L'oro della Grecia
Qui
in Grecia è tutto fermo. Solo i governanti parlano di una possibile
ripresa e di uno sviluppo che noi, i non appartenenti alla casta degli
eletti, non vediamo neanche sforzandoci. Le tasse sono tante, ogni
giorno ne inventano di nuove e con i tagli incredibili che hanno fatto a
stipendi e pensioni è diventato impossibile mantenere il ritmo. Si
stima che la disoccupazione nel solo settore privato sia arrivata al
60%....e io vi parlerò dell'oro.
In
mezzo a questo deserto di negozi che chiudono c'è un'attività in
controtendenza che radicandosi proprio sulla disperazione e sul bisogno
della popolazione sta facendo "affari d'oro". Qui in Grecia nascono come
funghi i negozi che offrono contanti in cambio dell'oro, si possono
portare gioielli di famiglia vecchi e nuovi, monete, denti e protesi
odontoiatriche, orologi e ogni cosa che contenga oro e che possa essere
pesata e scambiata col denaro. Spesso in una singola strada si possono
contare tre o quattro di questi negozi, quando raramente vedi
ristrutturare un fondo commerciale chiuso per via della crisi puoi star
sicuro che vi aprirà uno di questi "Compro oro". Da mesi è così e questo
fenomeno non è limitato alla sola Atene ma a tutta la Grecia.
Alcuni
giorni fa la questione è stata sollevata in parlamento e siamo venuti a
sapere che aprire un'attività del genere è una cosa molto facile, non
servono particolari permessi, nel giro di un giorno o due si hanno le
carte in regola per aprire i battenti. Non esiste nessun, dico nessun
controllo sulle bilance preposte alla pesa dell'oro, quindi è facile
manometterle. Non vi è nessun controllo sulla provenienza di tutto
questo oro che arriva in maniera giornaliera nelle mani di questi
commercianti, facile immaginare che una cospicua parte potrebbe essere
proveniente da furti in abitazioni e soprattutto non vi è nessun
controllo sulle quantità di oro che raccolgono e sugli introiti legati a
questo commercio. Chi in questo deserto economico ha una grande
quantità di soldi in contanti può aprire un "Compro oro", nessuno
chiederà da dove vengono questi soldi.
E'
ancora l'oro il protagonista di questa seconda parte dell'articolo, non
quello dei vecchi gioielli e dei denti del nonno, ma quello che è
ancora sotto terra, quello che ancora va estratto. La Grecia, per chi
non lo sapesse, ha anche una grossa e antica miniera d'oro. Nella zona
della Chalkidiki ( χαλκός significa rame – la zona si trova a nord della
Grecia, vicino a Sallonicco. Le tre penisole di cui una è il famoso
Monte Athos, la penisola dei monasteri ) ci sono giacimenti di oro
famosi fin dall'antichità.
La
zona delle tre penisole della Chalkidiki è una zona di rilevante pregio
ambientale, la combinazione tra foreste e mare cristallino ne fa un
oasi di bellezza unica.
Sotto
queste foreste secolari sono stati stimati giacimenti per 3.590.000
once di oro pari a 102 tonnellate ovvero un valore di mercato di circa 6
miliardi di dollari, inoltre 736.000 tonnellate di rame che hanno più o
meno lo stesso valore. Quindi un affare complessivo di circa 12
miliardi di dollari.
Per
lunghi periodi lo stato ha dato in gestione l'estrazione dell'oro a
varie aziende fino ad arrivare ai giorni d'oggi. Adesso la gestione è
dell'azienda Ellenikos Chrissos che è controllata per il 95% dalla
Eldorado Gold (multinazionale canadese) e per il 5% dalla AKTOR (un
unione di imprese di costruzione greca) che fa riferimento
all'impresario Bobolas.
Nelle foto due immagini di manifestazioni nel bosco di Skuria.
Per
ogni privatizzazione che vi è stata fino ad oggi in Grecia il copione è
stato il solito, si svende al più basso prezzo possibile le ricchezze
del paese e i prescelti che se le accaparrano vengono accolti come
padroni e come padroni hanno il diritto di fare ciò che vogliono senza
alcun rispetto per l'ambiente e la popolazione del posto. Davanti al Dio
del denaro e al fantomatico sviluppo va bene tutto, e quando dico
tutto, intendo tutto, fino ad arrivare al paradosso dove le parti sono
invertite, chi porta il disastro ecologico e la morte è visto come
salvatore e chi si oppone cercando di salvaguardare la propria salute e
l'ambiente circostante è indicato come irresponsabile, disfattista e
terrorista.
