aveva iniziato a fare presa su alcuni settori popolari del popolo greco.

Questa situazione è valsa fino all'altro ieri. Infatti il partito del Laos ha visto negli ultimi giorni cadere in maniera verticale i propri sondaggi, tant'è vero che Karazzaferis, dopo alcuni tentennamenti e modeste insofferenze durante la trattativa con la Trojka, ha deciso di abbandonare il governo e di votare contro a questo ultimo pacchetto di riforme chiamato "memorandum due".
Pensate che il Consiglio dei Ministri greco (ministri selezionatissimi e di inconfutabile fede liberista) ha avuto grandi difficoltà ad approvarlo, e abbiamo assistito nel giro di poche ore alla defezione di sei componenti tra ministri e vice ministri. Il presidente del consiglio Papadimos ha chiesto a tutti i ministri contrari di dimettersi, in modo da presentare al voto del parlamento un pacchetto di riforme votato all'unanimità.

Ieri, i due partiti rimasti, Pasok e Nea Demokratia hanno imposto ai loro parlamentari di votare in maniera compatta, applicando ciò che viene definita "disciplina di partito" ovvero espulsione immediata dal partito in caso di voto contrario.
Ma nonostante questo, da ieri sono circa trenta i parlamentari (distribuiti tra Nea Democratia e Pasok) che hanno esplicitamente dichiarato di non poter votare questo nuovo "memorandum". Alcuni si sono addirittura dimessi e sono immediatamente stati sostituiti con colui che alle elezioni arrivo secondo nella stessa lista elettorale dell'attuale parlamentare dimissionario. In un caso anche il secondo in lista si è rifiutato di andare a sostituire il dimissionario e quindi sono andati a scavare nella lista chiamando il terzo.
Numerosi sono i parlamentari che non hanno dichiarato il loro voto contrario ma che comunque sono molto indecisi. Ogni ora tutti sono incollati con l'orecchio alla radio per seguire l'aggiornamento delle defezioni.

Domandatevi cosa può contenere il memorandum e che cosa comporterà se votato dal Parlamento. Immaginate la macelleria sociale che provocherà. Fa impressione vedere così tanti parlamentari rifiutarsi di votarlo, pensate che parliamo di gente opportunista e senza scrupoli, ben allenata a servire gli interessi dei poci a svantaggio dei molti. Le pressioni verso il voto di approvazione del Parlamento sono molte e provengono da più parti, le più forti sono da Germania, Austria, Olanda, Finlandia.
Queste figure astratte e senza volto chiamati "i mercati" si dimostrano insaziabili, basta un'indecisione, un ritardo del governo di un paese piccolo e insignificante sul piano internazionale, un paese con una piccolissima produzione, che conta solo 11 milioni di persone come  la Grecia, per far vacillare lo "Spread", far scendere le Borse e rimettere in agitazione l'economia di colossi come Stati Uniti, Francia, Italia.
Questo dovrebbe farci riflettere su quanto inopportuno sia questo sistema economico basato sul debito e quanto ridicola sia un'economia che non è più basata su fatti reali ma virtuali. In questo contesto scollegato e distante dal mondo reale ogni sacrificio dei popoli si dimostra inutile perché non porta a nessun miglioramento della vita reale.

La pressione della Trojka non dimostra solo la grande arroganza dei potenti contro i deboli, ma mira a distruggere le psicologie, a umiliare, a troncare ogni spirito di rivalsa sociale. La pressione psicologica aumenta anche perché bisogna fare presto, molto presto! E quando bisogna fare in fretta si lavora con la motosega e non con il bisturi. Considerate che a ogni parlamentare è stata consegnata una copia tradotta in greco del memorandum che dovranno votare solo ieri pomeriggio. Il disegno di legge per il memorandum è composto da 450 pagine e da questo voto dipende la catastrofe che il popolo greco vivrà nei prossimi vent'anni.
Come è evidente si chiede un voto senza tante riflessioni, senza pensare a ciò che comporterà. Un voto che condizionerà la Grecia indipendentemente da quali governi la governeranno in futuro.

Ieri sono stato all'assemblea generale delle assemblee di quartiere ad Atene. L'incontro si è tenuto all'interno dell'Università del Pandio. Erano rappresentati dai rispettivi portavoce ben 42 assemblee. In maniera orizzontale e autogestita centinaia di persone hanno esposto le proprie attività all'interno dei quartieri. Si va dalle mense autogestite per tutti coloro che già non possono assicurare i pasti alle proprie famiglie ai mercatini solidali dove si barattano le cose usate, vestiti, carrozzine per neonati, scarpe, letti, sedie ed ogni cosa che può essere utile e che è oramai difficile da comprare per molti. Si è parlato di gruppi di acquisto solidali e di come fare obiezione alle tasse che ultimamente colpiscano tutti in maniera indiscriminata.
Tutti si sono dati appuntamento in piazza Sintagma, davanti al Parlamento per cercare in extremis di non far votare il disegno di legge. La situazione è tesissima, si vive in uno spazio sollevato dalle regole democratiche.

