Questo blog vuole informare su come e quanto sta cambiando la vita di tutti i giorni in Grecia. L'intervento del Fondo Monetario Internazionale, BCE e dell'Unione Europea sta riducendo la Grecia a un paese in cui sarà difficile vivere. Non sono un giornalista e su questo blog voglio raccontare la vita di tutti i giorni, la mia esperienza diretta di come siamo costretti a "sopravvivere in grecia".

Alla pagina dei video di questo blog puoi vedere il nuovo documentario CATASTROIKA con sottotitoli in Italiano e il documentario DEBTOCRACY International Version con sottotitoli in inglese. Molto consigliato è anche la video intervista di Monica Benini "La guerra in Europa" che spiega benissimo ciò che sta succedendo alla Grecia. Nuovo video interessantissimo Fascismo inc anche questo in italiano. Seguendo questo link si possono ascoltare una serie di interventi andati in onda su Radio 2 Rai sul tema musicale Rebetiko, tra gli interventi, oltre alla musica si parla di storia, politica ed economia.

venerdì 27 febbraio 2015

Chi ha vinto e chi ha perso?
Una personale valutazione della trattativa tra Grecia e Eurogruppo.

Qui in Grecia stiamo vivendo una guerra di trincea. Simile a quella della Prima Guerra Mondiale. Difficile valutare chi sta vincendo e chi sta perdendo. Sicuramente sembra essere destinata a durare ancora per molto tempo. 
Di sicuro c'è solo che si tratta di una guerra.

disegno di Michalis Koundouris, preso da efsyn.gr
Alcuni hanno criticato il governo per le scelte che ha fatto. Io preferisco aspettare e stare a vedere. Riconosco comunque molte cose positive in ciò che è successo fino ad oggi. Ovviamente anche delle altre che sono negative.
Gran parte delle critiche rivolte al governo sono dovute al fatto che nel primo incontro in cui è stato deciso veramente qualcosa, mi riferisco a quello avvenuto il martedì scorso, non è stato portato a compimento il programma del governo.
C'è già chi punta il dito e accusa il governo con un laconico "ci avete venduto!".
A me questo comportamento sembra quantomeno ingenuo, per non dire di peggio. Penso che si fa presto a fare i rivoluzionari, specialmente senza buttare un occhio alle circostanze e alla situazione nazionale e internazionale in cui si trova la Grecia. 
Intendiamoci bene, anch'io vorrei ottenere tutto e subito. Ma questo è possibile?

Tanto per incominciare, una prima vittoria del governo greco è stata quella di aver eliminato la Troika. Questo mi sembra già una cosa da elencare tra le positive. In questi ultimi anni, i governi che si sono susseguiti, non hanno neanche preso in considerazione la possibilità di chiederne la sostituzione con altri referenti. Per anni la Grecia è stata comandata via e-mail. I tecnici e gli impiegati della Troika, che si presentavano in blocco, correggevano le leggi del governo, punto per punto, virgola per virgola, rimandandole al mittente qualora non fossero di loro gradimento. Il governo attuale si troverà invece a contrattare i provvedimenti che dovrà prendere in incontri separati con i vari referenti politici e ciò amplierà un po' gli stretti margini di contrattazione. Questa, per chi non lo avesse capito, è già una grossa differenza rispetto a prima e questa non è una differenza legata solo alla definizione. Non è stato cambiato il nome alla Troika, è cambiata la modalità e le circostanze in cui si va a contrattare.
Non bisogna inoltre dimenticare che la Grecia è un piccolo stato e in questa contrattazione è sola e isolata. Ha inoltre contro la stragrande maggioranza dell'informazione che tende a screditare il Syriza e i greci. Questo non mi stupisce per niente, è chiaro che sarebbe avvenuto. È la prima volta che in Europa, il clubbino dell'Eurogruppo si trova davanti un governo di sinistra. Le differenze culturali sono enormi, come molto diversi sono i modi di rapportarsi. Tutto questo shock culturale è stato riassunto e banalizzato dalla stampa nella questione "cravatta". Si punta il dito sull'abbigliamento sportivo dei politici greci per screditare le loro proposte. Io mi chiedo, la politica fatta fino ad oggi da questa massa di mostri in cravatta ha portato a qualcosa di positivo?

