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Questo blog vuole informare su come e quanto sta cambiando la vita di tutti i giorni in Grecia. L'intervento del Fondo Monetario Internazionale, BCE e dell'Unione Europea sta riducendo la Grecia a un paese in cui sarà difficile vivere. Non sono un giornalista e su questo blog voglio raccontare la vita di tutti i giorni, la mia esperienza diretta di come siamo costretti a "sopravvivere in grecia".
Alla pagina dei video di questo blog puoi vedere il nuovo documentario CATASTROIKA con sottotitoli in Italiano e il documentario DEBTOCRACY International Version con sottotitoli in inglese. Molto consigliato è anche la video intervista di Monica Benini "La guerra in Europa" che spiega benissimo ciò che sta succedendo alla Grecia. Nuovo video interessantissimo Fascismo inc anche questo in italiano. Seguendo questo link si possono ascoltare una serie di interventi andati in onda su Radio 2 Rai sul tema musicale Rebetiko, tra gli interventi, oltre alla musica si parla di storia, politica ed economia.
Alla pagina dei video di questo blog puoi vedere il nuovo documentario CATASTROIKA con sottotitoli in Italiano e il documentario DEBTOCRACY International Version con sottotitoli in inglese. Molto consigliato è anche la video intervista di Monica Benini "La guerra in Europa" che spiega benissimo ciò che sta succedendo alla Grecia. Nuovo video interessantissimo Fascismo inc anche questo in italiano. Seguendo questo link si possono ascoltare una serie di interventi andati in onda su Radio 2 Rai sul tema musicale Rebetiko, tra gli interventi, oltre alla musica si parla di storia, politica ed economia.
martedì 30 giugno 2015
Schäuble:"La Grecia resterà per il momento nell'euro, anche se dovesse vincere il "no"
Il ministro delle finanze tedesco ha dichiarato: "La Grecia resterà per il momento nell'euro, anche se dovesse vincere il "no" al referendum. Questa la dichiarazione di Schäuble ai deputati tedeschi,
riportata da Bloomberg.
Secondo alcune indiscrezioni di una agenzia statunitense presente nella riunione a porte chiuse martedì, Schäuble avrebbe detto anche che la Banca Centrale Europea farà tutto il necessario per proteggere l'euro anche se il popolo greco voterà contro l'accodo proposto (imposto) dall'Eurogruppo.
Il ministero delle finanze tedesco ha rifiutato di commentare queste informazioni, aggiunge Bloomberg.
Il ministro delle finanze tedesco ha dichiarato: "La Grecia resterà per il momento nell'euro, anche se dovesse vincere il "no" al referendum. Questa la dichiarazione di Schäuble ai deputati tedeschi,
riportata da Bloomberg.
Secondo alcune indiscrezioni di una agenzia statunitense presente nella riunione a porte chiuse martedì, Schäuble avrebbe detto anche che la Banca Centrale Europea farà tutto il necessario per proteggere l'euro anche se il popolo greco voterà contro l'accodo proposto (imposto) dall'Eurogruppo.
Il ministero delle finanze tedesco ha rifiutato di commentare queste informazioni, aggiunge Bloomberg.
Perdere un'occasione per stare zitti
Matteo Renzi partecipa come protagonista al recital mafioso europeo
Matteo Renzi perde ogni occasione per stare zitto. La reverenza verso la padrona Merkel è così assoluta che invece di non parlare e riflettere su quanto l'Italia avrebbe bisogno di politiche ben diverse dall'austerity, si sbilancia in dichiarazioni mafiose del tipo: "Sarà un referendum tra l'Euro e la Dracma"
Che Renzi sia un grande comunicatore non lo metto in dubbio, il punto è che cosa comunica? Con queste dichiarazioni si schiera apertamente con la linea mafiosa portata avanti da Schäuble e company.
Pochi giorni fa, durante la contrattazione a Bruxelles il gruppo greco aveva presentato una proposta che in molti nell'Eurogruppo avrebbero firmato, per la parte greca sarebbe stata solo una mezza vittoria in quanto, avrebbe portato a casa finalmente un accordo, ma a causa della forte volontà di ottenerlo, aveva inserito nella proposta molte concessioni verso i creditori, infatti la proposta greca sarebbe stata molto costosa per il popolo greco, ma Alexis Tsipras, come ha spiegato nell'intervista di ieri sera, si sarebbe preso tutta la responsabilità di firmarla. Soprattutto per chiudere questo doloroso capitolo durato mesi. Con il loro fare mafioso, ovvero la prassi che da mesi adottano, l'Eurogruppo capitanato dal ministro tedesco Schäuble ha stracciato la proposta greca e ha dato un ultimatum alla Grecia.
"Questa è la proposta da firmare, prendere o lasciare" ed ha rimesso sul tavolo il "Memorandum" così com'era all'inizio della trattativa, addirittura con l'aggiunta di alcuni provvedimenti peggiorativi.
A questo punto, il primo ministro Tsipras ha detto giustamente che in una trattativa tra stati dell'Unione Europea non ci dovrebbero essere "ultimatum" e che questo ultimatum è stato rivolto al futuro del popolo greco ed è bene che il popolo greco risponda. Così è stato promosso il referendum, il popolo viene chiamato a valutare una proposta con un "si" o con un "no". Ovviamente il governo greco sostiene il "no", altrimenti non avrebbe avuto senso tutta questa storia di mesi per cercare di ottenere un accordo migliore e soprattutto delle misure economiche "applicabili" in una situazione drammatica come quella della Grecia attuale. Se vince il "si" la proposta dell'Eurogruppo diventerà legge dello stato greco, se vince il "no" il governo greco è prontissimo a tornare al tavolo della trattativa, come sempre per concedere qualcosa ed ottenere qualcosa, come si fa nelle trattative e non nel ricatto dell'ultimatum. L'uscita della Grecia dall'euro, altrimenti detto "Grexit", in realtà non lo vuole nessuno perché avrebbe un prezzo enorme per l'Europa e si aprirebbero scenari economici non prevedibili. Ciò che veramente vogliono è umiliare, piegare, distruggere la speranza che questa politica dell'austerity che tanto piace a Renzi ed ai suoi padroni si possa cambiare. Questo vogliono. Cancellare il cattivo esempio che la Grecia sta dando agli altri popoli dell'Europa.
Questo, caro Renzi è una grande lezione di democrazia, ma soprattutto un esercizio di stile che il tuo collega Tsipras ti ha dato. Forse ti trovavi molto occupato a scattarti un selfie con il tuo telefonino e non te ne sei neanche accorto, o forse eri anche attento, ma i tuoi limiti ti impediscono di vedere e capire ciò che sta succedendo. Ti schieri dalla parte dei più forti con leggerezza, senza vergogna.
Lo so, non è possibile cambiare la tua faccia e la sua espressione, ma quanto meno potresti provare a dire delle cose più intelligenti.