Francesco Moretti
Comunicato numero zero.
Situazione in Grecia
10 febbraio 2012 



Qui in Grecia la situazione economica è drammatica ma ascoltando la
radio italiana mi sembra che nessuno sia al corrente di come stanno
realmente le cose. In Europa c'è da mesi e mesi una forte campagna
denigratoria del popolo greco, viene detto che la Grecia fa resistenza
e non vuole fare le riforme che gli vengono richieste in cambio degli
aiuti economici. Come vedrai di seguito, non si tratta di riforme e
tanto meno di aiuti ma di una vera e propria guerra economica mirata a
distruggere la società e la dignità di un paese. La Troika non ha
nessun interesse a salvare la Grecia, l'unico interesse evidente è
quello di affondarla ancora di più per trarne il maggiore profitto. Il
maggiore attore di questa spietatezza economica verso la Grecia è la
Germania, possiamo dire che come negli anni 90 hanno distrutto i
Balcani adesso faranno lo stesso con la Grecia.

Oggi l'accordo con la Troika è stato raggiunto ovvero i tre partiti di
governo (Pasok, Nea Democratia e Laos) hanno trovato un compromesso
sul pacchetto di sacrifici da presentare al popolo greco. La
trattativa tra il governo greco e la Troika è stata estenuante e lunga
ma alla fine ha portato solo delle inutili limature al pacchetto di
provvedimenti. Queste limature non cambiano assolutamente la sostanza
di tali provvedimenti che, se applicati porteranno la Grecia alla
rovina, non scongiurando per niente la bancarotta. Anzi sembra che
proprio mirino alla bancarotta, ma non prima di aver assicurato alle
banche e i finanziatori la salvezza economica, aver pianificato la
svendita del paese e distrutto ogni diritto e ogni tutela legale per i
lavoratori.
L'accordo raggiunto oggi tra i capi di partito delle forze di governo
e la rappresentanza della Troika dovrà essere votato dal parlamento
entro domenica. Molti sono i parlamentari che hanno dichiarato che non
voteranno o che hanno grossi problemi di coscienza a votare queste
misure, perché evidentemente insostenibili per la società greca già
segnata da 2 anni di sacrifici. Il vice ministro del lavoro si è
dimesso. Pensate che se oggi si andasse al voto i partiti dell'attuale
governo  andrebbero incontro ad una catastrofe. Infatti nelle
previsioni di voto questi partiti (tutti e tre insieme fino a poco fa
avevano circa l' 85% dei consensi) , prenderebbero adesso meno del 45%
dei voti).

C'è la reale possibilità che l'accordo non passi la prova del voto in
parlamento e che quindi non vengano versati nelle casse greche gli
"aiuti economici" previsti. Da oggi a domenica sono previste
manifestazioni ogni giorno e sono state proclamate 48 ore di sciopero
generale.

Questi 130 miliardi di euro che eventualmente saranno dati dalla
Comunità Europea e Fondo Monetario alla Grecia verranno INTERAMENTE
spesi per pagare i debiti con i creditori. Questo è uno dei punti
fermi dell'accordo raggiunto oggi, quindi non un euro destinato allo
sviluppo, all'istruzione, la sanità ecc...
Sempre per volere della Troika i salari minimi subiranno un ulteriore
taglio del 22% (salari già diminuiti fortemente in questi ultimi due
anni) con il risultato drammatico di portare alla povertà assoluta una
grande fetta della società greca.
I nuovi assunti avranno una paga di 489 euro al mese  (si intende per
otto ore di lavoro al giorno) invece di 690 euro che prendevano fino
ad oggi. Tutto questo in assenza di ogni diritto sindacale, infatti
sono stati cancellati i contratti nazionali e per ogni datore di
lavoro sarà possibile fare una trattativa privata con il lavoratore.
Eliminate inoltre ogni possibile vertenza sindacale. I lavoratori
saranno quindi soli, senza diritti e senza possibilità di difendersi
da ogni possibile ingiustizia.

Tagliando gli stipendi verrà diminuita in maniera enorme anche la
quantità di soldi che veniva versata dai datori di lavoro per
sostenere il sistema pensionistico, questo porterà al collasso del
sistema e non sarà più possibile pagare le pensioni.
Sono chiusi delle istituzioni storiche come la Casa del Lavoratore
(fondata nel 1931) che gestiva le case popolari, i prestiti a basso
interesse per la casa e i sussidi di affitto, verranno inoltre chiuse
tantissime scuole, asili, ospedali, università e privatizzati tutti i
servizi al cittadino, l'acqua, l'energia elettrica, gli asili nido, la
nettezza urbana, strade, porti, aeroporti, ecc.
Nel frattempo le tasse sono aumentate vertiginosamente anche per chi
ha un reddito molto basso, la benzina e il petrolio da riscaldamento
sono raddoppiati degli ultimi 2 anni, l'IVA e' aumentata dal 19% al
23%, ecc.
In poche parole le tasse superano di gran lunga gli introiti di una
famiglia media. Per questo ormai non vediamo più differenza tra essere
salvati in questo modo o andare in banca rotta ! 
Francesco Moretti