Questo blog vuole informare su come e quanto sta cambiando la vita di tutti i giorni in Grecia. L'intervento del Fondo Monetario Internazionale, BCE e dell'Unione Europea sta riducendo la Grecia a un paese in cui sarà difficile vivere. Non sono un giornalista e su questo blog voglio raccontare la vita di tutti i giorni, la mia esperienza diretta di come siamo costretti a "sopravvivere in grecia".

Alla pagina dei video di questo blog puoi vedere il nuovo documentario CATASTROIKA con sottotitoli in Italiano e il documentario DEBTOCRACY International Version con sottotitoli in inglese. Molto consigliato è anche la video intervista di Monica Benini "La guerra in Europa" che spiega benissimo ciò che sta succedendo alla Grecia. Nuovo video interessantissimo Fascismo inc anche questo in italiano. Seguendo questo link si possono ascoltare una serie di interventi andati in onda su Radio 2 Rai sul tema musicale Rebetiko, tra gli interventi, oltre alla musica si parla di storia, politica ed economia.

mercoledì 14 maggio 2014

La cementificazione delle coste greche diventa legge.
In questi giorni al voto la legge che permetterà di costruire sulle spiagge.
 
Atene è una delle poche capitali, forse l'unica in Europa, che non ha un vero e proprio centro storico. Accerchiato dal cemento dei palazzi, il Partenone, posto su una collina al centro di Atene, osserva dall'alto il mare di palazzi che lo circonda.
Come fosse un'isola in mezzo al mare, un mare biancastro, un insieme scomposto di terrazze di condomini.
Fatta eccezione per i siti archeologici, che sono senz'altro unici e bellissimi, restano veramente poche tracce del passato. Atene non ha mai avuto un altro tipo di architettura? Perché è cosi?
Alcune testimonianze si possono vedere, sono pressapoco dei ruderi e sono rimasti intrappolati tra un palazzo e l'altro. Sono case neoclassiche, hanno spesso delle linee dolci e appaiono basse accanto ai palazzi di sei o sette piani che gli stanno accanto. Le finestre sono decorate con stucchi e cornici, i tetti, quelli che ancora non sono crollati, hanno delle decorazioni in terra cotta che rifiniscono le tegole, tipiche dell'Attica. Molte volte hanno le porte e le finestre sono chiuse da lamiere o tavole perché sono abbandonate e pericolanti.
Un tempo Atene era tutta così, una bella città fatta di case neoclassiche che contornavano la collina dell'Acropoli.
Già a partire dagli anni cinquanta, grazie alle leggi fatte dal governo dell'allora primo ministro Kostantinos Karamalis, Atene ha visto la sua progressiva distruzione. Erano gli anni immediatamente successivi alla guerra civile e una enorme quantità di persone veniva convogliata nella capitale per questioni di controllo sociale. Venne istituita una legge che incentivava questa distruzione. I proprietari delle piccole case neoclassiche con giardino, potevano dare il loro suolo ad un'impresa edile che una volta rasa al suolo la vecchia casa avrebbe costruito un palazzone di vari piani, al proprietario spettavano tre appartamenti. Successivamente, durante la "Dittatura dei Colonnelli" in pochi anni, una dopo l'altra sono state abbattute quasi tutte le case neoclassiche per fare posto ai palazzi in cemento. Palazzi brutti, costruiti in fretta e male, freddi d'inverno e caldi d'estate. Per questo le loro facciate sono tempestate da condizionatori. Ma non fu solo quella legge a procurare dei grossi danni ad Atene, la Giunta dei Colonnelli portò al potere una classe politico-militare che per anni ha esposto il paese all'intervento incondizionato della parte peggiore della società. Durante questo periodo la parte più becera e attaccata al profitto ha avuto modo di esprimersi liberamente. Più che una dittatura ideologica è stata una dittatura del profitto e della corruzione, la struttura repressiva e militare assecondava e agevolava gli interessi del proprio clan di cementificatori.
Vennero durante questo periodo costruiti tantissimi abusi edilizi, procurando danni irreversibili nella capitale e in tutta la Grecia.
Come spesso avviene in ogni dittatura non viene messa in gioco solo la perdita di libertà di espressione e di pensiero, ma si assiste ad una vera e propria decadenza dei valori civili ed estetici. La sensibilità e il rispetto vengono sostituiti dal profitto e l'interesse.
Cosa ne ha guadagnato Atene? Niente. È stata devastata per sempre, indietro non si può tornare.
