Questo blog vuole informare su come e quanto sta cambiando la vita di tutti i giorni in Grecia. L'intervento del Fondo Monetario Internazionale, BCE e dell'Unione Europea sta riducendo la Grecia a un paese in cui sarà difficile vivere. Non sono un giornalista e su questo blog voglio raccontare la vita di tutti i giorni, la mia esperienza diretta di come siamo costretti a "sopravvivere in grecia".

Alla pagina dei video di questo blog puoi vedere il nuovo documentario CATASTROIKA con sottotitoli in Italiano e il documentario DEBTOCRACY International Version con sottotitoli in inglese. Molto consigliato è anche la video intervista di Monica Benini "La guerra in Europa" che spiega benissimo ciò che sta succedendo alla Grecia. Nuovo video interessantissimo Fascismo inc anche questo in italiano. Seguendo questo link si possono ascoltare una serie di interventi andati in onda su Radio 2 Rai sul tema musicale Rebetiko, tra gli interventi, oltre alla musica si parla di storia, politica ed economia.

martedì 10 settembre 2013

Grecia, suicidi in aumento vertiginoso.

Oggi, 10 settembre 2013 è la "Giornata Mondiale di Prevenzione del Suicidio". Oggi, ricercatori, esperti, psicologi,  istituzioni e tutte le persone sensibili a questo problema avranno l'occasione di discutere, riflettere e se possibile trovare una maniera per frenare questo fenomeno in esponenziale aumento. Qui in Grecia ha un valore particolare questo giorno, mai come in questi ultimi tempi è stato importante parlarne. I suicidi sono in grande aumento in Grecia, se ne contano mediamente due al giorno. In tutto il pianeta si calcola che vi sia un suicidio ogni 40 secondi, e l'indice di mortalità globale di 16 per 100.000 persone. In Grecia nel triennio 2009-2011 i tassi di suicidio sono raddoppiati, passando da un rapporto di 2,5 persone (uno dei più bassi su scala mondiale) a 5 persone ogni 100.000, raggiungendo la cifra impressionante di 1245 suicidi in tre anni. Ma il dato è ancora più impressionante se pensiamo che il tasso di suicidi registrato nel 2011 è cresciuto del 26,5% rispetto al 2010 e del 43% se confrontato con i dati del 2007 (il 2007 è stato l'ultimo anno prima della crisi). Il numero di suicidi è in crescente ascesa e anche se non sono ancora disponibili i dati generali degli anni 2012-2013 possiamo immaginare che il fenomeno sia di dimensioni enormi, basti pensare che nel 2007 ci sono stati 328 suicidi che sono andati progressivamente aumentando fino ai 477 del 2011. La regione della Grecia più interessata dal fenomeno è Creta con 37 suicidi nel 2011 e 49 nel 2012. Nel 2013 sono già 34 i casi registrati solo a Creta fino al 27 agosto....e come ho detto in precedenza i dati del 2012-2013 non sono ancora disponibili.
La grande maggioranza di suicidi interessa la popolazione maschile, il 35% sono disoccupati, seguono i liberi professionisti e i pensionati e se solo alcuni anni fa il fenomeno era legato a motivi di salute, negli ultimi anni la causa principale è la depressione e le cause economiche e sociali.
Parliamo della Grecia, un paese dove culturalmente la prassi del suicidio è sempre stata cosa estranea, è proprio per questo motivo che questi dati agghiaccianti colgono impreparate le istituzioni e la società. Il pregiudizio verso il suicidio crea una sorta di vergogna tra i familiari di chi decide di togliersi volutamente la vita, proprio per questo motivo i dati che sono a disposizione potrebbero non presentare per intero le dimensioni del problema. Molti casi di morte sono infatti registrati dai familiari sotto altre cause.
La perdita del lavoro è diventata una cosa comunissima, si perde il lavoro in maniera facile, con una spiegazione sbrigativa del datore di lavoro. Spesso la perdita del posto non è determinata dalla chiusura dell'azienda, si licenzia il vecchio personale per riassumere altre persone con i nuovi contratti, decisamente più vantaggiosi per il datore, sia dal lato economico che dal lato della flessibilità. Le nuove leggi in materia lo permettono, infatti il "Memorandum" che doveva risollevare le sorti dell'economia greca l'ha affossata ancora di più nel baratro del fallimento. Sembrava che la mancanza di diritti lavorativi per i dipendenti fosse direttamente collegata con la ripresa economica della Grecia, ma evidentemente non è stato così. Poi, ovviamente, il lavoro lo si perde anche perché la propria azienda, negozio, ospedale, scuola ecc.. chiude per mancanza di lavoro, di clienti o peggio ancora (come nel caso di ospedali e scuole) per volere del governo, per rispettare gli accordi presi con la Troika, è stato deciso che verranno mandati a casa 12.000 lavoratori statali e da qualche parte vanno levati... Al momento che si perde il lavoro si sa già che sarà pressoché impossibile ritrovarlo, specialmente ad una certa età. Sono tanti quelli che perdono il lavoro ad "una certa eta" e si ritrovano improvvisamente esclusi dal sistema sanitario perché non sono più in grado di potersi pagare l'assistenza sanitaria. Intanto, la vita va avanti, male, con mille problemi. I figli ancora da crescere o già grandi ma disoccupati o nella migliore delle ipotesi con 500 euro al mese di stipendio. Il mutuo della casa che non è sceso di un centesimo, l'incubo di poterla perdere da un momento all'altro. Le spese giornaliere che sembrano delle montagne invalicabili, l'assicurazione della macchina, la benzina, il petrolio da riscaldamento, l'acqua, l'energia elettrica ecc.. tutte cose che sono aumentate tantissimo dall'inizio della crisi economica.
Si fanno meno figli o addirittura si decide di non farli, sia perché non si è in grado di mantenerli, ma anche perché non vi è prospettiva per il futuro, la depressione è forte e chiude la possibilità economica e sociale di fare ogni investimento per il futuro. Anche i figli sono un investimento, un investimento per la vita, in un certo senso una continuazione della propria persona. Un tempo si consegnava ai figli tutto ciò che si aveva, la casa, le terre, il proprio lavoro, adesso che ogni prospettiva è accecata dalla crisi economica e dalla mancanza di fiducia nel futuro tutto questo ha perso senso. Non a caso nei momenti storici in cui si è vissuto i "Boom economici" ci sono state impennate di natalità, adesso viviamo la crisi economica e il trend è rovesciato, non solo non si mettono al mondo figli, ma come è evidente, un numero sempre maggiore di persone decide di togliersi la vita.
Purtroppo anche la vita è diventata merce e molti non se la possono più permettere...


Francesco Moretti
sopravvivereingrecia.blogspot.gr