La Grecia si trova tutt'oggi in un'emergenza umanitaria. Sono migliaia le famiglie che non hanno possibilità di vivere secondo uno standard accettabile. Bisogna ricordarci che migliaia di persone sono senza energia elettrica, senza lavoro, senza assistenza sanitaria, non possono né scaldarsi né alimentarsi adeguatamente. Tra queste migliaia di persone vi sono ovviamente, bambini, anziani, malati etc..
Questa è una seria emergenza a cui il governo sta cercando di porre rimedio. È chiaro che vede questo punto come priorità. Questo lo sta facendo con piccoli passi, piccole vittorie da guerra di trincea. Queste piccole vittorie non cambiano l'esito della guerra, ma per qualcuno sono un'indispensabile boccata di ossigeno. 
Pensate che c'è stato una grande battaglia solo per inserire in questo documento approvato la dicitura "crisi umanitaria". Infatti, l'Eurogruppo si rifiutava di riconoscere che la Troika ha di fatto spinto in maniera deliberata un paese in tale condizioni di indigenza.
Il ministro delle finanze Varoufakis è riuscito a far approvare dall'Eurogruppo una lista di più di cento provvedimenti che il governo greco si impegna a mantenere nei prossimi quattro mesi. Molti di questi punti sono da considerare vittorie. Questa lista, che ha preso immediatamente nome "Lista Varoufakis", va a sostituire il "Memorandum" che fino ad oggi era il manuale dell'austerity e che indicava le riforme imposte dalla Troika.
Ricordiamoci che il precedente governo Samaras, ha perso le elezioni grazie soprattutto alla "macelleria sociale" che ha fermamente sostenuto durante il suo mandato, e questa sconfitta è avvenuta nonostante avesse con se tutta la stampa e la televisione del paese e l'appoggio di molta di quella estera. Se fosse tornato alla guida del paese, risollevato dalla rinnovata fiducia degli elettori, tra i primi provvedimenti già pronti e ordinati dalla Troika ci sarebbero stati: nuovo e ulteriore abbassamento delle pensioni e innalzamento dell'iva nelle isole (una vera e propria stangata per il turismo e gli isolani) e altre migliaia di licenziamenti nel pubblico impiego. Queste tre cose non verranno fatte...e questo lo si può tranquillamente annotare tra le vittorie. 
In questa situazione, dove non c'è sconfitta c'è vittoria. Pensate a tutti quei nuclei familiari che al momento sopravvivono grazie alle pensioni dei nonni. Senza la contrattazione di questo governo, queste pensioni sarebbero state ulteriormente tagliate.

Forse la cosa più importante che è stata raggiunta riguarda il surplus, che per quest'anno era programmato per il 3% e per l'anno prossimo era stato fissato al 4,5%. Nella "Lista Varoufakis" è stato cambiato e rimpiazzato con un generico "secondo le possibilità del paese".
Non vi sarà incremento della pressione fiscale per i poveri e per ciò che resta della classe media, vi sarà un innalzamento dello stipendio minimo, ripristino dei contratti collettivi per i lavoratori, molte misure contro l'evasione fiscale e, cosa più importante, verrà fatta una legge che vieta alle banche di requisire la prima casa a coloro che non possono pagare il mutuo perché hanno perso il lavoro. Questa è una grande vittoria. Da notare che in Spagna e in altri paesi sono già tante le famiglie che si sono viste requisire la casa dalle proprie banche e così sarebbe stato anche in Grecia dall'inizio di quest'anno.
Ci sarà inoltre un riesame delle privatizzazioni in corso e molte delle privatizzazioni previste saranno fermate. Tra le tante ricordo due che sono molto importanti: l'acqua e l'energia elettrica...e anche questa è una grande vittoria.
Tutto quello che è stato fatto fino ad oggi è senz'altro migliorativo della situazione attuale ed è da considerarsi un passo avanti.

