Questo blog vuole informare su come e quanto sta cambiando la vita di tutti i giorni in Grecia. L'intervento del Fondo Monetario Internazionale, BCE e dell'Unione Europea sta riducendo la Grecia a un paese in cui sarà difficile vivere. Non sono un giornalista e su questo blog voglio raccontare la vita di tutti i giorni, la mia esperienza diretta di come siamo costretti a "sopravvivere in grecia".

Alla pagina dei video di questo blog puoi vedere il nuovo documentario CATASTROIKA con sottotitoli in Italiano e il documentario DEBTOCRACY International Version con sottotitoli in inglese. Molto consigliato è anche la video intervista di Monica Benini "La guerra in Europa" che spiega benissimo ciò che sta succedendo alla Grecia. Nuovo video interessantissimo Fascismo inc anche questo in italiano. Seguendo questo link si possono ascoltare una serie di interventi andati in onda su Radio 2 Rai sul tema musicale Rebetiko, tra gli interventi, oltre alla musica si parla di storia, politica ed economia.

domenica 12 luglio 2015

Finisce l'incontro dell'Eurogruppo senza un accordo
I ricatti mafiosi da parte di Schäuble e del ministro finlandese Stubb ostacolano l'accordo

La riunione dell'Eurogruppo di ieri, sabato 11 luglio 2015, si è interrotta dopo otto ore drammatiche per il governo greco. Non è bastato andare a Bruxelles con una proposta tremenda per il popolo greco, dove di fatto si accetta praticamente tutto ciò che solo pochi giorni prima veniva rifiutato con il "no" al referendum.
Le condizioni di discussione e di intesa sono simili a quelle che probabilmente ci furono tra l'esercito nazista e gli abitanti di Marzabotto. Il riferimento al nazismo e alla Linea Gotica non è casuale.
Il presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem, l'unico a dichiarare qualcosa alla fine di questa lunga giornata ha detto: "Abbiamo avuto una profonda discussione delle proposte greche. Il problema di fondo è la fiducia. Abbiamo discusso anche di finanziamenti. È difficile, ma il lavoro continua." 
Secondo alcune informazioni non meglio precisate, ci dovrebbe essere in programma un sessione di dichiarazioni che potrebbe tradursi in un progetto finale, questo potrebbe accadere oggi in serata. Questo eventuale progetto verrebbe poi portato nel vertice allargato di tutti i paesi dell'Europa.
Ieri, per tutta la durata dell'incontro, il ministro tedesco W. Schäuble, spalleggiato e sostenuto dai suoi scagnozzi dei paesi baltici, ha continuato il lavoro intrapreso circa cinque mesi fa, all'inizio delle trattative con il governo Tsipras, ha cioè sistematicamente ostacolato la chiusura delle trattative chiedendo continuamente misure più dure da aggiungere alle già tremende misure contenute nella proposta greca. Come se non bastasse ha sollevato anche un problema di fiducia rispetto alla controparte greca, chiedendo garanzie particolari.
Il ministro W. Schäuble ha reso nota l'esistenza di un progetto del ministero dell'economia tedesco dove si chiede un'uscita di cinque anni della Grecia dalla zona Euro, questa espulsione sarebbe da abbinare ad un programma di aiuti umanitari. In alternativa viene presentato anche un altro programma di tre anni dove lo stato greco sarebbe costretto a dare in pegno delle proprietà per un ammontare di 50 miliardi. Questi piani, non sono stati presentati ufficialmente, sono stati fatti girare a scopo di minaccia, tanto per creare un clima mafioso di ricatto. Restano comunque a portata di mano nel cassetto del ministero dell'economia tedesco.

Come aveva previsto l'ex ministro delle finanze greco Y. Varoufakis in un intervista al Financial Times, questo è l'unico scopo, una vera e propria fissazione del ministro W. Schäuble: il Grexit, un sogno che insegue da mesi. La classica punizione esemplare che veniva fatta dall'esercito nazista per vendicare uno sgarro fatto dalla resistenza. Non solo venivano uccisi prigionieri civili, ma questo doveva avvenire davanti agli occhi dei altri civili che dovevano assistere all'esecuzione. La punizione esemplare era un monito per scoraggiare ogni forma di ribellione. Così viene fatto nei confronti della Grecia. Non bastano mai i passi in avanti che il governo Tsipras sta facendo nel tentativo di arrivare ad un accordo. Lo si vuole punire per aver resistito, lo si vuole umiliare per rendere chiaro a tutti che questa è la sorte che tocca a chi sgarra. Quando i mercati avranno finito con la Grecia, punteranno la prossima vittima, che, vista la sorte toccato al governo greco dovrà pensarci più che bene prima di alzare la testa.

Anche la posizione del ministro finlandese Alexander Stubb ha causato enormi problemi bloccando la trattativa. Il ministro Stubb è stato invitato dal proprio governo a non firmare nessun accordo che deliberi un nuovo programma per la Grecia. Nella coalizione di governo della Finlandia è presente il partito di destra estrema «True Finns» (veri finlandesi) il quale ha minacciato di uscire dalla coalizione di governo in caso venga firmato un accordo con la Grecia. Il mandato che il ministro finlandese ha ricevuto dal proprio governo è molto chiaro e si può riassumere con una parola oramai nota: Grexit.
  
Quando con insistenza un po' tutti i rappresentanti di tutti i paesi rimasticavano la frase detta dalla Merkel, un po' per inerzia un po' per leccare il culo: "La Grecia si deve presentare con delle proposte serie", sembrava a tutti che la Grecia veramente non avesse intenzione di arrivare ad un accordo. Erano solo i greci, isolati più che mai, ad indicare il fallimento di ogni tentativo di intesa in un problema politico. Il punto non sta e non è mai stato nelle riforme da applicare. La Grecia è sempre stata concorde a pagare i propri debiti.  Adesso questa verità è sotto gli occhi di tutti, dimostrando in pieno quanto misera si presenta l'Europa.  
Il problema è politico.

Per quanto riguarda la questione finlandese si possono ipotizzare tre scenari: 
Il primo è che il partito di estrema destra venga convinto a cambiare posizione. 
La seconda ipotesi è che l'alleanza di governo finlandese cambi. 
E la terza ipotesi è che si attivi una clausola nel regolamento del ESM, in modo da non far bloccare tutto dai veti e arrivare ad una soluzione votata a maggioranza. Quest'ultima soluzione comporta un altro problema, verrebbe chiamato nuovamente a partecipare al programma il Fondo Monetario Internazionale, così come ha sempre desiderato il ministro delle finanze tedesco.

Secondo fonti diplomatiche riportate su un articolo pubblicato sul sito tvxs.gr, il ministro francese Michel Sapen, che in questa fase spinge per la conclusione dell'accordo con la Grecia, avrebbe l'appoggio di altri dieci paesi. Dall'altra parte si trovano Schäuble in compagnia del ministro finlandese e slovacco. Altri cinque paesi si mantengono per il momento neutrali.
Il voto nel parlamento greco dove ben 251 parlamentari si sono espressi a sostegno e a garanzia dell'accordo non sembra avere un gran peso per il ministro Schäuble, quest'ultimo sta usando la questione "non fiducia" nel governo greco per rincarare la dose di sacrifici da mettere sulle spalle del popolo greco. È stato infatti chiesto al governo greco di inserire una serie di punti preliminari che vanno dal cambiamento dell'imposta IVA alle privatizzazioni, dal cambiamento del sistema pensionistico alla liberalizzazione delle professioni chiuse.