Schiaffi in TV e pestaggi, la campagna elettorale dei nazionalisti greci.
Pochi hanno la fortuna di nascere e avere il dono di essere delle belle persone, stimate, rispettate perché giuste, eque nel pensiero e nei giudizi, per slancio naturale vicine ai più deboli e sfortunati, non per compiangerli o per sentirsi eroi, ma per uno spirito innato di giustizia. Pochi hanno quella spinta verso l’evoluzione che fin da bambini li spinge ad essere ogni giorno migliori e che rende l’umano diverso dalla bestia. Pochi hanno il senso della solidarietà dalla nascita e il rifiuto dell’egoismo. Pochi hanno il senso del sentirsi liberi e felici solo se lo sono anche gli altri. Pochi. Per tutti gli altri guadagnare questa sensibilità che fa l’umano bello è una strada lunga come la vita, dove spesso per ogni passo avanti ne vengono fatti due indietro. Bisogna deciderlo, bisogna volerlo. Bisogna imparare a mettersi in discussione e a mettere in discussione le nostre certezze. A valutare ciò che siamo e perché lo siamo. Spesso devi pensare come gli altri per capire che gli altri non pensano come te. Sforzarsi di capire le ragioni dell’altro e non guardare solo le nostre, per uscire dal pregiudizio e dalla meschinità. L’evoluzione verso qualcosa di migliore è sempre difficile, ma spingere verso questa direzione è l’unica cosa che dovrebbe farci sentire orgogliosi.
Ci sono invece persone che per loro scelta hanno deciso di non spendere nessuna energia verso questo progresso, che rinnegano tutto quello che di buono potrebbero essere. Che non hanno fatto nessuna fatica per essere ciò che sono e che basano il loro essere sull’involuzione. Fanno dell’egoismo e della meschinità la loro ragione di vivere. L’odio è il loro sentimento preferito, il pregiudizio la loro ragione. Rifiutano tutte quelle qualità dell’umano per cui varrebbe la pena essere orgogliosi e sono orgogliosi di ciò per cui non hanno fatto nessuno sforzo per essere.
Sono orgogliosi di essere greci, italiani, tedeschi, francesi, svizzeri, austriaci ecc... Di essere nati in un paese ricco. Vivono nel presente e usano la storia distorcendola per basare e motivare le loro atrocità su qualcosa. Ogni una di queste persone è fiera di essere nata nel posto dove è nato, e non essendoci per questo motivi validi, usa la storia, la mitologia, la leggenda e se è possibile anche la genetica per dimostrare che loro, solo loro sono migliori degli altri, che loro meritano di più, e che gli altri, gli stranieri, sono di troppo, che non hanno pari dignità, che vanno prima sfruttati e poi cacciati, che gli altri sono più scuri o più chiari o più gialli e comunque di un altro colore, sempre del colore sbagliato. Di un colore diverso.
Su questi pregiudizi basano le loro teorie. Nelle loro teorie loro non hanno mai colpa di niente, tutte le colpe sono altrove, loro sarebbero perfetti se solo fossero soli nell’universo e invece sono in compagnia e da qui, secondo loro, derivano tutti i problemi sociali, economici, sanitari, sessuali, alimentari e ovviamente di pensiero.
Tanta gente diversa pensa in maniera diversa ed è difficile starci insieme, confrontarsi con loro, perché dicono cose diverse, e confrontarsi è difficile. Ancora più difficile è confrontarsi in maniera civile. Da qui il bisogno di urlare, smanaccare, picchiare, aggredire, tirare gli oggetti, usare la violenza come estensione della parola e poi quando è possibile le dittature per sopprimere queste diversità, per livellare e soffocare ogni pensiero differente dal loro.