Prima
della Ellenikos Chrissos l'appalto era stato dato ad un'altra azienda
la TVX che nel dicembre del 2003 cesso l'estrazione dichiarando il
fallimento e lasciando senza stipendio tutti i lavoratori. Vi furono
varie manifestazioni dei minatori ad Atene davanti al ministero del
lavoro e alcuni lavoratori si chiusero nella miniera per protesta
attuando uno sciopero della fame. Fu in questo clima di emergenza che
tre giorni prima che scadesse il bando per il nuovo appalto della
miniera, venne formata l'azienda Ellenikos Chrissos. Lo stato assegnò
direttamente l'appalto alla neonata azienda senza fare nessuna gara
(come invece avrebbe dovuto fare), rilevò i diritti per l'estrazione dei
minerali dall'azienda fallita pagandoli 11 milioni di euro e il giorno
dopo le cedette alla Ellenikos Chrissos per la stessa cifra. Il nuovo
appalto venne presentato dal governo come grande successo, soprattutto
perché aveva salvato i posti di lavoro dei minatori. La nuova azienda
appaltatrice si aggiudico un affare da 12 miliardi di dollari pagando 11
milioni di euro per i diritti.
In
realtà dietro a questo accordo si cela un affare molto sporco, tant'è
vero che l'Unione Europea esaminò i passaggi dell'accordo e oltre a
trovare molte scorrettezze valutò che lo stato greco aveva di fatto
svenduto i diritti estrattivi alla Ellenikos Chrissos. Su questo punto
si basa la sentenza dell'Unione Europea che obbliga l'azienda
appaltatrice a risarcire lo stato greco per altri 15,3 milioni di euro
più gli interessi. Pensate che l'allora ministro dell'economia del
governo Pasok, Giorgos Papakostantinou fece ricorso verso questa
sentenza dell'Unione Europea evitando così che una azienda privata
risarcisse lo stato greco. Di fatto Papakostantinou usò il suo ruolo di
ministro e rappresentante dello stato per favorire una azienda privata
ai danni dello stato stesso. Da notare che lo stato greco a quel momento
era già fallito.
La
Ellenikos Chrissos vuole fare due tipi di intervento per l'estrazione,
uno in superficie e l'altro nel sottosuolo. Quello in superficie avrà un
diametro di 700 metri e una profondità di 200 metri, mentre per
l'intervento sotterraneo faranno un tunnel a spirale lungo 25 km che si
spingerà fino ad una profondità di 770 metri. Per fare questo verrà
prosciugata la zona, verranno deviate le falde acquifere provocando una
catastrofe ecologica che non sarà circoscritta alla sola area della
miniera.
Ovviamente
l'interesse dello stato, che spesso coincide perfettamente con quello
dei privati non può stare a sentire le proteste degli abitanti che si
vedono inquinare il proprio ambiente con il materiale di risulto, che
vedranno aumentare le percentuali di morte da tumore grazie ai prodotti
chimici, i metalli pesanti e le particelle che circoleranno
nell'atmosfera ecc.. Cosa volete che gli importi delle raccolte di
firme, delle fiaccolate, dei cortei e delle giornate di studi sul
problema ecologico. Tutto è relativo e soprattutto inferiore
all'interesse verso lo sfruttamento dell'ambiente e delle sue risorse.
L'estrazione
dell'oro e la successiva raffinazione causano un grande inquinamento,
vengono usati prodotti chimici molto pericolosi (cianuro) e soprattutto
si produce una grossa quantità di acqua inquinata che poi verrà
riversata in mare. Un'attività del genere sarebbe dovuta essere
vincolata a stretti parametri ecologici, ad un piano di smaltimento dei
rifiuti tossici, a studi sull'impatto ambientale e invece niente di
tutto questo viene fatto. Per le imprese che hanno messo le mani sopra a
questo affare sarebbe un peccato intaccare i propri profitti
rispettando l'ambiente e le popolazioni locali e poi chi se ne frega,
queste multinazionali vengono da lontano, quando l'oro sarà finito se ne
andranno così come sono arrivate, lasciandosi alle spalle il disastro.
E'
ancora l'ex ministro dell'economia Giorgos Papakostantinou che questa
volta con il nuovo governo del 2011 veste i panni del ministro
dell'ambiente ad approvare i piani di sfruttamento minerario facendo
l'ennesimo favore alla Ellenikos Chrissos. Dopo ventuno giorni da
ministro dell'ambiente approva la concessione per 1788 acri da destinare
alla miniera di Skuria (nel centro di una foresta secolare
incontaminata) e da il permesso per avviare le perizie su altri tre
potenziali siti da aprire nella zona.