Per capire da dove nasce lo scontento nella sinistra greca bisogna fare una ulteriore spiegazione. Ci sono due cose che spesso vengono confuse ma che sono ben diverse ed è bene mantenere separate. Queste due cose sono il "Memorandum", che come ho detto è stato sostituito dalla "Lista Varoufakis", e il "Contratto di Prestito".
Che cos'è il "Contratto di Prestito"? È un insieme di accordi che sono stati firmati dall'ex ministro Venizellos il 12 febbraio del 2012 in occasione dell'inizio del secondo Memorandum. Questo contratto è considerato il più negativo patto che uno stato abbia mai firmato nella storia e sancisce le conseguenze a cui la Grecia si espone in caso che non riesca a pagare il proprio debito. In questo contratto ci sono tre punti che sono particolarmente tremendi e che è bene capire perché.
Il primo è che la Grecia rinuncia al "diritto greco" per la risoluzione delle controversie legate al debito e si affida al "diritto inglese". Il diritto inglese non lascia scampo ed è dichiaratamente per la ragione di colui che ha prestato i soldi. Segue la tradizione coloniale e non lascia ambiti di trattativa. In caso di mancato pagamento i creditori hanno il diritto di prendersi tutto quello che vogliono (terre, isole, immobili, e ogni fonte di ricchezza della Grecia) fino all'estinzione del debito.
Il secondo impone alla Grecia di risolvere le eventuali controverse presso il tribunale del Luxenburgo e non quello di Atene.
Prima di spiegare il terzo punto devo precisare che ogni stato ha un insieme di ricchezze che sono inalienabili, in ogni caso devono restare di proprietà dello stato, succeda quel che succeda. Questo è scritto nei trattati internazionali. Con il terzo punto del "Contratto di Prestito" la Grecia rinuncia esplicitamente a questa inalienabilità, quindi i creditori possono prendersi davvero tutto. Anche ciò che fa parte del patrimonio storico e culturale di questo paese oltre alle risorse per la sopravvivenza.
Il governo è riuscito a cambiare il "Memorandum" e quindi a cercare di trovare una via alternativa all'austerity, ma non ha potuto evitare di estendere il "Contratto di Prestito".
Il ministro greco Varoufakis ha insistito molto per ottenere un accordo diverso dal "Contratto di Prestito", chiamato "Accordo Ponte" che avrebbe dovuto durare sei mesi e portare la Grecia fino a un nuovo accordo diverso dall'attuale.
Purtroppo non si è visto l'aiuto concreto di nessuno degli altri paesi europei. Anche i paesi che più sono colpiti da questa politica filo tedesca e che avrebbero potuto vedere un'occasione nella trattativa della Grecia, in questo momento sono guidati da governi di destra. I rappresentanti di Spagna e Portogallo sono stati tra i più duri nei confronti della Grecia all'interno dell'Eurogruppo. La via alternativa all'austerity imboccata dalla Grecia rovina la piazza a quei governi che la indicano come unica via possibile. Renzi, pur sapendo in che condizione versa l'Italia, si è limitato a regalare una cravatta a Tsipras. Avrebbe fatto bene a ficcarsela in un altro posto la sua cravatta "Made in Italy". Non è certo quello l'aiuto che il primo ministro greco cercava. Se sulla questione austerity e surplus ci sono state alcune aperture da parte di paesi come l'Italia, sulla questione del "Contratto di Prestito" tutti sono stati concordi a lasciarlo così com'è.
Ricordiamoci inoltre che un buon numero di seguaci di Schäuble avrebbe voluto far uscire la Grecia dall'Euro, se non altro per scoraggiare gli altri paesi dell'Europa da eventuali colpi di orgoglio.
Infatti proprio Schäuble ci ha provato in tutti i modi, si è mostrato irremovibile e ha montato una grossa campagna anti-Grecia da dare in pasto all'elettorato tedesco. Schäuble ha volutamente distorto la questione davanti al popolino tedesco, facendo passare il tentativo del governo greco di uscire dall'austerity come tentativo di non voler pagare i propri debiti. Ovviamente la verità è un altra. L'austerity rende matematicamente impossibile che la Grecia possa pagare i propri debiti, ma questo è proprio ciò che vuole Schäuble. Vuole trasformare la Grecia, e in seguito anche altri paesi, in "colonie di debito", cioè paesi schiavi per sempre dei prestiti e quindi in permanente svendita.

Quindi come potete capire la Grecia si trova tra le "Pietre Simpligadi", le famose rocce mobili che nella mitologia schiacciavano le navi di passaggio. La Grecia non si può permettere neanche il lusso di fallire e uscire dall'Euro, altrimenti il debito calcolato in Dracme sarebbe raddoppiato e la Grecia andrebbe ancora più alla deriva perdendo ogni speranza.
In questa situazione il governo greco ha dovuto decidere verso quale priorità rivolgersi. La crisi umanitaria ha avuto la precedenza.

Tanti che sono pronti e disposti a critiche, molto probabilmente non si rendono conto che il punto di rottura della trattativa è molto basso e che in questo momento la Grecia avrebbe solo da rimetterci in una eventuale uscita dall'Euro. Altre alternative non ce ne sono state. Il popolo greco sarebbe stato pronto ad un fallimento del paese? Ha veramente coscienza di ciò che questo comporta? La risposta è no, almeno per il momento.
Tutti coloro, dentro e fuori dalla Grecia, che criticano l'operato del governo lo fanno sulla base di ciò che avrebbe dovuto fare il governo secondo le promesse elettorali. Queste promesse elettorali, secondo loro, sarebbero dovute essere applicate nelle prime settimane di governo...questo vi sembra possibile? E soprattutto che margini di trattativa ha avuto la Grecia? Può sembrare possibile a chi non ha una minima idea di che aria tira in Europa. Ricordiamoci che ben due riunioni dell'Eurogruppo sono finite con una rottura della trattativa e che le posizioni di partenza tra governo greco e gli altri "governi della Germania" sono distantissime. Secondo il ministro delle finanze tedesco Schäuble, la Grecia avrebbe dovuto finire il programma di austerity (Memorandum) così come era stato iniziato e disegnato dalla Troika, oppure uscire dall'Euro.