Matteo Renzi partecipa come protagonista al recital mafioso europeo
Matteo Renzi perde ogni occasione per stare zitto. La reverenza verso la padrona Merkel è così assoluta che invece di non parlare e riflettere su quanto l'Italia avrebbe bisogno di politiche ben diverse dall'austerity, si sbilancia in dichiarazioni mafiose del tipo: "Sarà un referendum tra l'Euro e la Dracma"
Che Renzi sia un grande comunicatore non lo metto in dubbio, il punto è che cosa comunica? Con queste dichiarazioni si schiera apertamente con la linea mafiosa portata avanti da Schäuble e company.
Pochi giorni fa, durante la contrattazione a Bruxelles il gruppo greco aveva presentato una proposta che in molti nell'Eurogruppo avrebbero firmato, per la parte greca sarebbe stata solo una mezza vittoria in quanto, avrebbe portato a casa finalmente un accordo, ma a causa della forte volontà di ottenerlo, aveva inserito nella proposta molte concessioni verso i creditori, infatti la proposta greca sarebbe stata molto costosa per il popolo greco, ma Alexis Tsipras, come ha spiegato nell'intervista di ieri sera, si sarebbe preso tutta la responsabilità di firmarla. Soprattutto per chiudere questo doloroso capitolo durato mesi. Con il loro fare mafioso, ovvero la prassi che da mesi adottano, l'Eurogruppo capitanato dal ministro tedesco Schäuble ha stracciato la proposta greca e ha dato un ultimatum alla Grecia.
"Questa è la proposta da firmare, prendere o lasciare" ed ha rimesso sul tavolo il "Memorandum" così com'era all'inizio della trattativa, addirittura con l'aggiunta di alcuni provvedimenti peggiorativi.
A questo punto, il primo ministro Tsipras ha detto giustamente che in una trattativa tra stati dell'Unione Europea non ci dovrebbero essere "ultimatum" e che questo ultimatum è stato rivolto al futuro del popolo greco ed è bene che il popolo greco risponda. Così è stato promosso il referendum, il popolo viene chiamato a valutare una proposta con un "si" o con un "no". Ovviamente il governo greco sostiene il "no", altrimenti non avrebbe avuto senso tutta questa storia di mesi per cercare di ottenere un accordo migliore e soprattutto delle misure economiche "applicabili" in una situazione drammatica come quella della Grecia attuale. Se vince il "si" la proposta dell'Eurogruppo diventerà legge dello stato greco, se vince il "no" il governo greco è prontissimo a tornare al tavolo della trattativa, come sempre per concedere qualcosa ed ottenere qualcosa, come si fa nelle trattative e non nel ricatto dell'ultimatum. L'uscita della Grecia dall'euro, altrimenti detto "Grexit", in realtà non lo vuole nessuno perché avrebbe un prezzo enorme per l'Europa e si aprirebbero scenari economici non prevedibili. Ciò che veramente vogliono è umiliare, piegare, distruggere la speranza che questa politica dell'austerity che tanto piace a Renzi ed ai suoi padroni si possa cambiare. Questo vogliono. Cancellare il cattivo esempio che la Grecia sta dando agli altri popoli dell'Europa.
Questo, caro Renzi è una grande lezione di democrazia, ma soprattutto un esercizio di stile che il tuo collega Tsipras ti ha dato. Forse ti trovavi molto occupato a scattarti un selfie con il tuo telefonino e non te ne sei neanche accorto, o forse eri anche attento, ma i tuoi limiti ti impediscono di vedere e capire ciò che sta succedendo. Ti schieri dalla parte dei più forti con leggerezza, senza vergogna.
Lo so, non è possibile cambiare la tua faccia e la sua espressione, ma quanto meno potresti provare a dire delle cose più intelligenti.
lunedì 29 giugno 2015
Succede ora nel centro di Atene
29 giugno 2015 Piazza Sintagma, Atene. Questa sera migliaia di persone si sono date appuntamento davanti al parlamento per sostenere il "no" al referendum di domenica prossima. Altre grandi manifestazioni si sono tenute in varie altre città della Grecia. Nella foto una panoramica della piazza. Foto presa da http://www.stokokkino.gr
Aggiunta al post fatta la mattina del 30 giugno. Guardando questa mattina i vari giornali internazionali mi sono reso conto ancora una volta di come la disinformazione impera.
Su un giornale, le foto delle migliaia di persone scese ieri sera in piazza veniva accompagnata dalla didascalia "Manifestazione a favore della Dracma", su un altro "Manifestazione anti-Europa".
Il top è stato raggiunto su un giornale italiano dove l'astuto giornalista titolava
"Manifestazione per il no al referendum"
senza virgolettare la parola "no", quindi stravolgendo il senso della frase, quindi il contenuto della foto, quindi l'intento della manifestazione. Il party della demenza continua...
Aggiunta al post fatta la mattina del 30 giugno. Guardando questa mattina i vari giornali internazionali mi sono reso conto ancora una volta di come la disinformazione impera.
Su un giornale, le foto delle migliaia di persone scese ieri sera in piazza veniva accompagnata dalla didascalia "Manifestazione a favore della Dracma", su un altro "Manifestazione anti-Europa".
Il top è stato raggiunto su un giornale italiano dove l'astuto giornalista titolava
"Manifestazione per il no al referendum"
senza virgolettare la parola "no", quindi stravolgendo il senso della frase, quindi il contenuto della foto, quindi l'intento della manifestazione. Il party della demenza continua...
La faccia come il culo
Questo ciò che occorre per fare queste dichiarazioni
Riporto un pezzo di un intervista a Wolfgang Schäuble, ministro delle finanze tedesco.
"Il governo della Repubblica Federale lavora da anni e da mesi per aiutare la Grecia affinché resti nella zona dell'euro. Ed è quello che abbiamo fatto fino a sabato scorso, poi il governo di Atene ha indetto un referendum chiedendo di votare no alle proposte avanzate dai ministri dell'area euro, compreso quello tedesco. A questo punto è il governo greco deve vedere come si sviluppa la situazione".
Queste affermazioni sono false e chi le afferma si dovrebbe vergognare. Da mesi il ministro delle finanze tedesco porta avanti una battaglia politica personale contro Tsipras e soprattutto contro il governo di sinistra. Più volte in questi mesi un accordo è sembrato a portata di mano ma proprio grazie agli interventi di Schäuble, che hanno condizionato tutto l'eurogruppo, non è mai stato possibile arrivare ad una firma. L'eurogruppo si comporta con vero e proprio fare mafioso. Non c'è altra definizione. La tecnica è quella di snervare la controparte in una estenuante trattativa che non finisce mai perché non c'è la volontà di farla finire. Si è voluto portare questo estenuante gioco fino alla fine di giugno per ricattare la Grecia sia con la scadenza della rata del Fondo Monetario sia con la distruzione della stagione turistica, unica risorsa economica della Grecia. Il Capital Control imposto alle banche greche è solo l'ultimo di una serie di ricatti organizzati per vincere la partita e far approvare al popolo greco ciò che sarà la propria distruzione.