Questo signore dalle “garbate movenze” e dalla “raffinata dialettica” che avete visto alzarsi e tirare un bicchiere di acqua in faccia ad una persona, poi girarsi e prenderne a schiaffi un’altra è il “portavoce” di Chrisi Avghi che evidentemente è stato scelto tra tutti gli altri per le sue “innate e virtuose doti di eloquenza”. Questo signore che grazie alla democrazia che tanto odia forse tra pochi giorni sarà seduto in parlamento ha reagito in quel modo perché gli è stato chiesto qualcosa riguardo al processo giuridico che lo vede imputato per rapina. Ma questo non è il suo unico cruccio. I suoi “pacati e cordiali atteggiamenti” lo hanno portato ad essere uno degli indiziati per l’accoltellamento di uno studente dell’università. E chissà quanti altri atti di violenza che non sono mai stati denunciati.
Dopo gli schiaffi che ha tirato in diretta televisiva alla signora che le sedeva vicina ha picchiato (fuori onda) anche il conduttore della trasmissione e un cameraman, dopo di che è stato rinchiuso in una stanza e il personale dello studio televisivo ha chiamato la polizia.
La polizia non ha potuto comunque arrestarlo (contrariamente a ciò che è stato detto in Italia) perché è riuscito a sfondare la porta e immediatamente dopo alcuni testimoni lo hanno sentito chiamare con il telefono Michaloliakos (il suo capo) e chiedere l’invio di un centinaio di persone presso lo studio televisivo. Fortunatamente i rinforzi non sono arrivati e lui dopo la telefonata è scappato restando irreperibile per alcuni giorni evitando così l’arresto e il carcere immediato.
Ieri si è rifatto vivo per dichiarare in un comizio pre-elettorale che è stato attirato in una trappola, che è stato invitato in quella trasmissione proprio per essere provocato e portato fino al punto di reagire in quel modo. Ovviamente, come sempre, tutti hanno colpa di quello spiacevole episodio meno che lui. Lui è stata la vittima. Questo che avete visto non è che un piccolo episodio della campagna elettorale di Chrisi Avghi che ovviamente sia in TV che fuori dagli schermi si esprime con la lingua con cui è più consona parlare: la violenza.
Sono solo di alcuni giorni fa i violenti scontri avvenuti a Patrasso a seguito di un omicidio di un cittadino greco da parte di un immigrato, il fatto si è verificato nei pressi del porto. Molti militanti di Chrisi Avghi si sono dati appuntamento a Patrasso e poi infiltrandosi in una manifestazione cittadina che protestava per l’accaduto, hanno dato vita ad una vera e propria caccia all’immigrato. Ci sono stati scontri con la polizia al momento in cui hanno assaltato la caserma dove erano detenuti gli immigrati colpevoli dell’assassinio, gli scontri si sono poi propagati e protratti per ore.
Ad Atene i membri di Chrisi Avghi hanno fatto diverse azioni contro gli immigrati, picchiando e accoltellando molte persone. L’ultima azione di “propaganda elettorale” che hanno fatto pochi giorni fa è stata un corteo di motorini che ha girato per le strade di Atene e ogni volta che venivano individuati degli immigrati isolati e indifesi venivano aggrediti in massa. Queste ronde hanno portato al ferimento con arma da taglio di molte persone tra cui anche donne e anziani. Tra le persone che sono state fermate e identificate dalla polizia c’è anche la figlia del leader di Chrisi Avghi, Nikos Michaloliakos. Tutti i fermati appartenenti alla ronda sono stati rilasciati dalla polizia subito dopo, mentre molte delle vittime delle aggressioni sono state trattenute perché prive di documenti.
Come un partito del genere possa aver preso una percentuale vicina al 7% nelle precedenti elezioni del 6 maggio è difficilmente spiegabile. Sicuramente vi è stata una migrazione dell’elettorato del LAOS il partito di destra populista che per alcuni giorni ha collaborato con il governo di Lukas Papadimos pagando un prezzo elettorale altissimo, infatti questo partito era arrivato ad avere circa il 5-6% alle precedenti elezioni. Alle elezioni del 6 maggio è rimasto fuori del parlamento non raggiungendo la soglia del 3%. Un altra percentuale di voti è confluita in Chrisi Avghi grazie al così detto “voto di protesta”. E’ talmente alto l’odio verso la classe dirigente e i partiti che hanno governato la Grecia fino ad ora che una parte dell’elettorato ha trovato con il voto la maniera per vendicarsi, ovvero votando Chrisi Avghi è riuscita a spedire in parlamento un pacchetto di roba avariata e schifosa che gli altri parlamentari non possono gettare nella spazzatura ma dovranno tenere con loro nel salotto buono. Ovviamente anche per indirizzare il proprio “voto di protesta” verso un partito come questo bisogna essere qualitativamente affini a questo razismo e condividere queste prassi violente.