La situazione è piuttosto complessa, come potete capire,  ed è facile che si creino tensioni e malumori. Chi critica il governo lo fa perché vede nel riconoscimento del Contratto di Prestito la condanna della Grecia. Chi sostiene il governo, riconosce il tentativo di salvare il salvabile e di provare ad arginare l'emergenza umanitaria.
Io penso che più che spendersi in inutili critiche da sinistra verso l'operato del governo in queste prime settimane, sarebbe meglio avere un po' di pazienza e di maturità per valutare ciò che sta succedendo.
Certo, è più facile fare i rivoluzionari e non essere mai soddisfatti. Anche a me vanno stretti gli accordi presi dal governo e avrei voluto l'immediato crollo del capitalismo internazionale e la nascita di un nuovo mondo dove tutti hanno uguale dignità. Ma questo non lo si può raggiungere né con i partiti, né con le elezioni, altrimenti sia gli uni che le altre sarebbero vietate. E soprattutto non lo si può raggiungere in tre settimane. Sta li il ruolo importantissimo dei movimenti che lavorano dal basso, ma ci vuole tempo. Un governo può arrivare fino a dove la trattativa con gli altri lo può portare. Tutto si basa su dei rapporti di forza che al momento sembrano non esserci in Europa.
Temporeggiare e cercare di contenere il danno è la cosa che sta facendo il governo greco e, quando possibile, strappare una piccola vittoria. Aspettando che gli equilibri politici cambino dentro e fuori dalla Grecia.

martedì 24 febbraio 2015

Lista Varoufakis. In attesa della risposta dell'Eurogruppo.

Oggi la risposta dell'Eurogruppo e quindi di Schäuble alla "lista Varoufakis". Questa lista elenca le misure economiche e le riforme che la Grecia propone in alternativa all'imposizione della Troika. Un tentativo di riacquistare una sovranità sul proprio paese, sovranità morta e sepolta in questi anni di governo Nea Dimokratia - Pasok. Un tentativo di ridurre la crisi umanitaria in corso in Grecia.
Non sarà facile. Il rapporto di forza è come quello tra Polifemo e Ulisse...
Per il popolo greco è un momento decisivo. Riassumo lo stato d'animo con questa famosa poesia:

Soldati Popolo Greco

Si sta come
d'autunno
sugli alberi
le foglie

Giuseppe Ungaretti


venerdì 20 febbraio 2015

Oggi il blog sopravvivereingrecia compie tre anni.

Mi ricordo ancora bene il 20 febbraio del 2012 quando a pochi giorni di distanza dalla firma del Memorandum, avvenuta il giorno 12 dello stesso mese, pensai di iniziare a scrivere e descrivere come la Grecia sarebbe cambiata. Questo cambiamento c'è stato ed è stato profondo. In soli tre anni questo paese è arrivato a dover affrontare una vera e propria crisi umanitaria.
Eppure, la miseria in cui è stato spinto non è stata la cosa peggiore. L'imposizione dell'austerity ha portato vari mostri in campo. Il restringimento dei margini democratici ha generato all'aumento della violenza. Quella istituzionale della polizia che non ha perso una singola occasione per picchiare, reprimere, arrestare e mostrare la faccia peggiore e marcia di questa baracca che qualcuno si ostinava a chiamare "democrazia". Quella dei fascisti, che spalleggiati e incentivati dai governi, dalle televisioni e dalla lobbie dei potenti greci hanno cavalcato la crisi economica cercando di guadagnare il più possibile in termini di consenso sociale. Questa propaganda fascista è stata fatta sulla pelle di tanti immigrati e non che hanno pagato con la vita questa follia. Poi c'è stata la violenza, giornaliera e costante dei governi, tra i peggiori quello di Samaras, una vera punizione per la Grecia. Hanno visto nella crisi un'occasione d'oro per arricchirsi velocemente e far guadagnare i propri amici. In maniera collaborativa hanno lavorato con la Troika per distruggere questo paese, hanno cercato di dividerlo, di svenderlo, di umiliarlo.
Se dovessi scegliere un sentimento che ha caratterizzato questo periodo dovrei per forza scegliere la paura. Paura del futuro e paura del dover perdere quel poco che ancora ti è rimasto.
In questi tre anni non ho raccontato solo questo, ho cercato di descrivere anche delle cose positive che proprio grazie alla crisi sono nate. La solidarietà è una di queste. Migliaia di persone si sono organizzate in maniera spontanea per aiutarsi l'uno con l'altro, per trovare nuove e diverse forme di sostentamento che andassero a rimpiazzare ciò che a poco a poco lo stato faceva mancare. Abbiamo vissuto tutti in un grande laboratorio di esperienze dove il confronto e la necessità hanno fatto maturare e riflettere migliaia di persone sui temi portati i ballo dalla crisi. C'è stato un momento di crescita collettiva unico che ha portato alla vittoria su questa paura imposta.
Il primo passo e il più difficile per la società greca è stato realizzare e capire ciò che stava succedendo, fatto questo, è stata una strada in discesa andare in massa verso un cambiamento, una nuova speranza.