L'accordo proposto è una vigliaccata che come al solito andrà a tagliare le già misere possibilità del popolo greco, stipendi e pensioni già ampiamente tagliate, innalzamento dell'iva. Ulteriori tassazioni etc... Un accordo sicuramente da rifiutare. Sottoporlo al giudizio popolare è una prova di altissimo valore democratico. Guarda caso, Schäuble la vede come una minaccia ed una sfida, è evidentemente impreparato a capire tutto questo, i suoi riferimenti culturali e politici lo impediscano.
In un referendum non c'è mai la certezza di quale risultato uscirà, perché ogni persona può votare ciò che vuole. L'unica maniera per pilotare il voto referendario è quella di creare un clima di ricatto e paura. Esattamente ciò che stanno facendo.
Questo ciò che occorre per fare queste dichiarazioni
Riporto un pezzo di un intervista a Wolfgang Schäuble, ministro delle finanze tedesco.
"Il governo della Repubblica Federale lavora da anni e da mesi per aiutare la Grecia affinché resti nella zona dell'euro. Ed è quello che abbiamo fatto fino a sabato scorso, poi il governo di Atene ha indetto un referendum chiedendo di votare no alle proposte avanzate dai ministri dell'area euro, compreso quello tedesco. A questo punto è il governo greco deve vedere come si sviluppa la situazione".
Queste affermazioni sono false e chi le afferma si dovrebbe vergognare. Da mesi il ministro delle finanze tedesco porta avanti una battaglia politica personale contro Tsipras e soprattutto contro il governo di sinistra. Più volte in questi mesi un accordo è sembrato a portata di mano ma proprio grazie agli interventi di Schäuble, che hanno condizionato tutto l'eurogruppo, non è mai stato possibile arrivare ad una firma. L'eurogruppo si comporta con vero e proprio fare mafioso. Non c'è altra definizione. La tecnica è quella di snervare la controparte in una estenuante trattativa che non finisce mai perché non c'è la volontà di farla finire. Si è voluto portare questo estenuante gioco fino alla fine di giugno per ricattare la Grecia sia con la scadenza della rata del Fondo Monetario sia con la distruzione della stagione turistica, unica risorsa economica della Grecia. Il Capital Control imposto alle banche greche è solo l'ultimo di una serie di ricatti organizzati per vincere la partita e far approvare al popolo greco ciò che sarà la propria distruzione.
L'accordo proposto è una vigliaccata che come al solito andrà a tagliare le già misere possibilità del popolo greco, stipendi e pensioni già ampiamente tagliate, innalzamento dell'iva. Ulteriori tassazioni etc... Un accordo sicuramente da rifiutare. Sottoporlo al giudizio popolare è una prova di altissimo valore democratico. Guarda caso, Schäuble la vede come una minaccia ed una sfida, è evidentemente impreparato a capire tutto questo, i suoi riferimenti culturali e politici lo impediscano.
In un referendum non c'è mai la certezza di quale risultato uscirà, perché ogni persona può votare ciò che vuole. L'unica maniera per pilotare il voto referendario è quella di creare un clima di ricatto e paura. Esattamente ciò che stanno facendo.
Capital Control in Grecia. Stanno riaprendo gradualmente i bancomat
C'è insicurezza nel popolo greco. L'esperienza ha insegnato a pensare al peggio e non al meglio.
Anche per questo nei due giorni passati si è registrato un vero e proprio assalto ai bancomat, molti dei quali sono rimasti a secco. La psicologia del greco medio va in tilt quando si sente solo ed isolato. In genere gli piace, o quanto meno, preferisce essere uguale agli altri.
Mentre in tutta Europa la mobilitazione a sostegno del popolo greco sta crescendo e il referendum indetto dal governo per far valutare l'eventuale accordo direttamente al proprio popolo sta diventando un esempio altissimo di democrazia, qui in Grecia l'informazione sistemica sta lavorando duro per presentare il referendum come una sciagurata pazzia che porterà la Grecia in rovina. È proprio questo che lo rende insicuro. Potete quindi capire che per molti che non hanno accesso alle informazioni dall'estero l'unica verità fruibile è quella della televisione.
Oggi, in maniera graduale stanno riaprendo i bancomat con i nuovi limiti di prelievo imposti dal "Capital Control". Massimo 60 euro al giorno. Le banche resteranno chiuse fino a lunedì 6 luglio, giorno successivo al referendum.
La Banca di Grecia ha annunciato che comunque 70 filiali resteranno aperte per permettere ai pensionati di riscuotere la propria pensione. Secondo alcune informazioni domani potrebbe essere aperta una filiale di ogni banca in ogni capoluogo di provincia.
Per gli stranieri in vacanza in Grecia non ci sono problemi. Per i conti esteri non sono previste in nessun modo limitazioni e i limiti di prelievo restano quelli fissati da ogni cliente con la propria banca.
È in questo clima di ricatto e di tensione che i Greci sono chiamati a riflettere e a decidere sul proprio futuro.
C'è insicurezza nel popolo greco. L'esperienza ha insegnato a pensare al peggio e non al meglio.
Anche per questo nei due giorni passati si è registrato un vero e proprio assalto ai bancomat, molti dei quali sono rimasti a secco. La psicologia del greco medio va in tilt quando si sente solo ed isolato. In genere gli piace, o quanto meno, preferisce essere uguale agli altri.
Mentre in tutta Europa la mobilitazione a sostegno del popolo greco sta crescendo e il referendum indetto dal governo per far valutare l'eventuale accordo direttamente al proprio popolo sta diventando un esempio altissimo di democrazia, qui in Grecia l'informazione sistemica sta lavorando duro per presentare il referendum come una sciagurata pazzia che porterà la Grecia in rovina. È proprio questo che lo rende insicuro. Potete quindi capire che per molti che non hanno accesso alle informazioni dall'estero l'unica verità fruibile è quella della televisione.
Oggi, in maniera graduale stanno riaprendo i bancomat con i nuovi limiti di prelievo imposti dal "Capital Control". Massimo 60 euro al giorno. Le banche resteranno chiuse fino a lunedì 6 luglio, giorno successivo al referendum.
La Banca di Grecia ha annunciato che comunque 70 filiali resteranno aperte per permettere ai pensionati di riscuotere la propria pensione. Secondo alcune informazioni domani potrebbe essere aperta una filiale di ogni banca in ogni capoluogo di provincia.
Per gli stranieri in vacanza in Grecia non ci sono problemi. Per i conti esteri non sono previste in nessun modo limitazioni e i limiti di prelievo restano quelli fissati da ogni cliente con la propria banca.
È in questo clima di ricatto e di tensione che i Greci sono chiamati a riflettere e a decidere sul proprio futuro.
domenica 28 giugno 2015
Grecia. Passa il referendum in parlamento.
Durante la notte è stato approvato il referendum che chiama a decidere il popolo greco sul proprio futuro. La data sarà il 5 luglio 2015. Con 178 voti a favore e 120 contrari il parlamento greco ha confermato la decisione presa poche ore prima dal Consiglio dei Ministri.
Hanno votato a favore i parlamentari dei partiti di governo, Syriza e Anexartiti Ellines. Insieme a loro anche il partito di estrema destra Chrisi Avghi ha sostenuto l'approvazione del referendum.