In queste settimane prima del voto del 17 giugno, tutti i partiti di destra, sia che siano essi pro-memorandum o anti-memorandum hanno spostato il loro asse di equilibrio verso la xenofobia nel tentativo di recuperare voti da quel bacino confluito nei nazi-fascisti. Possiamo dire che questa percentuale di persone xenofobe esistevano in Grecia anche prima del 7% di Michaloliakos ma erano disciolte in altre forze politiche.
I partiti come il LAOS, Nea Dimokratia, Anexartiti Ellines, i neo liberisti di Drassi e anche il Pasok fanno in questi giorni continue dichiarazioni rivolte a questa fetta di elettorato, chiedendoli di non votare con “rabbia” ma con “intelligenza” questo è traducibile in: votate per noi che vi garantiamo lo stesso livello di discriminazione e di razzismo ma in maniera legislativa e non con i coltelli.
In Grecia non c’è una legge che vieta a un partito di ispirazione nazi-fascista di presentarsi alle elezioni e questa sarebbe la cosa più tragica di tutta questa storia se non ve ne fosse un’altra peggiore: c’è gente che li vota.
Per vedere la sequenza degli schiaffi in TV usa questo link: http://youtu.be/GFmroBsfGRY
Per vedere il video relativo a Patrasso usa questo link: http://youtu.be/qDHmn09yEw0
Per vedere il video sulla caccia agli immigrati ad Atene usa questo link: http://youtu.be/rxUBr5_tczU
sopravvivereingrecia.blogspot.com
Pochi hanno la fortuna di nascere e avere il dono di essere delle belle persone, stimate, rispettate perché giuste, eque nel pensiero e nei giudizi, per slancio naturale vicine ai più deboli e sfortunati, non per compiangerli o per sentirsi eroi, ma per uno spirito innato di giustizia. Pochi hanno quella spinta verso l’evoluzione che fin da bambini li spinge ad essere ogni giorno migliori e che rende l’umano diverso dalla bestia. Pochi hanno il senso della solidarietà dalla nascita e il rifiuto dell’egoismo. Pochi hanno il senso del sentirsi liberi e felici solo se lo sono anche gli altri. Pochi. Per tutti gli altri guadagnare questa sensibilità che fa l’umano bello è una strada lunga come la vita, dove spesso per ogni passo avanti ne vengono fatti due indietro. Bisogna deciderlo, bisogna volerlo. Bisogna imparare a mettersi in discussione e a mettere in discussione le nostre certezze. A valutare ciò che siamo e perché lo siamo. Spesso devi pensare come gli altri per capire che gli altri non pensano come te. Sforzarsi di capire le ragioni dell’altro e non guardare solo le nostre, per uscire dal pregiudizio e dalla meschinità. L’evoluzione verso qualcosa di migliore è sempre difficile, ma spingere verso questa direzione è l’unica cosa che dovrebbe farci sentire orgogliosi.
Ci sono invece persone che per loro scelta hanno deciso di non spendere nessuna energia verso questo progresso, che rinnegano tutto quello che di buono potrebbero essere. Che non hanno fatto nessuna fatica per essere ciò che sono e che basano il loro essere sull’involuzione. Fanno dell’egoismo e della meschinità la loro ragione di vivere. L’odio è il loro sentimento preferito, il pregiudizio la loro ragione. Rifiutano tutte quelle qualità dell’umano per cui varrebbe la pena essere orgogliosi e sono orgogliosi di ciò per cui non hanno fatto nessuno sforzo per essere.