Rileggendo i vari post del blog, iniziando dal primo, si può rivivere in maniera cronologica l'evoluzione della crisi e delle sue conseguenze. Sono stati 160.000 i visitatori di sopravvivereingrecia, che hanno letto, commentato, condiviso e pubblicato altrove i gli articoli che descrivono cosa significa nella realtà vivere in Grecia.
Ringrazio tutti voi di cuore. Mi avete seguito con affetto ed interesse. Continuate a farlo perché l'informazione e la comprensione è l'arma più forte che ancora possiamo usare.


mercoledì 18 febbraio 2015

Due pizze alla troika, per cortesia.

Da indiscrezioni giornalistiche intercettate nelle ultime ore sembra che il Greek Humour non sia pienamente apprezzato nel saloncino dell'Eurogruppo.
Infatti lo scerzo del ministro delle finanze greco Yanis Varoufakis sembra non essere stato capito, avrebbe secondo alcuni addirittura generato "disturbo".
In riferimento al servilismo dimostrato dal presidente Dijsselbloem che si è prestato a consegnare il documento scritto e imposto da Schäuble, addirittura sostituendolo all'ultimo minuto con quello di Moscovici, il ministro Varoufakis pare che lo abbia appellato davanti a tutti "delivery boy".

Niente male Yanis.  Mi stai simpatico. Ti invito a cena.

martedì 17 febbraio 2015

Il documento di Schäuble e Dijsselbloem sostituisce a sorpresa il testo di Moscovici"
Pubblicato sull'account twitter del giornalista Paul Mason il documento della discordia

Sul fare del mattino si fa più chiara la situazione che ha gettato scompiglio nel vertice europeo di ieri.
Dalla conferenza stampa del ministro delle finanze greco Y. Varoufakis tenutasi al termine del fallimentare incontro di ieri sera, si capisce che il mancato accordo sarebbe dovuto ad un improvviso cambio della bozza di discussione.
Schäuble e Dijsselbloe. Foto ΑΠΕ ΜΠΕ  presa dal sito www.tvxs.gr
Una prima bozza di discussione era stata preparata da Pierre Moscovici e trovava la disponibilità della parte greca a firmare e a chiudere la questione con un documento che avrebbe messo d'accordo tutti. Ma le carte in tavola sono state cambiate repentinamente e sul tavolo della trattativa è comparso un altro documento, presentato da Jeroen Dijsselbloem.
Il giornalista di Canel 4 Paul Mason, nelle prime ore del mattino, ha pubblicato sul proprio account Twiter due documenti allegati a Moscovici, i due documenti a cui Varoufakis fa riferimento nella conferenza stampa di ieri sarebbero stati sottoscritti dallo stesso in qualsiasi momento. Specialmente il "secondo documento Moscovici", è forse anche migliore e più completo del primo. Si fa addirittura riferimentob a provvedimenti riguardanti l'emergenza umanitaria Grecia. Tali documenti sono stati discussi e scritti in un incontro preliminare avvenuto in precedenza tra Moscovici e Varoufakis.
All'inizio dei lavori dell'Eurogruppo, il presidente Jeroen Dijsselbloem è uscito con un colpo di scena presentando un documento inedito e presumibilmente dettatoli da Schäuble che cambiava completamente le carte in tavola. Il documento di Dijsselbloem è infatti stato scritto in maniera tale che rende impossibile l'avallo dai rappresentanti greci.