Contrari, ovviamente Nea Dimokratia e Pasok, che storicamente avrebbero accettato ogni "Memorandum" possibile ed immaginabile proposto dall'Eurogruppo e che mai si sono preoccupati di consultarsi con il proprio popolo per approvare o rifiutare provvedimenti imposti dal governo tedesco (Eurogruppo ndr). Il Potami, il partito neoliberista creato poco prima delle ultime elezioni politiche per ostacolare il Syriza, che ha alla guida un giornalista proveniente dall'area di interesse politico ed economico delle tv private e che viene sostenuto e proposto dall'Eurogruppo come possibile partito di governo al posto del Syriza, ha ovviamente votato contro il referendum. Anche il Potami è d'accordo con l'accettare in maniera incondizionata di ogni imposizione dettata dall'ex-Troika.
Vergognosa anche la posizione del Partito Comunista Greco KKE che ovviamente ha votato contro. Cosa che non mi stupisce per niente. Storicamente ha sempre privilegiato il "ruolo guida del partito" alla libera e personale valutazione del singolo cittadino. Molto probabilmente il 5 luglio sosterrà l'astensionismo. Ingessato nelle proprie posizioni continua a sostenere l'uscita dalla Comunità Europea senza vedere che la questione del referendum è un avvenimento storico e che vada come vada è un importante passo del governo e del popolo greco che potrà esprimersi in prima persona su una cosa così fondamentale per il proprio futuro. Questo referendum non è importante solo per il popolo greco, ma un importante esempio di democrazia per tutti i popoli d'Europa.
Come quasi sempre accade, coloro che sono contrari al far esprimere liberamente gli elettori coincidono con coloro che, ora che si andrà al voto referendario voteranno a favore del "Memorandum". Il primo obiettivo che hanno individuato davanti a loro è stato quello di impedire che il popolo prenda parte in prima persona a queste scelte importantissime che lo riguardano. Evidentemente, come abbiamo visto fino ad alcuni mesi fa, per molti partiti salire al governo non significa rappresentare la volontà espressa dalla maggioranza del proprio popolo, ma al contrario significa privilegiare gli interessi di una piccola casta che in questo caso vede i propri interessi coincidere con quelli contenuti nell'attuale proposta dell'Eurogruppo e nel "Memorandum" imposto dall'allora Troika.
Un altro avvenimento che ritengo importante commentare è il voto a favore del referendum espresso dal partito di estrema destra Chrisi Avghi. Fino ad ora, durante questi mesi di governo di sinistra e di estenuante trattativa il pericolo più grande sono state le possibili energie destabilizzanti che l'estrema destra incoraggiata dalla destra più moderata avrebbero potuto mettere in atto. Il rischio di un improvviso "caos" generato a tavolino per distruggere l'unità interna al paese è sempre stato presente e a tratti evidente. Il fatto che ieri anche i parlamentari di Chrisi Avghi si siano espressi a favore del referendum ricompatta, per quanto possibile, un unità nazionale che in questo momento è molto importante.
Intanto, la notizia del referendum ha spinto molte persone ha ritirare dai propri conti bancari più soldi possibili. Davanti ai bancomat si possono vedere file di cittadini più o meno lunghe. La paura di perderli è tangibile. Il ricordo del trattamento fatto a Cipro è un ricordo sempre molto fresco. Questo, che spesso viene presentato dai mass media come atto di sfiducia dei cittadini verso il proprio governo, è da interpretare invece come atto di paura verso un sistema bancario che evidentemente da tempo non è più sotto totale controllo greco. La gente non si fida di ciò che la Banca Centrale Europea può fare per ricattare e mettere il popolo greco in difficoltà in questo momento cruciale in cui viene chiamato a decidere.
Durante la notte è stato approvato il referendum che chiama a decidere il popolo greco sul proprio futuro. La data sarà il 5 luglio 2015. Con 178 voti a favore e 120 contrari il parlamento greco ha confermato la decisione presa poche ore prima dal Consiglio dei Ministri.
Hanno votato a favore i parlamentari dei partiti di governo, Syriza e Anexartiti Ellines. Insieme a loro anche il partito di estrema destra Chrisi Avghi ha sostenuto l'approvazione del referendum.
Contrari, ovviamente Nea Dimokratia e Pasok, che storicamente avrebbero accettato ogni "Memorandum" possibile ed immaginabile proposto dall'Eurogruppo e che mai si sono preoccupati di consultarsi con il proprio popolo per approvare o rifiutare provvedimenti imposti dal governo tedesco (Eurogruppo ndr). Il Potami, il partito neoliberista creato poco prima delle ultime elezioni politiche per ostacolare il Syriza, che ha alla guida un giornalista proveniente dall'area di interesse politico ed economico delle tv private e che viene sostenuto e proposto dall'Eurogruppo come possibile partito di governo al posto del Syriza, ha ovviamente votato contro il referendum. Anche il Potami è d'accordo con l'accettare in maniera incondizionata di ogni imposizione dettata dall'ex-Troika.
Vergognosa anche la posizione del Partito Comunista Greco KKE che ovviamente ha votato contro. Cosa che non mi stupisce per niente. Storicamente ha sempre privilegiato il "ruolo guida del partito" alla libera e personale valutazione del singolo cittadino. Molto probabilmente il 5 luglio sosterrà l'astensionismo. Ingessato nelle proprie posizioni continua a sostenere l'uscita dalla Comunità Europea senza vedere che la questione del referendum è un avvenimento storico e che vada come vada è un importante passo del governo e del popolo greco che potrà esprimersi in prima persona su una cosa così fondamentale per il proprio futuro. Questo referendum non è importante solo per il popolo greco, ma un importante esempio di democrazia per tutti i popoli d'Europa.
Come quasi sempre accade, coloro che sono contrari al far esprimere liberamente gli elettori coincidono con coloro che, ora che si andrà al voto referendario voteranno a favore del "Memorandum". Il primo obiettivo che hanno individuato davanti a loro è stato quello di impedire che il popolo prenda parte in prima persona a queste scelte importantissime che lo riguardano. Evidentemente, come abbiamo visto fino ad alcuni mesi fa, per molti partiti salire al governo non significa rappresentare la volontà espressa dalla maggioranza del proprio popolo, ma al contrario significa privilegiare gli interessi di una piccola casta che in questo caso vede i propri interessi coincidere con quelli contenuti nell'attuale proposta dell'Eurogruppo e nel "Memorandum" imposto dall'allora Troika.
Un altro avvenimento che ritengo importante commentare è il voto a favore del referendum espresso dal partito di estrema destra Chrisi Avghi. Fino ad ora, durante questi mesi di governo di sinistra e di estenuante trattativa il pericolo più grande sono state le possibili energie destabilizzanti che l'estrema destra incoraggiata dalla destra più moderata avrebbero potuto mettere in atto. Il rischio di un improvviso "caos" generato a tavolino per distruggere l'unità interna al paese è sempre stato presente e a tratti evidente. Il fatto che ieri anche i parlamentari di Chrisi Avghi si siano espressi a favore del referendum ricompatta, per quanto possibile, un unità nazionale che in questo momento è molto importante.
