Il governo Samaras lascia la Grecia senza servizio radio televisivo pubblico fino a settembre.
Oggi in Grecia è sciopero generale, ma
non si sa niente. Se si accende la televisione è ancora il nero. I
tre canali statali della ERT sono da giorni oscurati per decisione
del governo. Senza nessun dubbio posso definire questa come la più
impopolare mossa che il governo Samaras abbia fatto nel suo quasi
anno di vita. Un vero autogol, tanto che viene da chiedersi cosa ci
sia dietro. Cosa ci vogliono nascondere. Da tempo si sentivano voci
che paventavano un cambiamento del servizio radio televisivo
pubblico, ma come tante altre cose non vi era nessuna sicurezza. Di
punto in bianco, martedì è stato annunciato che la radio e
televisione greca sarebbe stata chiusa per ordine del governo. Subito
dopo aver appreso la notizia i lavoratori sono entrati in agitazione
e hanno occupato le sedi della ERT. Intanto fuori della sede
centrale, nel viale Messoghion ad Atene si riuniva una folla
spontanea di svariate migliaia di persone in solidarietà ai
lavoratori e a sostegno del servizio pubblico.
I giornalisti che di solito
leggono il telegiornale erano riuniti negli studi della ERT e
conducevano una trasmissione autogestita, solo che questa volta gli
studi televisivi erano occupati.
C'era qualcosa di surreale, tant'è
vero che ho dovuto seguire vari minuti di trasmissione prima di
capire ciò che stava accadendo.Vedere quei giornalisti, con le loro facce conosciute, alcuni di loro li abbiamo visti centinaia di volte commentare nei telegiornali gli sgomberi dei centri sociali, le manifestazioni, il pericolo "anarchici" che improvvisamente si trovavano a condurre una trasmissione autogestita da una sede occupata, mi ha veramente spiazzato. Poi improvvisamente il buio. Il segnale è stato interrotto e le tre reti televisive sono state oscurate. La repressione governativa gli ha colpiti. Mi verrebbe da dire con ironia...chi di spada ferisce di spada perisce.
La ERT oltre ai telegiornali, è stata uno dei servizi pubblici più qualitativi che abbia conosciuto. Nella programmazione televisiva giornaliera vi era spazio per tutte le fasce di età e per tutti gli interessi. Per non parlare delle decine di radio dislocate su tutto il territorio nazionale, del ricchissimo archivio audio-visivo, delle produzioni cinematografiche e delle importanti orchestre sinfoniche (una delle quali fondata da Manos Chatzidakis). Qui in Grecia, come in Italia, la televisione pubblica viene sostenuta mediante il pagamento di un canone che è accorpato alla bolletta della luce. Era quindi una azienda sostenuta da tutti i greci con il pagamento della bolletta.
Oscurare improvvisamente un servizio
pubblico, in maniera totale ha veramente dell'incredibile. Non ci
sono precedenti, la cosa è inedita.
I lavoratori della ERT continuano la
loro protesta, non si sono rassegnati e nonostante siano disconnessi
dai ripetitori e anche la pagina web ufficiale è stata chiusa, fanno
sentire la loro voce tramite internet con una trasmissione che è
possibile seguire via livestream. Un po' in tutta la Grecia
continuano le trasmissioni dalle radio ERT occupate, i conduttori
ricevono telefonate di solidarietà dagli ascoltatori ancora
increduli.
Il governo, autore di questo inedito
golpe, che ricordo essere formato da Nea Dimokratia, Pasok e
Dimokratiki Aristerà (ironia della sorte ben due partiti su tre
hanno nel proprio nome la parola Democrazia) non si presenta compatto
su questa decisione.
Pasok (socialisti) e Dimokratiki
Aristerà (sinistra democratica) sono sempre stati due partiti
decorativi nel panorama di governo, ovvero, fino ad oggi non hanno
disturbato per niente la smania reazionaria di Nea Dimokratia e si
sono limitati a sommessi dissapori anche per le cose più gravi fatte
fino ad oggi, come ad esempio la precettazione sistematica dei
lavoratori in sciopero e l'uso continuo dello stato di emergenza per
far passare le leggi con il solo voto del governo.
Questo provvedimento shock sembra però aver cambiato qualcosa...o almeno tutti sperano, infatti alcuni ministri del Pasok e di Dimokratiki Aristerà non hanno apposto la loro firma.
Questo provvedimento shock sembra però aver cambiato qualcosa...o almeno tutti sperano, infatti alcuni ministri del Pasok e di Dimokratiki Aristerà non hanno apposto la loro firma.
Il ministro dell'informazione, nonché
portavoce del governo Simos Kedikoglou ha dichiarato immediatamente
dopo il black out forzato della ERT che questo provvedimento del
governo era inevitabile, in quanto il servizio pubblico è affetto
dalla partitocrazia e quindi controllato dai partiti. Ha annunciato
la creazione di un nuovo e più snello servizio pubblico "ma non
statale" dove vi lavoreranno meno impiegati ma
migliori...(secondo i suoi criteri, ovviamente). Ha avuto il coraggio
di pubblicizzare questo nuovo ritrovato della dittatura più avanzata
dicendo che il cittadino avrà un beneficio immediato da questo
oscuramento del servizio pubblico, infatti verrà subito scorporata
la tassa di euro 12 dalla bolletta della luce. Questo per l'intera
durata dell'oscuramento forzato del servizio radio televisivo, che
ricordo a tutti durerà ben tre mesi. Ci vuole veramente la sua
faccia tosta...per non dire di peggio, visto che proprio Nea
Dimokratia ha usato la televisione di stato per i propri comodi, e in
particolare questo figuro ha fatto il possibile per degradare il
servizio pubblico. Per noi italiani, questo non è niente di nuovo,
infatti anche il nostro benemerito Berlusconi ha usato la RAI come
cosa privata, distruggendo ciò che di qualitativo aveva e
piazzandovi i propri uomini. Abbassando la qualità del servizio
pubblico ha ottenuto un virtuale innalzamento della qualità delle
proprie reti, oltre ad avere un totale controllo dell'informazione.
Così hanno provato a fare il ministro Kedikoglou e il Premier Samaras, trovandosi spesso in contrasto con i lavoratori della ERT. Pur non avendo loro stessi delle reti televisive, hanno cercato di privilegiare con il loro potere governativo le reti private dei loro amici, arrivando fino all'annientamento della ERT... come si suol dire: "una razza, una faccia".
Così hanno provato a fare il ministro Kedikoglou e il Premier Samaras, trovandosi spesso in contrasto con i lavoratori della ERT. Pur non avendo loro stessi delle reti televisive, hanno cercato di privilegiare con il loro potere governativo le reti private dei loro amici, arrivando fino all'annientamento della ERT... come si suol dire: "una razza, una faccia".
Francesco Moretti
sopravvivereingrecia.blogspot.gr