Sono orgogliosi di essere greci, italiani, tedeschi, francesi, svizzeri, austriaci ecc... Di essere nati in un paese ricco. Vivono nel presente e usano la storia distorcendola per basare e motivare le loro atrocità su qualcosa. Ogni una di queste persone è fiera di essere nata nel posto dove è nato, e non essendoci per questo motivi validi, usa la storia, la mitologia, la leggenda e se è possibile anche la genetica per dimostrare che loro, solo loro sono migliori degli altri, che loro meritano di più, e che gli altri, gli stranieri, sono di troppo, che non hanno pari dignità, che vanno prima sfruttati e poi cacciati, che gli altri sono più scuri o più chiari o più gialli e comunque di un altro colore, sempre del colore sbagliato. Di un colore diverso.
Su questi pregiudizi basano le loro teorie. Nelle loro teorie loro non hanno mai colpa di niente, tutte le colpe sono altrove, loro sarebbero perfetti se solo fossero soli nell’universo e invece sono in compagnia e da qui, secondo loro, derivano tutti i problemi sociali, economici, sanitari, sessuali, alimentari e ovviamente di pensiero.
Tanta gente diversa pensa in maniera diversa ed è difficile starci insieme, confrontarsi con loro, perché dicono cose diverse, e confrontarsi è difficile. Ancora più difficile è confrontarsi in maniera civile. Da qui il bisogno di urlare, smanaccare, picchiare, aggredire, tirare gli oggetti, usare la violenza come estensione della parola e poi quando è possibile le dittature per sopprimere queste diversità, per livellare e soffocare ogni pensiero differente dal loro.
Questo signore dalle “garbate movenze” e dalla “raffinata dialettica” che avete visto alzarsi e tirare un bicchiere di acqua in faccia ad una persona, poi girarsi e prenderne a schiaffi un’altra è il “portavoce” di Chrisi Avghi che evidentemente è stato scelto tra tutti gli altri per le sue “innate e virtuose doti di eloquenza”. Questo signore che grazie alla democrazia che tanto odia forse tra pochi giorni sarà seduto in parlamento ha reagito in quel modo perché gli è stato chiesto qualcosa riguardo al processo giuridico che lo vede imputato per rapina. Ma questo non è il suo unico cruccio. I suoi “pacati e cordiali atteggiamenti” lo hanno portato ad essere uno degli indiziati per l’accoltellamento di uno studente dell’università. E chissà quanti altri atti di violenza che non sono mai stati denunciati.
Dopo gli schiaffi che ha tirato in diretta televisiva alla signora che le sedeva vicina ha picchiato (fuori onda) anche il conduttore della trasmissione e un cameraman, dopo di che è stato rinchiuso in una stanza e il personale dello studio televisivo ha chiamato la polizia.
La polizia non ha potuto comunque arrestarlo (contrariamente a ciò che è stato detto in Italia) perché è riuscito a sfondare la porta e immediatamente dopo alcuni testimoni lo hanno sentito chiamare con il telefono Michaloliakos (il suo capo) e chiedere l’invio di un centinaio di persone presso lo studio televisivo. Fortunatamente i rinforzi non sono arrivati e lui dopo la telefonata è scappato restando irreperibile per alcuni giorni evitando così l’arresto e il carcere immediato.
Ieri si è rifatto vivo per dichiarare in un comizio pre-elettorale che è stato attirato in una trappola, che è stato invitato in quella trasmissione proprio per essere provocato e portato fino al punto di reagire in quel modo. Ovviamente, come sempre, tutti hanno colpa di quello spiacevole episodio meno che lui. Lui è stata la vittima. Questo che avete visto non è che un piccolo episodio della campagna elettorale di Chrisi Avghi che ovviamente sia in TV che fuori dagli schermi si esprime con la lingua con cui è più consona parlare: la violenza.