Intanto, la notizia del referendum ha spinto molte persone ha ritirare dai propri conti bancari più soldi possibili. Davanti ai bancomat si possono vedere file di cittadini più o meno lunghe. La paura di perderli è tangibile. Il ricordo del trattamento fatto a Cipro è un ricordo sempre molto fresco. Questo, che spesso viene presentato dai mass media come atto di sfiducia dei cittadini verso il proprio governo, è da interpretare invece come atto di paura verso un sistema bancario che evidentemente da tempo non è più sotto totale controllo greco. La gente non si fida di ciò che la Banca Centrale Europea può fare per ricattare e mettere il popolo greco in difficoltà in questo momento cruciale in cui viene chiamato a decidere.
sabato 27 giugno 2015
Primi commenti al referendum proposto dal governo greco
Il ministro delle finanze tedesco, quel "brav'omo" di Schäuble che veramente ha fatto tutto il possibile per non far andare avanti la trattativa e per trovare una risoluzione che fosse la più umiliante possibile per la Grecia ha commentato: "Non vi è alcuna base per ulteriori negoziati con la Grecia", pur non escludendo soluzioni a sorpresa.
Mentre il ministro delle finanze della finlandese ha descritto l'annuncio del referendum dicendo: "Una sgradevole sorpresa" ed ha poi aggiunto: "chiudiamo la porta a ulteriori negoziati".
Il commissario per gli affari economici Pierre Moskovisi ha dichiarato:"I negoziati sono stati interrotti dall'annuncio di un referendum" ed ha aggiunto:"Il nostro compito è quello di guardare prima la situazione e quindi prendere decisioni. L'Eurogruppo saprà sicuramente assumersi le proprie responsabilità ". Ha inoltre commentato dicendo:" La posizione (dell'Eurogruppo ndr) è sempre stata semplice e positiva. Vogliamo che la Grecia rimanga nella zona euro. Le nostre proposte sono state positive per la Grecia".
Per il momento nessuno che abbia commentato dicendo: "è giusto che il popolo greco, che dovrà subire l'accordo si prenda la responsabilità di votarlo.." Chi sa perché?
Il ministro delle finanze tedesco, quel "brav'omo" di Schäuble che veramente ha fatto tutto il possibile per non far andare avanti la trattativa e per trovare una risoluzione che fosse la più umiliante possibile per la Grecia ha commentato: "Non vi è alcuna base per ulteriori negoziati con la Grecia", pur non escludendo soluzioni a sorpresa.
Mentre il ministro delle finanze della finlandese ha descritto l'annuncio del referendum dicendo: "Una sgradevole sorpresa" ed ha poi aggiunto: "chiudiamo la porta a ulteriori negoziati".
Il commissario per gli affari economici Pierre Moskovisi ha dichiarato:"I negoziati sono stati interrotti dall'annuncio di un referendum" ed ha aggiunto:"Il nostro compito è quello di guardare prima la situazione e quindi prendere decisioni. L'Eurogruppo saprà sicuramente assumersi le proprie responsabilità ". Ha inoltre commentato dicendo:" La posizione (dell'Eurogruppo ndr) è sempre stata semplice e positiva. Vogliamo che la Grecia rimanga nella zona euro. Le nostre proposte sono state positive per la Grecia".
Per il momento nessuno che abbia commentato dicendo: "è giusto che il popolo greco, che dovrà subire l'accordo si prenda la responsabilità di votarlo.." Chi sa perché?
Di solito non posto mai cose che non ho scritto io personalmente su questa pagina del blog, per queste ho riservato una pagina che si chiama contributi dal web, ma oggi ho deciso di farlo per dare massima visibilità a questo testo. Spero venga diffuso il più possibile perché è di una fierezza rara.
Il testo in italiano del proclama di Tsipras per il referendum.
Il testo in italiano del proclama di Tsipras per il referendum.
Venerdi notte 26 giungo 2015
Greche e greci,
da sei mesi il governo greco conduce una battaglia in condizioni di asfissia economica mai vista, con l’obiettivo di applicare il vostro mandato del 25 gennaio a trattare con i partner europei, per porre fine all’austerity e far tornare il nostro paese al benessere e alla giustizia sociale. Per un accordo che possa essere durevole, e rispetti sia la democrazia che le comuni regole europee e che ci conduca a una definitiva uscita dalla crisi.
da sei mesi il governo greco conduce una battaglia in condizioni di asfissia economica mai vista, con l’obiettivo di applicare il vostro mandato del 25 gennaio a trattare con i partner europei, per porre fine all’austerity e far tornare il nostro paese al benessere e alla giustizia sociale. Per un accordo che possa essere durevole, e rispetti sia la democrazia che le comuni regole europee e che ci conduca a una definitiva uscita dalla crisi.
In tutto questo periodo di
trattative ci è stato chiesto di applicare gli accordi di memorandum
presi dai governi precedenti, malgrado il fatto che questi stessi siano stati
condannati in modo categorico dal popolo greco alle ultime elezioni. Ma neanche
per un momento abbiamo pensato di soccombere, di tradire la vostra fiducia.
Dopo cinque mesi di trattative molto
dure, i nostri partner, sfortunatamente, nell’eurogruppo dell’altro
ieri (giovedì n.d.t.) hanno consegnato una proposta di ultimatum
indirizzata alla Repubblica e al popolo greco. Un ultimatum che è
contrario, non rispetta i principi costitutivi e i valori dell’Europa, i
valori della nostra comune casa europea. È stato chiesto al governo
greco di accettare una proposta che carica nuovi e insopportabili pesi
sul popolo greco e minaccia la ripresa della società e
dell’economia, non solo mantenendo l’insicurezza generale, ma anche
aumentando in modo smisurato le diseguaglianze sociali.
La proposta delle istituzioni
comprende misure che prevedono una ulteriore deregolamentazione del mercato del
lavoro, tagli alle pensioni, nuove diminuzioni dei salari del settore pubblico
e anche l’aumento dell’IVA per i generi alimentari, per il settore
della ristorazione e del turismo, e nello stesso tempo propone
l’abolizione degli alleggerimenti fiscali per le isole della Grecia.
Queste misure violano in modo diretto le conquiste comuni europee e i diritti
fondamentali al lavoro, all’eguaglianza e alla dignità; e sono la
prova che l’obiettivo di qualcuno dei nostri partner delle istituzioni
non era un accordo durevole e fruttuoso per tutte le parti ma
l’umiliazione di tutto il popolo greco.
Queste proposte mettono in evidenza l’attaccamento del Fondo Monetario Internazionale a una politica di austerity dura e vessatoria, e rendono più che mai attuale il bisogno che le leadership europee siano all’altezza della situazione e prendano delle iniziative che pongano finalmente fine alla crisi greca del debito pubblico, una crisi che tocca anche altri paesi europei minacciando lo stesso futuro dell’unità europea.
