Perché il Syriza si è alleato con un partito di destra?
La situazione greca spiegata ai bambini. Articolo didascalico teso a fare chiarezza.
Dalla formazione del nuovo governo greco non c'è stato italiano con cui ho parlato che non mi abbia chiesto informazioni e chiarimenti sugli alleati di governo di Syriza. Per questo e per altri motivi è con una certa urgenza che vado a scrivere quanto segue.
Come tutti oramai sapranno, il Syriza, nonostante lo storico risultato elettorale che ha avuto domenica (ricordo a tutti che ha raccolto più del 36% dei voti), non ha raggiunto quel numero di seggi parlamentari che gli avrebbe permesso di governare in autonomia il paese. La quota di seggi minimi per governare da solo sarebbe stata 151, mentre con il suo 36% dei voti si è fermato a 149. Questo rende indispensabile un alleanza di governo con un altro partito.
Ovviamente questa alleanza il Syriza può farla con un partito tra quelli che hanno passato lo sbarramento del 3% e che adesso si trovano rappresentati in parlamento.
Oltre al Syriza, che ha come gia detto 149 seggi, si trovano in parlamento Nea Dimokratia con 77 seggi, che come ben sapete è il maggiore partito del governo uscente, Chrisi Avghi, terzo partito con 17 seggi, Potami, con 16 seggi, KKE, con 15 seggi, Pasok, altro partito di governo uscente con 13 seggi, e Anexartiti Ellines, con 13 seggi.
Da quel che ho capito, grazie alle domande e i chiarimenti che i miei concittadini mi hanno richiesto, la grande preoccupazione è sul come sia possibile che il Syriza abbia fatto un alleanza con un partito di destra. Questo lo capisco benissimo perché da italiano riesco subito a contestualizzarlo nell'assetto politico che molto volte ha caratterizzato il mio paese e nel sentimento che tale inutile politica provoca in ogni persona sensibile e speranzosa in un mondo migliore di questo.
Penso senz'ombra di dubbio che tutte le preoccupazioni nascono da questo e che tutti gli italiani che hanno sperato in una vittoria del Syriza in Grecia, una volta appresa la notizia dell'alleanza con gli Anexartites Ellines, vedono vanificata la vittoria della sinistra.
Tranquillizzatevi, perché non è così. E adesso vi spiego perché.
Andiamo però prima a vedere quali altre possibilità avrebbe avuto il Syriza per allearsi con un altro partito. Inizio con il partito che secondo me ogni italiano non ben informato avrebbe pensato utile e probabile per un alleanza col partito di Alexis Tsipras, il partito comunista greco KKE.
È chiaro che se non lo si conosce, si è portati a pensare che due partiti di sinistra, specialmente in questo tremendo scenario di crisi, siano portati naturalmente a collaborare per opporsi alle politiche neo-liberiste che hanno affossato il popolo greco fino ad oggi. Invece no. Per chi non ne è a conoscenza, è bene che sappia che il KKE è un partito retrogrado e conservatore, i propri militanti sono più vicini a degli adepti di una setta che a dei compagni. Si fa fatica a parlarci, e quando veramente con fatica riesci a farlo, ti accorgi che sono conservatori, nazionalisti, attaccati alla tradizione e ottusi. Il loro comunismo si manifesta in una piatta teoria economica che sembra essere fuori da ogni contesto. Non hanno fatto un millimetro di evoluzione culturale e ancora oggi sono omofobi e proibizionisti. Il loro elettorato, non si distingue affatto dalle scelte sociali degli altri, specialmente quando queste scelte potrebbero in qualche modo caratterizzarli come diversi dalla massa. Per fare un esempio, quasi nessuno di loro rifiuta i riti della religione ortodossa, quindi battezzano i propri figli, si sposano in chiesa e così via, vedono cioè nella religione una tradizione popolare e quindi non la mettono in discussione perché...è importante essere vicini al popolo. Forse tra tutte è il nazionalismo la loro piaga peggiore anche se è veramente difficile scegliere. Si identificano ancora con Stalin e non hanno nessun rapporto con gli altri partiti comunisti di Europa. Nel parlamento saranno quindi all'opposizione e come ho già scritto in un articolo precedente, sicuramente sperano che questo governo cada e che ne torni un altro come quello di Samaras, per tornare ad avere un senso come partito. La loro logica sembra essere "tanto peggio, tanto meglio". Prima delle elezioni, Alexis Tsipras aveva aperto al KKE per un eventuale appoggio ad un governo di sinistra e il loro capo ha respinto ogni ipotesi in merito, rispondendo con acida ironia.
Nea Dimokratia è il partito di Samaras e insieme ai socialisti del Pasok di Venizellos non li prendo neanche in considerazione. Ciò che dovevano fare al governo l'hanno già fatto con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Per i nazisti di Chrisi Avghi, neanche perdo tempo a dire perché il Syriza non può collaborarci.
Rimane il Potami. Chi sono? Sono un nuovo partito che sono stati fondati negli ultimi mesi per contrastare l'ascesa del Syriza. Hanno alla guida un giornalista che proviene da uno dei canali privati più sputtanati. Con grande aiuto dei media hanno avuto un relativo buon risultato elettorale.