L'ambiente
e l'uomo pagheranno un prezzo altissimo per cosa? Per quale motivo? Non
si possono nascondere neanche dietro la scusa dello sviluppo. Il prezzo
da pagare in termini di danno ambientale è enorme, specie se
confrontato con i pochi posti di lavoro che offre. Tutto il resto
dell'economia della zona legata alla montagna e ai boschi, il turismo,
la pastorizia, le apiculture, la pesca in mare e gli allevamenti di
pesce e frutti di mare ecc...saranno definitivamente rovinate da questo
intervento. Anche i lavoratori della miniera vedranno distrutto il
proprio ambiente, solo che loro avranno uno stipendio in cambio di
questa distruzione.
Non
c'è nessun investimento fatto sul territorio, non verrà lasciato niente
di buono per il futuro, queste aziende sono andate li per levare, per
succhiare dalla terra qualcosa a cui l'uomo ha dato un alto potere
simbolico legato ai soldi.
Chi
si illude che lo stato greco e (in teoria la popolazione greca) abbia
una percentuale di guadagno dalle attività estrattive si sbaglia di
grosso. Grazie ad una legge fatta durante la Dittatura dei Colonnelli le
ditte appaltatrici non sono tenute a dare un centesimo allo stato di
tutta la ricchezza che avranno grazie all'estrazione dell'oro. Nessun
governo dal 1974 oggi ha cambiato questa legge.
Pochi
giorni fa, notte tempo, circa una cinquantina di persone a volto
coperto hanno fatto irruzione nello stabilimento e hanno distrutto tutto
ciò che si trovavano davanti. Con bottiglie molotov hanno bruciato
camion, macchinari e uffici di questo sito estrattivo. Sconosciuti sono
gli autori di questa azione che è stata documentata dalle telecamere di
sicurezza.
Lo
stato che per lungo tempo non ha avuto, né occhi, né orecchie davanti
alle proteste degli abitanti si è subito risvegliato e se ancora non
conosce gli esecutori del raid notturno, conosce invece bene tutti
coloro che hanno posto come primaria la questione ecologica e gli addita
come mandanti.
Foto: a sinistra alcuni camion bruciati durante il raid. A destra immagini della miniera.
Dal
governo, dove evidentemente vedono il degrado ambientale come naturale
evoluzione dello sviluppo si sono lamentati chiedono: Come possiamo
pensare che qualcuno venga a investire in Grecia se accadono queste
cose? Subito è partita la repressione, arresti, perquisizioni,
schedatura di massa verso coloro che con coraggio e costanza hanno
difeso per anni il loro ambiente a volto scoperto.
La
questione sta creando una sorta di guerra civile nella zona tra chi non
accetta la distruzione totale dell'ambiente e la perdita del proprio
lavoro grazie alla catastrofe ecologica e chi invece lo ritiene un
prezzo equo da pagare per mantenere il proprio posto di minatore o
perchè come amministratore pubblico ha un suo personale guadagno da
questo investimento privato.
Ancora
una volta lo stato non si preoccupa di salvaguardare il proprio
territorio e di tutelare la salute dei propri cittadini ma pone come
unico e primario interesse la repressione e la criminalizzazione di chi
si batte per un altro tipo di sviluppo che non significhi distruzione
dell'ambiente.
Per tutti coloro che parlano greco consiglio questo video: http://youtu.be/W64D5MuVFlg
Francesco Moretti, 19 febbraio 2013
sopravvivereingrecia.blogspot.com
Pagine
Questo blog vuole informare su come e quanto sta cambiando la vita di tutti i giorni in Grecia. L'intervento del Fondo Monetario Internazionale, BCE e dell'Unione Europea sta riducendo la Grecia a un paese in cui sarà difficile vivere. Non sono un giornalista e su questo blog voglio raccontare la vita di tutti i giorni, la mia esperienza diretta di come siamo costretti a "sopravvivere in grecia".
Alla pagina dei video di questo blog puoi vedere il nuovo documentario CATASTROIKA con sottotitoli in Italiano e il documentario DEBTOCRACY International Version con sottotitoli in inglese. Molto consigliato è anche la video intervista di Monica Benini "La guerra in Europa" che spiega benissimo ciò che sta succedendo alla Grecia. Nuovo video interessantissimo Fascismo inc anche questo in italiano. Seguendo questo link si possono ascoltare una serie di interventi andati in onda su Radio 2 Rai sul tema musicale Rebetiko, tra gli interventi, oltre alla musica si parla di storia, politica ed economia.
Alla pagina dei video di questo blog puoi vedere il nuovo documentario CATASTROIKA con sottotitoli in Italiano e il documentario DEBTOCRACY International Version con sottotitoli in inglese. Molto consigliato è anche la video intervista di Monica Benini "La guerra in Europa" che spiega benissimo ciò che sta succedendo alla Grecia. Nuovo video interessantissimo Fascismo inc anche questo in italiano. Seguendo questo link si possono ascoltare una serie di interventi andati in onda su Radio 2 Rai sul tema musicale Rebetiko, tra gli interventi, oltre alla musica si parla di storia, politica ed economia.