Queste proposte mettono in evidenza l’attaccamento del Fondo Monetario Internazionale a una politica di austerity dura e vessatoria, e rendono più che mai attuale il bisogno che le leadership europee siano all’altezza della situazione e prendano delle iniziative che pongano finalmente fine alla crisi greca del debito pubblico, una crisi che tocca anche altri paesi europei minacciando lo stesso futuro dell’unità europea.
Greche e greci,
in questo momento pesa su di noi una
responsabilità storica davanti alle lotte e ai sacrifici del popolo
greco per garantire la
Democrazia e la sovranità nazionale, una
responsabilità davanti al futuro del nostro paese. E questa
responsabilità ci obbliga a rispondere all’ultimatum secondo la
volontà sovrana del popolo greco.
Poche ore fa (venerdì sera
n.d.t.) si è tenuto il Consiglio dei Ministri al quale avevo proposto un
referendum perché sia il popolo greco sovrano a decidere. La mia
proposta è stata accettata all’unanimità.
Domani (oggi n.d.t.) si terrà l’assemblea plenaria del parlamento per deliberare sulla proposta del Consiglio dei Ministri riguardo la realizzazione di un referendum domenica 5 luglio che abbia come oggetto l’accettazione o il rifiuto della proposta delle istituzioni.
Domani (oggi n.d.t.) si terrà l’assemblea plenaria del parlamento per deliberare sulla proposta del Consiglio dei Ministri riguardo la realizzazione di un referendum domenica 5 luglio che abbia come oggetto l’accettazione o il rifiuto della proposta delle istituzioni.
Ho già reso nota questa
nostra decisione al presidente francese, alla cancelliera tedesca e al
presidente della Banca Europea, e domani con una mia lettera chiederò ai
leader dell’Unione Europea e delle istituzioni un prolungamento di pochi
giorni del programma (di aiuti n.d.t.) per permettere al popolo greco di
decidere libero da costrizioni e ricatti come è previsto dalla
Costituzione del nostro paese e dalla tradizione democratica dell’Europa.
Greche e greci,
a questo ultimatum ricattatorio che
ci propone di accettare una severa e umiliante austerity senza fine e senza
prospettiva di ripresa sociale ed economica, vi chiedo di rispondere in
modo sovrano e con fierezza, come insegna la storia dei greci. All’autoritarismo
e al dispotismo dell’austerity persecutoria rispondiamo con democrazia,
sangue freddo e determinazione.
La Grecia è il paese
che ha fatto nascere la democrazia, e perciò deve dare una risposta
vibrante di Democrazia alla comunità europea e internazionale.
E prendo io personalmente
l’impegno di rispettare il risultato di questa vostra scelta democratica
qualsiasi esso sia.
E sono del tutto sicuro che la
vostra scelta farà onore alla storia della nostra patria e
manderà un messaggio di dignità in tutto il mondo.
In questi momenti critici dobbiamo
tutti ricordare che l’Europa è la casa comune dei suoi popoli. Che
in Europa non ci sono padroni e ospiti.
La Grecia è e rimarrà una parte
imprescindibile dell’Europa, e l’Europa è parte
imprescindibile della Grecia. Tuttavia un’Europa senza democrazia
sarà un’Europa senza identità e senza bussola.
Vi chiamo tutti e tutte con spirito
di concordia nazionale, unità e sangue freddo a prendere le decisioni di
cui siamo degni. Per noi, per le generazioni che seguiranno, per la storia dei
greci.
Per la sovranità e la
dignità del nostro popolo.
Alexis Tsipras
Referendum fissato per il 5 luglio 2015
I greci chiamati a decidere sul proprio futuro
Questa è una storia iniziata il 25 gennaio del 2015 con le ultime elezioni politiche. In quelle elezioni una cosa più unica che rara successe, un governo di sinistra è andato al governo in Europa.
Inizia tutto da questo strano caso. Qualcosa che ha gettato scompiglio nell'Europa conservatrice, neoliberista e filo austerity che ben conosciamo.
Lunghi e stressanti mesi di trattativa non sono serviti a niente. Il governo greco ha cercato fino all'ultimo di arrivare ad un accordo che non significasse la rovina del proprio popolo. Ha cambiato e di molto il proprio programma limando e tagliando pezzi dalle proprie posizioni di partenza in virtù di un accordo che gli altri, la controparte, non intendevano raggiungere dall'inizio.
L'Eurogruppo, schiacciato e asservito al volere del governo tedesco, il Fondo Monetario Internazionale, la lobbie europea delle banche, l'opposizione interna alla Grecia, di destra e di sinistra, tutti i canali televisivi privati greci e gran parte della carta stampata hanno lavorato sistematicamente per la cosiddetta "Parentesi Syriza" ovvero, non potendo apertamente imporre la caduta dell'unico governo di sinistra europeo hanno cercato di provocarne il suicidio, di provocare la chiusura di un'esperienza diversa ed inedita nel panorama europeo. Ovviamente questa esperienza del governo greco avrebbe dovuto esaurirsi e spegnersi nella peggiore delle maniere, soprattutto per scongiurare il ripetersi di cose simili nel resto dell'Europa. Qual'è la peggiore delle maniere? Firmare un accordo che avrebbe incanalato il proprio popolo in una strada senza uscita, snaturando e cancellando la differenza che questo governo ha rispetto a quelli precedenti. Tutti gli altri governi hanno sempre deciso sulla testa del proprio popolo. La storia passata e quella recente sono piene di esempi in questo senso.
Tanto per fare un esempio tra i tanti, il famigerato "Contratto di Prestito", contratto che fissa i termini della restituzione del prestito imposto alla Grecia per "salvarsi", che fu firmato dall'allora ministro delle finanze Venizellos, sancisce che la Grecia accetta il diritto inglese per le eventuali controverse, che in caso di non restituzione del prestito i creditori possono prendersi tutto, compresi anche quei beni inalienabili di un popolo, che appartengono al patrimonio e all'identità culturale della Grecia. Un accordo così tremendo non fu firmato neanche per l'Argentina. Anche questo, fu firmato sopra la testa del popolo greco, senza chiedere niente a nessuno.
E adesso che l'attuale governo ha indetto un referendum per far scegliere al proprio popolo che strada prendere e decidere del proprio futuro, viene appellato come "irresponsabile" dall'opposizione di destra. Chiaramente, per Samaras e Venizellos e i vari altri... la responsabilità di un governo è sempre stata misurata con l'incondizionato accordo con il volere del più forte, con l'interesse del più ricco.
Rimettere la decisione al popolo e farlo scegliere sul proprio destino è sbagliato. Secondo loro.
In questo differisce l'attuale governo. La cosa più inedita è far scegliere il popolo. Di questo hanno veramente paura in Europa.
I greci chiamati a decidere sul proprio futuro
Questa è una storia iniziata il 25 gennaio del 2015 con le ultime elezioni politiche. In quelle elezioni una cosa più unica che rara successe, un governo di sinistra è andato al governo in Europa.
Inizia tutto da questo strano caso. Qualcosa che ha gettato scompiglio nell'Europa conservatrice, neoliberista e filo austerity che ben conosciamo.