Tolò è un paesino sul mare, vicino a Nafplio nella regione dell'Argolida, nel Peloponneso. Prima della dittatura doveva essere un vero splendore, è situato in un golfo e ha una lunga spiaggia. Durante la dittatura fu consentita una vera e propria cementificazione della spiaggia. Palazzi di cinque o sei piani sono stati costruiti a pochi metri dal mare. Queste costruzioni hanno cambiato il movimento naturale del moto ondoso, le onde arrivano e si infrangono direttamente sui muri dei palazzi tornando verso il mare con velocità, questa manomissione del moto naturale delle onde ha provocato un'erosione completa della spiaggia. Attualmente Tolò si presenta più o meno come uno dei quartieri di Atene, l'unica differenza è che è sul mare, la spiaggia non esiste più, dal battito dell'onda ai muri dei palazzi vi sono più o meno tre metri, uno spazio appena sufficiente per sdraiarsi. Sulla sottile striscia di rena rimasta sono visibili i tombini metallici delle fogne dei palazzi. Tolò è diventata una meta di turismo economico e un lampante esempio di come si possa distruggere un posto bello in pochi anni. Gran parte dell'anno e anche dell'estate i palazzoni degli alberghi sono vuoti e sono veramente pochi coloro che decidono di soggiornarvi. È uno dei pochi paesi sul mare a non avere una passeggiata, il mare non è visibile dalla strada centrale perché schermato dai palazzi. Che cosa ha guadagnato l'economia turistica di Tolò da questa cementificazione? Niente, come Atene.
In queste ore il governo Samaras andrà ad approvare una legge micidiale per l'ambiente che nel giro di poco tempo cambierà la faccia della Grecia. Come durante la dittatura, verrà votata una legge che incentiva la distruzione del patrimonio naturalistico della Grecia. L'unica vera ricchezza di questo paese. Che cosa ne guadagnerà la Grecia? Niente!
I turisti che vengono ogni estate attirati dall'indiscutibile bellezza della natura di questo paese cambieranno meta, le spiagge che conoscevano e apprezzavano per la loro bellezza saranno snaturate da strutture in cemento.
La legge in questione infatti permetterà "ogni tipo di intervento infrastrutturale sulla spiaggia", la possibilità di "costruire strutture commerciali in muratura" (come bar e ristoranti), "porticcioli", "piattaforme in cemento" e tutto ciò che verrà ritenuto indispensabile a supporto della struttura turistica. Pensate che la possibilità di cementificare la spiaggia sarà in rapporto al numero di metri quadri della struttura turistica che verrà costruita, più grande è, più camere ha, e più metri cubi di cemento potrà usufruire. Avete un'idea di come cambierà la vostra spiaggia preferita? E la vostra isola preferita?
Ogni spiaggia potrà essere chiusa all'accesso pubblico e venduta ai privati. Fino ad oggi esistevano dei vincoli che regolavano il rapporto tra la spiaggia libera aperta al pubblico e le strutture organizzate come i bagni e i bar. Con questa legge verranno tolti questi vincoli e si verrà a creare una situazione orribile (come quella già presente in molte spiagge italiane, dove grazie alla vicinanza delle strutture balneari è impossibile il libero accesso al mare). Per vedere il mare bisognerà pagare.
Chi sono questi criminali per permettersi di attuare deliberatamente un disastro ecologico di queste dimensioni? Come si permettano di mettere in vendita, di cambiare per sempre una parte importantissima del patrimonio culturale e naturale della Grecia?
Esistono già degli abusi edilizi e delle costruzioni illegali in riva al mare, sono frutto della corruzione e del mal governo. Adesso diventeranno legali. Si perderà quindi anche la lieve speranza che un giorno, un governo fatto da persone più sensibili o da interessi turistici di altro tipo, legati al turismo naturale le faccia rimuovere. Tutto ciò che verrà costruito grazie a questa legge sarà legale e legale resterà anche se un futuro governo deciderà di cambiare legge! E soprattutto mi chiedo, quale rapporto malato vedono tra turismo e distruzione della natura?
Come al solito ci troviamo davanti ad una banda di beceri, di mafiosi che non hanno nessun rispetto per il loro paese, l'unico "amore" che hanno verso la Grecia è rappresentato dai simboli putridi che da una vita sventolano per creare un'identità nazionale vuota e marcia fatta di bandiera e di fanatismo religioso. Perché anche questo governo, come ogni dittatura, ha bisogno di creare un immaginario, un'idea di patria, ottimo per distogliere il popolino dalla distruzione e svendita del proprio paese.