Nei due documenti ci sono delle differenze fondamentali che non hanno permesso alla parte greca di poter firmare. In particolare due voci fanno la differenza fondamentale tra le due bozze.
La prima differenza riguarda le formalità con cui si gestisce le questioni tecniche legate al Memorandum; nel documento Moscovici si fa riferimento ad una proroga del contratto di prestito di 6 mesi dove c'è un congelamento delle posizioni dei soggetti interessati e si apre un periodo di trattativa ed elaborazione di nuove soluzioni, mentre nel documento Dijsselbloem si parla di un'estensione del programma della Troika (memorandum) di 6 mesi fino ad arrivare al suo completamento. Ovvero, in questo caso per la Grecia e il suo popolo ridotto all'osso non cambierebbe niente. In questi sei mesi, dove la Grecia dovrebbe ulteriormente spremere i propri cittadini con altri tagli a stipendi, pensioni, posti di lavoro, svendite di beni pubblici, ulteriore innalzamento dell'IVA etc... servirebbero per elaborare un altro eventuale piano che il paese andrebbe a seguire dopo di questo.
La seconda, e più importante differenza riguarda gli obiettivi per il surplus primario: il testo Moskovici dice che le autorità greche "per garantire il surplus primario necessario e le risorse finanziarie necessarie per garantire la sostenibilità del debito" senza definire obiettivi quantitativi. Invece il documento Dijsselbloem si riferisce direttamente alle eccedenze di 3% e il 4,5% come riferimento alle disposizioni pertinenti contenute nell'accordo del Novembre 2012 si legge che le autorità greche garantiranno i "fondi necessari e surplus in modo da garantire sostenibilità del debito in linea retta con gli obiettivi concordati nel novembre 2012 "
  
La figura di Yannis Varoufakis è una cosa inedita nell'Eurogruppo, non solo perché, come amano commentare i giornalisti, non porta la cravatta, ma perché è la prima volta che un'economista che sa benissimo il fatto suo si presenta alle trattative come ministro, dove fino ad ora si sono visti miseri politici che ricoprivano semplicemente il ruolo di ministri delle finanze. In pratica delle "penne" pronte a firmare tutto ciò che gli veniva messo davanti. Una figura come Varoufakis non è neanche lontanamente paragonabile con i suoi predecessori, coloro con cui erano abituati a trattare in Europa fino a poco tempo fa. Vi ricordo che precedentemente la commissione aveva a che fare con Venizellos, la persona più corrotta e ricattabile del mondo, che ha firmato quanto di più dannoso esiste per la Grecia. Poi c'è stato Stournaras, una nullità vestito con giacca e cravatta. Sarebbe stato pessimo averlo anche solo come commercialista, figuriamoci come ministro. 
La signora Merkel infatti vede un grande problema in questo ministro e ne vorrebbe la sostituzione. Si sente ignorante davanti a lui e si sente come una studentessa a lezione.
Il tentativo di screditare il ministro delle finanze greco è forte e lo si fa con ogni mezzo necessario, iniziando dal farlo passare da visionario. Infatti, i sostenitori della linea Troika hanno addirittura negato l'esistenza del documento Moscovici. Dicendo che il documento Dijsselbloem è l'unica bozza presentata e l'unica che la Grecia può accettare. Su come abbia avuto i due documenti Moscovici il giornalista Paul Mason resta il mistero. Molto probabilmente sono stati fotografati da qualche funzionario greco e poi spediti al giornalista inglese. Sono solo supposizioni, invece il dato di fatto è che si è formato un asse capitanato dal ministro delle finanze Schäuble, dove il primo dei discepoli è il presidente dell'Eurogruppo Dijsselbloem e che si sta tirando dietro quasi tutti gli altri membri dell'Europa. Questo asse non vuole assolutamente che si trovi una soluzione e che si aprano degli spazzi per il negoziato e la discussione.   
Ciò che è stato imposto alla Grecia per mezzo del Memorandum non ha precedenti e non può essere comparato con nessun altro provvedimento imposto ad altri paesi in crisi. Quindi è inutile e ipocrita che
Dijsselbloem inizi i suoi discorsi dicendo quanto sono stati diligenti gli altri paesi in crisi che hanno seguito le direttive e quanto si dimostra negligente la Grecia.
Il programma imposto dalla Troika oltre a rivelarsi non effettivo e inutile al fine del risanamento della situazione economica greca, e questo è confermato dal deficit che nonostante i drastici interventi sull'economia resta in costante crescita, ha portato il popolo greco a vivere una vera e propria emergenza umanitaria su tutti i fronti. La situazione attuale è già molto grave e continuare il programma della Troika equivale a distruggere letteralmente la vita di milioni di persone. 
Questo però non sembra minimamente interessare i tecnocrati capitanati da Schäuble e Dijsselbloem che sembrano godere delle pene altrui. Agganciati come sanguisughe alla carne cercano di guadagnare il più possibile dalla loro posizione di potere economico. Il prestito fatto alla Grecia è solo un pretesto per renderla schiava e servile ai voleri delle multinazionali dei vari stati prestatori. Il vero loro guadagno sta nella svendita delle ricchezze della Grecia. Il cambio di governo ha interrotto gli ottimi affari che stavano concludendo. Solo per fare alcuni esempi, pensate che una multinazionale tedesca era infatti pronta a comprare per quattro soldi ben 14 aeroporti sul territorio greco, poi ci sarebbe stata la privatizzazione dell'acqua, dell'energia elettrica e lo smantellamento completo dei servizi sanitari e dell'istruzione. Il tutto condito da ulteriori tagli a stipendi e pensioni.