Lunghi e stressanti mesi di trattativa non sono serviti a niente. Il governo greco ha cercato fino all'ultimo di arrivare ad un accordo che non significasse la rovina del proprio popolo. Ha cambiato e di molto il proprio programma limando e tagliando pezzi dalle proprie posizioni di partenza in virtù di un accordo che gli altri, la controparte, non intendevano raggiungere dall'inizio.
L'Eurogruppo, schiacciato e asservito al volere del governo tedesco, il Fondo Monetario Internazionale, la lobbie europea delle banche, l'opposizione interna alla Grecia, di destra e di sinistra, tutti i canali televisivi privati greci e gran parte della carta stampata hanno lavorato sistematicamente per la cosiddetta "Parentesi Syriza" ovvero, non potendo apertamente imporre la caduta dell'unico governo di sinistra europeo hanno cercato di provocarne il suicidio, di provocare la chiusura di un'esperienza diversa ed inedita nel panorama europeo. Ovviamente questa esperienza del governo greco avrebbe dovuto esaurirsi e spegnersi nella peggiore delle maniere, soprattutto per scongiurare il ripetersi di cose simili nel resto dell'Europa. Qual'è la peggiore delle maniere? Firmare un accordo che avrebbe incanalato il proprio popolo in una strada senza uscita, snaturando e cancellando la differenza che questo governo ha rispetto a quelli precedenti. Tutti gli altri governi hanno sempre deciso sulla testa del proprio popolo. La storia passata e quella recente sono piene di esempi in questo senso.
Tanto per fare un esempio tra i tanti, il famigerato "Contratto di Prestito", contratto che fissa i termini della restituzione del prestito imposto alla Grecia per "salvarsi", che fu firmato dall'allora ministro delle finanze Venizellos, sancisce che la Grecia accetta il diritto inglese per le eventuali controverse, che in caso di non restituzione del prestito i creditori possono prendersi tutto, compresi anche quei beni inalienabili di un popolo, che appartengono al patrimonio e all'identità culturale della Grecia. Un accordo così tremendo non fu firmato neanche per l'Argentina. Anche questo, fu firmato sopra la testa del popolo greco, senza chiedere niente a nessuno.
E adesso che l'attuale governo ha indetto un referendum per far scegliere al proprio popolo che strada prendere e decidere del proprio futuro, viene appellato come "irresponsabile" dall'opposizione di destra. Chiaramente, per Samaras e Venizellos e i vari altri... la responsabilità di un governo è sempre stata misurata con l'incondizionato accordo con il volere del più forte, con l'interesse del più ricco.
Rimettere la decisione al popolo e farlo scegliere sul proprio destino è sbagliato. Secondo loro.
In questo differisce l'attuale governo. La cosa più inedita è far scegliere il popolo. Di questo hanno veramente paura in Europa.
venerdì 26 giugno 2015
Venerdì 26 giugno. Ancora una soluzione tra Eurogruppo e governo greco non c'è. Come da un po' di tempo è già chiaro, la Grecia ha a che fare con una banda di mafiosi. Il gioco è scorretto. Le dichiarazioni dei vari protagonisti sono divise tra minacce, ultimatum e ottimismo con il risultato che non ci si capisce più niente. Comunque la vignetta qui sopra spiega meglio di tante parole...
sabato 20 giugno 2015
Anche alla Germania converrebbe trattare.
Il danno che la Germania riceverebbe in caso di un default greco ammonta a 85,2 miliardi di euro. Questo dato è reso noto dal l'ispettorato economico tedesco «Wirtschaftswoche» che cita un calcolo condotto dall'istituto di ricerca economico (Ifo). Secondo questa ricerca, l'Euro zona, in caso di Default greco riceverebbe un danno complessivo di 305 miliardi di euro.
Ogni contribuente tedesco andrebbe a perdere 1.055 euro, in Luxenburgo il danno per ogni contribuente è stimato in 1.637 euro, mentre in Olanda sarebbe di 1099 euro, in Francia di 989 euro e ogni lettone 250 euro.
Il danno che la Germania riceverebbe in caso di un default greco ammonta a 85,2 miliardi di euro. Questo dato è reso noto dal l'ispettorato economico tedesco «Wirtschaftswoche» che cita un calcolo condotto dall'istituto di ricerca economico (Ifo). Secondo questa ricerca, l'Euro zona, in caso di Default greco riceverebbe un danno complessivo di 305 miliardi di euro.
Ogni contribuente tedesco andrebbe a perdere 1.055 euro, in Luxenburgo il danno per ogni contribuente è stimato in 1.637 euro, mentre in Olanda sarebbe di 1099 euro, in Francia di 989 euro e ogni lettone 250 euro.
venerdì 19 giugno 2015
Si continua a trattare tra terrorismo mediatico e minacce.
La situazione è in rapida evoluzione ed è difficile scrivere qualcosa che non sia già scritto in altri articoli. Inoltre, c'è da dire che rispetto ai giorni precedenti non sono cambiate poi molto le cose, si continua a trattare. Ovviamente tutti i falchi sostenitori del neoliberismo e del Memorandum non perdono occasione per ribadire quanto sia importante che la Grecia resti nell'euro, pur non facendo niente per creare questa condizione. I margini della trattativa sono ancora distanti. Dalla parte dell'eurogruppo e quindi di Schäuble si continua a chiedere l'applicazione del Memorandoum così come era stato previsto dal governo Samaras, con l'aggiunta di alcune cose peggiorative. Esattamente come se tutti questi mesi di contrattazione non fossero esistiti. Si chiede a gran voce al governo greco di fare passi indietro rispetto alle "linee rosse" cioè di accettare ulteriori tagli a stipendi e pensioni, ampiamente tagliate in questi anni. Di aumentare le tariffe elettriche del 10 % e alzare ulteriormente l'imposta iva su tutti i prodotti, cancellando le differenze dell'imposta sui prodotti più indispensabili. Quindi anche i farmaci, i generi alimentari etc...avrebbero un repentino rincaro. Queste e altre cose sono considerate "linee rosse" dal governo greco ovvero invalicabili. In una situazione catastrofica come questa attuale, concedere queste misure sarebbe la botta finale per la Grecia e il governo fa bene a usare ogni mezzo per resistere.
Dall'altra parte, insieme a Schäuble, eurogruppo, il Fondo Monetario Internazionale ci sono tutti i canali televisivi privati greci che si sono visti tassare per la prima volta nella storia della Grecia e adesso sferrano l'attacco finale al governo greco. Tutti i canali fanno terrorismo e ventiquattro ore su ventiquattro attaccano il governo cercando di screditarlo usando ogni mezzo. L'obiettivo è quello di sottrarre consensi al governo. Potrebbe sembrare facile farlo, ma in realtà non lo è. Non lo è nonostante la disequalianza delle forze in campo. Il popolo greco sa di non avere più niente da perdere e anche i drammatici scenari presentati dalle tv private rispetto ad un'uscita dall'euro non hanno tutto l'effetto che dovrebbero avere. Tra avere gli stipendi ridotti grazie al ritorno alla Dracma e averli ridotti grazie all'applicazione del Memorandoum, la gente sembra preferire il mantenimento di una dignità che il governo tedesco vuole piegare ad ogni costo.