Sono solo di alcuni giorni fa i violenti scontri avvenuti a Patrasso a seguito di un omicidio di un cittadino greco da parte di un immigrato, il fatto si è verificato nei pressi del porto. Molti militanti di Chrisi Avghi si sono dati appuntamento a Patrasso e poi infiltrandosi in una manifestazione cittadina che protestava per l’accaduto, hanno dato vita ad una vera e propria caccia all’immigrato. Ci sono stati scontri con la polizia al momento in cui hanno assaltato la caserma dove erano detenuti gli immigrati colpevoli dell’assassinio, gli scontri si sono poi propagati e protratti per ore.
Ad Atene i membri di Chrisi Avghi hanno fatto diverse azioni contro gli immigrati, picchiando e accoltellando molte persone. L’ultima azione di “propaganda elettorale” che hanno fatto pochi giorni fa è stata un corteo di motorini che ha girato per le strade di Atene e ogni volta che venivano individuati degli immigrati isolati e indifesi venivano aggrediti in massa. Queste ronde hanno portato al ferimento con arma da taglio di molte persone tra cui anche donne e anziani. Tra le persone che sono state fermate e identificate dalla polizia c’è anche la figlia del leader di Chrisi Avghi, Nikos Michaloliakos. Tutti i fermati appartenenti alla ronda sono stati rilasciati dalla polizia subito dopo, mentre molte delle vittime delle aggressioni sono state trattenute perché prive di documenti.
Come un partito del genere possa aver preso una percentuale vicina al 7% nelle precedenti elezioni del 6 maggio è difficilmente spiegabile. Sicuramente vi è stata una migrazione dell’elettorato del LAOS il partito di destra populista che per alcuni giorni ha collaborato con il governo di Lukas Papadimos pagando un prezzo elettorale altissimo, infatti questo partito era arrivato ad avere circa il 5-6% alle precedenti elezioni. Alle elezioni del 6 maggio è rimasto fuori del parlamento non raggiungendo la soglia del 3%. Un altra percentuale di voti è confluita in Chrisi Avghi grazie al così detto “voto di protesta”. E’ talmente alto l’odio verso la classe dirigente e i partiti che hanno governato la Grecia fino ad ora che una parte dell’elettorato ha trovato con il voto la maniera per vendicarsi, ovvero votando Chrisi Avghi è riuscita a spedire in parlamento un pacchetto di roba avariata e schifosa che gli altri parlamentari non possono gettare nella spazzatura ma dovranno tenere con loro nel salotto buono. Ovviamente anche per indirizzare il proprio “voto di protesta” verso un partito come questo bisogna essere qualitativamente affini a questo razismo e condividere queste prassi violente.
In queste settimane prima del voto del 17 giugno, tutti i partiti di destra, sia che siano essi pro-memorandum o anti-memorandum hanno spostato il loro asse di equilibrio verso la xenofobia nel tentativo di recuperare voti da quel bacino confluito nei nazi-fascisti. Possiamo dire che questa percentuale di persone xenofobe esistevano in Grecia anche prima del 7% di Michaloliakos ma erano disciolte in altre forze politiche.
I partiti come il LAOS, Nea Dimokratia, Anexartiti Ellines, i neo liberisti di Drassi e anche il Pasok fanno in questi giorni continue dichiarazioni rivolte a questa fetta di elettorato, chiedendoli di non votare con “rabbia” ma con “intelligenza” questo è traducibile in: votate per noi che vi garantiamo lo stesso livello di discriminazione e di razzismo ma in maniera legislativa e non con i coltelli.
In Grecia non c’è una legge che vieta a un partito di ispirazione nazi-fascista di presentarsi alle elezioni e questa sarebbe la cosa più tragica di tutta questa storia se non ve ne fosse un’altra peggiore: c’è gente che li vota.
Per vedere la sequenza degli schiaffi in TV usa questo link: http://youtu.be/GFmroBsfGRY
Per vedere il video relativo a Patrasso usa questo link: http://youtu.be/qDHmn09yEw0
Per vedere il video sulla caccia agli immigrati ad Atene usa questo link: http://youtu.be/rxUBr5_tczU
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