In pratica, nonostante che le condizioni di vita qui in Grecia siano già disperate, non abbiamo ancora visto niente. Pensate inoltre che in un paese storicamente conservatore come la Grecia, dove la destra ha una lunga tradizione e spesso è stata votata ad occhi chiusi, i sondaggi danno una popolarità del governo altissima. Le stime già alte dei giorni precedenti si sono ulteriormente elevate fino a raggiungere l'80% delle persone concordi con le scelte del governo.
Non solo le autorità greche non devono firmare un proseguo del memorandum, ma viste le condizioni reali del paese, non possono.
 Fallisce la trattativa di oggi. La Grecia non firma il documento imposto da Schäuble.

"Il governo non può firmare un testo che è in chiara opposizione con il mandato ricevuto dagli elettori". Questa è la dichiarazione del governo greco a seguito del fallimento dell'odierna trattativa.
Il governo greco, insieme agli altri componenti dell'Eurogruppo aveva preparato un testo, tale testo,  elaborato in questi giorni di contrattazioni, sarebbe servito da base per intraprendere una trattativa costruttiva che potesse soddisfare tutte le parti.
Improvvisamente oggi, il documento è stato sostituito con uno scritto dalla Germania. 
In quest'ultimo documento si imponeva la continuazione del programma della Troika. Programma che si è rivelato fallimentare sotto il profilo economico e che ha portato il popolo greco ad una emergenza umanitaria e alla perdita di diritti fondamentali democratici. A quanto pare c'è una forte volontà di affossare ogni tipo di trattativa.
Il fatto che Jean Claude Juncker si sia lamentato che dopo il cambio di governo in Grecia si deve rivedere gli accordi ci fa capire che per certa gente la sovranità popolare e le scelte dei singoli stati non hanno nessun peso, anzi sono di intralcio alle decisioni della Troika, che nella concezione di qualcuno dovrebbe governare sopra ogni governo...

giovedì 12 febbraio 2015

In migliaia in piazza a sostegno del governo.
Il 72% dei Greci è soddisfatto della politica di Tsipras in Europa.

Piazza Syntagma, oggi, 12 febbraio 2015
La stazione Syntagma della metropolitana alle ore 18:30
Anche oggi, in molte città della Grecia sono state organizzate manifestazioni in supporto del governo. In migliaia hanno sfidato il freddo di questi giorni per darsi appuntamento nelle varie piazze. Tante persone davvero. Ad Atene, davanti al parlamento si sono concentrate migliaia di persone, la folla gremita invadeva tutta la piazza e varie strade vicine. Anche le immagini di Sallonicco erano impressionanti, una gran folla circondava la torre rotonda simbolo della città. 
Ma le manifestazioni di sostegno al governo si sono verificate anche in tante altre città più piccole. Io sono andato alla manifestazione di Nafplio, dove varie centinaia di persone si sono date appuntamento davanti al comune. Tante facce che non avevo mai visto, tutti più sorridenti dell'altro anno. Essere a manifestare per sostenere la scelta del governo di opporsi alla Troika, non sembra vero. Solo poco tempo fa questa cosa sarebbe stata impensabile e le manifestazioni si facevano per protestare contro il TAIPED (l'agenzia di vendita statale) che aveva messo in vendita spiagge, immobili e siti archeologici. Poi si sono fatte contro le denunce a coloro che avevano partecipato alle manifestazioni contro il TAIPED etc... Mai a favore del governo.
Tutti sanno che sarà dura, nessuno ci regalerà niente. 
Bloccare il piano imposto dalla Troika a questo punto è una cosa difficile e rischiosa, ma non c'è altra alternativa possibile. La Germania si mostra irremovibile, i loro interessi affinché il piano della Troika vada avanti sono enormi. Con determinazione fanno pressione su tutti gli altri governi che evidentemente dimostrano di aver timore della Germania. Anche paesi a cui farebbe comodo un cambiamento delle dinamiche imposte da Berlino non si azzardano a disquisire. 
La Grecia è più o meno isolata sul piano europeo e ha fin'ora trovato il sostegno di pochi paesi. 
Ma il governo non cede. Ha incassato ieri il voto di fiducia presentando un programma che apre degli orizzonti diversi e diametralmente opposti da quelli del governo precedente. Un programma che non ha timore di essere di sinistra. Impensabile pochi mesi fa. Sono rimasti delusi tutti coloro che si aspettavano che il Syriza si sarebbe rimangiato le proprie promesse elettorali che invece sono state ribadite tutte nel programma di governo. Ciò che si teme maggiormente in Europa e che la Germania sta facendo di tutto per fermarlo è "l'effetto Grecia" ovvero il cattivo esempio di ribellione che la Grecia potrebbe dare ad altri popoli d'Europa. 
La politica del governo piace e ha ridato a tanti il gusto di alzare la testa, avere di nuovo una dignità dopo anni di umiliazione.
Un sondaggio dell'Università della Macedonia pubblicato tre giorni fa rileva che il 72% dei greci si trova concorde e soddisfatto della posizione che il governo greco tiene in Europa. E il 79,2% approva il programma di governo in generale. Molti di più di coloro che il Syriza l'hanno votato nelle ultime elezioni. Addirittura il 43% degli elettori di Nea Dimokratia sostiene la politica del governo. Il buon inizio ha subito influito sulle opinioni ed è così che il 75% del popolo greco ritiene che il nuovo governo è determinato ad attuare tutte le promesse elettorali
A Nafplio ho visto tanta gente infreddolita ma serena. Sicurezze non ce ne sono. La bancarotta e l'uscita dall'Europa sono possibilità reali. Ma non importa. 
Qualcosa nella testa delle persone è scattato, la paura è stata superata. Nessuno vuole che il governo torni indietro.