Vuole piegarla per cancellare in ogni modo il "cattivo esempio" che la Grecia potrebbe dare. Vuole piegarla per dimostrare all'elettorato spagnolo di Podemos che quella di cambiare le regole dell'austerity e dello strapotere della finanza, del capitale, delle multinazionali non è una strada percorribile.
La tecnica mediatica del "blocco Schäuble" è quella di pretendere l'impossibile, poi, da questo impossibile vengono limate alcune cosette. In base a queste simboliche limature dell'impossibile viene poi chiesto alla Grecia, che già ha limato circa l'80 % delle sue richieste di partenza, di fare ulteriori concessioni al neoliberismo. Il governo greco sa di non poterlo fare, e ciò gli permette di mantenere una relativa serenità e dignità verso il proprio popolo. Alcuni giorni fa, il governo, durante una delle tante controproposte ha cercato di barattare il taglio delle pensioni e degli stipendi con il taglio della spesa per gli armamenti, in modo da far tornare i conti senza provocare altra macelleria sociale. In Grecia, la spesa per gli armamenti è stata tenuta altissima da tutti i governi precedenti, un po' grazie alla permanente tenzione con la Turchia, ma soprattutto per via degli ottimi rapporti di corruzione che i precedenti politici greci hanno mantenuto con le multinazionali tedesche, produttrici di armi. Ovviamente la proposta di tagliare le spese militari è stata rigettata immediatamente perché non segue gli interessi delle multinazionali e del governo tedesco.
Questa cosa, dovrebbe essere vergognosa per Schäuble e tutto il governo tedesco se solo avessero un briciolo di onestà. Questa onestà non ce l'hanno ed è per questo che in Germania questa notizia, e tante altre vengono tenute segrete al popolino tedesco che ancora pensa di pagare con il proprio lavoro le pensioni e gli stipendi dei greci.
Intanto ad Atene si alternano manifestazioni di solidarietà verso il governo, che chiedono di non retrocedere, di non concedere altro all'austerità ed altre, promosse dai neoliberisti che con il pullman organizzati e pagati da coloro che vedono un guadagno nell'applicazione del Memorandum portano in piazza la parte peggiore del popolo greco.
La situazione è in rapida evoluzione ed è difficile scrivere qualcosa che non sia già scritto in altri articoli. Inoltre, c'è da dire che rispetto ai giorni precedenti non sono cambiate poi molto le cose, si continua a trattare. Ovviamente tutti i falchi sostenitori del neoliberismo e del Memorandum non perdono occasione per ribadire quanto sia importante che la Grecia resti nell'euro, pur non facendo niente per creare questa condizione. I margini della trattativa sono ancora distanti. Dalla parte dell'eurogruppo e quindi di Schäuble si continua a chiedere l'applicazione del Memorandoum così come era stato previsto dal governo Samaras, con l'aggiunta di alcune cose peggiorative. Esattamente come se tutti questi mesi di contrattazione non fossero esistiti. Si chiede a gran voce al governo greco di fare passi indietro rispetto alle "linee rosse" cioè di accettare ulteriori tagli a stipendi e pensioni, ampiamente tagliate in questi anni. Di aumentare le tariffe elettriche del 10 % e alzare ulteriormente l'imposta iva su tutti i prodotti, cancellando le differenze dell'imposta sui prodotti più indispensabili. Quindi anche i farmaci, i generi alimentari etc...avrebbero un repentino rincaro. Queste e altre cose sono considerate "linee rosse" dal governo greco ovvero invalicabili. In una situazione catastrofica come questa attuale, concedere queste misure sarebbe la botta finale per la Grecia e il governo fa bene a usare ogni mezzo per resistere.
Dall'altra parte, insieme a Schäuble, eurogruppo, il Fondo Monetario Internazionale ci sono tutti i canali televisivi privati greci che si sono visti tassare per la prima volta nella storia della Grecia e adesso sferrano l'attacco finale al governo greco. Tutti i canali fanno terrorismo e ventiquattro ore su ventiquattro attaccano il governo cercando di screditarlo usando ogni mezzo. L'obiettivo è quello di sottrarre consensi al governo. Potrebbe sembrare facile farlo, ma in realtà non lo è. Non lo è nonostante la disequalianza delle forze in campo. Il popolo greco sa di non avere più niente da perdere e anche i drammatici scenari presentati dalle tv private rispetto ad un'uscita dall'euro non hanno tutto l'effetto che dovrebbero avere. Tra avere gli stipendi ridotti grazie al ritorno alla Dracma e averli ridotti grazie all'applicazione del Memorandoum, la gente sembra preferire il mantenimento di una dignità che il governo tedesco vuole piegare ad ogni costo.
Vuole piegarla per cancellare in ogni modo il "cattivo esempio" che la Grecia potrebbe dare. Vuole piegarla per dimostrare all'elettorato spagnolo di Podemos che quella di cambiare le regole dell'austerity e dello strapotere della finanza, del capitale, delle multinazionali non è una strada percorribile.
La tecnica mediatica del "blocco Schäuble" è quella di pretendere l'impossibile, poi, da questo impossibile vengono limate alcune cosette. In base a queste simboliche limature dell'impossibile viene poi chiesto alla Grecia, che già ha limato circa l'80 % delle sue richieste di partenza, di fare ulteriori concessioni al neoliberismo. Il governo greco sa di non poterlo fare, e ciò gli permette di mantenere una relativa serenità e dignità verso il proprio popolo. Alcuni giorni fa, il governo, durante una delle tante controproposte ha cercato di barattare il taglio delle pensioni e degli stipendi con il taglio della spesa per gli armamenti, in modo da far tornare i conti senza provocare altra macelleria sociale. In Grecia, la spesa per gli armamenti è stata tenuta altissima da tutti i governi precedenti, un po' grazie alla permanente tenzione con la Turchia, ma soprattutto per via degli ottimi rapporti di corruzione che i precedenti politici greci hanno mantenuto con le multinazionali tedesche, produttrici di armi. Ovviamente la proposta di tagliare le spese militari è stata rigettata immediatamente perché non segue gli interessi delle multinazionali e del governo tedesco.
Questa cosa, dovrebbe essere vergognosa per Schäuble e tutto il governo tedesco se solo avessero un briciolo di onestà. Questa onestà non ce l'hanno ed è per questo che in Germania questa notizia, e tante altre vengono tenute segrete al popolino tedesco che ancora pensa di pagare con il proprio lavoro le pensioni e gli stipendi dei greci.
Intanto ad Atene si alternano manifestazioni di solidarietà verso il governo, che chiedono di non retrocedere, di non concedere altro all'austerità ed altre, promosse dai neoliberisti che con il pullman organizzati e pagati da coloro che vedono un guadagno nell'applicazione del Memorandum portano in piazza la parte peggiore del popolo greco.
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