Sono fondamentalmente di destra, specialmente per i temi che riguardano l'economia, sostengono il memorandum e ritengono che la Grecia debba seguire la strada imposta dalla Troika in tutto e per tutto. Vedendo il loro elettorato e alcuni dei loro candidati, a noi italiani, ci viene immediatamente in mente un giovane e rampante politico toscano, di cui adesso mi sfugge il nome, ma che è noto per essere un fighetto che si diverte a farsi i selfie con il telefonino. La loro politica è caratterizzata dall'apolitica, l'unica cosa positiva che posso vedere in loro è che pur essendo di destra, appartengono a una destra liberale che si differenzia da quella di Nea Dimokratia perché non è cosi bigotta, fanatica e fascista.
Rimangono gli Anexartiti Ellines, capitanati da Panos Kammenos. Sono coloro che con i loro 13 seggi sosterranno il governo Syriza. È vero che sono di destra, anche se non tutti. Questo non lo si può negare ed appare evidente soprattutto quando ci troviamo davanti alle questioni relativa alla religione, al nazionalismo etc... Bisogna però dire che riguardo alle questioni economiche hanno avuto una posizione molto chiara da subito. Sono contro il memorandum e proprio su queste questioni si sono da tempo divisi da Nea Dimokratia. Sono fino ad ora stati all'opposizione e sono gli unici che da principio hanno dichiarato apertamente che avrebbero collaborato con il Syriza.
In Europa, così come stanno le cose, ovviamente la stampa e la televisione hanno interesse ha presentare questo nuovo governo come un potenziale fallimento, come un ibrido e quindi assomigliante a tante altre schifezze che vedono insieme centro destra e centro sinistra. Ciò che probabilmente si teme di più è l'effetto Grecia. Cioè un'ondata di ottimismo, un cattivo esempio che dimostri ad altri popoli d'Europa che l'austerity non è l'unico modello possibile da seguire.
Voglio sottolineare che la Grecia è un paese di destra. Anche se le percentuali di voti che il Syriza ha ricevuto lo hanno portato ad essere il primo partito, bisogna considerare che in queste elezioni sono stati tanti gli elettori di destra che hanno votato sinistra perché stanchi e delusi dalla tremenda politica di Samaras. Inoltre tutti gli altri partiti sono più o meno assimilabili alla destra, con punte di eccezione come Chrisi Avghi che ha raccolto il 6,28% di voti. Sono tanti, troppo per un partito che si ispira al nazismo. Questo non è ancora tutto, pensate che si stima che almeno il 60% della polizia sia attualmente simpatizzanti di questo partito e così è per l'esercito. Questo forse, vi fa capire un po' meglio la situazione e vi fa capire anche che questa gentaglia non è per niente contenta di come siano andate le cose a queste elezioni. Considerate inoltre la ricca tradizione di colpi di stato che la Grecia si porta dietro e gli interessi dei poteri forti Europei (democratici solo a parole) che potrebbero incentivare queste spinte reazionarie.
Non dimenticate inoltre che la Grecia si trova da sempre in una sorta di guerra fredda con la Turchia, che ha avuto notevoli e annose questioni con la Macedonia e che far aumentare la tensione in questa area geografica potrebbe essere una delle tecniche usate per ricattare la Grecia.
Detto questo, penso che sia più chiaro per tutti che una componente di destra, con cui il Syriza può collaborare su molti temi economici e che si è rivelata fino ad ora abbastanza aperta a digerire le differenze culturali con la sinistra, possa servire a gestire un po' meglio quella parte di Grecia bigotta e ipocondriaca. Un ministro della difesa che proviene dall'area degli Anexartiti Ellines saprà sicuramente parlare e relazionarsi con quelle aree ostili alla sinistra, riducendo al minimo possibile l'attrito.
In fine ricordiamoci che il Syriza ha 149 parlamentari e gli Anexartiti Ellines 13.
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Questo blog vuole informare su come e quanto sta cambiando la vita di tutti i giorni in Grecia. L'intervento del Fondo Monetario Internazionale, BCE e dell'Unione Europea sta riducendo la Grecia a un paese in cui sarà difficile vivere. Non sono un giornalista e su questo blog voglio raccontare la vita di tutti i giorni, la mia esperienza diretta di come siamo costretti a "sopravvivere in grecia".
Alla pagina dei video di questo blog puoi vedere il nuovo documentario CATASTROIKA con sottotitoli in Italiano e il documentario DEBTOCRACY International Version con sottotitoli in inglese. Molto consigliato è anche la video intervista di Monica Benini "La guerra in Europa" che spiega benissimo ciò che sta succedendo alla Grecia. Nuovo video interessantissimo Fascismo inc anche questo in italiano. Seguendo questo link si possono ascoltare una serie di interventi andati in onda su Radio 2 Rai sul tema musicale Rebetiko, tra gli interventi, oltre alla musica si parla di storia, politica ed economia.
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