giovedì 5 febbraio 2015

Atene. Piazza Syntagma piena di manifestanti per sostenere il governo.

La foto è stata presa dal quotidiano Ta Nea. http://www.tanea.gr
Giovedì 5 febbraio. Ore 18 circa. Piazza Sintagma di nuovo affollata di persone. 
Vedere questa immagine ci riporta indietro al tempo degli Αγανακτισμένη (Indignati). Quando in migliaia affollavano la piazza Sintagma per protestare contro il governo. Poi furono sgomberati con violenza dalla polizia. Il parlamento fu da li in poi recintato da cancelli e dei pullman pieni di agenti in assetto anti-sommossa stazionavano sempre nei pressi della piazza. Sono rimasti li fino al dicembre appena passato, poliziotti e cancelli, il simbolo del governo Samaras.
Anche oggi c'è tanta gente, ma si sono riuniti a sostegno del governo. Tramite i social network una folla si è data appuntamento per sostenere la ribellione della Grecia al giogo della Troika. 
L'atmosfera è surreale. Neanche un poliziotto in assetto da guerriglia. Neanche un cancello a chiusura del parlamento.
Tra i primissimi provvedimenti del nuovo governo, sono state rimosse le barriere a protezione del parlamento e anche i reparti antisommossa non sono più a contorno con le manifestazioni. 
Questa è la nuova politica del governo per quanto riguarda l'ordine pubblico. Anche nel quartiere di Exarchia sono stati rimossi i presidi di polizia. Atene è stata improvvisamente smilitarizzata. E la gente apprezza. Si respira già un'altra aria.
Intanto, in Europa, la Grecia ha tutti contro e la Merkel non mollerà facilmente l'osso. Questo lo sanno bene le migliaia di persone che oggi sono tornate a invadere piazza Syntagma. Gli affari che le multinazionali tedesche stavano facendo in Grecia erano affari d'oro. Affari imposti alla Grecia dalla Troika e dal governo Samaras. Le pressioni ed i ricatti a finché niente cambi e la Grecia continui ad impoverirsi sono forti. La cosa più temuta è il cattivo esempio che la Grecia potrebbe dare ad altri popoli d'Europa. Ma c'è fiducia e solidarietà da parte della maggioranza del popolo greco a questa sfida lanciata da Tsipras.
Mi è giunta voce che alla televisione italiana le immagini di piazza Sintagma piena di gente siano state commentate così: Grecia: prime proteste contro il governo. Non stento a crederlo...
Per fortuna accade il contrario. 

Questa la traduzione dell'appello che ha convocato migliaia di persone in piazza.
Giovedì 5/2 18:00 Tutti e tutte a Sintagma.
Non ci ricatterete. Non ci inchiniamo. Non abbiamo paura. Non si torna indietro. VINCIAMO